Il desiderio

Scritto da , il 2019-03-18, genere gay

Quando vuoi intensamente una cosa rischi di ottenerla pensavo, leggendo e rileggendo gli ultimi messaggi di Matew. Matew è stato il primo ragazzo con cui ho avuto rapporti, ed il primo che mi ha aperto la mente oltre che il buco del culo. Scopando con lui avevo espresso più volte il desiderio di essere fottutto da un altro cazzo. Mentre mi inculava avevo preso l'abitudine di succhiare il grosso dildo della mia ragazza in modo da avere la sensazione di essere scopato da due uomini. Bene era un pomeriggio di settembre il messaggio di Matew recitava testuale.."arrivo alle 22 col mio amico Pedro, prepara panini e qualche bibita, poi vai a riposare che sarà una lunga notte, stanotte realizzerai il tuo desiderio". Alle 21 feci una rapida doccia, indossai jeans e tshirt ovviamente senza intimo. Alle 22 precise il campanello suonò ed andai ad aprire con le gambe che tremavano per l'emozione, Matew era impeccabile come al solito. Rimasi solo un po' deluso dall'aspetto del suo amico, non che fosse brutto, ma da un portoricano trentenne mi aspettavo un fisico più slanciato e qualche muscolo in piu', almeno era simpatico pensai. Con la scusa di aiutarmi con i panini chiamai Matew in cucina..." sai mi aspettavo che il tuo amico fosse un po' più figo visto i tuoi standard"'...la sua risposta mi spiazzo'..." tesoro siamo qui per scoparti per bene, non per soddisfare il tuo senso estetico, ora sbrigati, vieni di la da brava troietta". Detto questo mi sfilò di dosso la maglietta,prese il vassoio dei panini è andò in sala, io lo seguii con le bibite. Finimmo lo spuntino fra risate battutine, e lo sguardo di Pedro, che mi fissavaa come se volesse sfilarmi i jeans col pensiero. Fu Matew a rompere il ghiaccio iniziando ad accarezzarmi le gambe. Poi le carezze sempre più calde più sensuali sotto lo sguardo di Pedro, che si toccava spudoratamente il pacco, cavolo stavo dimenticando che non mi piaceva affatto ma il tocco di Matew e quello sguardo da animale da sesso del suo amico mi stavano facendo perdere la testa. Senza accorgermene mi ritrovai nudo con quattro mani che mi frugavano dappertutto. E poi baci e leccate condite da frasi oscene, ero partito punto e basta. Matew mi mise in ginocchio, con una mano mi teneva la nuca con l'altra si abbassò i pantaloni, presi a darmi da fare sul suo cazzo che ormai conoscevo a memoria, ogni singola vena in rilievo ogni centimetro delle sue palle erano al centro delle mie attenzioni.Pedro continuava a guardare, eccitandomi se possibile ancora di più, succhiare Matew con gli occhi fissi su quelli del suo amico liberarono la troia che scalpitava in me..."hei Pedro che fai? Guardi e basta? Non ti va di fartelo succhiare?".." dai amico vieni qui aiutami a fottere questa zoccoletta gli fece eco l'altro. Il portoricano si sfilò i pantaloni e si affianco' al suo amico, lasciai il cazzo noto, per quello ignoto che avevo di fronte. I boxer del mulatto erano larghissimi, e abbassandoli capii il perché, rimanendo di stucco,avevo davanti un paio di testicoli enormi,ed una cosa informe, lunga come la cornetta di un telefono, e grossa come una lattina, anche da floscia, i due si scambiarono uno sguardo complice e divertito. "Succhia puttana " dissero in coro, cazzo non riuscivo a prenderlo in bocca tutto, mi accontentai di succhiare la cappella e leccare le palle, di quel mostro. Da duro era veramente impossibile da spompinare, leccavo e leccavo ancora succhiavo il glande cercando di infilarmelo piu che potevo in bocca. Alternandolo a quello di Matew per riposare le mascelle. Pedro si sedette sul divano, io in piedi chino su di lui continuavo a lavorarmi quel cazzo da paura. Sentii le dita di Matew sul mio buchetto, poi l'olio con cui mi stava lubrificando, poi il suo membro rigido come legno che mi penetrava. Persi la cognizione del tempo, esistevano solo quei due pali di carne in quel momento esistevo solo per il loro piacere e di riflesso il mio, sborrai senza nemmeno toccarmi. Erano allo stremo pure loro, in ginocchio attesi il loro seme, Matew venne per primo sul mio petto. Pedro durò ancora qualche istante. Il respiro sempre più affannoso annunciava la prossima sborrata, lo sfilai di bocca per prendermi anchee il suo sperma sul petto, ma mi trattenne afferrandomi la nuca aiutato da Matew, "hei che cazzo fate Mat sai che non mi piac...". Non riuscii memmeno a finire la frase, che il primo schizzo mi imbratto' le labbra, seguito da non so quanti altri, non avrei mai pensato che un uomo potesse eiaculare tanto, ero una maschera di sborra. Non fecero molta fatica a convincermi di pulire i loro glandi godendomi gli sguardi soddisfatti dei miei stalloni. Eh si! Chi desidera una cosa la ottiene!

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