Francesco e la sua iniziazione. Il pompino.

di
genere
gay

Più che un incontro fu uno scontro nella corsia del grande supermercato del centro commerciale, io che cercavo carta igienica e lui pannolini per poppanti. Urtammo senza volere i nostri carrelli e ci guardammo per scusarci a vicenda.
Un bel ragazzo, giovane come piacciono a me, bruno e curato, mi piacque subito la sua bocca, sensuale e leggermente femminea, il giusto taglio di labbra che adoravo in un uomo.
Fu il suo sguardo interessato rivolto verso il mio inguine a farmi capire che poteva essere una possibile preda.
Non lasciai scappare l'occasione e iniziai a parlarci e poco dopo eravamo seduti al bar a bere un caffè.
Questo differenzia i rapporti fra uomini, la non necessità di grandi tempi preliminari d'attesa, ci si piace, si mostra disponibilità, ci si scopa.
Parlammo prima di cose banali, lui era sposato, io single.
Gli dissi che mi piaceva la sua bocca che la trovavo molto sensuale e che avrei voluto baciarlo.
Lui chiese se ero gay, al momento si dissi.
Ero in realtà nel periodo switch e ero molto inconstante, per un po' mi andavano i rapporti omo, poi quelli etero e comunque non mi lasciavo scappare forme più complesse di sesso attivo.
Lui? Interessato si ma non aveva mai avuti rapporti di nessun genere con uomini.
Non era l'ora di iniziare gli chiesi? Che tipo di fantasia si era fatto al riguardo?
Si eccitava molto nel pensare di succhiare il cazzo di un uomo mi confessò guardandomi.
Chiesi allora dove aveva la macchina, al primo piano interrato rispose.
Bene, io al secondo, scarica la spesa gli dissi e raggiungimi, ti aspetto per dieci minuti e poi me ne vado, ma se vieni sai già che mi dovrai succhiare il cazzo e che ti sborrerò in bocca.
Scendemmo nella stessa corsa dell'ascensore, scaricai e attesi in piedi con la portiera aperta. Non fu lunga l'attesa, lo vidi uscire dall'ascensore e raggiungermi. Un bel ragazzo, davvero un bel ragazzo.
Avevo parcheggiato in un angolo del grande parcheggi fuori vista, ormai lo facevo per abitudine, lo spinsi contro la macchina e lo baciai con la lingua e lui rispose ansimando.
Io ero pronto, la solita esagerata erezione.
Lo feci sedere sul predellino della macchina, gli dissi di tirarmelo fuori, aprì un po' maldestramente la zip e lo fece saltare fuori, rigido da paura.
Dai comincia gli ordinai e lui prese a stringerlo nella mano, menarlo e bagnarlo di saliva.
Evidente che non era pratico! Era il primo cazzo che succhiava!
Ma volenteroso si e comunque era una preda da svezzare, chi poteva insegnargli meglio di me a far sesso con un uomo?
Non avevamo però tutta la mattinata, dovevamo sbrigarci e presi quindi a scopargli la bocca a fondo, tenevo la sua bella testa per la nuca con le due mani e spingevo a fondo il cazzo nella sua gola.
Ogni tanto lo levavo e glielo facevo succhiare e coprire di saliva, lo incitavo, volevo stimolarlo a prendere piacere.
Il mio di piacere? Farlo mio, conquistarlo.
Attento, lo avvisai quando sentii arrivare l'orgasmo, ti sborro in bocca! Cerca di bere tutto.
Gli riempii la bocca di ripetuti getti di sborra, sborra che lui cercò di deglutire e che fece senza tanti problemi. Mi leccò bene il cazzo e si pulì poi la bocca con un fazzolettino.
Lo baciai e sentii succhiandogli la lingua il mio sapore.
Scrissi su un biglietto il mio cellulare e gli dissi che se voleva provare ad essere inculato di chiamarmi. Gli avrei insegnato a godere anche di quello.
Disse che avrebbe chiamato presto, che voleva farlo.
Lui era Francesco, io Andrea.
Aveva un bel culo, lo guardai allontanarsi immaginandolo chinato in avanti che lo godevo nel culo.
Mi chiamò nel pomeriggio stesso.
di
scritto il
2019-05-12
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