La più sexy

di
genere
etero

La festa stava volgendo al termine, oramai erano andati via quasi tutti. Eravamo rimasti solo io e un paio di altri colleghi nell'ufficio oramai estremamente silenzioso, nulla a che vedere con il casino che c'era stato giusto fino a venti minuti prima. Oramai l'unico suono prodotto era provocato da me, e dagli altri che cercavano di sistemare un po, la carta dei regali scartati che veniva ammucchiata, il suono delle bottiglie di birra vuote che venivano adagiate nei cestini.
Oramai stanco dico agli altri che sarei andato in bagno a darmi una sciacquata, prima di tornare a casa. Superai a testa bassa, lo sguardo attirato da altri rimasugli, la porta di ingresso che introduceva al bagno, e fui subito colto da uno scossone di sorpresa, quasi spaventato, talmente evidente che ti sfuggì una solare risata, nel vedermi in quello stato.
Ricambiai il sorriso, leggermente imbarazzato dalla figura, mentre ti guadavo. Durante tutta la serata eri stata indubbiamente la più sexy tra tutte, e più di una volta mi ero ritrovato ad ammirarti per un fugace secondo, distogliendo però subito lo sguardo per non esagerare e non far pensare agli altri chissà cosa.
Ma adesso che eri qui, davanti a me, mentre i rumori dalla sala principale stavano lentamente scomparendo, mi sono naturalmente soffermato a meravigliarmi per quello che avevo davanti: una ragazza alta e magra, dai capelli castani lunghi, tendenti un po al rosso e un viso dolce abbellito ulteriormente da quei grandi occhiali.
Delle calze nere mettevano in evidenza le tue belle, lunghe, gambe, con una gonna larga, sopra il ginocchio, corta al punto giusto. Ma risalendo lo sguardo notai quello che probabilmente mi fece saltare un paio di battiti: un corpetto allacciato dal davanti, che lasciava scoperta tutta la parte superiore del busto e il tuo collo, che era lateralmente coperto solo dai tuoi lunghi capelli, che poggiavano delicatamente sulle tue spalle.
Cazzo quanto mi sarebbe piaciuto in quel momento scansare quei capelli, baciarti sulle tue spalle, e sul tuo collo, interrotto solo da quel chocker che portavi abbinato ad una collana, così sexy che probabilmente devo essere rimasto a fissarti per una decina di secondi, sotto il tuo sguardo divertito.
Mi sveglio improvvisamente alla tua domanda...
"Tutto bene?"
ma osservandoti era chiaro che ti stavi divertendo un mondo a guardarmi un quello stato sbigottito, e avevi perfettamente capito che ero rimasto colpito da te, probabilmente avevi anche beccato qualche mio sguardo durante la serata, e non ti era dispiaciuto!
Cercai immediatamente di ricompormi, che figura... quindi feci quello che con te funziona sempre: essere sincero...
"Scusami per la scenetta... ma ti trovo incredibilmente sexy stasera, non so cosa mi sia preso!"
Abituata oramai a questi improvvisi picchi nelle nostre conversazioni, non ti scomponi ne stupisci molto, ma chiaramente lusingata dal complimento, mordendoti leggermente il labbro inferiore facendomi ancora più impazzire...
"Grazie! Ci tenevo stasera. Ci ho messo un po a scegliere... ma..."
"...ma direi che ogni tuo sforzo sia stato ripagato in pieno!!"...
terminai io. Stavolta un rossore sulle tue guance ha accompagnato il tuo sorriso. Se pensavo che non potessi diventare ancora più attraente di quanto già non fossi, beh, mi sbagliavo in pieno, pensai mentre le grida di un nostro collega ci raggiungevano...
"Ragazzi noi andiamo! Chiudete voi quando uscite!"
Un po infastidito dalla rottura di questo sogno perfetto mi scusai con te, affacciandomi dal bagno per rispondere...
"Si, ci penso io!! A domani!"
Tornando da te, un po deluso, ti trovai girata di spalle, ma con la testa rivolta verso di me, con fare innocente e provocante da nerd whovian quale sei, e, complice il rumore della porta principale che si chiuse, facendoci capire che oramai eravamo soli, le mani lungo i tuoi fianchi, a stringere la gonna per due lembi...
"E che ne pensi di questa gonna?"
dicesti mentre la facevi ondeggiare, con aria da ragazzina, lasciando a tratti scoprire porzioni delle tue gambe e, inconsapevolmente, parte del tuo sedere...
"Che vorrei prendere quella gonna, alzarla, ammirare il tuo bel culo e tastarlo con le mie mani, stringendo forte e massaggiandolo, e sentire quanto sia sodo."
Stavolta ti ho stupita, e ti ho osservata mentre eri li con la bocca semiaperta dalla sorpresa. Questa non te l'aspettavi, ma eccitata, mentre io facevo un passo nella tua direzione...
"Che aspetti?"
Forse speravi in questo risvolto, forse ci speravo anche io... nessuno ha preso un iniziativa diretta, ma è stato un susseguirsi di momenti perfettamente incastrati che ci hanno portato proprio dove volevamo noi, come nelle nostre conversazioni.
Mi avvicinai a te e ti sollevai la gonna, scoprendo quel bellissimo culo, esattamente come l'avevo immaginato. Tu nel frattempo appoggiasti le mani al lavandino, con la testa girata a guardarmi, godendoti la scena, piena di eccitazione.
Una goduria vederti in quel modo, non riuscii più a trattenermi: iniziai a stringere i tuoi glutei tra le mie mani, a tratti forte, altre volte allentando la presa e facendo scorrere la mia mano dall'alto al basso, o viceversa, in un massaggio erotico, premendo con i pollici lungo le parti basse del gluteo, facendo scorrere sotto la linea dei muscoli e tornando in alto, stringendo. Alle volte alternavo la stretta di una mia mano con il massaggio dell'altra strusciando e sconfinando, all'inizio quasi casualmente, sulla vagina e sull'ano. Sensibile ai tuoi mugolii e reazioni, cominciai ad insistere sempre di più sulle zone erogene, finendo per massaggiare quasi esclusivamente quelle. Ad un tratto mi sono ritrovato un tuo sguardo fisso, voglioso, di quelli che ognuno spera di vedere in queste circostanze, smisi il massaggio, ti feci girare e mettendo le mani sul tuo culo, mentre i nostri visi erano vicinissimi, ti alzati e ti misi a sedere tra i lavandini. In questo momento notasti la mia profonda erezione, avendo, nella manovra, naturalmente premuto il mio membro contro la tua zona del piacere, e sul tuo clitoride, provocandoti una scarica che a me non passò inosservata. Volevi fare qualcosa tirarmelo fuori, iniziare a succhiarmelo, la tua mente annebbiata non aveva un idea precisa... ma non ti diedi tempo di fare nulla. Ti alzai le gambe, e ti tolsi una scarpa, una era sufficiente. dopodiché ti sollevai il sedere e ti sfilai le calze e le mutandine, tirandole verso l'alto scoprendo la tua fica e il tuo culo e, sempre con le gambe alzate, ti liberai una delle due dalla presa delle calze, lasciandole libere di muoversi. Successe tutto talmente in fretta che non riuscisti a pensare a nulla. Solo che improvvisamente sentisti il tuo clitoride avvolto dalla calda sensazione delle mie labbra, mentre la mia lingua, delicatamente, ne massaggiava la punta dall'interno della mia bocca. Ero passato davanti alle tue gambe, appoggiando il mio mento alla tua pancia piatta e dandoti le spalle, a cui immediatamente ti aggrappasti per il piacere improvviso.
Sono molto bravo in questo, e lo so bene, mi piace da matti dare piacere con la mia bocca, e tu lo scopristi con sorpresa nel migliore dei modi. Iniziai a succhiare dapprima molto delicatamente, e poi sempre più forte. Staccandomi un attimo da quella posizione, mi misi in ginocchio davanti a te, immergendo, stavolta da davanti la mia faccia nel tuo ventre, iniziando in alto da dove avevo lasciato, e scendendo a baciare le grandi e le piccole labbra. Eri bagnatissima. Ti feci allargare ancora di più le gambe, ed intervallasti il godimento ad un improvvisa sorpresa quando iniziai a leccarti morbidamente l'ano inumidendolo con cura. Tornai a leccarti il clitoride dalla parte superiore, ma stavolta una delle mie due mani si avvicinò alla tua figa fradicia, e con il dito medio, mentre continuavo a succhiare avido, iniziai una lenta penetrazione, sempre più profonda, andando a toccare le pareti superiori, più sensibili. Volevi farmi smettere, partecipare, prendere iniziativa, ma la mia morsa era talmente stretta e il piacere talmente grande che non hai potuto fare altro che lasciarti andare, iniziando a muovere ritmicamente il bacino, dandomi spontaneamente degli indizi che colsi al volo, aggiustando il mio ritmo al tuo, continuando a succhiare e leccare, penetrandoti ritmicamente con le mie dita. I tuoi gemiti aumentavano insieme al tuo piacere, e il colpo di grazia lo diedi quando con l'altra mia mano, inumidita e lubrificata sapientemente dai tuoi umori, iniziò a stimolarti la zona anale, dapprima con movimenti rotatori, poi iniziando una leggera penetrazione, a cui non resistetti per più di un minuto, godendo, strillando cercando di contenerti, avendo un orgasmo che accompagnai tenendo un ritmo alto, finche non mi accorsi che stava scemando. Rallentai anche io il ritmo, tolsi il dito dal sedere in maniera delicata, ma tenni le dita nella fica, continuando un piccolo massaggio, mentre baci delicati sfioravano il tuo clitoride, portandoti alla conclusione.
Passò un minuto prima che ti riprendesti e mi sorprendessi scendendo come una furia dal lavandino, rimettendoti le calze e la scarpa, e iniziando a guardarmi con aria furba, camminando verso di me, facendomi indietreggiare finché non sbattei io stesso contro il lavandino...
"Tocca a te!"...
mentre mi slacciavi i pantaloni, tirandomeli giù improvvisamente insieme ai miei boxer, riproponendomi la mia stessa medicina e scoprendo il mio cazzo già duro.
"Siediti"...
dissi tu, iniziando a massaggiarlo con le tue calde mani. Eseguii. E mentre ti vedevo avvicinare la bocca al mio cazzo non distoglievi lo sguardo da me, una visione eccitante. Ma il momento in cui poggiasti le labbra sopra la mia cappella, posasti la lingua sul mio prepuzio e schiudesti le labbra per accogliere la mia asta nella tua bocca sarà per me indimenticabile. Iniziasti ad andare su e già sul mio cazzo, a volte guardandomi, a volte concentrandoti avida. La sensazione che quello che stavi facendo era la cosa che più volevi fare in quel momento, che quasi ne traevi piacere, era impareggiabile. A volte ti staccavi e iniziavi a leccami prima le palle, e poi l'asta dalla base, per tornare a rimetterlo in bocca e a farmi godere tantissimo. Lo volevi. Volevi fami godere come ti avevo fatto godere io. Volevi la mia sborra in bocca e non ne avresti sprecata una goccia.
Ma nonostante la goduria e i tuoi sguardi penetranti, non riuscivo a togliermi dalla testa quel tuo magnifico culo, di cui ho un debole irresistibile, e avevo deciso. Ti accarezzai le guance, facendoti fermare, e ti guidai con estrema goduria a sfilare il mio cazzo dalla tua bocca con molta lentezza. Continuai a dirigere la tua bocca sulla mia, dandoti un bacio veloce e appassionato, per poi sussurrarti all'orecchio...
"Rimettiti con le mani sul lavandino e mostrami il tuo culo"
Eseguisti l'ordine, e io ti rialzai la gonna in una sorta di Déjà vu, ma invece di aggrapparmi al tuo culo, ti tirai giù le calze e le mutande, quel tanto che bastavano per lasciarti scoperto il culo. Di preservativi non ne avevi, e io non avevo preso ancora nulla... ma capisti subito.
Avesti la tua conferma quando sentisti la mia cappella umida appoggiarsi al tuo culo iniziando a massaggiare lentamente le pareti esterne. Ti girasti verso di me con uno sguardo misto a paura ed eccitazione, ma mi sorridesti. Volevi farmi godere, mi stavi facendo capire che eri mia, che potevo farti quello che volevo. Presi il mio cazzo e lo feci scendere sotto la tua fica, strofinandolo all'esterno, facendolo arrivare la cappella fino al clitoride, provocandoti delle scariche elettriche, e inumidendolo e lubrificandolo per bene. Dovetti usare tutto il mio autocontrollo per non affondare in un solo colpo tutto il mio cazzo dentro di te, facendoti sbattere le palle addosso, ma avevo deciso, volevo il tuo culo.
Riappoggiai la mia cappella e iniziai lentamente a spingere, aiutata da una tua contospinta verso di me, il fatto che lo volevi anche tu mi stava facendo impazzire, ma percepivo anche il tuo dolore e la tua esitazione, quindi mi fermai, con poco meno di mezza lunghezza dentro di te. Rimasi fermo così per qualche istante, accarezzandoti la schiena, le guance, e chinandomi e dandoti finalmente quei baci sul collo che tanto innocentemente volevo regalarti ad inizio serata. Mai avrei pensato di darteli, avendo il mio cazzo rigido infilato per metà nel tuo culo.
Ti girasti a guardami, con aria eccitata, e reiniziasti a spingere, facendolo entrare tutto, fino alle palle.
"Mi piace da impazzire!! Il tuo culo è strettissimo!!!"
"E allora che aspetti a sfondarlo come si deve?"
Non me lo feci ripetere due volte. Lo tirai leggermente indietro, lentamente, e poi di colpo di nuovo dentro, facendoti scattare di dolore! Era questo che volevi? Allora me lo sarei goduto fino in fondo! Quel culo era mio, e me lo sarei scopato come volevo.
Iniziai a scoparti violentemente, sbattendoti contro il lavandino, facendoti fare forza nelle braccia per contrastare i miei colpi. Continuai così per due o tre minuti, poi passai la mano sotto per stimolarti un po il clitoride, ma con mia sorpresa trovai già la tua, che stava martoriandolo già da un pezzo. Il dolore aveva lasciato posto al piacere.
"Adesso io continuo a scoparti il culo, tu fai la brava con quelle dita e pensa a venire"...
ti sussurrai dunque all'orecchio, senza interrompere il ritmo.
Non appena sentisti le mie parole, iniziasti a muovere il bacino, dandomi il ritmo che volevi. A quel punto ci siamo uniti in una sequenza che difficilmente avrei sopportato a lungo e te lo dissi...
"Così non resisterò ancora a lungo!!"...
..."Neanche io... vengo... vengo... vieni con me, vienimi nel culo... ADESSO!!!!"
Non c'è niente di più sexy che sentir venire una ragazza sotto i colpi del tuo cazzo... e immediatamente mi raggiunse un orgasmo incredibile, iniziai a riempirti con una quantità di liquido incredibile e tu, sentendoti piena, iniziasti a godere ancora di più.
Dopo un minuto in cui ci riposammo, senza sfilare il mio cazzo dal tuo culo, ti girasti e mi guardasti intensamente, dandomi un bacio appassionato e soddisfatto.
"Stasera mi hai sedotto con quel tuo vestito e il tuo fare... per punizione adesso io sfilerò il mio cazzo... e tu dovrai trattenere tutto di te, fino alla stanza del mio hotel. Arrivati li, vedremo cosa fare!"
Guardandomi con aria di chi accetta la sfida ti tirasti su le calze, sistemandoti...
"Io sono venuta due volte... tu una sola... so perfettamente cosa farò!"...
e con una camminata deliberatamente provocante uscisti dal bagno... stavolta, quello sorpreso ero io.
di
scritto il
2018-12-20
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