Nelle mani di mio genero – 9

Scritto da , il 2019-06-28, genere dominazione

La pausa pranzo contrastava con il trattamento che Serse mi aveva riservato, ma era chiaro che Serse non poteva abusare di me senza limiti e che la mia buona forma fisica e il mio stato di salute dovevano essere preservati, anche perché il mio futuro, almeno quello più probabile, era quello di ritornare integra nelle mani di Paolo, il mio vero padrone.
Intanto Serse mi raccontava dei due ospiti…
“Tempo fa, fui contattato da una ricca signora di nome Eleonora: mi chiese di occuparmi del marito e della sua amante. Legalmente sarebbe stato meglio un divorzio! Gli avrebbe tolto ogni centesimo e lo avrebbe messo sulla strada. Ma la voglia di vendetta è stata superiore, per cui si è rivolta al sottoscritto imponendo che fossero letteralmente “ridotti a delle merde”. Così circa un mese fa, ho fatto rapire lui: Renzo. Da un mese mangia pane duro e acqua mista a piscio, incatenato mani e piedi e con un costrittore al pene; pensa che il suo cazzo, che in erezione avrebbe una lunghezza di 18 centimetri, è chiuso in una gabbietta metallica di neanche 7 centimetri! Per tutta la giornata, e spesso 24h su 24h, lo costringiamo a vedere immagini e film pornografici, per tenerlo costantemente eccitato, fargli scoppiare il cazzo e ribollire la sborra nei coglioni. I film sono stati selezionati sulla base dei suoi gusti sessuali, che abbiamo recuperato da una accurata ricerca sul suo computer: lo abbiamo fatto ammattire! Lo stato di continua eccitazione e l’impossibilità di poter avere un orgasmo gli provoca delle fitte al basso ventre che lo fanno urlare come un vitello sgozzato. Ma il bello della storia deve ancora venire…perché, contemporaneamente alla sua cattura, abbiamo prelevato anche la sua amante: una fica bionda incredibilmente bella, alta 1.70 longilinea, con un bel culetto e un seno enorme, in forte risalto rispetto alla vita sottile: Laura. Lei non è stata trasferita subito qui alla villa come fatto con Renzo ma è stata portata in un casolare di campagna lontano da occhi indiscreti. Abbiamo filmato tutto quello che da quel momento in poi le avremo fatto per mostrarlo sistematicamente al suo caro amante. Effettivamente, io sono un sadico bastardo e mi diverto a torturare e umiliare, ma è stata Eleonora a decidere i dettagli delle sevizie da somministrare ai due maiali e inoltre ha sempre voluto essere presente per godersi la vendetta e ridurre Laura in schiavitù facendola pentire di averle soffiato il suo uomo. Laura è stata depilata completamente dalla testa ai piedi, sopracciglia e ciglia comprese. Quindi ha trascorso la prima notte con le braccia tese verso l’alto, legata ad una trave sul soffitto, quasi appesa, con le sole punte dei piedi a sostenerla da terra e con un grosso vibratore a lavorargli il culo. Il mattino successivo era proprio una merda, distrutta e semisvenuta. Non appena Eleonora la liberò e la risvegliò a schiaffoni, Laura, piangendo, si inginocchiò chiedendo pietà per quanto era capitato e supplicò di voler rimediare in qualsiasi modo. Allora Eleonora impose a Laura che l’unico modo per poter riparare al torto fatto e uscire da quella situazione, era quello di sottoscrivere un contratto di schiavitù a tempo, in cui Laura si metteva completamente nelle mani di Eleonora.
La prima cosa che Eleonora fece fu quella di far sodomizzare e scopare Laura da 4 barboni prelevati dalla strada, ovviamente il filmato sarebbe stato proiettato nello schermo personale di Renzo.
La seconda cosa che Laura subì fu quella di ricevere 10 frustate ogni ora per 24h, distribuite in tutto il corpo compresa la fica...e ti assicuro, ho visto il filmato insieme a quel disperato di Renzo: le urla erano strazianti!
Per tutto il resto della prima settimana, gli stallieri della fattoria si sono occupati di allargare tutti i buchi di Laura e …non solo con i loro cazzoni, possedendola indistintamente giorno e notte; quella troia di Eleonora si recava puntualmente ogni giorno per verificare il lavoro fatto dai suoi dipendenti e misurare la crescente dimensione dei buchi. Conclusa la settimana anche Laura fu condotta qui in villa: aveva il viso completamente sfatto, gonfio dagli schiaffi e con gli occhi rossi a causa del sonno arretrato e dai continui conati di vomito dovuti alle penetrazioni fino in gola di cazzi, mani, e svariati oggetti, ai quali non si era mai abituata. Eleonora l’aveva trasformata in una perfetta schiava, ubbidiente e pronta a soddisfare anche la più schifosa perversione. Ora è legata nella stessa stanza in cui si trova Renzo. E adesso rimettiti a quattro zampe e seguimi, ti porterò a conoscerli…!”
Arrivammo presso la stanza e vidi subito i due prigionieri: la descrizione fatta da Serse era perfettamente coincidente con la realtà che si era materializzata ai miei occhi. Erano completamente nudi, sporchi e ridotti a uno schifo. Anche la stanza era particolarmente lurida.
La scena che vidi, da lì a poco, fu sconvolgente: Serse sputava per terra e Laura si catapultava letteralmente a leccare lo sputo di Serse, che replicò l’atto ripugnante più volte, per dimostrarmi quanto Laura fosse sottomessa. Quindi Serse tolse la benda a Renzo, ordinò a Laura di masturbarsi tenendo sempre bene aperte le gambe alla vista di Renzo e le intimò di venire ogni dieci minuti.
“Ciao Renzo! Come vanno i coglioni? Porca puttana hai il cazzo talmente gonfio e sborda così tanto che quasi quasi non si vede più la maglia metallica del costrittore! Lei è la mia troia in prestito, Debora. Io la chiamo la mangiasborra…indovina perché? Comunque, Debora è qui per soddisfare la mia voglia di cazzo in culo e contemporaneamente per gonfiarti ancora di più le palle!”
Serse era un vero bastardo…fece posizionare una specie di gogna al centro della stanza, poi mi fece inginocchiare bloccandomi collo e braccia tra i due blocchi in legno. Di lato c’era Renzo, stremato dallo stress fisico e mentale a cui era sotto posto da circa un mese, poteva osservare tutto quello che sarebbe accaduto. I miei seni, ancora doloranti dal trattamento del mattino e dai succhiacapezzoli, erano esposti ballonzolanti e in attesa della nuova tortura: una macchina tiralatte automatica che due inservienti portarono subito dopo. Mentre i due uomini attaccavano entrambe le ventose a ciascun seno, Serse chiamò Laura e gli disse di lubrificarmi il culo con la sua lingua. Dal calore della lingua e dall’intensità che metteva nel eseguire il lavoro, mi resi conto di quanto fosse stata abusata e di quanto avesse ancora paura delle conseguenze in caso di fallimento del suo compito. Mi stava facendo salire il sangue alla testa, avevo un desiderio d’orgasmo pazzesco. Intanto Serse accese la macchina, che cominciò a lavorarmi i seni ritmicamente levando una goccia ad ogni pompata, quindi si fece spompinare da Laura, che si staccò dal mio sedere per lasciare spazio all’uccello di Serse. Mi inculò in maniera vigorosa e ripetutamente si staccava per far ripulire il cazzo da Laura, pronta a imboccarlo non appena usciva. Ad ogni affondo sentivo, con forte fastidio, le poderose cosce di Serse battermi sul sedere ancora livido, e intanto le gocce di latte aumentavano mentre Renzo gemeva quasi disperato. Serse continuava a spingere sempre più velocemente e senza manifestare un minimo affaticamento, aveva una buona resistenza! Ad un certo punto, Serse si staccò e diede un ordine a Laura:
“Leccagli il culo troia, vedi di ripulirlo per bene perché dopo controllo…”
Serse si avvicinò alla mia faccia e mi mise il suo cazzo sotto il naso:
“Lo senti l’odore di merda, mangiasborra? Ora mi succhi il cazzo e voglio vedere la sborra colare per terra. Lo so che avresti voluto godere con la fica ma devi imparare a venire con il culo”.
Iniziai a succhiare l’uccello, il sapore era disgustoso ma durò poco. Continuai con passione, mentre anche Laura stava facendo un gran lavoro di lingua. La macchina tiralatte continuava ininterrottamente a pompare fuori il latte; ero al limite della sopportazione. Forse se lo avessi fatto venire, avrebbe spento quella macchina infernale. Accelerai con maggiore intensità quando Serse si tolse nuovamente, allontanandosi dietro le mie spalle. Fece ritorno con qualcosa in mano, quando fu vicino riconobbi il guanto che aveva utilizzato in macchina.
NOOOHHH!!! Cominciai a tremare e piangere!
“Ti prego il guanto no…il sedere mi brucia tantissimo”
“Zitta e succhia troia, prima mi fai venire e prima smetto di lavorarti il culo!”.
Detto ciò mi diede due forti pacche su entrambi i glutei che mi fecero scoppiare in un singhiozzo, ma mi caricarono maggiormente spingendomi a fargli una pompa superlativa. La cosa mi sarebbe piaciuta se non avesse ripreso a sfregare con il guanto, mi stava massacrando: il sedere era in fiamme e avevo delle fitte sempre più forti ai seni. Al comando di Serse, Laura si era spostata a leccargli il culo. Il doppio lavoro all’uccello e al culo portarono Serse all’orgasmo: mi riempì la bocca e lasciai colare tutto per terra come mi aveva ordinato. Contemporaneamente, bloccò l’azione del guanto e spense la macchina tiralatte. Ero stremata, ma finalmente la tortura era terminata!
Intanto Renzo, spossato, continuava a gemere.
“Allora Renzo: hai i coglioni pieni? Dovresti proprio sentire come succhia Debora, mentre probabilmente sai già come lecca il culo la tua puttana…”.
Poi, mentre Serse staccava le ventose dai seni, si rivolse a Laura:
“Tu ora ripulisci il pavimento dalla sborra e dal latte, e poi sputi tutto nel dispensatore di Renzo”
Il dispensatore di Renzo era un contenitore a vaso aperto con un rubinetto sottostante che in condizioni normali viene usato come distributore di acqua: nel vederne il contenuto eterogeneo mi venivano i conati di vomito. Nel frattempo osservavo Laura, veramente bella nonostante l’avessero resa completamente glabra, che leccava e succhiava con perizia ogni singola goccia di ogni liquido presente a terra.
Successivamente, Serse si rivolse a me:
“Con te non ho ancora finito troia: ora fai divertire i miei ragazzi come meglio credono e poi hai tutta la sera e la notte per ripulire alla perfezione questa sudicia stanza e farla specchiare! Ti conviene spaccarti la schiena perché in caso contrario domani ti faccio venire e urlare di dolore per tutta la giornata. Nel bagno qui a fianco troverai ciò che ti serve per le pulizie”.
Ero terrorizzata! e c’erano altri due giorni da trascorrere.
Serse andò via portandosi con se Laura con l’intento di farla lavare. Mi lasciò sulla gogna, le ginocchia e il collo mi dolevano a furia di rimanere in quella posizione. Dopo qualche minuto arrivarono i due ragazzoni che precedentemente avevano portato la macchina tiralatte. La riportarono via, poi ritornarono e si denudarono completamente. Erano dei bei ragazzi sui trent’anni, muscolosi e con una bella abbronzatura: uno si piazzò di fronte a me e usò la mia bocca mentre l’altro dietro cominciava a scoparmi. Si alternarono continuamente passando dalla fica al culo e poi alla bocca: mi fecero schizzare a ripetizione, ogni volta infoiandosi maggiormente e possedendomi con più foga. Finalmente degli orgasmi grandiosi e tanto desiderati!
Nel frattempo Renzo gemeva e sembrava venire nonostante il costrittore: un mese in quello stato aveva prodotto una sofferenza indicibile.
I due ragazzi venirono entrambi sulla mia faccia, poi mi liberarono dalla gogna e la portarono via lasciandomi nuda e sporca al centro della stanza. Renzo sembrava essersi addormentato.
Erano le 18:30, mi dovevo dare da fare, per cui non persi tempo, andai a ripulirmi in bagno e presi il necessario per fare le pulizie.
Continua…
(Per eventuali altri commenti o suggerimenti per nuove storie o situazioni contattatemi su dukeduke1069@yahoo.com)

Questo racconto di è stato letto 1 2 9 8 6 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.