La villa del piacere - cap 3 e 4 - Diego ed Eva

Scritto da , il 2018-07-16, genere saffico

Mi faccio una doccia prima di uscire, voglio essere impeccabile.
Non so bene che cosa mi aspetterà, ma voglio essere in forma e bellissima, più di quanto già il mio corpo mozzafiato riesca a trasmettere.
Apro la porta in asciugamano e sotto solo il mio bichini, mi sento sexy e tutto si trasmette nel mio volto malizioso.
Davanti alla mia porta, di passaggio, un ragazzo più grande di me, alto, moro e uno sguardo magnetico che mi cattura all’istante.
Mi colpisce, mi colpisce eccome. E non perché il mio cuore mi batte all’impazzata o le farfalle nello stomaco stanno ballando, no, me lo sto immaginando all’istante nel mio letto farmi provare tutte le posizioni conosciute del kamasutra.
Deve averlo capito dal mio sguardo perché la sua risposta al mio fissarlo è semplice e diretta.
“Magari dopo bambolina, adesso ho bisogno di una nuotata.”
Rimango a bocca aperta e non riesco neanche a replicare che lui se ne è già andato in fondo al corridoio.
Guardo dall’altra parte dell’ala, solo poche camere dopo la mia, forse una di queste potrebbe essere la sua, oppure è appena uscito da qualche stanza di qualche donna.
L’idea di lui che mi scopa selvaggiamente però rimane nella mia mente mentre mi incammino anche io verso la piscina.
Il sapere che anche lui sarà lì mi eccita ancora di più.
Prendo l’ascensore e premo il pulsante che da sulla Spa.
Quando entro ci sono persone in costume, altre in toples ed altre completamente nude: è il paradiso.
Mi fermo solo un attimo a guardare intorno a me tutti quei corpi che trasudano sesso, poi trovo un lettino libero e appoggio il mio accappatoio aggiungendo il mio sensuale fisico agli altri.
Entro leggera nell’acqua, appoggio un piede e poi l’altro, scendendo dalle scalinate. Cerco con gli occhi il ragazzo che ho incontrato poco fa, ma non lo vedo, di contro invece vedo tante altre forme maschili di eguale prestanza.
Più uomini che donne, forse perché le donne non riescono ad ammettere di essere porche, persino io lo avrei fatto con non poche difficoltà se non fosse stato per Elena.
Mi tuffo completamente immergendomi sott’acqua con una capriola e riemergendo davanti agli occhi di qualcuno del quale ho attirato l’attenzione.
L’acqua dapprima fredda, si scalda subito sul mio corpo.
Sono eccitata pensando a quegli occhi e pensando che prima o poi con uno o tutti mi troverò in intimità.
Mi asciugo l’acqua con le mani per vedere meglio le persone attorno a me, quando qualcuno si palesa alle mie spalle.
“Che fai mi segui?” chiede il ragazzo che individuo all’istante.
“No, stavo già venendo in piscina quando ti ho incrociato.”
“Pensavo fossi tornata in camera a toccarti, si vede lontano un miglio che hai bisogno di sfogarti.”
“Io veramente l’ho già fatto.” gli sputo in faccia pensando solo dopo della mia confessione.
Sorride “Beh, allora sei di nuovo carica.” mi dice toccando il mio volto, la mia spalla, e poi scendere sul mio corpo.
“Io…”
“Fermami se sbaglio.” dice continuando a scendere, a sfiorare i miei seni tramite il costume. Sussulto, ma non parlo e lui continua a giocare facendo spuntare i capezzoli alla vista.
L’altra mano approda sulle mie gambe e sale, sale, sale.
“Wow, sei davvero una troietta, non pensavo di averla così facile con te.”
A quelle parole mi ritiro all’istante e prendo la scaletta per uscire dalla piscina.
Quel ragazzo già mi ha fatta andare fuori di testa e sono solo poche ore che sono entrata.


Con tutte queste persone attorno mi tormenta che quell’uomo sia già un punto fisso nella mia testa. Voglio liberarmi di Edoardo e invece trovo qualcuno che mi entra nella testa peggio di lui.
Mi asciugo e mi stendo nel lettino incerta se farmi un altro bagno.
“Ciao.” dice una voce femminile facendomi voltare verso di lei. “non ti angosciare per lui non ne vale la pena.” continua.
“Non mi angoscio per lui, tranquilla.”
“Tutte si angosciano per lui, ha quel fascino pericoloso che attira.”
Probabilmente ha ragione, ma proprio perché non sono ‘tutte’ ho un motivo in più per stargli lontano.
“Comunque sono Ilaria.” dico presentandomi.
“Eva.”
“Bel nome” commento.
“Sì, come la prima donna che ha peccato.” appunta mordendosi il labbro.
Sarà la scia di languoiri dati dal ragazzo strafottente, ma mi soffermo a guardare meglio la donna davanti a me.
Avrà più o meno trentacinque anni, castana, labbra carnose che già mi viene voglia di mordergliele e il seno, cazzo che seno.
Non sono mai stata attratta dalle donne, ma sento la sua carica erotica invadermi.
La desidero perché vedo il desiderio nei suoi occhi.
Sono languidi, sono lo specchio di desideri perversi insieme ad un sorriso che la dice lunga.
Mi prende per mano, mi invita ad alzarmi e mi porta via con se.
Percorriamo dei corridoi, non ci fermiamo mai, non ci fermiamo neanche un attimo come se, se mi fermassi potrei ripensarci.
Entriamo dentro una stanza che penso essere la sua e finalmente posso assaggiare il suo corpo.
Mi bacia voracemente senza farmi prendere respiro, la sua lingua mi fotte la bocca impossessandosene senza paura.
I nostri seni si schiacciano cercando di azzerare le distanze tra i nostri corpi.
Le sue mani sul mio culo a palparlo e poi dentro il costume.
La lascio fare godendo delle sue attenzioni.
Tenendomi stretta a lei, indietreggia e mi trascina verso il letto.
Lascia la presa sul mio corpo per togliersi gli slip del costume. Mi stacco per ammirarla, completamente depilata, completamente offerta a me. E’ bella, bellissima e mi attira a sè come una dea del sesso.
Si accarezza le labbra invogliandomi ad allungare le mie mani al posto delle sue.
Mi tolgo anche io il costume e le faccio vedere il mio frutto appena curato. Il ciuffo di peli lasciato sulla vulva le fa leccare le labbra vogliosa di altro.
Mi tira su di sè, le casco sopra, le nostre fiche si toccano, si bagnano, mentre la sua bocca si precipita sui miei capezzoli imprigionandoli tra i denti e le dita.
Si muove sotto di me provocandomi un piacere fuori dal comune.
Godo, godo senza pensieri urlando tutti i miei brividi.
Potrei continuare così, ma per Eva non è lo stesso, non è abbastanza.
Mi scosta sul letto ed è lei a salire sopra di me.
Non si pone freni e diretta arriva tra le mie gambe spalancandole.
Entra dentro e spinta da tutti i nostri preliminari infila le sue dita a fondo fino a cercare il mio punto G. Muove le dita mentre la sua lingua picchietta sul mio clitoride. Lo sfiora, lo succhia mentre io continuo a gridare i miei spasmi.
Non riesco neanche a ragionare quando mi trovo la sua fica sul volto in uno stranno 69. Spinta dal piacere che mi sta dando comincio a leccarla anche io facendomi strada tra le sue labbra.
Succhio, bevo i suoi umori e godo doppiamente pensando che è la stessa cosa che lei sta facendo con me.
Lei incalza ed io la seguo. Sento l’orgasmo salire ed insieme a lei esplodo sul suo volto come lei sul mio.
Coccolo il suo sesso accompagnandolo verso la fine, finchè non si allontana da me.
Si stende al mio fianco.
“Vedi che c’è di meglio che dannarsi per Diego.” dice Eva dandomi una carezza sul volto.
Sorrido per un assenso e intanto penso che la mia ossessione ha un nome: Diego.

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