Libido

Scritto da , il 2018-03-19, genere etero

Silenzio.
L'orologio segna le tre di notte. La città dorme...anche lui dorme. Appoggiato al mio seno. Con la barba che mi punge il petto, ha la barba nera, nerissima, folta. Stessa cosa per i capelli, nerissimi,corti, ma folti, gli occhi sono dei buchi neri nei quali si rischia di essere risucchiati alla prima occhiata.Ha la carnagione olivastra... insomma il tipico belloccio del Sud Italia. Gli accarezzo i capelli, e piano piano gli bacio la testa. Si sveglia, mi guarda e ammicca a un sorriso furbo e perverso, di quelli che non mostra sempre, ma solo quando ha qualcosa in mente. Mi schiocca un bacio sulle labbra e poi scende.Collo, petto... comincio ad ansimare, non ha ancora fatto nulla, ma so cosa vogliano dire quei baci e dove vorrebbe andare a parare questo bel moro.
Comincia a leccarmi i capezzoli, e a stuzzicarli con le dita. Lì sotto sono già bagnata e pronta ad accogliere il suo membro. Penso l'abbia capito, dato che cerco di masturbarmi obbligandolo a mettere le sue dita così grosse dentro la mia fica. Mi mette a novanta e comincia a scoparmi, è così eccitato che non ha voluto nemmeno un paio di leccate sul cazzo. Comincio a gemere veramente forte: - Ti piace? Dillo che ti piace farti scopare così - , non riesco nemmeno a dire sì dato che in quel momento mi pervade l'orgasmo e mi accascio sul letto. - Non ho ancora finito con te - incalza, - Adesso, però, stai tu sopra bambolina e fammi vedere quanto mi fai godere - . Comincio a muovermi, lui posa le sue mani sui miei fianchi, mi guarda compiaciuto, soddisfatto vedendomi così determinata a cavalcarlo e a godere nel frattempo. Raggiungo il secondo orgasmo. Lui mi rimette a novanta, - Ora però si torna alle mie regole, bambolina - , stavolta non mi scopa la fica, ma il culo, dopo abbondante saliva e due dita, infila il cazzo, tratteniamo entrambi il respiro, fin quando non entra tutto e può cominciare con dare colpi più assestati e decisi. Mi viene dentro al culo. Stiamo in quella posizione per un po', dopodiché si scosta, si pulisce, pulisce anche me, mi bacia e mi abbraccia con una tale passione da lasciarmi senza fiato ogni volta.

Silenzio.
L'orologio segna le quattro di notte e dormiamo entrambi, avvolti nelle coperte, avvinghiati.

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