La compagna di scuola di mia figlia II

di
genere
prime esperienze

Cristina ama farsi scopare. Dal primo giorno, nel mio bagno la sua voglia, la sua intraprendenza, il suo cercare di soddisfarsi e soddisfarmi allo stesso tempo ci ha portati a fare sesso come se anch'io fossi un ragazzino: in macchina, infrattati nei boschi, nelle camere degli alberghi un filino squallidi... Lontani da casa dove mia figlia avrebbe potuto sorprenderci qualunque occasione è buona e la sua voglia di essere al centro delle mie attenzioni ci ha portato ai limiti della perversione. Cristina ama il cazzo, le piace lo sperma ma sopratutto adora godere e sentirsi troia. Intorno a Torino ci sono alcuni parcheggi dove sempre meno doppie e più gay e travestiti amano andare a caccia di sconosciuti e siamo finiti a Stupinigi a fare i guardoni. Mentre guidavo lei è rimasta in silenzio con qual vestito comprato da Stradivarius che le arriva a 1/2 coscia, le All Star che tanto mi stanno sul cazzo e un rossetto che mette in risalto le labbra sottili. Le prospetto quallo che potrebbe succedere ovvero che qualche porco le si pari innanzi a cazzo teso e che abbia anche delle pretese, cosa che eccita da morire me e si vede dal gonfiore sotto i jeans, ma eccita anche lei che comincia a muoversi sul sedile come se fosse a disagio facendo così salire la gonna appena sotto il suo slip. Diventa automatico che le nostre mani si incrocino sui sessi di entrambi, che lei estragga il mio cazzo dai pantaloni e che io le scosti lo slip per farmi largo con medio e anulare tra le labbra della sua figa. L'eccitazione è enorme, la sua bocca si schiude, spre tutto quello che riesce le cosce e comincio a sentire i suoni che adoro e le parole che amo.
"ho voglia di cazzo"
Ma siamo arrivati al famoso parcheggio dove una puttana sembra un soldato in garitta e al fondo tre macchine sono ferme.
"sei sicura di volerlo fare qui?"
"ho troppa vogila per voler tornare indietro"
Entro nel parcheggio e vado in fondo in mezzo alle tre vetture ferme, faccio manovra parcheggiando con il muso verso l'uscita del parcheggio e fermo il motore. Sono le 22.30 e forse a quest'ora arrivano quelli un po' meglio o qualche coppia.
Riprendo ad accarezzarle la figa scostando gli slip mentre lei abbassa un po lo schienale del sedile e mette i piedi sul cruscotto, chiude gli occhi e ricomincia la litania.
"fammi godere tutto"
Con la sinistra mi sego il cazzo che non ho riposto e che mi fa male tanto pulsa mentre la guardo. Abbasso anche a metà i finestrini in modo che inequivocabilmente la gente intorno capisca cosa cerchiamo e un secondo dopo quasi come in una coreografia due delle tre portiere si aprono e ne scendono due uomini, uno abbastanza giovane l'altro anche più vecchio di me e si avvicinano all'auto. Il ragazzo non ha perso tempo, ha già il cazzo in mano e si sta segando l'altro sembra lo cerchi nei pantaloni ma poi lo trova e per non essere da meno comincia anche lui a masturbarsi. Entrambi vanno dalla perte di Cristina che si gode le mie dita muovendo il bacino per favorire la penetrazione.
"spingi dentro come piace a me amore, aprimi e fammi sbrodare"
e accelero fino a sentirla bagnare e godere come adoro fare. Intanto il ragazzo ha prontamente infilato la mano dentro la scollatura di Cri, dopo aver aspettato un mio cenno di assenso e ora impugna il seno di questa splendida troietta che intanto guarda i due uomini affacciati al finestrino.
"aspettate maiali"
apre la portiera, si rimbocca il vestito sotto quello splendido culetto, sfila la brasiliana e lo apre l'abitino davanti in modo da rendere tutto il corpo disponibile. Sei mani la frugano e lei cerca con le sue mani i cazzi di tutti e tre, li accarezza
li struscia, li masturba prima piano e poi forsennatamente per poi rallentare ancora si gira verso di me a cercare la mia bocca, la mia lingua per pochi secondi per poi dedicare l'attenzione al cazzo del ragazzo che prepotentemente si affaccia alla portiera.
Molla il mio e si dedica a un meraviglioso pompino che trova il ritmo giusto che le mani di lui intorno alla testa le impongono. Quell'andare su e giù del suo capo non dura tantissimo e finisce con un suono gutturale del porco che evidentemente sta scaricando tutta la sua sborra diritta nello stomaco della mia adorata puttanella
Ho voglia di godere anch'io e mi sto segando ma mi guardo bene dal venire.
è l'altro uomo ora ad aver bisogno di attenzioni e Cristina scende dalla macchina e si sfila l'abito restando solo con le scarpe da ginnastica, va dietro all'auto, si appoggia al portellone posteriore porgendo figa e culo alle mani dei due e con la voce rotta ordina a tutti: "chiavatemi bastardi e fatemi godere, sono la troia della vostra vita, la cagna che volete" e mentre il ragazzo cerca di riprendere un'erezione dignitosa l'altro uomo che ora vedo avere un signor cazzo apre con la dita la figa del mio angelo e spinge dentro quel martello in un solo affondo.
"così cazzo, sfondami, riempimi la figa"
non se lo fa ripetere e comincia a stantuffarla sempre più ferocemente. Mi godo la scena menandomi il cazzo lentamente poi voglio possederla anch'io mentre si fa riempire e mi piazzo tra lei e il portellone della macchina. Cristina non capisce più nulla e sta cavalcando quel martello mentre realizza e spinge la bocca verso il mio uccello che pulsa e fa sempre più male e il ragazzo invece le tormenta seno e capezzoli.
Non riesce ad articolare nulla e emette solo suoni mentre la scopiamo come una giumenta da riproduzione fino a che quasi lei e il vecchio porco non si lasciano andare a un suono animale scaricando tutto quello che hanno in corpo. In quel momento la afferro per i capelli, le sfilo il cazzo dalla gola, mi sego dandomi ancora una decina di colpi e scarico il mio seme sulla sua bocca spalancata, sulla sua lingua protesa e sulla faccia.
"Tieni puttana, amore mio, amo vederti così)
Lei mi sorride e mi limona così che io senta il sapore dell'altro maschio e poi vuole baciare gli altri due.
Poi sorridendo mentre con le dita raccoglia la sbroda calda tra le cosce e sulla faccia:
"Ma qui nel parco non ci sono anche dei posti un po più comodi?"...
Continua-
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scritto il
2019-04-11
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