Nini'

Scritto da , il 2019-02-25, genere sentimentali

Nini’, così la chiamo da quando l'ho conosciuta.
La Mia Nini’ è una bella donna di 40 anni poco più, almeno credo, perché se li porta benissimo.
Sono capitato per lavoro in questo paesino di provincia, dove lei ha il suo bar che gestisce con la sorella.
Mi ci ha portato la prima volta il mio collega dicendo che la barista a suo parere era una tipa per me.
Un Lunedì sera di febbraio, terminato il nostro turno andiamo a prenderci un aperitivo, sono curioso di vedere com'è questa barista.
Entrano prima i miei due colleghi perché a me squilla il cellulare, devo rispondere, è il capo, intanto ordinano i tre prosecchi.
Da fuori però, la noto dietro il suo bancone intenta a parlare con un'amica.
Si gira per servire i colleghi e la vedo meglio.
Non è molto alta, longilinea, sarà una cinquantina di kg ben proporzionati sui dei fianchi stretti, da brancare pensavo, due belle tettine, una terza ad occhio e croce, un bel faccino malizioso con un taglio di capelli corto di un’originale grigio e un culo da mordere, il tutto fasciato da un vestitino che mette in risalto le sue curve.
Il collega aveva ragione, è una bomba, la voglio, ho deciso.
Appena attacco col capo mi scuso e le dico un caldo buonasera con la mia voce profonda, contornato da un bel sorriso e ci aggiungo anche un arricciata ai miei baffi, perché noto il suo sguardo cadere proprio sui riccioli incerati.
Ci serve il vino con qualche stuzzichino sorridendo, ma poi torna a parlare con l'amica.
Non so cosa si dicano o meglio, non mi importa niente, vedo solo i suoi movimenti, i suoi gesti e il sul bel culo.
I ragazzi si siedono ad un tavolino, io non mi muovo dal bancone, fingo di guardare il cellulare ma non tolgo gli occhi da lei.
Poi finalmente si gira e qui un grazie lo devo a mio nonno e ai suoi baffi, che ho voluto come lui, perché la scusa per spezzare il ghiaccio che ha trovato la Mia barista sono stati quelli.
Mi chiede se per prendermi cura di loro uso un prodotto particolare o la saliva, come faceva il nonno dell'amica e scimmiotta il gesto di arricciarli, le rispondo che anche il mio di nonno usava quella soluzione ma che io invece oggi, uso una cera e le chiedo se vuole sentirne il profumo.
Lei si appoggia al bancone e dice: “Si..Si..Fammi sentire…”
Si sposta in avanti piegandosi verso si me,mi annusa, è mia ho pensato e sorrido.
Beviamo e scherziamo, mi mette in testa un cilindro bordeaux e mi fa una foto, “ehhh la barista” restiamo fino alla chiusura dopo una mezz'ora .
Prima di andare le chiedo il numero perché voglio la foto che ha appena fatto così le dico, una battuta un'altra ma lei tergiversa, ha paura è sposata, ma mi piace e le piaccio perciò senza pensarci due volte scrivo il numero su di un tovagliolino e lo metto di là sul bancone.
Non sono certo abbia notato il dettaglio, la testolina, quindi quando ci salutiamo le dico:
“ Questo non lo buttare..” e indico il tovagliolo,
lei sorride un po’ stupita e un po’ impaurita mi sa, comunque ormai è andata ora sta a lei.
Torno in albergo e aspetto, mi piace la desidero, la voglio.
Una mezz'ora non di più, tanto ci ha messo a mandare il primo messaggio, dove mi scrive che lei è Mia la barista folle e aggiunge tanti faccini sorridenti e linguacciosi, Nini’ lei.
Da qui scambio di vocali per tutto il giorno dopo, la voglio.
Passano ventiquattro ore e siamo a cena insieme.
Fa tutto lei, cerca il posto mi passa a prendere e ci porta a mangiare in un ristorantino della zona, intimo elegante, bello.
La cena scorre tra chiacchiere e risate e scopro che è anche piacevole parlarle, ha qualcosa dentro nascosto da una facciata, da una o più maschere, ma la scioglierò.
Usciamo a fumare ed arriva il primo bacio, lo cerca lei, lo vuole e se lo prende, ed io me la mangio nel bacio.
La prendo e me la metto a sedere sulle gambe, ci annusiamo come due animali, mi chiede se mi pesa, è bella e il suo peso lo voglio spalmato addosso, rido.
Finiamo di mangiare ed ormai il tono tra noi è diverso, la vedo più libera, infatti mi chiede dove e cosa penso di fare dopo.
Fa una faccina da bambina capricciosa e fa presente che la sua auto è piccola per certe manovre e poi ride di gusto.
Bella Nini’, lei non sa che abbiamo una stanza per uno in hotel, quando glielo dico cambia espressione e chiede se possiamo pagare e andare.
Quindici minuti e siamo in stanza.
Sgattaiolando davanti al proprietario saliamo, poi come se lo avessimo sempre fatto ci spogliamo e in un attimo stiamo scopando, poi facciamo l’amore e poi riscopiamo, per un’ora di continuo.
È un Demonio, me lo succhia, mi lecca le palle ed io mangio lei, la voglio assaggiare, ci mettiamo uno sopra l'altra e quando ci metto la faccia perdo ogni controllo.
È buonissima, deliziosa e ingoia il mio cazzo da gran porca, la Mia Nini’.
Bere vino non è il suo forte però, perché tutte queste emozioni e lo sbatterla le fanno vomitare l'unico calice che ha bevuto.
Mi dispiace, piccola, l'aiuto a finire in bagno tenendole la testa, ripuliamo alla benemeglio, ma quando si mette al lavandino per sciacquare la bocca e Ci vede allo specchio noto ancora la sua voglia e la prendo lì, così e la sbatto forte, si tiene al lavandino, le apro le gambe sollevandone una e glielo spingo tutto, sento il fondo della sua fica.
Nini’ gode, geme ed urla come una dannata sotto i miei colpi, è bellissimo ma ci costa, perché ci interrompe il bussare di qualcuno invidioso del nostro godere.
Ci fermiamo, ci stacchiamo, “ Diooo come mi scoccia..”, mi piace stare dentro di lei è caldissima.
Torniamo sul letto e data l'ora e la sgridata decidiamo che per questa sera la Cenerentola di provincia deve rincasare.
Volevo scoparla, l’ho fatto e forte, resto fino a venerdì, la voglio ancora e questo mi stupisce.
Mi piace Nini’, la cerco, mi cerca, messaggi e vocali.
Il giorno dopo solo un’aperitivo veloce da lei al bar, non può ovviamente uscire tutte le sere.
È bello il suo locale tutto viola, quando arrivo mercoledì sera dopo il lavoro il suo sorriso mi riscalda in tutti i sensi, in più la Mia Nini’ ha pensato, furba lei, che se l'aspetto alla chiusura poi mi porta lei in hotel, in modo che i colleghi se ne possono andare.
Abbiamo una mezz'ora, ne approfitto per sbatterla a 90 davanti allo specchio del bagno, lei si tiene al rubinetto, la sollevo da terra con i colpi.
Adoro come urla quando gode, come geme, le devo tenere una mano sulla bocca o rischiamo un'altra bussata, rido e godo dentro di lei quando la sento venire e sbattere le mani sul vetro, le impronte sono meravigliose.
Ci guardiamo riflessi, siamo davvero belli.
Non resisto, voglio mangiarla, voglio il suo odore sui baffi, così mi inginocchio la apro e gliela bacio, la divoro, è incredula la sento tremare.
È buona, mi fa staccare dalla sua fica, mi guarda la barba, l’accarezza è completamente fradicia dei suoi umori, fantastico, poi s'inginocchia lei e me lo prende in bocca
“ Oddiooo…”.
Mezz'ora passa in fretta, troppo, ma c'è domani, perché mi ha detto scaricandomi in hotel di tenermi libero, per la sera successiva stava pensando ad una cosina, Nini’.
Domani arriva in fretta, e passa tra lavoro e messaggi dove mi fa pregustare ciò che mi aspetterà, andiamo al bar per l'ormai solito aperitivo, ci accordiamo per le 20.30.
Arriva puntuale, appena salgo in auto mi dice che stasera sarei andato “ a letto” senza cena e ride, poi aggiunge che non vuole perdere tempo a tavola stasera, vuole solo cibarsi di me.
Mi porta in un Hotel originale, particolare, come lei ovviamente.
È un vecchio bordello degli anni ‘40, con gli arredi originali, i quadri e le foto di quei tempi, un lungo corridoio alla shinning e le camere.
La nostra, la numero 11 è la superior suite, Nini’ è strana forte.
Quando entriamo vedo una poltroncina in canapa che pende dal soffitto, divanetto e tavolino, un letto enorme a baldacchino e sopra uno specchio che mi lascia senza parole.
Nini’ ha un’indole da troia sottomessa, mi piace “ Cazzo..se mi piace”.
Facciamo qualche foto di rito, lei indossa uno stracciolino per stuzzicarmi, carino, ma non serve, perché sono già duro.
La prendo in braccio, lei si aggrappa ai miei fianchi con le gambe, braccia al collo e baci da divorarsi le lingue, le piace succhiarmela.
La butto sul letto, abbiamo tanta voglia, tanta che cerca subito il mio cazzo, mi slaccia i jeans, lo trova subito, lo prende in mano, sposta un po’ le sue mutandine e se lo infila dentro.
Non esco più da lì.
Cambiamo continuamente posizione, mi dice cose sporche, mi eccita, la chiamo la Mia troia e lei si eccita di più.
Scopiamo continuamente, ci fermiamo per uno spuntino, ha preparato degli stuzzichini, Nini’, le metto su un po di musica, alcune fra le mie preferite, perché scopro che la barista troia è anche dolcissima.
Scopiamo per tre ore, è bellissimo, le vengo in faccia e lei la ingoia, passo dalla bocca alla fica e le vengo dentro, mi sposto, le infilo quasi una mano nella fica, gliela voglio sfondare, si lascia fare tutto, tranne il culo non lo ha mai fatto, infatti è strettissimo, lo accarezzo con un dito, le piace geme, la giro e me la metto sopra, ora mi scopa lei.
Continuiamo finché non mi dice basta scendendo dal mio cazzo.
Mi ha montato come cavalca un amazzone.
Siamo madidi di sudore.
Restiamo qualche minuto a fumare per riprenderci.
Ci guardiamo, ci fotografiamo nello specchio al soffitto, siamo bellissimi
Poi come la sera prima a mezzanotte la porca Cenerentola emiliana rincasa.
Mi scarica in Hotel con un bacio, una buonanotte e un a domani.
Domani è venerdì, parto torno a casa, il lavoro qui per ora è finito e mi spiace lasciare Nini’.
Passo al pomeriggio un ultimo aperitivo per salutarla dicendo a domenica, ci siamo messi d'accordo, perché Nini’ non ci vuole più stare senza il mio cazzo ed io senza la sua fica, almeno per ora.

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