La prima volta non si scorda mai

Scritto da , il 2011-03-30, genere prime esperienze

Ciao, mi chiamo Elisa, ho 21 anni, vorrei condividere con voi la mia prima volta. [Premetto che anche lui all'epoca era vergine].

Ricordo che ci conoscevamo da pochi mesi quando lui mi portò a casa sua, approfittando dell'assenza dei suoi. Andammo subito in camera mano nella mano, chiuse la porta e abbassò le tapparelle: cominciava la nostra prima volta assieme! Le sue mani mi afferrarono per i fianchi e mi appoggiò all'armadio. Si mise a gambe divaricate di fronte a me. Avverti il suo profumo farsi più intenso: usava un Grigio perla se non ricordo male. Avvertivo la punta del suo naso sfiorarmi l'apice del naso, mentre il suo respiro tremava per l'emozione. Avvicinò le sue labbra alle mie e cominciammo a baciarci: lui mi teneva saldamente i fianchi e io misi le mie braccia attorno al suo collo: ora a tremare eravamo entrambi! Le nostre lingue si sfiorarono delicatamente, poi si accarezzarono, si conobbero dopodichè si abbandonarono al un dolcissimo inseguimento dato dal nostro sentimento. Mentre ci baciavamo cominciai a sentire il suo bacino contro il mio, sentivo la sua eccitazione salire: cominciai ad usare la punta della mia lingua sul suo collo. Ebbe un brivido e mi schiacciò ancora di più contro l'armadio. Lui prese a baciarmi con le labbra dietro l'orecchio, lungo tutto il collo e la spalla: avevo brividi a ripetizione e mi accorsi che cominciavo ad essere accaldata.
Le sue mani scivolarono sotto la mia maglietta, lentamente e mentre mi accarezzava i fianchi, prese a salire. Me la sfilò.
Ci fermammo un attimo. I nostri volti erano vicinissimi: le fronti e i nostri nasi si toccavano.. Prese il mio viso tra le sue mani, sentii il suo sguardo: tornammo a baciarci. Questa volta con passione e trasporto: le nostre lingue si seducevano, le labbra si mordevano, il nostro piacere aumentava!
Gli sbottonai la camicia: non aveva propriamente la tartaruga, ma era comunque un bel fisico, asciutto, alto..
mi mise le mani sulle spalle e cominciò a baciarmi il collo, poi iniziò a scendere: sentivo le sue labbra bruciarmi sulla pelle. Arrivò al petto, poi il seno. Mi leccò i capezzoli attraverso il reggiseno e poi li morse: avvertì due brividi intensi.
Prese a scendere coi baci: arrivò alla pancia e poi all'ombelico. Risalì, lentamente.
Mi girò energicamente e mi ritrovai contro l'armadio, il suo braccio destro cingeva la mia vita e quello sinistro invece arrivava al seno: mi afferrò il seno e me lo strizzò.
Mi strinse fortissimo a lui tanto che sentìì il suo pene sulla mia natica: eretto, turgido, prepotente. Mi leccò lentamente con la punta della lingua il collo, mi sussurrò che tutto quello che stava accadendo era ciò che aveva da sempre immaginato: non so perchè, ma istintivamente cominciai a sfregare i miei glutei contro il suo bacino. Mise la mano sinistra nel reggiseno e con forza me lo sfilò senza slacciarlo (è stato un pò brusco, ma confesso lo rifarei ancora). I miei capezzoli erano vergognosamente eretti e turgidi. Prese a stuzzicarmeli con le dita mentre l'altra mano si muoveva leggera più in basso.
Avevo voglia e allo stesso tempo paura, glielo dissi: mi rassicurò dicendo che anche lui ne aveva.
Mi slacciò la cintura e sbottonò i jeans. La sua mano si muoveva leggera sulla mia culotte mentre la mia cercava il suo membro. Mi sfiorò il sesso e poi me la strinse rapidamente nella sua mano: scivolai un attimo dall'armadio. Passò a baciarmi la schiena e mi sfilò i jeans.
Insinuò la sua mano nella mia mutandina: diventai rossa. Il suo medio accarezzò il mio clitoride, ne descrisse dei cerchi leggerissimi. Poi si mosse in su e in giù, salvo poi scivolare lungo le mie grandi labbra ormai umide. La sua mano spingeva verso di lui il mio clitoride ormai gonfio di piacere mentre il suo medio descriveva dei piccoli cerchi attorno alle piccole labbra: provavo un enorme piacere! Mi mordevo le labbra, volevo cadere per terra, saltargli addosso, ma le sue braccia mi tenevano salda a lui..
Cominciò a premere contro l'imene. Delicatamente. Poi mollò. Riprese premendo un pochino più forte. Mollò. Quando la terza volta tornò a premere, mi fece donna: confesso che fu un dolore piuttosto lieve: mi scese una lacrima. Fu delicato, mi porse dei fazzoletti per asciugarmi. Tornò a baciarmi ovunque e girandomi si inginocchiò di fronte alla mia vagina ormai donna! Le sue mani appoggiate al mio ventre e le sue labbra sulla mia vagina: la baciò e la leccò. Poi mi prese per i glutei e mi tirò su, gli cinsi la vita con le gambe, lo baciai ero comunque felice perchè lo amavo! Sentii per la prma volta un pene contro la mia vagina: ricordo che nonostante la paura, mi piacque molto! Mi portò sul letto. Mi baciò ovunque, mi fece dimenticare il dolore appena avvertito e ritornai a provare piacere. Tornò a leccarmi la vagina. Mi succhiava le grandi labbra come una ventosa: gli sfioravo i capelli. Il clitoride lo faceva scomparire e riapparire tra quelle sue labbra caldissime. Le divaricò con due dita e prese a leccarmela tutta per poi penetrarmi con la punta. Ansimavo e avevo paura che la gente mi sentisse, mi sentivo una "pocodibuono": questo pensiero però invece di calmarmi mi eccitava ancora di più. Smise di farmi godere con la bocca.
Si sfilò i jeans e si avvicinò a me. Gli sfilai le mutande: ammetto che l'impressione che mi fece quell'erezione ancora la ricordo: ebbi paura di dovermi ritrovare quel coso tutto nel mio sesso! Non era lunghissimo, nella media diciamo, però era tesissimo e puntava contro la mia bocca. Timidamente presi a baciarne il glande e leccare il frenulo proprio come aveva fatto lui col mio clitoride: lenta lo accarezzavo dal basso verso l'alto e mulinellavo la punta della mia lingua sul suo frenulo. Si sdraiò su di me. Riprendemmo a baciarci.
Presa dal desiderio, gli dissi che ora lo avrei voluto tutto: prese educatamente un preservativo, lo mettemmo imbarazzati sul pene e poi delicatamente, quasi senza farmi sentire dolore, mi penetrò: prima solo il glande e lo tolse, poi si spinse oltre e lo tolse, poi entrò dentro e lo tolse: inarcai la mia schiena e mi abbandonai al momento del piacere. Godevo da matti!
Dopodichè gli morsi le labbra e gli ordinai di mettermelo dentro: lo fece! Non sentìì mai un piacere simile. Cominciammo a muoverci in modo ritmato dentro e fuori: le sue braccia erano appoggiate al amterasso affianco al mio viso tese in uno sforzo bellissimo da sfiorare con i miei polpastrelli. Ruotò il bacino poi di nuovo dentro e fuori: sentii un enorme calore pervadermi le carni e una scossa attraversarmi dalla testa ai piedi. Vuoi l'inesperienza di entrambi, vuoi l'emozione, contrassi i miei muscoli per l'estremo piacere e lui venne contemporaneamente con me!
SPLENDIDO

Ci stendemmo vicini, l'uno abbracciato all'altra..

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