La cena fuoriporta
di
radioporta
genere
scambio di coppia
settembre 2012
Laura era una ragazza giovane, circa 5 anni meno di me, bella in maniera oggettiva ma in qualche modo rude, sgraziata, priva di quello charme che ti permette di innamorarti. però la sua genetica la aiutava molto, era rumena, e i suoi occhi azzurri, capelli biondi e fisico longilineo sarebbero stati per tutti delle caratteristiche sufficienti per provarci.
ci eravamo persi di vista da qualche anno, complici alcun cambiamenti all'interno della compagnia di amici e per pure caso ci stavamo sentendo via sms, in poco tempo si era palesato un reciproco interesse, che magari era sempre esistito ma mai confessato, in altrettanto poco tempo ne era scaturito un invito a cena. accettato ancora prima che avesse finito la domanda. appuntamento a casa sua, in un paesino dell'interland milanese.
lavato, profumato, preservativo nel portafogli e si parte per la missione.
parcheggiato di fronte ad un complesso di edifici piuttosto nuovo salgo le scale e raggiungo il piano indicatomi al telefono, in corridoio si palesa un tipo non troppo alto, tarchiato e collo taurino, ufff... ho sbagliato piano.
Carlo? sei tu? - sí sono io ma.... - vieni pure non hai sbagliato piano -
spaesato entro in questo appartamento ampio e abbastanza ben arredato, non mi sono sbagliato perché Laura é seduta sul divano, bella come la ricordavo. la porta si richiude dietro di me e vengo invitato a sedermi, mi viene offerto da bere, comincia una discussione troppo educata e i modi dell'inatteso ospite sono troppo educati. io rispondo a monosillabi, sono seduto sul ciglio del divano, i muscoli tesi e pronto a difendermi in caso di necessitá. mentre lui mi illustra il menú della cena io mi maledico per l'imprdenza, ma come cazzo ho fatto ad entrare lí dentro, perché non me ne sono andato subito, vorranno rapinarmi o peggio, ma come cazzo potevo immaginare di organizzare una cena romantica in 15 sms, ma riuscirò ad andarmene con una semplice scazzottata, quanti pugni riceverò, e se ha un coltello.... la mia mente é in subbuglio.
-Carlo, tutto bene? ti vedo teso, c'é qualcosa che non va?- mi chiede laura sorridendomi
- qualcosa che non va? e tu che dici?- mah, siamo qui a cena, come ci eravamo detti, perché mai dovresti essere agitato?- agitato? forse avevo capito male io... ma sopratutto chi é lui?- no Carlo, si intromette il misterioso ospite, non ti devi preoccupare, io sono Stefano e sono il suo fidanzato, qui siamo tra amici e non c'é stata nessuna incomprensione-
strabuzzo gli occhi, questo gentile signore di almeno 45 anni e fisico da buttafuori é il fidanzato di una rumena che non arriva a 24 anni, mi dice di stare tranquillo e quando mi dicono di stare tranquillo vuole dire che i problemi stanno arrivando.
-tu ti sei scritto con laura, vi siete dati un appuntamento per cena, avete discusso di un piacevole dopocena, il programma non é assolutamente cambiato!- scusami Stefano, io continuo a non capire proprio...- Carlo, tu sei un bel ragazzo, lei é una bella ragazza, noi stiamo insieme e... abbiamo una certa passione - il suo sguardo indugiava sul tavolo dove era posata una bottiglia di gin e una macchina fotografica, io continuavo a non voler credere a quello che, ormai, mi sembrava ovvio.
- noi siamo scambisti e ci piace la fotografia, non ti sto prendendo in giro, non devi preoccuparti, se la cosa non ti va sei libero ti rifiutarti, se invece ti piace... beh sappi che la cena é quasi pronta e io sono un ottimo cuoco-
era vero, era tutto vero, stefano sapeva cucinare molto bene, era un ospite sopraffino, il suo aspetto grezzotto era in netto contrasto con la cultura e i modi, era anche discretamente ricco, gli piacevano le belle ragazze e non gli fregava molto di cosa pensassero gli altri del suo modo di divertirsi. era anche un bravo fotografo, come ebbi la possibilità di scoprire più tardi.
finita la cena la bella Laura si liberò del vestito, scoprendo dei seni piccoli ma assolutamente ben fatti, le gambe magre e il sedere tonico si muovevano di fronte a me che, di nuovo seduto su divano, mi godevo lo spettacolo inebriato dalla vista e da qualche bicchiere di troppo, la mia maglietta volò via e Laura mi si mise in braccio a cavalcioni, baciandomi con passione e facendosi esplorare il socio dalle mie mani. click, click. stefano aveva cominciato a darsi da fare. succhiavo avidamente i suoi capezzoli mentre stringevo i suo bel sedere. click. i miei pantaloni se ne andarono insieme alle mutande scoprendo un'erezione più vistosa del solito, ero veramente molto eccitato. ora Laura era inginocchiata e leccava appassionatemene le mie palle, sapientemente depilate per l'occasione, click, la lingua saliva sull'asta fino alla cappella causando tremori in tutto il mio corpo. click. schiudendo gli occhi vedevo la biondina darsi da fare con il mio metro mentre il buon stefano le leccava figa e culetto, alla fine non gli piaceva solo fare foto!
messo il preservativo la presi da dietro, spingendomi nelle sue membra mente lei urlava vistosamente, esagerando un poco ma d'altronde esagerare era il suo modo di essere, click, lei si toccava mentre la scopavo, click, di nuovo lei sopra di me, cavalcandomi in una furia dettata dall'alcohol, click. di nuovo sdraiati io di fianco a lei, stringendole il seno, click. poi io sopra di lei con le gambe divaricate, click. ci alternavamo nelle varie posizioni e lei, sempre, volgeva il suo sguardo all'obiettivo, mettendosi in posa, stavano girava intorno a noi immortalando il nostro piacere. io di nuovo sopra di lei, dettando il ritmo per il pompino, lei non si fa comandare e prende in mano la situazione, vuole darei un epilogo felice alla storia. click. sento che sto per capitolare, lei continua a leccarmi con ingordigia, stimolando le mie palle con la mano libera, raddrizzo la schiena e cerco di resistere qualche minuto in più, ma sono secondi e mi riverso sulla sue bocca e sul suo seno. click click click. lei tiene in bocca il mio seme e piano piano lo riversa sul suo corpo. click click click. io stramazzo sul divano, provato dal caldo, dalla fatica e finalmente rilassato.
qualche giorno più tardi ricevetti via mail un file con le foto della serata. foto che ancora custodisco gelosamente e che di tanto in tanto mi ricordo di avere e riguardo, in questo caso diventando ispirazione per un racconto.
Laura era una ragazza giovane, circa 5 anni meno di me, bella in maniera oggettiva ma in qualche modo rude, sgraziata, priva di quello charme che ti permette di innamorarti. però la sua genetica la aiutava molto, era rumena, e i suoi occhi azzurri, capelli biondi e fisico longilineo sarebbero stati per tutti delle caratteristiche sufficienti per provarci.
ci eravamo persi di vista da qualche anno, complici alcun cambiamenti all'interno della compagnia di amici e per pure caso ci stavamo sentendo via sms, in poco tempo si era palesato un reciproco interesse, che magari era sempre esistito ma mai confessato, in altrettanto poco tempo ne era scaturito un invito a cena. accettato ancora prima che avesse finito la domanda. appuntamento a casa sua, in un paesino dell'interland milanese.
lavato, profumato, preservativo nel portafogli e si parte per la missione.
parcheggiato di fronte ad un complesso di edifici piuttosto nuovo salgo le scale e raggiungo il piano indicatomi al telefono, in corridoio si palesa un tipo non troppo alto, tarchiato e collo taurino, ufff... ho sbagliato piano.
Carlo? sei tu? - sí sono io ma.... - vieni pure non hai sbagliato piano -
spaesato entro in questo appartamento ampio e abbastanza ben arredato, non mi sono sbagliato perché Laura é seduta sul divano, bella come la ricordavo. la porta si richiude dietro di me e vengo invitato a sedermi, mi viene offerto da bere, comincia una discussione troppo educata e i modi dell'inatteso ospite sono troppo educati. io rispondo a monosillabi, sono seduto sul ciglio del divano, i muscoli tesi e pronto a difendermi in caso di necessitá. mentre lui mi illustra il menú della cena io mi maledico per l'imprdenza, ma come cazzo ho fatto ad entrare lí dentro, perché non me ne sono andato subito, vorranno rapinarmi o peggio, ma come cazzo potevo immaginare di organizzare una cena romantica in 15 sms, ma riuscirò ad andarmene con una semplice scazzottata, quanti pugni riceverò, e se ha un coltello.... la mia mente é in subbuglio.
-Carlo, tutto bene? ti vedo teso, c'é qualcosa che non va?- mi chiede laura sorridendomi
- qualcosa che non va? e tu che dici?- mah, siamo qui a cena, come ci eravamo detti, perché mai dovresti essere agitato?- agitato? forse avevo capito male io... ma sopratutto chi é lui?- no Carlo, si intromette il misterioso ospite, non ti devi preoccupare, io sono Stefano e sono il suo fidanzato, qui siamo tra amici e non c'é stata nessuna incomprensione-
strabuzzo gli occhi, questo gentile signore di almeno 45 anni e fisico da buttafuori é il fidanzato di una rumena che non arriva a 24 anni, mi dice di stare tranquillo e quando mi dicono di stare tranquillo vuole dire che i problemi stanno arrivando.
-tu ti sei scritto con laura, vi siete dati un appuntamento per cena, avete discusso di un piacevole dopocena, il programma non é assolutamente cambiato!- scusami Stefano, io continuo a non capire proprio...- Carlo, tu sei un bel ragazzo, lei é una bella ragazza, noi stiamo insieme e... abbiamo una certa passione - il suo sguardo indugiava sul tavolo dove era posata una bottiglia di gin e una macchina fotografica, io continuavo a non voler credere a quello che, ormai, mi sembrava ovvio.
- noi siamo scambisti e ci piace la fotografia, non ti sto prendendo in giro, non devi preoccuparti, se la cosa non ti va sei libero ti rifiutarti, se invece ti piace... beh sappi che la cena é quasi pronta e io sono un ottimo cuoco-
era vero, era tutto vero, stefano sapeva cucinare molto bene, era un ospite sopraffino, il suo aspetto grezzotto era in netto contrasto con la cultura e i modi, era anche discretamente ricco, gli piacevano le belle ragazze e non gli fregava molto di cosa pensassero gli altri del suo modo di divertirsi. era anche un bravo fotografo, come ebbi la possibilità di scoprire più tardi.
finita la cena la bella Laura si liberò del vestito, scoprendo dei seni piccoli ma assolutamente ben fatti, le gambe magre e il sedere tonico si muovevano di fronte a me che, di nuovo seduto su divano, mi godevo lo spettacolo inebriato dalla vista e da qualche bicchiere di troppo, la mia maglietta volò via e Laura mi si mise in braccio a cavalcioni, baciandomi con passione e facendosi esplorare il socio dalle mie mani. click, click. stefano aveva cominciato a darsi da fare. succhiavo avidamente i suoi capezzoli mentre stringevo i suo bel sedere. click. i miei pantaloni se ne andarono insieme alle mutande scoprendo un'erezione più vistosa del solito, ero veramente molto eccitato. ora Laura era inginocchiata e leccava appassionatemene le mie palle, sapientemente depilate per l'occasione, click, la lingua saliva sull'asta fino alla cappella causando tremori in tutto il mio corpo. click. schiudendo gli occhi vedevo la biondina darsi da fare con il mio metro mentre il buon stefano le leccava figa e culetto, alla fine non gli piaceva solo fare foto!
messo il preservativo la presi da dietro, spingendomi nelle sue membra mente lei urlava vistosamente, esagerando un poco ma d'altronde esagerare era il suo modo di essere, click, lei si toccava mentre la scopavo, click, di nuovo lei sopra di me, cavalcandomi in una furia dettata dall'alcohol, click. di nuovo sdraiati io di fianco a lei, stringendole il seno, click. poi io sopra di lei con le gambe divaricate, click. ci alternavamo nelle varie posizioni e lei, sempre, volgeva il suo sguardo all'obiettivo, mettendosi in posa, stavano girava intorno a noi immortalando il nostro piacere. io di nuovo sopra di lei, dettando il ritmo per il pompino, lei non si fa comandare e prende in mano la situazione, vuole darei un epilogo felice alla storia. click. sento che sto per capitolare, lei continua a leccarmi con ingordigia, stimolando le mie palle con la mano libera, raddrizzo la schiena e cerco di resistere qualche minuto in più, ma sono secondi e mi riverso sulla sue bocca e sul suo seno. click click click. lei tiene in bocca il mio seme e piano piano lo riversa sul suo corpo. click click click. io stramazzo sul divano, provato dal caldo, dalla fatica e finalmente rilassato.
qualche giorno più tardi ricevetti via mail un file con le foto della serata. foto che ancora custodisco gelosamente e che di tanto in tanto mi ricordo di avere e riguardo, in questo caso diventando ispirazione per un racconto.
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