Mia moglie padrona - 3

Scritto da , il 2018-08-27, genere dominazione

Di nuovo ci fu per me il rituale della vestizione da donna. Ormai ero abituato e mia moglie amava guardare mentre lo facevo da solo, l'unica cosa che riservava per lei era mettermi la gabbia sul cazzo quando riteneva che mi sarebbe servito.
Una volta conciato da battona, con i tacchi più alti che aveva trovato della mia misura, tette finte, trucco e parrucca mi portó in salotto ad attendere gli ospiti.
Dopo poco arrivò la mia segretaria con un'altra persona.
Era chiaro che era un uomo travestito da donna, forse un suo nuovo schiavo. Non era un trans, ma proprio un uomo, circa della mia età (così mi pareva) anche lui con parrucca, tacchi e una minigonna al limite.
"Eravamo incuriosite dal fatto che di solito agli uomini piace vedere i porno con le lesbiche. Così abbiamo pensato di vedere uno spettacolino tra lesbiche. Ora voi siete due donne e scoperete tra di voi.
Vi chiamerete con nomi femminili, tu sarai Megan (rivolto a me) e tu Sharon" scoppiarono a ridere entrambe "sarete appassionate ed eccitate, ma porche dentro. Noi vi daremo qualche suggerimento... Per prima cosa scordatevi di avere un cazzo tra le gambe, sarà il vostro clitoride e il buco del culo la vostra figa." Si misero a ridere di nuovo.
"Sapete tutte e due che se non prendete la cosa sul serio e non ci fate divertire sarete punite. Entrambe."
"E ora... Beh potete iniziare con un po' di effusioni, abbracciatevi e baciatevi."
Dopo un attimo di sconcerto mi avvicinai all'altro e gli misi le braccia dietro la schiena, appoggiando le labbra sulle sue.
L'altro mi strinse e piano aprimmo la bocca per infilare la lingua.
Mentre ci stavamo baciando allungai le mani verso il suo culo e lo palpai. Lo stesso fece lui. Sentii che era più magro di me e che aveva anche lui una gabbia sul cazzo.
Provai a pensare cosa fare e abbassai la maglietta per scoprire il reggiseno. ovviamente aveva un seno finto come il mio. Mi allontanai da lui e aveva tutto il rossetto sbavato, pensai che per me doveva essere lo stesso.
Mi incitarono a succhiare quel seno finto, cosa che feci anche se non mi eccitava molto.
Invitai Sharon (risate) a sedersi sul divano e a spogliarci a vicenda.
Ci togliemmo maglietta e camicetta, reggiseni, minigonne e restammo solo con i seni finti, slip e calze autoreggenti.
Gli slip contenevano a stento i nostri cazzi ingabbiati che dovevamo immaginare dei clitoridi.
Continuammo a baciarci mettendoci le mani in mezzo alle gambe, poi io scivolai giù e gli tolsi gli slip.
Cominciai a leccare da sopra la gabbia, poi lo presi in bocca improvvisando un pompino. Infine gli sollevai le gambe per esporre il buco ovvero "la figa". Ci infilai bene la faccia e con la lingua lo leccai. Leccai per bene, cercando di far entrare la lingua. Anche lui era depilato alla perfezione.
Guardai le padrone che erano compiaciute delle loro creature. Mi alzai e mi feci sfilare le mutandine.
Ci dissero di andare in camera a continuare.
Eravamo nudi eccetto per i seni, le gabbie, le scarpe e le calze.
Lo invitai a stendersi sul letto, io salii sopra a 69.
Lui si ritrovó con il mio cazzo ingabbiato in bocca mentre io leccavo il suo.
Con le dita mi misi a penetrarlo e gli dissi di farmi un ditalino. Non so per quale ragione, forse era più timido o inesperto ero io a suggerire che cosa fare.
Le due padrone stavano osservando la scena e ci misero davanti a ognuno un dildo.
Io lo stavo leccando e sditalinando per bene e gli infilai il dildo con cura.
Anche lui me lo infiló nella "figa" ma era più incerto.
Lo aiutai con movimenti del bacino e lo presi tutto.
Intanto continuai a lavorarmi lui e grazie ai movimenti combinati del dildo e la lingua sul suo clitoride riuscii a farlo venire. La sua sborrata era lunga e lenta la leccai in più riprese.
Con me invece lui non ce la faceva. Forse aveva perso la concentrazione dopo essere venuto o veramente non sapeva come fare, ma le padrone si spazientirono.
"Sharon perché Megan non squirta?"
"Non lo so padrona"
"Non ti stai impegnando abbastanza"
"Mi sto impegnando ma..."
"Niente ma. Vi avevamo avvertito, ora sarete punite."
Ci fecero alzare.
"Per prima cosa, adesso lo libero, glielo succhi e lo fai venire sul serio"
Mi tolsero la gabbia e mi fecero mettere sopra lui, infilandogli il cazzo in bocca.
Mi fecero in pratica scopare la sua bocca fino a farmi venire sborrandogli direttamente in gola.
Ma questa non era la punizione.
Lo misero a 90, appoggiato al bordo del letto, gli legarono le mani e i piedi.
Poi la mia segretaria gli disse: "ti ho già fatto il culo per bene, sai come si prendono dildo strap-on e cazzi. Vediamo come te la cavi con una mano intera. Ma non la mia manina delicata, la sua."
La padrona mi aveva già sottoposto a una seduta di fist fucking ma appunto era la sua mano, la mia era ben più grossa, era una lezione che avrebbe ricordato.
Iniziò a piagnucolare. Lo cosparsero di lubrificante, poi cosparsero la mia mano destra.
Iniziai con un dito, poi due... Cercai di rassicurarlo e di farlo rilassare.
Intanto le due padrone si misero ad armeggiare con il mio cazzo.
Mi misero un anello alla base e attorno alle palle, poi mi infilarono un oggetto delle dimensioni di una penna nel culo. Quindi un altro anello attorno alla cappella.
"Non ti curare di cosa facciamo, tu continua con il culo della tua amichetta."
Andai avanti, con il terzo e il quarto dito.
Stava soffrendo la dilatazione ed esitavo ma la segreteria mi incalzò "guarda che se non lo fai ti faccio stuprare da un cavallo".
Chiusi tutte le dita, e con una spinta progressiva feci passare le nocche della mano. Urlò di dolore, speravo di non aver fatto danni irreparabili.
Una volta passata la parte più grossa mi ritrovai con la mano dentro fino al polso.
La segreteria che a tutti gli effetti era la sua padrona andò a consolarlo "ti avevo detto che non dovevi farmi incazzare. Volevo una cosa più progressiva ma purtroppo ho dovuto farti spaccare il culo. Adesso lo sai che sarà punita anche la tua amica qui? Ve lo avevo detto prima, erano le regole."
Me l'ero quasi dimenticato.
"Resta con la mano dentro. Quello che ti abbiamo messo addosso è un elettrostimolatore. Ovviamente a basso voltaggio, non c'è pericolo. Sentirai una scossa. Attendo a non reagire in maniera scomposta perché se tiri fuori la mano di colpo... Beh... Lo dobbiamo ricucire."
Detto questo armeggiarono con una scatoletta, cominciai a sentire una scossa elettrica lieve ma costante dal culo alla cappella. Come reazione contrassi i muscoli e mossi la mano dentro a "Sharon" che gemette.
Azzerarono la corrente.
Poi la aumentarono di nuovo e a questo punto mi tornò duro, come il marmo. Era una erezione dolorosa coi muscoli rigidi.
Si misero ad aumentare e diminuire l'intensità, ogni mio sussulto si ripercuoteva su "Sharon". Mi stavano masturbando con quella diavoleria elettrica.
"Adesso noi andremo avanti così: tu farai venire lei con la tua mano, noi faremo venire te con le scosse. Nessuna si muoverà finché non sarete venute entrambe."
Andarono avanti con una scossa continua debole e forte, alternata ritmicamente. Io continuavo a stantuffare con la mano dati i miei spasmi, gli stavo martellando il retto e la prostata.
Continuarono così finché la corrente mi fece venire schizzando ripetutamente e tra gli spasmi. Non so se venne anche l'altro, dopo essere venuto estrassi la mano da quel buco divelto, era semi svenuto con tra le gambe un misto di lubrificante, sperma, liquidi vari.
Mi tolsero tutti i cavi e cercai di ricompormi. Quando "Sharon" si riprese gli dissi "hai capito perché non si deve disobbedire o deludere la padrona?"

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