Semplicemente, lei.

Scritto da , il 2018-04-25, genere saffico

[premetto che è un breve racconto,abbastanza soft]
Sai, mi manchi.
Mi mancano le coccole, quegli sguardi in cui mi pareva di scrutare tutto il mondo dentro di te.
Mi manca stare accucciata sotto le lenzuola e sentire la tua voce risuonare nella stanza: cantavi per me, per farmi addormentare.
Mi mancano gli abbracci in cui mi afferravi dolcemente da dietro e mi stringevi a te.
Oggi mi manchi più che mai, forse perché il dì festivo troppo elargisce e dilata il tempo per ricordare.
Forse perché da tanto non ho più qualcuno che mi sussurra i versi di poesie che colmano il mio animo di soave letteratura.
O perché non ho più quelle tue dita affusolate a tenere le mie per le vie,nei negozi, nei ristoranti e ovunque non ci fosse distanza spaziale a separarci.
Perché non posso più vedere quel sorriso imbarazzato, che tanto reputo dolce e sensuale al contempo.
Non potrò più vederti spogliata da ogni indumento, mentre mi fissi con lo sguardo profondo di chi cerca di capire quale sarà la prossima mossa dell'altro.
E credimi, avessi saputo sarebbe stata l'ultima volta, ti avrei tolto gli abiti più lentamente, avrei assaporato maggiormente ogni bacio,ogni carezza, lungo il tuo corpo.
Mi mancherà sempre, credo, sfiorarti i seni, così perfettamente tondeggianti, saggiare i capezzoli turgidi , percorrere la tua pelle, avere tutto il tuo corpo e la tua mente a mia disposizione.
Adoravo sentirti emettere piccoli gemiti quando la mia lingua solcava il tuo collo, fino al lobo dell'orecchio, che mordevo piano.
Sapevo esattamente cosa desiderassi. Nonostante ciò, ti facevo attendere e tergiversavo sulle tue membra: sentire il mio caldo respiro scivolare dal monte di Venere alle tue grandi labbra ti faceva impazzire e ti induceva a supplicarmi.
Soddisfatta, ti accontentavo.
E sì, lo ammetto, mi manca anche sentirti ansimare terribilmente in preda al piacere e pregarmi di farlo di nuovo.
Vorrei poter ancora udire quella voce che descriveva quanto ti mandassi fuori di testa, quella medesima che non si spiegava come potesse essere passata dall'essere l'attiva nella coppia, all' essere passiva.
Mi piaceva saperti dipendente dalle mie attenzioni, mi faceva sentire essenziale, insostituibile.
Non era così. Hai scelto un'altra, forse inebriata dall'odore del suo sesso, visto che è l'unica cosa che hai avuto e avrai da lei. Ma per quanto tu lo possa negare, so di essere stata importante, e lo sa anche il tuo cuore....magari lui si rammenta di quando scandiva i battiti in sinfonia col mio.

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