Le Nostre regole

di
genere
poesie

Ti guardo e penso
che tu sia un insulto ad ogni mio proposito di ignorarti,
di piegarti attraverso la negazione...
perchè dovrei negarmi il piacere di prenderti,
di strapparti un urlo di sorpresa,
di sorprenderti nella carne, sulla pelle.
L'acqua che accarezza entrambi unisce i corpi che si toccano.
Momenti atti a lasciare che ...
la fame di cui tu sei responsabile mi consumi
e chieda a gran voce di essere placata...
i tuoi capelli che non aspettano altro che di essere impugnati come redini,
la tua bocca usata come sesso, e messa a tacere per tuo e mio piacere...
la tua voce sia di accompagnamento a quel cuoio che spesso agogni.
Ti guardo e penso a lasciare che tu possa guardarti,
vederti allo specchio viaggiando, tra i pensieri stessi della tua mente,
mentre gli occhi sovraccaricano le emozioni,
che già albergano e s’agitano dentro te.
Nessuno a cui render conto se non te stessa,
questo oggi voglio vedere di te,
le regole scritte da altri per noi,
non troveranno mai posto in questa stanza.
di
scritto il
2018-09-08
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