Lasciali Entrare

Scritto da , il 2019-03-05, genere sentimentali

Carla si sveglia nel suo letto tra le lenzuola stropicciate, il sudore le imperla la fronte e ricopre di una patina umida il corpo. Il seno si alza e si abbassa al ritmo del respiro affannoso. Gli occhi cercano di adattarsi all'oscurità e vagano alla ricerca di qualcosa nella stanza da letto arredata con gusto minimale. Carla è stanca, i muscoli le dolgono, in particolare quelli delle gambe lunghe e tornite, come se avesse compiuto uno sforzo. E' sempre così quando sogna, il suo corpo reagisce come se se gli avvenimenti onirici fossero accaduti nella realtà. A volte si sveglia con i muscoli stirati, la pelle segnata da lividi, le labbra sanguinanti o i vestiti strappati.
Si sveglia accaldata, con una sensazione calda ed umida tra le cosce e le mutandine grige intrise di umori, tirate fino ad affondare tra le grandi labbra, i seni sensibili ed i capezzoli turgidi che spingono contro il leggero tessuto della canotta bianca. Quando apre gli occhi una mano è poggiata delicatamente tra la curva della pancia e l'attaccatura del pube, le dita rilassate madide, l'altra cinge la base del seno carezzandone la curva.
Non ricorda sempre i sogni, soprattutto quando si sveglia così e questo non fa eccezione. Sa che è stato un sogno a sfondo sessuale da ciò che le racconta il suo corpo e sente ancora le ultime onde dell'orgasmo provato appena prima di svegliarsi. E' ormai un anno che le manca il contatto con la pelle di qualcuno, il calore di un altro corpo. Da quando ha lasciato il suo fidanzato a pochi giorni dal matrimonio non ha avuto nessun rapporto sessuale se non con se stessa. Il sogno, in qualche modo, le racconta che il suo corpo anela a qualcosa di più.
Distende gli arti e si alza dal letto combattendo contro il dolore alla spalla destra, quella con più viti di titanio che ossa, ogni mattina finché non scioglie i muscoli il dolore sordo le ricorda il perché si sia allontanata dagli altri esseri umani.
Un anno prima Carla era una donna felice e soddisfatta, aveva un fidanzato stupendo ed una brillante carriera. Forse la felicità l'aveva resa troppo cieca per notare i piccoli cambiamenti del suo uomo, la gelosia crescente ed immotivata, le piccole violenze psicologiche che pian piano le avevano fatto perdere, senza che se ne rendesse conto, il controllo della sua vita. Prima aveva accettato di abbandonare gli amici, poi il lavoro ed, infine, aveva accettato, contro tutte le sue convinzioni, di sposarsi.
Carla guarda se stessa riflessa nel grande specchio della camera, il fisico slanciato, la vita stretta, le curve morbide del seno e dei fianchi. Lo sguardo le cade sulla cicatrice che la segna dal fianco all'attaccatura del pube. Altri ricordi le affollano la mente, ricorda di essersi sentita in gabbia in una vita che non era più la sua ma quella di un altro in cui lei era poco più di un burattino. Ricorda come avesse raggiunto il limite e trovato il coraggio per ribellarsi. Immagina lo sguardo deciso e poi stupito dei suoi occhi color smeraldo quando il suo compagno non seppe accettare la parola fine. Il dolore della pelle del fianco lacerata dal metallo e le fitte in tutto il corpo mentre rotolava per le scale.
Ricorda l'ambulanza, l'ospedale, il processo, la riabilitazione, gli antidepressivi, lo psicologo, un calvario che non poteva non lasciare segni profondi nella mente di una giovane donna.
Sospira, da quel giorno non è più riuscita a fidarsi di nessuno, men che meno di se stessa e delle sue passioni. Ha provato ad aprirsi, a conoscere gente nuova, a frequentare qualcuno, ma non è più riuscita ad abbandonarsi nemmeno quel minimo indispensabile per condividere una confidenza stupida o il letto per una notte.
Si butta sotto la doccia e lascia che l'acqua calda ed il vapore lavino via i cattivi pensieri. E' un rito di ogni mattina che la accompagna così come fanno i ricordi. Lascia che le mani scivolino rapide insaponandosi con movimenti tanto eleganti da sembrare una danza.
Carla è una donna sensuale, lo è sempre stata, quello che le è successo le ha tolto molto, ma le ha ridato la libertà di essere se stessa. Sente scivolare l'acqua sulla pelle, il tocco delle mani che ne percorrono ogni centimetro soffermandosi quasi istintivamente sui punti più sensibili, il ritmo del respiro che torna ad accelerare.
Fin da quando può ricordare è sempre stato così in tutto, è sempre stata una persona in grado di godere delle piccole cose. Che si trattasse del calore del sole o dell'odore inconfondibile di un partner e, nel tempo, ha conformato il suo modo di muoversi, le sue espressioni, il suo modo di parlare a questa particolare percezione del mondo.
Le mani si attardano sempre di più nei punti più sensibili, una circonda alternativamente i seni strizzandoli appena con le dita, l'altra si ferma sul monte di venere coperto da una lieve peluria, lo massaggia tirando delicatamente la pelle di modo che le grandi labbra sfreghino leggermente tra loro. Il respiro si fa più rapido, le gambe naturalmente assumono una posizione leggermente divaricata, la schiena va a poggiarsi contro il muro provocandole un brivido freddo che va a mischiarsi col piacere che monta. Si fa più audace, il palmo preme a direzione della clitoride mentre le dita solleticano le labbra che pian piano si aprono lasciandone entrare prima una e poi due. L'altra mano ora stringe i seni con decisione, l'indice ed il pollice che si prendono cura dei capezzoli. Le labbra si schiudono e due dita risalgono appena raccogliendo gli umori fino a raggiungere la clitoride e cominciano a stuzzicarla con ritmata delicatezza. Una mano va alla bocca soffocando un urlo, i muscoli si tendono in uno spasmo che parte dal pube e raggiunge ogni nervo del corpo, piacere liquido le cola sulla mano e lungo le cosce.
Carla lascia scorrere ancora per un po l'acqua, prima calda poi fredda, esce dalla doccia e si infila l'accappatoio. Lo specchio del bagno le restituisce l'immagine di un viso dall'ovale perfetto, minuto, incorniciato da corti capelli neri e impreziosito da labbra sottili. Si guarda pensando all'orgasmo avuto sotto la doccia, si guarda e decide, è arrivato il momento di riprendersi ciò che le è stato tolto ed ha intenzione di farlo cominciando da ciò che la sua tragedia le ha restituito.
Si veste in maniera semplice, fa colazione ed esce di casa. L'aria frizzante di un mattino primaverile la la rimette completamente al mondo. Annusa l'odore dei gelsomini e si lascia baciare dal sole. Mentre percorre la strada verso la metropolitana pensa a come mettere in pratica il suo proposito mattutino, valuta le sue conoscenze, vaglia le opportunità. Quei pochi amici ed amiche che le sono rimasti, ma per tutti loro lei è solo la donna infranta da una vita sfortunata e dalle scelte sbagliate. La Carla che vedono loro è qualcuno di cui avere pena e lei, con il suo distacco, non ha fatto altro che coltivare quest'immagine di se. No, deve cercare altrove, ma dove?
Poi se ne accorge, si accorge che il suo sguardo sta già inconsciamente cercando. Si posa sul ragazzo dal bel fisico che corre lungo l'altro marciapiede, sulla ragazza con la minigonna a pieghe e le parigine, sulla coppia che si sta baciando sulla panchina. Quando ne prende coscienza quasi non ci crede, le sembra di essere ritornata una ragazzina che guarda il mondo con curiosità sensuale, disposta a provare qualunque esperienza e felice di farlo.
Non ci crede, non crede che sia possibile che solo un sogno, un orgasmo ed uno sguardo a se stessa nello specchio possano averla cambiata in questo modo. Si chiede dove abbia perso quel modo di vedere il mondo. Sarebbe facile attribuire il tutto al trauma, ma in fondo a se sa di aver cominciato a perdere se stessa quando, obnubilata dalla soddisfazione di avere una vita piena secondo i canoni degli altri, ha cominciato ad accettare supinamente le piccole rinunce, quando lui si lamentava degli sguardi a uomini e donne con occhi non proprio casti, quando la convinse che una donna rispettabile non può masturbarsi di fronte al proprio futuro marito.
Era stata stupida, se la storia non fosse finita in tragedia probabilmente sarebbe morta dentro in pochi anni diventando una di quelle mogli che tradiscono il proprio marito per noia senza comunque trarne vero piacere. Era stata stupida, ma, nella sfortuna, aveva avuto l'occasione per rimediare.
Durante il viaggio in metropolitana decide, deve trovare qualcuno con cui forzarsi a far cadere il muro che ha messo tra se e gli altri prima di diventare Carla la Vittima, solo non sa come trovarlo. Negli ambienti che frequenta la conoscono già tutti e in molti conoscono anche la sua storia triste, cominciare a frequentare appositamente qualche ambiente nuovo le porterebbe via troppo tempo e rischierebbe di perdere l'onda che la sta spingendo in questo momento, dei locali per incontri proprio non se ne parla, sa di aver bisogno di qualcosa che vada oltre la semplice scopata, di quella sintonia che le permetta di abbandonarsi completamente all'altro.
L'idea la coglie improvvisa, ha sempre voluto provare a frequentare qualche comunità online, è sempre stata attratta dalla possibilità di incontrare persone fuori dagli schemi. Sente di essere disposta a lasciarsi andare più del solito dietro lo scudo dell'anonimato, purtroppo, quando queste comunità fiorivano, lei cominciava a perdere la presa sulla propria vita, ma ora, forse, quella può essere la soluzione.
La mattinata ed il pomeriggio passano pigri al lavoro. Per la prima volta non rimpiange il vecchio ruolo da manager di successo che non le avrebbe concesso pause e momenti morti per dedicarsi alla ricerca di comunità interessanti a cui iscriversi. Rimane subito intrigata, anche eccitata leggendo le discussioni sui forum, talvolta divertita dalle descrizioni iperboliche di alcuni ed alcune sui propri profili. Quando esce dall'ufficio è impaziente di addentrarsi in quel mondo.
Tornata a casa non perde tempo, si mette comoda, si munisce di vari tipi di finger food ed è pronta a mettersi al lavoro. Passa l'intera serata sul divano, si iscrive a vari portali, commenta vari thread sul forum, sul finire della serata inizia timidamente a contattare qualcuno, altri iniziano a contattare lei. Nulla di veramente interessante ma il semplice piacere della scoperta la fa sentire eccitata e positiva. Spesso la mano libera scende tra le gambe o accarezza distrattamente un seno accompagnando la sensazione fisica all'eccitazione mentale.
Va a dormire che è notte fonda con i seni e la clitoride gonfi per l'eccitazione, nella testa ha mille immagini diverse di situazioni che si potrebbero creare, di gente che potrebbe conoscere. Immagina di provare tutto quello che si è stupidamente negata, prima di addormentarsi si masturba a lungo concedendosi vari orgasmi come non le capitava da tempo mentre si immagina in situazioni intriganti, estreme o addirittura bislacche. Sfinita, si addormenta, con la testa leggera, come non le succedeva da tempo.
I giorni seguenti passano e la spinta iniziale sembra essere sparita, giorno dopo giorno Carla inizia a scontrarsi con problemi che il suo approccio ingenuo e positivo non aveva messo in conto, a fare i conti con il generale imbarbarimento della società. Le sembra che non ci sia alcuna speranza: se la maggior parte di coloro che la contattano hanno problemi ad esprimersi in italiano, figuriamoci ad intavolare un discorso che possa intrigarla.
La vita torna ad essere quella di sempre, i tragitti fuori casa semplici spostamenti, la gente che incrocia anonimi sconosciuti che non le danno alcuna sensazione. Impegna sempre meno tempo nel postare sui forum o nel rispondere ai messaggi fino a quando un giorno, in ufficio, una notifica illumina lo schermo dello smartphone: “gothcouple88 ti ha inviato un messaggio”.
Aprire il messaggio è qualcosa di istintivo, non sa perché ma non si aspetta di trovare le solite foto di peni o qualche proposta meramente sessuale. Forse è solo la sua mente che l'inganna ma decide di non pensarci.
Il messaggio recita “ciao, siamo una coppia, ma immagino tu l'abbia intuito dal nick, abbiamo letto alcuni tuoi interventi sui forum e ci sembri una persona interessante, ti va di fare due chiacchiere quando puoi?” Carla rimane stupita, hanno letto quello che ha scritto, hanno deciso di contattare proprio lei intrigati dalle sue parole e dai suoi pensieri piuttosto che dal suo corpo.
Di getto risponde “Contenta di avervi colpito, dalle 19 sono a casa, sono veramente curiosa di conoscervi” in un certo senso è emozionata, apre il profilo della coppia, un ragazzo ed una ragazza, più giovani di lei. Lui è un ragazzone massiccio, un po' sovrappeso, il viso bonario incorniciato da una folta barba castana, gli occhi grandi color nocciola ed i capelli ricci portati un po lunghi, lei è una ragazza minuta, slanciata col viso acuto, gli occhi grandi e azzurri, i capelli un'onda corvina. Le piacciono subito, spulcia le foto, non sono molte, ognuna li vede ritratti in una pratica sessuale diversa, sono sensuali, erotiche, mai eccessivamente esplicite, le piacciono subito. La descrizione è breve, ben scritta, racconta di una coppia giovane, aperta a qualunque esperienza, ma soprattutto desiderosa di condividere le proprie opinioni sul sesso.
Carla si accorge di essere eccitata, non solo sessualmente, qualcosa in lei ha cominciato a spingere come la mattina in cui aveva deciso di provare ad uscire dal sarcofago della vittima. Passa ogni pausa a cercare i post della coppia nei forum, li legge avidamente, ne è sinceramente sorpresa. Saranno più giovani di lei ma sembrano incredibilmente maturi, lui risponde con una calma indefessa e la composta saggezza di chi è perfettamente padrone dell'argomento, lei è vulcanica, passionale, si incazza e prende a cuore le cose, sono così diversi da poter essere facilmente distinti quando scrivono, eppure sembra si incastrino a perfezione come due pezzi di puzzle.
E' talmente distratta che perfino i colleghi lo notano, qualcuno addirittura scherza sul fatto che possa avere un appuntamento con il suo principe azzurro, ma Carla ne ha le tasche piene di principi azzurri, questa sera ha prima di tutto un appuntamento con se stessa.
L'attesa spasmodica finisce, quasi corre fino alla metro, ha fortuna, arriva a casa addirittura in anticipo, non perde tempo nemmeno a cambiarsi, accende il computer e si siede sul letto, guarda lo schermo come una quindicenne che aspetti la risposta del primo fidanzatino. Sa di essere in qualche modo disperatamente ridicola, ma non le interessa, si sente viva.
Quando l'icona delle notifiche si illumina tira un profondo respiro di sollievo e apre il messaggio, loro le chiedono se sia li, lei, prontamente, risponde. Si scambiano i saluti di rito, si presentano, lui si chiama Luca, lei Cinzia, sono insieme da quando andavano ancora al liceo.
Carla all'inizio è timida, racconta molto poco di lei, ma è prodiga di domande, loro stanno al gioco, si descrivono, le parlano di come si siano conosciuti, di come abbiano scoperto insieme il sesso e di come abbiano deciso di aprirsi a qualunque tipo di esperienza piuttosto che rischiare di essere una catena l'uno per l'altra. Le stanno subito simpatici, parlando di argomenti interessanti e ne parlano seriamente, ma allo stesso tempo la fanno ridere con piccole battute e velate allusioni.
Carla si lascia un po andare, si adegua al loro ritmo, inizia a raccontare alcune delle sue esperienze più scabrose, si scambiano pareri. Inizia anche lei a proporre temi di discussione, si sente suo agio con lo schermo tra lei e loro o forse sono proprio loro che la fanno sentire a suo agio, adesso non importa, è la sensazione che conta.
Il tempo sembra passare come un lampo, stanno ancora chiacchierando quando si accorgono che l'orologio segna le quattro di notte, l'indomani tutti sono impegnati ed hanno già perso molto sonno. Si salutano, Carla sta per chiudere tutto quando Cinzia le propone di scambiarsi un contatto privato, al di fuori della community. Ci pensa un attimo, la prudenza vorrebbe che andasse per gradi, ma non sta facendo tutto questo per essere prudente. Accetta, le manda il suo contatto, loro le mandano i loro separatamente, si salutano. Carla si lascia andare all'indietro sul cuscino, è mentalmente sfinita ed appagata come, forse, non era mai stata.
Passano i giorni e le chat con Luca e Cinzia diventano una sorta di rituale serale, Carla non ha più l'ansia di arrivare ma tornata a casa si rilassa e attende piacevolmente che la contattino. I ragazzi si fanno trovare quasi sempre, quando mancano la avvisano. Si conoscono meglio, parlano di tutto, non solo di sesso, si crea una certa alchimia.
Cinzia è la prima a proporle di fare qualcosa di più piccante. Quella sera sono sole, Luca è al lavoro e stanno parlando di sesso saffico. Carla racconta le sue esperienze, di come amasse la sensazione della pelle vellutata di una donna contro la sua, di come la facessero impazzire i gemiti generati dall'orgasmo della sua partner. Cinzia per lo più la legge, non è mai andata oltre i baci e il petting con un'altra donna. Sono tutte e due eccitate, le lunghe pause tra un messaggio e l'altro tradiscono le mani affondate tra le cosce.
Carla vorrebbe essere con lei adesso, accarezzarle la pelle eburnea, torturarle il seno piccolo e sodo, baciarle le labbra carnose del viso e quelle sottili e gonfie della vagina. Pensa a come e a quanto godrebbe schiacciandole la testa tra le cosce mentre la lecca, la sua mano scivola sotto i pantaloni e le mutandine a soddisfare il bisogno di attenzione che i pensieri impongono al corpo.
Cinzia le chiede cosa le farebbe se fossero insieme in quel momento, Carla ha un attimo di esitazione, qualcosa di atavico le urla di fermarsi, un brivido di indecisione e paura, poi la volontà ha la meglio, le scrive tutto quello che le sta passando per la mente, ne fa un racconto minuzioso e contemporaneamente racconta quello che sta facendo in quel momento, le descrive come le dita affondino nel suo sesso fradicio di umori, di come vorrebbe che fossero accompagnate dalla lingua della sua giovane interlocutrice.
Tutto va ancora più veloce, Cinzia le chiede se abbia una webcam, Carla risponde di si. Smettono di masturbarsi solo per il tempo necessario ad avviare la videochiamata, si guardano, per la prima volta sentono l'una la voce dell'altra, c'è un po di imbarazzo iniziale ma presto lo superano, Cinzia fa il primo passo, afferma di volersi sentire comoda e dicendolo si sfila la felpina e i leggings che aveva indosso scoprendo la semplice biancheria sportiva nera che fascia alla perfezione il culo sodo. Carla la imita, rimanendo in reggiseno di pizzo e mutandine bianche che lasciano intravedere l'ombra umida del piacere che sta provando. Prima ci scherzano su, poi si guardano, quasi come se potessero fissare una gli occhi dell'altra, si mettono comode e si toccano. All'inizio parlano, si toccano con la biancheria indosso, fantasticano su come sarebbe essere insieme in un letto, una chiede all'altra di cambiare posizione per vederle meglio il culo, l'altra risponde chiedendo un primo piano del seno. Si divertono e si eccitano a vicenda.
Smettono di parlare, gli sguardi fissi sui monitor a cogliere ogni dettaglio, le parole di senso compiuto sostituite da gemiti di inequivocabile significato, la biancheria lascia spazio alla sensualità della pelle nuda. Le mani accarezzano i corpi eleganti e seni gonfi di eccitazione, aprono le cosce e dilatano le vagine umide di piacere, pizzicano i capezzoli turgidi e penetrano i sessi, sfregano le clitoridi, prima delicatamente poi con sempre più foga in un crescendo estatico di suoni e sensazioni.
Urlano venendo entrambe quasi in contemporanea, due orgasmi lunghi, squassanti, pieni. Carla non pensava nemmeno lontanamente di poter venire così solo masturbandosi. Si guardano attraverso le webcam, hanno entrambe i visi stravolti, il respiro corto, i capelli scompigliati. Si sorridono soddisfatte, si mettono comode e riprendono a chiacchierare del più e del meno, nude, in pose degne di due quadri di Botticelli.
La porta della camera da letto di Cinzia si apre, il fisico massiccio di Luca compare sulla soglia, con uno sguardo capisce la situazione, gira la testa e si scusa. La sua ragazza sorride divertita. Carla si blocca per un istante, la mano va istintivamente a cercare il lenzuolo per coprirsi, di nuovo il blocco, l'incertezza e di nuovo la volontà che ha la meglio, il lenzuolo rimane al suo posto, sorride anche lei godendosi per qualche momento l'imbarazzo del ragazzo.
Carla gli propone di entrare, lo rassicura, non si fa problemi, rompere il muro stavolta è più semplice, le costa meno. Lui gira la testa, guarda Cinzia sul letto e poi la nuova amica nel monitor, entra con passo lento, si vede che si sta godendo lo spettacolo. Raggiunge il letto e si siede ad un angolo. Porta la maglietta di un gruppo musicale e pantaloni Larghi che nascondono a malapena l'erezione.
L'imbarazzo dura ancora qualche attimo, Cinzia lo combatte cominciando a raccontare la serata, Carla la segue, aggiunge particolari, si divertono insieme a far eccitare Luca, lui rimane tranquillo, pone domande, addirittura talvolta da consigli su cosa avrebbero potuto fare per godere di più e, spesso, entrambe riconoscono che abbia ragione.
Cinzia gli posa una mano sul pube delineando ancora maggiormente l'erezione sotto ai vestiti, un sussulto di eccitazione coglie Carla, senza pensarci troppo propone con ironia che pure lui si metta comodo come loro. Luca accetta, maglietta e pantaloni volano via lasciandolo in boxer. Ha un corpo massiccio, villoso, molto maschile, un po di pancetta, tutto in lui da un'idea di sicurezza ma, allo stesso tempo, di sensualità animalesca.
Carla vede l'amica farsi più vicina al suo ragazzo, stuzzicarlo mentre entrambe descrivono con dovizia di particolari il tremendo orgasmo che le ha squassate, la mano scende sul pene, lo accarezza attraverso il tessuto leggero della biancheria, le labbra si posano in sensuali baci sulla spalla e sul collo. Allo stesso tempo Carla si eccita e si sente di troppo.
Luca lo intuisce, bacia Cinzia e poi si rivolge a Carla, le chiede se voglia fare un gioco che coinvolga tutti e tre. Lei chiede come, lui le risponde che potrebbe guidarli mentre fanno fanno sesso. Lei sgrana gli occhi, Cinzia sorride sorniona e le fa presente che sarebbe un po come una regista porno e loro sarebbero i suoi attori. Carla è sorpresa, non tanto dall'idea, quanto dal fatto che Luca abbia capito la sua situazione e che Cinzia sia stata subito così complice. Accetta, questa volta il muro ha resistito veramente poco, è stato appena percettibile.
Prende il comando e da direttive, con voce suadente e piglio deciso che non credeva potesse appartenerle. Guida con parole languide le mani di Luca sul corpo nudo di Cinzia, le accarezza le cosce sode e i seni piccoli, sfiora con il dorso la curva della schiena fino all'incavo del sedere. Guida la bocca di lui sui capezzoli turgidi e sull'addome teso alternando labbra lingua e denti, lo guida fino al monte di venere e poi giù sulle grandi labbra. Guarda Cinzia e detta il ritmo al ragazzo leggendo le espressioni di lei, sentendo i suoi gemiti quasi come se fosse li. Si tocca appena, è concentrata su di loro, mentre la ragazza viene bagnando di umori la barba del suo uomo.
Carla è soddisfatta, ma questo è solo l'inizio, guida il corpo di Cinzia a cavallo di quello di Luca, la vagina che preme contro il pene ancora imprigionato nei boxer. Il bacino fa avanti e indietro lentamente mentre le mani si poggiano sul petto villoso. Si piega in avanti, le labbra scendono sui capezzoli di lui torturandoli, mentre una mano delicata si infila sotto l'elastico dei boxer ed avvolge dolcemente l'asta cominciando un movimento lento e ritmato. La bocca scende fino a ricongiungersi con la mano e scendono anche i boxer rivelando un bel pene gonfio all'eccesso. Labbra e lingua si alternano nello stuzzicare il glande paonazzo, l'asta nervosa e lo scroto raggrinzito fino a stuzzicare l'ano generando un sussulto accompagnato dal primo gemito di Luca. Le labbra tornano su ed abbracciano il glande tenuto scoperto da una mano sapiente mentre l'altra massaggia i testicoli. Carla impone il ritmo, di nuovo la sua attenzione va a loro, le sue mani si limitano a lievi carezze, quello che vuole in questo momento è il loro piacere. Il rimo aumenta, così come i gemiti, La bocca abbandona il pene lasciandolo alla cura delle mani dalle dita affusolate, il ritmo aumenta, sempre di più fino a soddisfare le mani vogliose esplodendo in una fontana di sperma che imperla la pelle eburnea di Cinzia dal viso ai seni.
Carla sta impazzendo di piacere, un piacere sottile, mentale, ma non per questo meno forte, ferma Cinzia che sta per pulirsi e guida le sue mani lungo il corpo ricoprendola il più possibile del piacere di Luca. Li guida entrambi, li fa baciare ed accarezzare, intreccia i corpi come se fossero giunchi godendosi il contrasto tra la mascolinità di quello di lui e l'eleganza di quello di lei.
Loro si abbandonano tributandole totale fiducia, non fanno domande, si limitano a godersi il momento, Carla si sente quasi inclusa nei loro sguardi d'intesa, sempre più trascinata tanto dal piacere quanto dalla felicità di vedere una sintonia che credeva non potesse esistere.
Luca è di nuovo pronto, le sembra di essere li a guidarlo con le sue mani dentro Cinzia ed a soffocare i gemiti di lei con la sua bocca. Li guida come se le parole fossero fili nelle mani di un esperto burattinaio, mette la sua fantasia al loro servizio e ne ottiene in cambio una soddisfazione mentale che non ha mai provato. Assapora le immagini dei corpi impegnati in varie posizioni come se fossero opere d'arte, i gemiti sono una sinfonia potentemente dolce.
Le chiedono di venire mentre la guardano masturbarsi, Carla non può è non vuole tirarsi indietro, si sistema sul letto, le gambe oscenamente aperte, rorida di secrezioni, li guida in una pecorina davanti allo schermo, Luca affonda con colpi decisi facendo sussultare i piccoli seni di Cinzia, lei allunga una mano tra le cosce accarezzando se stessa e il pene del suo ragazzo mentre scorre nel lago che ha tra le gambe. Nonostante stiano godendo i loro sguardi sono rivolti a Carla, sembrano voler sfondare lo schermo e scoparla per quanto sono intensi. Lei si masturba, disperatamente, si penetra la vagina con le dita di una mano mentre l'altra accarezza dolcemente l'ano, inarca la schiena scossa da spasmi di piacere. I gemiti si alzano sempre più forti, privi di pudore, mentre i movimenti dei tre sembrano sincronizzarsi naturalmente sullo stesso ritmo. Il tempo perde di significato rispetto alle sensazioni di un unico gigantesco orgasmo comune che monta e poi esplode. Luca geme rocamente di piacere, Cinzia urla contorcendosi, Carla viene schizzando i suoi umori ovunque e mettendo un nuovo tetto all'orgasmo più intenso mai avuto.
Rimangono in silenzio per alcuni minuti godendosi gli ultimi piacevoli brividi e riprendendo fiato. Si guardano. Carla vorrebbe essere li con loro e ricevere le parte delle dolci carezze che che si stanno scambiando. Cinzia è la prima a parlare, le dice che è stata una delle esperienza più intense vissute fino ad ora, ne parla con incredibile entusiasmo. Luca concorda, quello che dice è più pacato ma altrettanto d'impatto. Carla è quasi sconcertata per la spontaneità con cui loro hanno vissuto quel momento, confida di invidiarli, si apre un po, confessa di aver sempre sognato una storia come la loro, è felice e confusionaria, parla di come abbia goduto e di quanto sia stato incredibile per lei buttarsi in quest'esperienza. Loro la ascoltano, tengono eventuali domande per un altro giorno, entrambi hanno capito che lei ha bisogno di parlare, non solo di sesso, ed affettuosamente accettano tutto quello che lei ha da dare ignorando il tempo che scorre.
Continuano fino a tarda notte, Carla li saluta veramente felice dell'esperienza e di come si sente con se stessa. Quando torna al letto si concede un altro orgasmo, stavolta dolce, rilassante, dedicato solo a se stessa ed ai progressi verso l'obbiettivo di riappropriarsi di se.
Le settimane successive sono impegnate. Il lavoro è il solito, ma qualcosa è cambiato in Carla. Concorre ad una mansione superiore, aiuta i colleghi e ben presto, nello stupore generale, diventa l'anima dell'ufficio. Passa sempre meno tempo in casa, si iscrive in palestra, esce con più piacere.
Il muro è ancora li, ma superarlo è più semplice, più naturale. Inizia a sentirsi di nuovo se stessa, ma allo stesso tempo diversa, si gode ogni attimo, ogni cosa e, quando le tremano le ginocchia ed il passato rischia di farle tremare le gambe, riporta alla mente le sensazioni di quella Sera con Luca e Cinzia.
Sa che tutto questo può scomparire da un momento all'altro, ma si fa forza, cavalca l'onda cercando di non pensare mai troppo alle cose. Quando rimane a casa si sente con i suoi nuovi amici, anche loro sono molto impegnati e non ci sono occasioni per replicare l'esperienza sessuale che hanno vissuto. Parlano ancora di sesso ma anche di altro, Cinzia racconta della sua vita tra lavori saltuari ed università, Luca la fa entrare nel suo mondo fatto di artigianato e musica mentre Carla racconta fiera la sua nuova vita.
Loro sembrano felici ogni volta che lei fa un passo avanti, la trattano come se fosse una di famiglia, la spingono ad impegnarsi in ciò che la fa felice, il legame che hanno i tre si irrobustisce, travalica il sesso e la complicità e diventa una profonda amicizia.
Carla vorrebbe incontrarli, abbracciarli, fare sentire ad entrambi quanto sia grata di averli accolti nella propria vita, ma il muro resiste, quella vocina in fondo alla coscienza che la avverte che loro, di persona, potrebbero essere diversi, che aprendosi del tutto potrebbe soffrire. Più volte è tentata di invitarli a casa sua o ad uscire. Più volte digita le parole e poi le cancella.
Ci pensa Cinzia, con la sua spontaneità. Sono passati ormai due mesi e mentre parlano del più e del meno arriva l'invito, per quella sera, a casa loro. Carla trema letteralmente, le dita faticano a trovare le lettere sulla tastiera. La frase si compone lentamente, quasi sente dall'altro lato l'aspettativa tenuta a freno quasi a fatica, il fiato sospeso lasciato libero quando invia il messaggio “ci sarò”
Sente di nuovo l'eccitazione della ragazzina, si prende un giorno libero dall'ufficio, va in giro per negozi, compra della biancheria nuova, semplice ed allo stesso tempo sensuale. Entra per la prima volta dopo un anno nella sua pasticceria preferita per non presentarsi a mani vuote, bignè al pistacchio, i suoi preferiti. Sceglie con cura una bottiglia di vino, bianco, frizzante. Prende appuntamento con parrucchiere ed estetista per il pomeriggio. Sa bene che Cinzia e Luca vogliono solo passare tempo con lei, che potrebbe presentarsi in jeans, maglietta e biancheria sportiva e loro sarebbero altrettanto felici. Tutti questi preparativi li fa per se stessa, vuole sentirsi una donna nuova non solo dentro, ma anche fuori, vuole dare e darsi il meglio di se.
Finisce i suoi giri che l'orologio segna le diciotto, torna a casa. Sotto la doccia si tocca e si stimola ma non si concede di venire. Anche questo lo vuole tenere per loro. Le mani esperte la truccano con perizia, sceglie con calma i vestiti, comodi ma allo stesso tempo eleganti. E' pronta in anticipo, si concede di godersi il tragitto, i raggi del tramonto che le baciano la pelle.
Raggiunge la casa di Luca e Cinzia che è sera. E' una piccola villetta in periferia. Il giardino piccolo curato ed elegante impreziosito dalla staccionata e dai mobili da esterno opera di Luca, la facciata decorata, come se fosse un murale, da Cinzia. Il solo guardarla rivela la personalità degli abitanti.
Suona il campanello, le aprono, il cuore a mille spinge quasi inconsapevolmente i piedi fino all'uscio sul quale la attendono i due. Li saluta con cortesia ingessata, Cinzia le salta al collo e la abbraccia, Carla risponde istintivamente all'abbraccio e sembra quasi perdersi nel calore gentile di quella ragazza fino a che Luca non le invita ad entrare.
Il calore del legno naturale e delle tinte pastello riflettono quello dei proprietari nel grande spazio aperto a cui accedono, un salotto con la struttura ricavata da vecchi pallet e squisitamente trasformata li accoglie sui suoi cuscini verdi.
Si mettono comodi e parlano del più e del meno come se si conoscessero da anni, lei e Cinzia rimangono in salotto mentre Luca, messi in frigo vino e pasticcini, si appresta a preparare la cena sulla grande cucina ad isola.
Carla è deliziata. Sono ragazzi normalissimi ma allo stesso tempo qualunque cosa facciano le trasmette sicurezza e sensualità al tempo stesso. Cinzia domina il suo spazio con grazia quasi regale, i movimenti di Luca in cucina sono una danza precisa e ritmica scandita dal ticchettio del coltello sul tagliere.
Si lascia andare. Loro la guidano nel loro mondo, le raccontano tanti piccoli dettagli della loro vita, lasciano che lei parli solo di ciò che vuole, felici di ascoltare ciò che lei ha da dire senza chiedere nulla di più. Nota tanti piccoli dettagli che non aveva avuto occasione di cogliere, quanto siano grandi e gentili le mani di lui, quanto sia luminoso il sorriso di lei. Senza che se ne accorga è nella loro intesa. Mentre apparecchiano la tavola le basta spesso uno sguardo od un piccolo segnale per intendersi con Cinzia, qualunque cosa faccia sente la presenza protettiva di Luca.
Consumano la cena senza fretta, ogni piatto è squisito e la compagnia ne esalta il sapore. Iniziano a provocarsi con ironia ed eleganza, Cinzia e Luca le confidano di non aver mai incontrato una persona con cui si sentano in sintonia.
Tornano in salotto per mangiare i bignè e gustarsi un calice di vino, Cinzia si siede accanto lei, i due corpi che si sfiorano, la mano che si posa leggera e naturale sul Ginocchio di Carla. Luca seduto alla poltrona guida la conversazione. Carla sente l'eccitazione e la tensione salire come un fuoco. Una parte di lei vorrebbe abbracciarli, divorarli di baci assaporare ogni centimetro della loro pelle, un'altra continua ad essere ritrosa, a lottare attaccata follemente al doloroso passato.
Le parole diventano piccanti, gli argomenti scabrosi, l'atmosfera si riscalda, Cinzia si allontana e torna poco dopo in culotte e maglietta, nessun reggiseno a nascondere i capezzoli eretti, si scusa, sente caldo ed offre anche a Carla di fare lo stesso. Lei tentenna, si fa forza ed accetta. Cinzia l'accompagna in camera da letto, la aspetta pudicamente fuori.
Mentre si cambia il cuore di Carla batte fortissimo. Ha già visto questa stanza, in un certo senso ci è stata. Le sensazioni degli orgasmi incredibili provati quella sera le tornano alla mente rendendole la testa leggera per l'eccitazione. Esce con la biancheria coperta solo da una maglietta. Cinzia la guarda, la divora quasi con gli occhi. Carla restituisce lo sguardo, si fissano intensamente per un attimo di intesa totale. Si avvicinano l'una all'altra, le labbra si posano sulle labbra, le mani si allacciano chiudendole in un abbraccio tenero e sensuale, i corpi si fondono mentre le lingue ingaggiano un dolce duello. Il tempo sembra fermarsi mentre si assaporano reciprocamente con ogni senso.
Cinzia scioglie l'abbraccio e rimangono entrambe a guardarsi senza fiato. Senza bisogno di parlare si prendono per mano e raggiungono Luca che sorride quando le vede arrivare. Carla va verso di lui, decisa, i freni inibitori ormai del tutto saltati. Lo bacia godendosi il suo sapore e la sensazione della barba sul viso, all'inizio lui è sorpreso, poi la abbraccia con le sue mani enormi ricambiando il bacio. Cinzia li guarda soddisfatta.
Un attimo dopo sono sul divano, i vestiti sono spariti, i grossi seni di Carla liberi sono preda dei suoi nuovi amici, le bocche corrono sul suo corpo non lasciando lembi di pelle inesplorati, mani grandi la palpano con sicurezza, mani delicate la accarezzano provocando brividi di piacere. Il respiro si fa affannoso, il sesso si copre di dolce rugiada, le labbra si abbeverano prima ad una bocca e poi all'altra.
I sensi di Carla sono amplificati dal piacere, gode con gli occhi chiusi, ma le sembra di percepire tutto intorno a se, sente il tessuto ruvido del divano sulla pelle, le venature del legno sotto la mano che stringe il bracciolo. Vede quasi i movimenti di Luca e Cinzia mentre esplorano il suo corpo.
Poi qualcosa di spiacevole, i baci indugiano sul fianco e sulla spalla, le cicatrici, il passato, il muro torna strappandola alla condizione di estatico piacere, tutto ciò che si era lasciata alle spalle le ritorna addosso come una bestia affamata. Urla un “No” ed allontana i due con movimenti scoordinati delle braccia.
Cinzia la guarda sorpresa con una nota di sgomento negli occhi, lo sguardo di Luca è composto, interrogativo. Carla si accartoccia su se stessa, abbraccia le ginocchia strette al petto, ha paura, di se, di aver rovinato tutto, di essere giudicata. Nasconde il viso, singhiozza, ha paura di quello che vedrà nello sguardo dei due ragazzi.
Carla si fa forza, solleva lo sguardo e cerca gli occhi di Cinzia vagando poi fino a quelli di Luca. Dove pensava di trovare giudizio e sgomento trova solo curiosità e comprensione. Scoppia a piangere. Luca le si siede accanto e le cinge delicatamente le spalle con un braccio massiccio, la stringe a se e la consola, la esorta a sfogarsi. Quasi contemporaneamente Cinzia è dall'altro lato, le sussurra parole di conforto.
Le lacrime scorrono sul viso di Carla bagnando il petto di Luca e le mani di Cinzia che la confortano. Con voce rotta chiede scusa a loro ed a se stessa. I ragazzi la rassicurano, lasciano che si sfoghi in un lungo pianto liberatorio.
Le lacrime finiscono, i singhiozzi si attenuano. Carla pian piano si ricompone, ritorna in se, gli occhi pieni di gratitudine corrono da Luca a Cinzia. Quello che le hanno trasmesso negli ultimi minuti è qualcosa che supera tutto ciò che ha provato fin ora. Vuole ricambiare, ma prima si sente in dovere di spiegare, di aprirsi completamente a loro, di affrontare il loro giudizio. Il timore che provino pena per lei è fortissimo, ma il sente il dovere di essere sincera con chi ha accettato il suo dolore senza chiedere nulla in cambio.
Istintivamente le mani accarezzano le cicatrici sul fianco e sulla spalla, inizia da loro, dai segni indelebili della sua storia, della sua debolezza. Un attimo ed è un fiume, lascia andare tutto ciò che le è rimasto dentro per troppo tempo parlandone come non aveva mai fatto.
Cinzia la supporta, è sua complice, si unisce nel criticare i comportamenti di chi la circondava, la conforta quando il pianto accompagna le parole. Si allontana da lei solo per preparare una tisana per tutti usando le parole per non farle mai mancare la sua presenza.
Luca la sorprende, ascolta interessato, valuta ogni frase è comprensivo ma dolcemente crudele nel far notare dove, secondo lui, Carla ha sbagliato. Non la tratta come qualcuno bisognoso di cure, ma come un'amica con cui parlare apertamente.
Carla non sa per quanto tempo parla sorseggiando il tè. Sa solo che alla fine si sente libera da un peso ed ancora più legata a quei due ragazzi. Li ringrazia, chiede apertamente come sia possibile che siano cosi. Loro rispondono che sono così e basta, è il loro modo di essere.
Lei sorride, sono rimasti nudi durante l'intera conversazione, senza pudicizia alcuna. Si sente bene, sente di essere ancora la stessa per loro e di averli lasciati entrare dentro di se nel modo più intimo possibile. Li guarda e li prende per mano,senza dire una parola, facendoli alzare entrambi e li fa mettere uno vicino all'altra.
Bacia le labbra di lui e di lei delicatamente, con amore. Li fa avvicinare entrambi a se, le lingue si intrecciano le labbra si toccano in un bacio di dolce e sensuale intesa. I corpi si uniscono, le mani stringono Cinzia a Luca, Luca a Carla in un abbraccio che coinvolge anche l'anima.
Carla si scioglie, scende piano percorrendo il petto villoso di lui e il ventre eburneo di lei fino ad inginocchiarsi. La mano destra raccoglie a coppa il pene rilassato di Luca, la sinistra attira il pube di Cinzia verso la sua bocca. Rimangono così per un po. Il pene ritorna turgido e le vagine si bagnano. La seguono in ginocchio, si avvicinano, si intrecciano. Come se fossero un essere solo si dedicano gli uni agli altri, si leccano, si accarezzano, le dita penetrano le vagine aperte per l'eccitazione, le mani abbracciano con movimenti decisi il pene, le labbra passano dai capezzoli, ai clitoridi al glande lucido di umori.
Carla perde completamente la cognizione di se, non ha più nulla che la blocchi, gode e fa godere, con totale trasporto. Si ritrova con la lingua affondata nei dolci umori di Cinzia mentre la ragazza ricambia con dedizione. Sente le mani di Luca posarsi sui glutei sodi, palparli con fermezza, separarli per permettere alla lingua sapiente di raggiungere l'ano e stuzzicarlo con perizia strappando gemiti di puro piacere.
Carla sente il pene tozzo di Luca penetrarla, sussulta e Cinzia con lei complice al punto da condividere le sensazioni dell'amica. Carla muove il bacino al ritmo delle spinte e riversa il suo piacere affondando con sempre più passione lingua e labbra nel sesso dell'amica. Sente gli umori grondarle sul viso, li assapora felice mentre la lingua corre dalla vagina all'asta umida. Pochi attimi e si muovono di nuovo come una cosa sola donano e ricevono tutto il piacere di cui sono capaci inseguendo l'orgasmo. Cinzia esplode di piacere stringendo il viso di Carla tra le cosce, Luca le riempie di caldo sperma affondandole dentro fino al parossismo.
L'orgasmo di Carla è devastante, il piacere tale da farla quasi svenire. Viene copiosamente serrando i muscoli della vagina facendo gemere ancora di piacere lui e inondando del suo piacere liquido la bocca di lei. Si accascia travolta da brividi sul corpo di Cinzia che continua delicatamente a leccarla prolungando l'orgasmo, le raccogliendo in bocca sapori maschili e femminili.
Cala il silenzio e Cinzia fa scivolare dolcemente il corpo completamente abbandonato di Carla, bacia lei e poi Luca condividendo il sapore del loro piacere. Rimangono così, sul tappeto, godendosi gli ultimi strascichi dell'orgasmo, coccolandosi, scambiandosi battute ed opinioni piccanti e profonde mentre i loro corpi si ristorano.
Luca è il primo a riprendersi, si alza e porge le sue grandi mani alle ragazze guidandole nella stanza da letto. Prende in mano la situazione, fa stendere Cinzia al centro del grande talamo e si inginocchia tra le gambe aperte di lei. Uno sguardo d'intesa e Carla è subito al fianco di Cinzia baciandola ed accarezzandola. Luca la penetra mentre le mani esperte di Carla si prendono cura con dedizione dei piccoli seni e dei capezzoli turgidi, scivolano lungo il ventre, fino alla clitoride accompagnate dalla bocca che rende gioiosamente il piacere ricevuto conducendola per mano all'orgasmo che ricopre di liquido denso l'asta dell'uomo.
Cinzia si gode il piacere fino in fondo, poi guarda Carla, fanno sedere Luca al letto e si inginocchiano davanti a lui. Si appropriano del suo sesso come se fosse una loro proprietà, le lingue saettano alternandosi alle labbra sul glande e sull'asta, le mani si prendono cura delle cosce possenti e dei testicoli sensibili. Luca strabuzza quasi gli occhi dal piacere, ma le ragazze non gli cedono il privilegio, quell'orgasmo è loro ed a lui è concesso solo sfiorarlo e gemere di piacere.
Gli occhi di Cinzia cadono sul grosso seno di Carla, lei capisce ed avvolge l'asta turgida con le sue mammelle soffici mentre l'amica stuzzica il glande con la lingua e massaggia i seni con le mani. Questa volta è Luca che cerca di resistere ad un piacere a cui non è abituato, ma ogni resistenza è vana. Il suo sperma inonda il petto di Carla imperlandone la pelle abbronzata, La lingua di Cinzia è subito lesta a ripulire le gocce di rugiada con la lingua ed a posarle sulle labbra dell'altra prima che si raffreddino. Si baciano ancora e si masturbano un'ultima volta l'un l'altra in ginocchio concedendosi l'ultimo orgasmo sotto lo sguardo soddisfatto di Lui.
Si stendono sul letto, tutti e tre sfiniti, soddisfatti, felici. I ragazzi propongono a Carla di rimanere a dormire da loro, lei accetta senza pensarci troppo. Ormai il muro non esiste più. Rimangono ancora svegli per un po, le due ragazze accoccolate contro il petto di lui. Carla li ringrazia per la loro comprensione racconta di come sia stato difficile per lei arrivare fin li. Cinzia e Luca sono felici di aver conosciuto ed aiutato una donna stupenda come lei e non si trattengono dall'esprimerlo. Si addormentano tutti assieme sul grande letto.
Carla si sveglia prima di tutti, si alza dal letto senza disturbare i ragazzi e si piazza davanti al grande specchio dell'armadio. Guarda il suo corpo nudo in modo nuovo, le cicatrici ormai rimarginate anche nell'animo, sa che dovrà lavorare ancora molto per diventare ciò che vuole essere e sa che il muro è sempre li, pronto a rimettersi di mezzo alla minima debolezza. Sorride e guarda Cinzia e Luca che dormono beatamente abbracciati.
Con la mente ed il cuore leggeri esce dalla stanza e va verso la cucina a preparare la colazione. Sorride. Sarà difficile, ma oggi sa di non essere più sola.

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