Cantiere 4

di
genere
gay

La serata fini’ con un bicchierino di rum bevuto da tutti e tre seduti di fronte al camino.
Avevamo le facce rosse del caldo e del sesso consumato. Ci guardavamo in silenzio e rifuggivamo quell imbarazzo virile dopo quel che era successo.
Il marcantonio giovane, l’ingegnere forte come un mulo da tiro e bello come un Dio biondo, il maschione passivo che avevo montato duramente, stava sdraiato sul tappeto reggendosi su un fianco sul braccio e sinistro muscoloso.
Era felice in ogni caso.
“Mi hai fatto un po’ male” si rivolse a me... risatina di entrambi e pacca sulla spalla. Risposi:” sei un marcantonio e mi reggi benissimo, sei una roccia, non lamentarti toro”. “Scherzo dai” ribatte’ lui.
Tutto bene comunque? Dissi. Si, sei grande. Un artista...
Grazie.
“ e che cazzo..!?” Sbotto ‘ il mio compare montatore che aveva fatto solamente il gregario quella sera. “ Vi lascio soli.. se volete”.
Dai cazzo dissi che fai il geloso?
Un altro bicchierino di rum, ottimo, della Martinica.
E poi dissi:” se l’ingegner ce la fa... ora faccio il vostro gregario... accomodatevi signori...
il giovane ingordo e terribilmente forte ingegnere fece cenno di si con la testa, imperlato di nuovo sudore, di nuovo desiderio.
Era in slip e t-shirt e mostrava due cosce grandi e dure come legno, coperte di una folta foresta di pelo biondo.
Era il boccone preparato per il mio compare di sesso, il gigante Cinquantenne.
Sei sicuro che vuoi continuare stasera?... dissi.
Si mi rispose il giovane atleta. Lo voglio. E la serata riprese vigore....
ero sconvolto e ammirato.
Fui travolto nuovamente da tutto. Tre guerrieri. La totale meraviglia.
Ditemi se volete leggermi ancora e vado avanti...

di
scritto il
2018-12-20
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