Cinzia Parte 2

di
genere
etero

Grazie al pantaloncino leggero il mio cazzo duro sembrava esplodere e l'erezione era orgogliosamente vistosa.
Continuavo a massaggiarmelo fissando intensamente la figa di Cinzia che sembrava non essersi ancora accorta dell'accappatoio aperto.
A causa poi delle lenti scure dei suoi occhiali non riuscivo a intuire se avesse gli occhi chiusi perché magari si era addormentata o se fossero aperti.
Se li avesse avuti aperti,considerato che data la posizione aveva lo sguardo rivolto verso l'alto proprio nella mia direzione, di sicuro si sarebbe accorta del mio cazzo duro e dei miei massaggi da porco infoiato.
Ad un tratto mi suona il cellulare che avevo appoggiato sul tavolino di fianco alla sdraio.Guardo il display,era la mia compagna.Mi alzo per andare a rispondere dentro casa.Non volevo che la telefonata potesse magari svegliare Cinzia se davvero si fosse assopita.Rispondo,sempre con il cazzo duro.Ero addirittura ansimante da quanto fossi eccitato tanto che alla mia compagna dovetti raccontare che avevo appena fatto le scale.Una volta recepito che stava andando dal parrucchiere a fare il colore,la saluto,chiudo la telefonata e torno di corsa sul terrazzino contento che per almeno due o tre ore non avrei avuto rotture di cazzo.D'altronde anche i miei il sabato pomeriggio erano soliti tornare a casa non prima di cena.
Mi siedo,mi riprendo subito l'uccello in mano e torno a guardare giu sperando non fosse cambiata la situazione nel frattempo.
Ma qualcosa invece era cambiato,in meglio per fortuna.
Adesso,non solo la parte bassa dell'accappatoio era scostata,ma anche nella parte alta si era formata un'apertura che lasciava intravedere una tetta e soprattutto un meraviglioso capezzolo.
Che spettacolo,mi sembrava di essere stato catapultato improvvisamente in uno dei miei ricorrenti sogni erotici.
Avrei voluto a quel punto prendere un'iniziativa ma non essendo certo che Cinzia lo avesse fatto apposta o che comunque si fosse accorta di me e della mia erezione,continuai a godermi lo spettacolo in silenzio.
L'eccitazione però era incontrollata e toccarmi da fuori non era più sufficiente.
Decido così di abbassarmi boxer e pantaloncino quanto bastasse per fare uscire quello che ormai era diventato un palo della luce.
Mi sputo un po sulla cappella gonfia per lubrificarla e inizio a fare su e giu con la mano per tirarmi una bella sega.
scritto il
2018-09-25
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