Bob ed io - Capitolo 3

Scritto da , il 2018-08-27, genere gay

Ecco il terzo capitolo, spero piaccia anche questo, fatemi sapere.

Capitolo 3

I passi fuori del magazzino continuavano ad avvicinarsi. ‘Siamo fottuti!’ Pensai tra di me. Quella persona avrebbe aperto anche la nostra porta? Poi sentimmo la porta chiudersi, aspettammo l’inevitabile! Sentimmo i passi allontanarsi.
Continuammo a trattenere il fiato per quella che sembrò un’eternità. Quando pensai di essere al sicuro ripresi a respirare: “Fiuu! Ci siamo andati vicini!” Dissi mentre anche Bob riprendeva a respirare.
“Sì, ero sicuro che ci avrebbe sorpresi!”
“Forse dovremmo trovare un posto più sicuro la prossimo volta”
“Penso di conoscere il posto! Vediamoci di nuovo a pranzo domani.”
“Ehi, sta facendosi tardi, sarà meglio che andiamo!”
Finimmo di abbottonarci i pantaloni ed uscimmo dal magazzino. Io usai le dita come pettine fra i suoi capelli scompigliati e lui fece lo stesso coi miei mentre gli raddrizzavo il colletto della camicia, quindi ci avviammo verso le classi.
“Ehi! Ci vediamo dopo la scuola?”
“Dammi un passaggio dopo la scuola, potremmo andare a casa mia.” Rispose Bob.
“Ok, sarà un piacere! Le palle mi fanno veramente male ora!”

Dopo la scuola mi affrettai al parcheggio e lo trovai seduto sul cofano della mia macchina. Ragazzi, doveva aver corso per essere già arrivato!
“Ehi Bob! Cosa hai fatto, hai corso?” Dissi avvicinandomi alla macchina.
“Avevo lezione nell’aula all’ingresso alla settima ora, così non ho dovuto fare molta strada.” Disse mentre salivamo in macchina.
Mentre uscivamo dal parcheggio lo guardai, aveva quel sorriso malizioso sul viso. Gli sorrisi e lui continuò con quel suo sorriso.
“No, Bob!” Dissi sapendo a cosa stava pensando.
“Perché no?” Disse mettendo una mano sul mio inguine. Cominciò a strofinare il mio uccello attraverso i jeans e iniziando a farlo riempire di sangue.
“Perché: uno: sto guidando e due: è giorno e possono vederci!”
Lui continuò a carezzarmi il cazzo pulsante attraverso i jeans mentre guidavo verso casa sua. Quando arrivammo stavo versando tanta pre eiaculazione che si cominciava a vedere una macchia bagnata sui pantaloni. Parcheggiammo, spensi rapidamente la macchina, uscii e mi diressi verso la porta.
“Tua mamma è in casa?” Chiesi.
“No, questa settimana lavora di sera, fa i turni.”
“Oh. E tuo…”
“Mio Papà?” Mi fermò: “Non lo vedo da quando avevo tre anni.”
“Mi spiace.”
“Non farlo, io non ne soffro più.”
Mentre entravamo Bob chiamò: “Cristina!” “Cristina è la mia sorella minore. Ha undici anni.”
Non ci fu risposta.
“Probabilmente è con le sue amiche. Andiamo!” Disse lui afferrandomi per un braccio, mi condusse alla sua stanza, aprì la porta ed entrammo, chiuse a chiave la porta dietro di noi.
Si mise di fronte a me, mi mise le mani intorno alla vita ed incollò le sue labbra alle mie, spinse la sua calda lingua nella mia bocca. Mentre ci stavamo scambiando la saliva, mise una mano sulla mia protuberanza e cominciò a strofinarmi attraverso i jeans mentre l’altra mano mi alzava la camicia ed accarezzava i capezzoli eretti. Mi baciava e mi sbottonava i jeans. Inserì la mano nella cintura dei miei boxer e delicatamente la fece scorrere sul mio pube. Sentii che il mio cazzo cominciava ad espellere pre eiaculazione.
Bob spinse giù i miei pantaloni che caddero sul pavimento. Mi alzò la maglietta, io alzai le braccia per permettergli di togliermela dalla testa e lanciarla da parte.
Riprese a baciarmi mettendo le mani sul mio uccello e carezzandolo dolcemente. Sentii il mio cazzo completamente eretto spingere contro i miei boxer. Poi mi spinse sul letto e si sdraiò su di me.
Mi baciò profondamente mentre scivolava in su in modo di sdraiarsi accanto a me con una gamba appoggiata su di me. Continuò a baciarmi mentre faceva correre la punta delle dita sul mio torace. Cominciò a carezzare l’area del mio inguine stuzzicando i miei peli pubici castani. Mi carezzò le palle alzando dolcemente il sacco. Toccò il mio membro palpitante con la punta delle dita. Le fece correre su per l’asta sino alla cappella e le fece girare intorno al glande. Sentii il mio cazzo sobbalzare e versare altra pre eiaculazione.
“Oh Bob, succhiami baby!” Gemetti.
Bob si tolse tutti i vestiti, poi mi aiutò togliermi le scarpe e a tirarmi via completamente i pantaloni. Quindi tornò a sdraiarsi su di me.
Cominciò baciandomi il collo per poi scendere ai miei capezzoli mentre continuava a carezzare dolcemente il mio cazzo pulsante con la punta delle dita. Mi succhiò alternativamente i capezzoli e poi scese baciando il torace verso lo stomaco che sussultò quando lo toccò.
“Mi fai il solletico!” Dissi ridendo.
Anche Bob rise baciandomi l’ombelico. Continuò a baciarmi seguendo la mia “pista del tesoro” scendendo al mio pube.
“Mmm, il tuo pube è così morbido, Rob!” Disse piano.
Continuò baciando e leccando intorno al perimetro dei miei peli pubici. Io aprii le gambe per permettergli un migliore accesso. Baciò l’area sensibile tra il mio inguine e la gamba.
“Mmmmmmm!” Gemetti.
Cominciò a darmi un succhiotto in quel punto facendomi contorcere in estasi.
“Oooooh, mmmmm!” Mi lamentai.
Quindi lo fece sull’altro lato portandomi alla vetta. C’era stato tanta tensione sessuale sviluppata in me dagli eventi di quei giorni, che avrei potuto esplodere subito.
Bob baciò e leccò il mio scroto. Aprì la bocca e prese prima una e poi l’altra palla nella sua calda bocca. Le succhiava delicatamente applicando la giusta pressione per diminuire la pressione che si era creata.
“Ooooh Bob, s…s…suuuucchia…m…m…miiii!” Riuscii solo a dire.
Bob me lo prese in bocca. Cominciò prendendo solo la cappella.
“Oh Bob, Mmmm che bello!”
Poi ne prese centimetro dopo centimetro finché non ebbe l’intera lunghezza nella sua bocca. Cominciò a succhiare e muovere la testa su e giù. Ero vicino a venire. Quando stavo per eiaculare, si fermò e permise al mio cazzo pulsante di uscire dalla sua bocca.
“Ohhh Bob, per favore non fermarti!” Implorai.

“Resisti, amore mio, presto ne avrai a sufficienza.” Disse Bob con la sua voce da tenore. La sua voce era così sexy.
Si posò di nuovo su di me e ricominciò a baciarmi. Sentivo il liquido pre seminale gocciolare dal suo cazzo sopra il mio stomaco. Afferrò la base del mio pene e la strinse facendone colare fuori pre eiaculazione che utilizzò come lubrificante. Presi il suo uccello, lo menai facendone fluire liquido dalla testa sul palmo della mia mano e lo strofinai sul suo pene.
Lui cominciò a strisciare il suo uccello sul mio. Io feci lo stesso mentre Bob ricominciava a baciarmi.
Continuammo a strusciarci i cazzi come se stessimo facendo l’amore e ci lamentavamo all’unisono.
Era come se stessimo nel nostro piccolo mondo. Bob mi baciava il collo e mi leccava i lobi delle orecchie. Stavamo scalando sempre più in alto sulle ali dell’estasi. Ci strusciavamo, baciavamo e leccavamo.
“Mmmmmmmmmmmm” “Oooooohhh” “Aaaaagggh” Ci lamentavamo all’unisono.
Sentii che il suo cazzo cominciava a gonfiarsi come stava facendo il mio. Sentivo che il mio orgasmo cominciava a crescere profondamente dentro di me. Accelerammo il nostro ritmo. Poi la sensazione nel mio inguine si intensificò. Mi sentivo come se stessi in paradiso! Non mi ero mai sentito così prima. Desideravo che questo sentimento non finisse mai!
Stavamo pensando ambedue la stessa cosa perché ambedue rallentammo contemporaneamente per godere del piacere intenso che sentivamo.
“Mmmmmmmmmmm, Oooooooohhhh, Oooooh, Mmmmmmmm!” Continuavamo a lamentarci.
Continuavamo a rallentare i nostri orgasmi usando una tecnica di ‘stop and go’. Ci sembrò che durasse almeno mezz’ora anche se in realtà probabilmente erano non più di dieci minuti.
Poi arrivammo ambedue al punto di non ritorno.
All’improvviso Bob emise un grido che usciva dal suo profondo.
“Aaaaarrrrgggghhhh!” Gridò mentre il primo fiotto del suo succo bollente veniva sparato sopra le nostre pance.
“Ohhh! Ohhh! Oooooohhhhhh!” Gridai quando il mio sperma venne sparato fuori dal mio cazzo ed andò a mescolarsi col suo.
Credo che sparammo almeno 6 o 7 fiotti mentre ci lamentavamo e gemevamo in estasi. Dobbiamo aver pompato un litro di sborra sopra i nostri stomachi. Ogni volta che lui sparava io lo seguivo col mio fiotto. La sensazione dei nostri uccelli che pulsavano contemporaneamente era irreale!
Una volta che finì di fuoriuscire il nostro sperma sui nostri corpi, lo spalmammo su stomaco e torace facendo scivolare i nostri corpi uno contro l’altro. C’era tanta sborra su di noi che eravamo letteralmente coperti dal testa ai piedi di succo fresco.
Poi leccammo via lo sperma mescolato l’uno dal corpo dell’altro e decidemmo di fare una doccia insieme per pulirci. Notai che ce l’aveva di nuovo duro, o ancora duro, non so quale dei due.

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