Una Notte Per Caso - 01

Scritto da , il 2018-11-15, genere incesti

Nella vita tutto può succedere e lo sapeva bene Giulio... a 37 anni si ritrovava a dover tornare a vivere con i suoi genitori dopo che il suo matrimonio con Alessandra, sua moglie da 11 anni, era ormai naufragato.

Non vi era stato un motivo preciso, ma un inesorabile distaccamento e i continui litigi li avevano portati ad essere quasi conviventi estranei l'un l'altro, per cui, per il bene dei due figli, Giulio aveva deciso di trasferirsi nella casa genitoriale, nella stessa camera dove aveva passato buona parte della sua vita.

Una parte di sé amava ancora sua moglie o forse amava solo quella ragazza conosciuta anni prima sui banchi dell'università e non quella donna, mamma di due bimbi, che trattava il marito con sufficienza e distacco.

Giulio aveva una buona posizione lavorativa ed un domani, fosse proseguita questa situazione, avrebbe sicuramente cercato una sistemazione propria, ma per ora la sua coscienza gli diceva di restare vicino ai genitori bisognosi.

Il padre Mario era affetto da diverso tempo da Alzheimer, inizialmente le sue dimenticanze erano state accostate a stress, ma con il passare del tempo la malattia si era chiaramente palesata addossandosi sulle spalle dei familiari più stretti che ormai faticavano a stare dietro alle esigenze di un ottantenne ritornato bambino.

La madre Franca, con i suoi 68 anni, faticava non poco a reggere i ritmi quotidiani dettati dalla malattia del marito seppure sua figlia maggiore Cristina, di 42 anni, passasse quotidianamente, terminato il lavoro, a darle una mano.

La decisione di Giulio di tornare a vivere con i suoi, forse, era stata un po' dettata dalla consapevolezza di poter tornare utile nelle ore notturne, ore in cui il padre tendeva ad avere momenti di grande agitazione.

Nonostante le attenzioni, tutto cambiò la notte in cui Mario si alzò dal letto per andare in bagno e cadendo si ruppe il femore. L'uomo venne immediatamente trasportato presso il Pronto Soccorso dell'ospedale vicino dove, dopo le prime visite, l'arto fratturato gli venne messo in trazione.

Il già precario equilibrio familiare subì uno scossone, furono giorni di forte stress per tutti i familiari con turni continui per poter dare vicinanza emotiva all'uomo che necessitava di continue rassicurazioni e attenzioni.

L'operazione andò bene, nonostante l'anestesia avesse ulteriormente confuso la già labile memoria di Mario. La moglie cercava di essere presente dalla mattina alla sera e i due figli si davano il cambio per aiutarla in tutto il periodo di degenza post-operatoria.

Dopo circa una decina di giorni Mario venne trasferito in una vicina struttura riabilitativa dove avrebbe dovuto passare i successivi 20/30 giorni per ricominciare a camminare stabilmente. In tutto questo periodo Giulio si era giostrato tra lavoro, figli per stare il più possibile vicino ai genitori; vedeva spegnersi suo padre, un uomo da sempre di carattere forte e simpatico e ciò che più lo preoccupava era che tutta questa situazione stava spegnendo anche sua mamma.

Già... la mamma... una donna che da ormai 4 anni si era annullata per amore del marito e che risultava essere il pilastro su cui tutti loro si appoggiavano.

Non era una donna alta, non era una donna vistosa, non era una donna provocante, ma le vecchie foto in bianco e nero tenute nei cassetti mostravano una ragazza bella e sorridente curiosa di scoprire la vita. Era nata a Milano nell'immediato dopoguerra e, terminati gli studi, aveva trovato lavoro presso una grande ditta. Tra i tanti colleghi che le facevano la corte lei aveva subito adocchiato Mario, anzi, l'ingegner Mario, un suo superiore con qualche anno più di lei.

Nonostante nell'idea di quest'ultimo la vita lavorativa non dovesse incrociarsi con quella sentimentale, quella bella giovane ragazza sorridente lo aveva ammaliato con la sua spontaneità e la sua allegria, motivo per il quale, passato un anno i due si sposarono.
Ora, nella stanza del reparto riabilitativo, restava poco dell'esuberanza di quella coppia che tanto si era amata. C'era un vecchietto malandato e smemorato che andava aiutato 24 ore al giorno e c'era un'anziana donna stanca e dai lineamenti tirati che andava avanti solo grazie ai suoi nervi.

Ormai per il papà non si poteva fare molto, la malattia avrebbe fatto il suo corso e l'unica cosa che loro avrebbero potuto fare era stargli accanto, ma il pensiero di Giulio andava alla mamma... aveva assoluto bisogno di staccare la spina, forse avrebbe avuto bisogno di una vacanza di una settimana, ma mai avrebbe accettato una simile proposta per un periodo così lungo.

Era un venerdì sera e l'orario di visite era terminato, Giulio e la mamma stavano tornando a casa in auto:

"mamma, cosa hai da fare domani?"

"Giulio?? Mi prendi in giro? Tra un po' daranno anche a me un letto in quel posto" ripose la madre,

"ecco appunto... domani voglio che tu prenda un po' di tempo per te stessa! Ho già pianificato tutto, tu dovrai solo preparare una borsa con un costume e delle ciabatte da piscina, per il resto non ci sono problemi!"

"Cosa??? Ma non se ne parla proprio!!! Ma ti sembra che io abbia voglia di andare in piscina lasciando solo papà?"

"Mamma... ascolta... domani mattina verremo assieme da papà, lo aiuteremo, staremo con lui fino a dopo pranzo... al pomeriggio sono già d'accordo con Cristina che verrà a darci il cambio. Io e te andremo alle Terme a rilassarci un po'... mamma, credimi, ne hai bisogno..."
"Ma tu domani non dovevi stare con i tuoi bimbi?"

"Si, non devi preoccuparti, ho già avvisato sia loro che Alessandra... ha capito e per questo fine settimana li terrà lei senza problemi, anzi... è stata Ale a suggerirmi di portarti alle terme!"

"Beh, Giulio... se le cose stanno così e tu hai già pianificato tutto, allora non posso che dirti di si. Credo che staccare un po' la spina non possa farmi che bene e poi l'idea di stendermi sul lettino a rilassarmi non è così male sai???" rispose Franca ridendo.

Il giorno successivo entrambi prepararono le borse con l'occorrente per il pomeriggio e si recarono dal padre. La mattinata scivolò veloce tra un caffè al bar, un giro nel parco, la lettura di un paio di articoli di giornale ed il pranzo; puntuale alle 2 di pomeriggio arrivò la sorella per dare il cambio e madre e figlio si avviarono verso le Terme.

Naturalmente durante il tragitto il senso di colpa si impossessò di Franca ma Giulio non le diede corda e nel giro di mezz'ora entrambi si trovarono in costume ed accappatoio a decidere quale sarebbe stato il loro percorso termale.

Finalmente, dopo tanto tempo, Giulio vedeva la madre sorridente e rilassata al punto che, nella stanza del sale si addormentò per una mezz'ora buona.

Il biglietto d'ingresso contemplava anche un aperitivo che venne puntualmente servito alle 18,00 contornato da stuzzichini vegetali. Non c'era che dire... per la mamma era stato davvero un bel pomeriggio. Giulio telefonò alla sorella per avere notizie delle condizioni del padre e per farle sapere che la sorpresa era stata enormemente apprezzata dalla madre.
Erano ormai le otto e mezza di sera quando entrambi uscirono dalla struttura felici e rilassati:

"Giulio, grazie... grazie davvero sia a te che a Cristina... ne avevo bisogno anche se mai l'avrei fatto fossi stata sola"

"Lo so' mamma, ho visto che questo pomeriggio sei rifiorita sai?? Prima ho sentito Cristina al telefono e gliel'ho detto... anzi... a dire il vero le ho anche inviato una tua foto mentre dormivi nella stanza del sale!"

"Cosa???? Mi hai fatto una foto a tradimento??" chiese Franca con aria corrucciata;
"Esatto mamma!! Era da fare... e tua figlia ha riso moltissimo!!!" rispose Giulio abbracciando la mamma... "anzi... ora finiamo questo sabato sera alla grande... si va a cena fuori io e te... ok?!?"

"Ti avverto che potrei crollare sul tavolo, ma se hai deciso così oggi sono ai tuoi ordini!" disse la madre.

Giulio optò per un ristorante trattoria a metà strada tra le terme e casa loro, nella prima campagna che si incontra uscendo dalla città.

Il locale era pieno, ma Giulio aveva una corsia preferenziale essendo cliente abituale e amico del proprietario. L'effetto termale aveva risvegliato la fame di entrambi e l'abbondante cena venne accompagnata da un fresco vino bianco... la serata scorreva felice, i due ricordarono i tempi passati parlando di ciò che li aspettava, ed anche della vita sentimentale...

"Giulio, ma tu non hai una donna? Sei ancora giovane e, non perché sei mio figlio, ma sei un bell'uomo... cosa aspetti a trovarti qualcuna con cui passare il tuo tempo libero?"

"Mamma, in questo periodo, dopo tutto ciò che è successo a papà, ringrazio il cielo per essere stato solo... pensa se avessi avuto il pensiero anche di una donna con le sue richieste e le sue esigenze!" rispose Giulio ridendo.

"Hai ragione, è stato un periodo tosto, ma renditi conto che il tempo passa e più avanti si va e più difficili diventiamo, per cui, se posso darti un consiglio, guardati intorno!"

"Lo so', hai ragione, capisco perfettamente, ma ora non ho proprio voglia di rimettermi in gioco... ho papà in questa situazione, ho i ragazzi da crescere, ho il lavoro... e ho te che ,comunque sia, sei sempre la donna più importante della mia vita, mamma..." disse Giulio prendendo la mano di Franca che dovette dare fondo a tutto il suo contegno per non mettersi a piangere per la commozione.

Le parole e i modi di fare del figlio le avevano riportato alla mente i gesti di suo marito, quell'uomo che lei aveva amato enormemente e che da ormai 4 anni si era via via perso nei meandri della malattia... avrebbe voluto baciare Giulio, anzi, avrebbe voluto baciare Mario... sapeva che non sarebbe stato più possibile rivivere le emozioni passate... forse era troppo stanca per ragionare in maniera lucida, forse la giornata era stata troppo rilassante e sicuramente era ora di tornare a casa.

La coppia prese un ultimo amaro offerto dal ristoratore e si avviò alla macchina parcheggiata in uno spazio retrostante circondato da siepi e palizzate. Il buio della campagna era illuminato dalla luna e il passaggio delle macchine risuonava in lontananza... non sembrava nemmeno di trovarsi a due passi dalla famosa Milano da bere.
Giulio accompagnò a braccetto la madre nella penombra fino alla vettura e, da perfetto gentiluomo, le aprì la portiera invitandola ad entrare con un ampio movimento del braccio accompagnato da un inchino reverenziale; Franca rise di gusto a questo gesto del figlio e non poté fare a meno di prendergli il viso tra le mani baciandolo a stampo ripetutamente sulle guance come faceva quando era bambino.

I baci si susseguirono, Giulio era divertito di questa esternazione di gioia della mamma anche se si rendeva conto che i suoi pensieri iniziavano a deviare su strade assai pericolose per essere madre e figlio... le labbra di Franca baciavano ripetutamente le guance del figlio fino a che incontrarono l'angolo della bocca di quest'ultimo... uno schiocco, due, tre... poi il bacio si fece più delicato, le labbra si sovrapposero, persero rigidità, entrambe le bocche si rilassarono fino a schiudersi; la sensazione di umido incontrò entrambi e due timide lingue si sfiorarono appena... (continua)

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