Alessia un Demone

Scritto da , il 2018-01-23, genere incesti

Con Alessia acerba ermafrodita, il primo amore.

La sua acerba malizia che non si poteva rifiutare , Alessia, androgina nei tratti ed ermafrodita vera , perversa baccante . ( Qualsiasi riferimento a fatti e persone è puramente casuale.) La lettura dei fatti e racconti è riservato ad un pubblico adulto e nessuno dei fatti elencati è accaduto realmente allo scrivente bensì memoriale di un paziente in osservazione e analisi e in forma anonima tutelato da segreto confessionale et professionale.Chi pensi che ciò che andrai a leggere risulterebbe offensivo è pregato di chiudere; piccolo anatema “ Tu che leggerai questo foglio ,possa il tuo animo essere privo de PREGIUDIZIO perchè se male nè penserai ,ciò che hai di più carò si ammalerà di una malattia, che nessun Medico, Magistrato o Mago potrà risolvere; piaghe aperte su tutto il corpo con piccoli vermi che vi manferanno quella carne decomposta!!!!!” Occhio , se non vi piace chiudete ,ok? Tranquilli mi sono ispirato a Nabokov.

MAGIA SEXUALIS “« se un uomo ha una moglie intelligente e amorevole, con la quale si trova in completo accordo, può facilmente risolvere i problemi (su come ottenere risultati magici favorevoli) grazie al suo aiuto… Il rito (sessuale) è in ogni caso una forma di preghiera, fra le più potenti che gli esseri terrestri possono utilizzare… Il successo richiede la presenza di una donna superiore. Una prostituta o una donna di bassa estrazione è del tutto inutile per i nostri scopi nobili e santi. La donna non deve essere stata pagata; ma dev'essere una che ha conosciuto approfonditamente l'uomo e che è tuttora capace di un'intensa energia mentale, volitiva e affettiva, in combinazione con una perfetta sensualità e capacità di provare piacere” P.B Randolph.

Con Alessia ermafrodita primo Orgasmo( 11 anni lei ed io 15; storia vera).

( Voleva “ il pesce” e fù accontentata!!!!)

(“ le Donne, le femmine in generale sono figlie di Satana, in quanto, quello che voi maschietti sognate di notte , e vi contorcete svegliandovi madidi di sudore, eccitati, ricordate, le donne lo hanno già fatto!!!!”

Cit. del prof. De Rubertis.)

Eravamo nel 1985 , XX secolo.Avevo 15 anni, e all’ epoca non esisteva Internet, la circolazione delle riviste porno tra i miei coetaneei, alcuni, in quanto specifico non esisteva la massificazione di oggi , aveva acceso i miei istinti sessuali di maschio sessualmente sviluppato di fine pubertà, pur essendo ancora un adolescente minorenne brufoloso; le mie fantasie sessuali divennero private e presero forma e visione quando furtivamente mi ero impossessato di una rivista porno “ Le Ore” a colori, e per potervi accedere dovetti occultarne una copia nel soffitto del mio condominio, in una trave nascosta in quanto non potevo tenerla in casa; le andavo a guardare da solo, ogni tanto per eccitarmi su quelle scopate, sui pompini, sulle inculate di donne giunoniche o efebiche e di negri superdotati di turno, senza tuttavia essere giunto in un vero primo orgasmo, sia data la mia incertezza sulla masturbazione (il fai da tè non mi era congeniale) , o sul rapporto sessuale reale non ne avevo proprio idea da ragazzino ingenuo ; con l’altro sesso un approccio concreto era tuttavia improbabile , ero carino ma nel contempo proprio timido, incompetente e una frana, figuriamoci il resto; avevo bisogno di essere “ stimolato” , “ svezzato” da qualcuna/o, ma da chi?, Nella vita ci sono dei fatti, che vanno oltre l’ imprevedibile, o meglio…Sulla rivista donne e uomini che ne facevano di tutti i colori davvero e avevo voglia di eiaculare ma l’ idea di spararmi una sega , ebbe dei tentativi piuttosto deludenti…. Avevo bisogno di “qualcosa che mi scuotesse”!!! Ma la mia difficoltà, era quella di vivere un’emozione, e non un surrogato. Il calore umano è insostituibile in certe situazioni. Non ho mai avuto la faccia tosta, e si sa con le donne bisogna averne tanta (non basta un bel faccino o un cazzo grosso; oggi invece ci vogliono i soldi , a parte le eccezioni!). Malgrado la natura mi avesse dotato di un aspetto gradevole, adoravo le donne ma non mi sentivo schiavo, mi piacevano, e tutt’ oggi mi piacciono molto e rifiutando nell’ età a venire, ho rifiutata avanchès di fidanzamento o solo anche sesso,perrchè spirito libero. Devo aggiungere che sessualmente mi trovo inconsapevolmente al di sopra della media, sia per quanto riguarda a passione, sensibilità, mentalismo e diciamola “dotazione sessuale”, nonché resistenza e porcaggine; elementi che purtroppo avrei scoperto tardi, data la mia natura introversa, forse condizionata da una educazione troppo spartana e rigida sotto certi aspetti. Pertanto il mio racconto, non è una giustifica ma nemmeno una esaltazione, ma la spiegazione , che nella vita il maschio in generale non circuisce, ritengo infatti che essere “ donne” emancipate o viziate come tali, o avere istinto da femmina, come nei trans o nei trav, o negli omosex, sia più facile, e su certi versi più appagante sul proprio narcisismo e sulla voglia di manipolare il prossimo, restando convinto che il rapporto tra Uomo e Donna sia il più completo e appagante esaltante che esista dal punto di vista sociale, fisico e intellettuale e produttore di una energia creatrice, sia nel concepimento e sia nel piacere, che non è mai fine a sè stesso. Oggi il sesso è consumismo.Vi sono maschi che sono dentro come femmine, e viceversa donne che si dichiarano lesbiche pur essendo fidanzati o sposati ,senza essere appagati nè da un lato nè dall’ altro. Oggi è così, ed io appartengo alla generazione del secolo scorso, in cui dovevamo essere allineati e coperti, non sgarrare, sebbene molti con gli anni si siano imbattuti nell’ eroina e non ne sono più usciti se non da morti. Ma questa è una altra storia.

Tuttavia la seduzione spietata di una giovane ninfetta di circa 3 o quattro anni più piccola di me,( che né avevo 15), ebbero un effetto bomba nel mio cervello e nel mio corpo e scatenò l’appetito sessuale forse proporzionato al partner che ho di fronte e in quel caso, e lei cercava un “ daddy sugar”, proprzionato alle sue “ esigenze”, sfacciata dettata dalla sua smania di bimba , ma sotto si celava una ninfa.. Alessia la sorellina del mio amico coetaneo Luca , fu fatale, pur premettendo che non calcolai nulla di quella tempesta che dopo si scatenò in me e in complicità anche di Alessia che alimentava un fuoco, e che lei da bambina viziata voleva provare come un gioco, e malgrado la sua giovane età, sono sicuro che lei provasse il gusto perverso della trasgressione dettata anche dal carattere della piccola; ostinata,viziata,viziosa e imbelle e in piena fase orale anale,e lottando con ostinazione riuscì ad ottenere un frutto inaspettato con la stessa ostinazione dei bambini capricciosi , ma premetto e rimarco che non pensavo, e non avevo realizzato nessuna di tutte le attenzioni che divennero per lei un gioco concreto ,ma per me qualcosa altro che coinvolgeva lo spirito ; non ci pensavo affatto, anzi; da sempre che la detestavo, fino al momento in cui invece diventò il mio primo amore, e non potetti farne più a meno. Conoscevo Luca da bambino; la madre era comare di mia madre e abitando nello stesso stabile le mie frequentazioni in quella casa erano di famiglia; sebbene i genitori di Luca un po’ altezzosi e superbi, talvolta mi schernivano, per via del mio carattere remissivo soprattutto per via dei miei genitori che mi lasciavano poca libertà in effetti; tuttavia frequentando Luca nei pomeriggi d’ estate, ero sovente intrattenermi a casa sua (avevavamo 15 anni e si giocava a scacchi o musica al vinile) , e lui un certo periodo, non incominciava a prestare più tanto importanza sulla mia presenza, tanto che ipnotizzato da una console Commodore 64, aveva abbandonato la voglia di distruggermi a scacchi sparandosi un video game antesignano,; per noi appunto in cui radio e televisione e riviste rappresentavano un accessibile modo di accedere alla fantascienza e i pc erano magici.

Alessia era la cocca viziata, da bambina viziata dai genitori era solita intromettersi in tutte le cose da grandi, lasciandoci poco spazio delle volte alla mancanza di comunicazione tra maschi e adolescenti ma la piccola non voleva saperne , e anche perché la Alessia era davvero un piccolo demone, viziato, abituata ad ottenere tutto ed io rappresentavo inconsapevolmente una vittima, e mi resi conto proprio in quella circostanza, quando oramai era troppo tardi per pensare, che eravamo diventati amanti clandestini in un età in cui si è davvero nei “ giochi proibiti” si trova l’ amore puro. Alessia pompava a mano i piselli dei “ malcapitati ” maschietti, come nel mio caso, ed un giorno anche ad un mio ex compagno di classe delle superiori trovatosi a casa di Luca. Ero in panico, e non vi nascondo che incominciavo a cedere, l’ incedere delle palpate era continuo. La Alessia con fare giocoso, e credo, in parte non completamente innocentemente, cercava “ il partner per fare all’ amore”, e l’ istinto la portava a cercare il cazzo giusto; e certamente di piselli ne aveva toccati parecchi negli ultimi anni, ma con nessuno si era legata e spinta fino a quel punto , e data anche la mia familiarità a casa di Luca,ero davanti ad Alessia e non potevo certamente picchiarla o evitare di mettere piede in casa sua vista l’ amicizia storica dell’ unico amico che avevo, per questa sua seduzione iprimi tempi mi mise in crisi. Lei proprio come aveva visto fare dai grandi i genitori, aveva incominciato a toccarmi e non capiva che ero un uomo e come fossero fatti, sebbene avessimo 4 anni di differenza lei era acerba ma adulta insisteva e mi tampinava senza ritegno ;solo dopo , mi descriveva, dopo che fù rotto il ghiaccio,di sbirciare sempre ,nudi, la madre, la sorella e il fratello, e siccome nemmeno io sapessi dell’ orgasmo e dell’ amore e del piacere che se ne ricava mi lasciai andare da forse ,chi ne sapeva più di me; lei sebbene con fare apparentemente innocente , si muoveva come una troietta navigata ,da parte mia inizialmente subivo, ma la Alessia sadicamente ci rideva e nella sua testolina si era da tempo insinuato il germe della malizia, e sebbene acerba nel fisico seppe farsi notare in modo prepotente e disinvolto. Godeva nel momento che sentiva il gonfiore sotto i pantaloni anche se non era abituata alla mia “ prorompenza”.La Alessia non conosceva limiti e visto il mio pene se ne innamorò. Gli cacciai un giorno un cazzo che sembrava un fungo dei puffi con una cappella violacea… “ Voglio mangiare il pesce”, ripeteva! Io mi opponevo per pudore. Quasi tutti la prendevano per un maschietto, negozianti di abbigliamento, maestre, e alla fine pure io agli inizi, quando iniziò a crescere , mi stupivo di quella ragazzina con aspetto efebico. Al mare poi, era abituata ad indossare un costumino, solo mutandina, senza copripetto,tranne che per il fatti che i capezzoli e le areole erano più larghi di un maschietto impubere. Il fondoschiena di Alessia sembrava comunque accennare alle forme di una ragazza. Caratterialmente vispa, oltre ogni immaginazione, capace di “ ottenere” tutto e subito, con ostinazione e prepotenza, legava sopratutto con “ maschietti” senza apparenti amicizie femminili. Ad ogni modo il suo modo di comportarsi era da vera “ scostumata” e nessuno osava dargli lezioni; anche a a scuola i risultati erano poco soddisfacenti.Svogliata e pigra, indolente,trascorreva qualche oretta malapena a fare tra mille strilli della madre i compitini quotidiani, ed era le uniche volte che la madre la sgridava. Teresa, la madre di Alessia e Luca , donna con fare autoritario e mascolino,non capiva o meglio non voleva capire che la amata cocca,della scuola e della disciplina non se ne fotteva niente; Alessia voleva amore ed educazione, e vi assicuro che se oggi incontrassi una ragazza ventenne maleducata come la Alessia ma curiosa, saprei insegnarla diversamente. Ancora ricordo i cazzi a missile , con Alessia che impossessatasi del pc da Luca, mica sedeva sola sulla sedia a giocare? Volete sapere come voleva giocare al pc? Con 2 joy stick….Ossia con una mano muoveva qualche tasto, e l’ altra mano nei miei slip attraverso la cerniera abbassata ,sufficiente a che lei intrufolasse la manina,mi stringeva il cazzo come una pallina. E tutto questo accadeva in episodi in cui la madre, seduta in salotto ,in contemporanea a guardare la tv , e la scrivania dove io ed Alessia seduta su di me, la Teresa forniva uno spettacolo di coscie accavallate in nylon, con una gonna a jeans , io sinceramente non sapevo scappare.Erano puttane nel DNA madre e figlia! Possibile che non si accorgesse di nulla , già del fatto che mi era seduta sulle ginocchia, dello smanettamento della figlia nei miei confronti? O sta zoccola di Teresa capiva e per compiacere la figlia lasciava fare, ma forse la Teresa non si rendeva conto di come fossi messo “ sotto”, a Teresa l’ unica cosa che interessava era la felicità di Alessia. Alessia mi aveva sottomesso solo perche aveva i genitori davanti, infatti da sola con me Alessia diventava naturalmente più remissiva. La principessina Alessia, la principessa sul mio pisello, si accontentò e si rese conto di avere a che fare con un uomo, dal suo primo reale pompino.

Alessia sebbene femminuccia sembrava un maschietto, e ed ebbi modo di capire che i genitori di Alessia, conoscevano che alla nascita, Alessia, sebbene determinata all’ anagrafe di “ sesso femminile” , ma era un raro caso di “ ermafrodita vero”, ossia era possessore di apparato riproduttivo femminile, ma dotata anche di un “clitoride” grosso come un fagiolino , un piccolo pene su una passerina, che madre natura le aveva dotato in seguito al fatto che era il risultato della fusione di due gemelli (maschio e femmina, in un solo essere…..almeno questa è la spiegazione “ rozza dell’ ermafroditismo vero”). Io questo lo ignoravo fino a quando non lo capii di persona. I genitori non avevano mai detto a nessuno di questa “peculiarità” figuriamoci a noi ragazzini.

Date la circostanza di “ attenzioni ”, che Alessia richiedeva in esclusiva da famiglia e genitori, ottenne “attenzioni” in modo pretestuoso anche da me che ero storico amico di famiglia. Vi è mai capitato? Di cercare o meglio scoprire tutto quello che si cerca in un attimo. Beh non parliamo del fatto che io avessi un blocco causato dalla eccessiva timidezza, ma del fastidio che si trasforma in “ piacere”; l’eccitazione provocatami mi entrava pian piano nella mente. In poche parole la Alessia aveva implementato l’abitudine di stuzzicare la persone maschili ( alcune….) e con me, non si aspettava la reazione che ne segui, e anche lei , pur di ottenermi come l’ ennesimo trofeo personale visto che ero sempre in casa sua, e pur non sapendo come si sarebbe evoluta la cosa ,non desisteva nel suo “fare”, anche se cercavo di sottrarmi nei primi tempi. Sta di fatto che i pomeriggi da Luca prendevano una piega diversa, nel senso che non andavo più a trovare Luca , ma per incontrare Alessia. Luca oramai ignorava che tra me e Alessia sarebbe nata una complicità , diciamo fuori dal previsto e dal comune, data e conosciuta la mia antipatia per la “ piccola peste” non se ne preoccupavano se ricevessi fastidio o ne arrecassi; Luca e li genitori stessi oramai non so se riuscissero a capire quello che stava succedendo ,continuando comunque ad ignorare e a lasciare fare tutto alla cocca di casa, del resto per loro vedere felice Alessia era l’ unica cosa che importava , pur mortificando Luca o chiunque ,continuamente, e soprattutto Alessia avrebbe dovuto sempre fare ciò che voleva….Se non fosse il fatto che le donne viziate sono sovente anche “ viziose”, ella piccola Alessia non faceva eccezioni, ma ebbe modo di sondare un terreno che lei stessa fu soggiogata. La Alessia era diventata sempre più sfacciata e provocante anche conscia di agire indisturbata, perché al limite sapeva che la colpa e i cazziatoni erano sempre di Luca colpevole di volere escludere la sorellina, e figuriamoci a ogni tentativo di segnalare Alessia nei comportamenti “ anomali”. Del resto la segreta duplice e ambigua fattezza di quella ninfetta, credo anche cerebralmente, le provocasse istinti “ primordiali” che la scienza o i medici non capiscono.

Abitavamo in un condominio di periferia, e in verità non andavo molto d’accordo, con gli altri ragazzi del mio stabile, soprattutto con quelli più piccoli, proprio quelli della età di Alessia. Alessia invece era un maschiaccio, ma ragazza, e non solo frequentava esclusivamente maschietti, ma “ legava” in modo “ anormale”, forse un poco dal fatto che inconsciamente avvertisse quella sua diversità, e lo scoprii col tempo in quanto lei confidatasi; mi raccontò che gli altri ragazzini, l’ avevano iniziata a dei giochi a sfondo sessuale; probabilmente avevano scoperto “ il segreto” di Alessia, nella sua duplice sessualità, e sta di fatto che loro sentendosi un branco ( gente priva di cultura del resto ancora oggi), non so come ,o dove, e quando, avevano “ istruito” Alessia e lei avesse aderito spontaneamente a quanto credo; era la femminuccia del gruppo, sebbene all’ apparenza un maschio; a dire della Alessia spesso tutti riuniti, i ragazzini, si calavano le braghe e gli slip, e Alessia a turno doveva “ intostare” a mano, e forse “ mangiare i pesci” (sue parole)….Sta di fatto che erano tutti bambini minorenni e nessuno di loro probabilmente, non aveva nemmeno cominciato la pubertà. La Alessia era probabilmente alla ricerca del “ maschio dominante” diverso, anche se non sapeva come dovesse essere fatto, di certo non di quei piccoli “pesciolini”; ebbi figura dominante, nel senso, che una volta riconosciuta nella mia persona la superiorità ,legata al fatto che avessi un cazzo enormemente sviluppato, grosso come una banana, con grossi testicoli, e tanto pelo scuro che dall’ ombelico creavano un vello scuro, dove le mie forme di uomo prendevano risalto, la giovane se ne innamorò perdutamente.In più Alessia aveva soperto i gentori nell’ atto sessuale:- “ Si papà era addosso a mamma, facevano amore!!!! A Luca più volte facevo presente del “ nuovo gioco di Alessia, ossia, con le manine incominciava al dì sopra i pantaloni a pompare come si fa con le palline antistress, ma nel mio caso il mio pacco dei pantaloni era diventato l’obiettivo di Alessia e appena giunto in salotto dove Luca non mi disdegnava proprio più, incollato davanti a sto Commodore, impegnato a giocare. Io nel frattempo sollecitato dalla troietta, dapprima soffrivo ed ero combattuto, e non avrei voluto cedere ad una pulsione che lentamente mi stava sfiancando, compresi e cambiai strategia; volevo vedere la reazione di Alessia, forse l’ avrebbe smessa? ,Macchè!!!… Fatto vero che incominciavo a prendere gusto di quelle erezioni provocate da quelle manine, e pensai che piuttosto combatterla avrei dovuto agire diversamente, anche perché nel frattempo la puttanella mi provocava delle erezioni, che dolorosamente mi duravano anche dopo essere tornato a casa. Un pomeriggio fu galeotto e da allora tutto cambiò. Volevo accontentare Alessia, e il giudizio che mi diede fù di esserne ipnotizzata.Appartatomi volutamente con Alessia , subivo l’ ennesimo ” intostaggio" a due mani e oramai allo stremo, e le dissi diabolicamente :“ vuoi vederlo?” “Poi tu mi fai vedere come sei tu”? -Lei entusiasta: “ Siiiiii, daiiii!!! “Mi limitai ad aprire la cerniera e a cacciare parte della cappella; non potevo denudarmi, troppo rischioso…."Le dimensioni del mio cazzo erano tali che avevo un bozzo sotto i pantaloni e la troietta ne era sollazzata e incuriosita, e oramai lo pretendeva. Io da parte mia , avevo le grazie di i madre natura ,e scoprii avermi fornito un cazzo ben fatto,con un paio di testicoli grossi e pelosi ad un’ attrezzo che in erezione è un 21 centimetri per 4, 5 di spessore….-” Mhh che bello grosso, non pensavo di trovarlo così!!! Che Banana!!!“ “ Non è come quello di Paoletto!!!! Le sue manine stringevano e scappellavano il mio cazzo duro, manipolandolo con forza e impossessandosi dell’ennesima meraviglia che ne avrebbe fatto il suo giocattolo. Delle volte farsi scrupoli nella vita è dannoso e ciò che sembra detestare si trasforma, in qualcosa di effimero e piacevole….Io e Alessia non eravamo più gli stessi. Mi facevo palpare il cazzo e di canto mio incominciavo con le mie dita ad insalivarmi e a cercare spazio negli shorts pigiamino di Alessia, e incominciare amorevolmente il desiderio di possederla, ed ella di essere posseduta tra mille gridolini . Tuttavia ebbi modo di appurare che Alessia era carina e grande sorpresa, introducendo le mie mani nei suoi slippini ebbi modo di sentire , che oltre alla fessurina, della fighetta, aveva al posto del clitoride, un piccolo cazzetto di poco simile ad un pene appunto non sviluppato come un pene normale appunto, ma era in erezione. Per Alessia ero diventato unico, dal momento che avendo constato e toccato in pieno il mio pene vero (ed io il suo), appartati in cameretta, era compiaciuta di ritrovarsi in mano un cazzo unico, grosso e peloso da fare suo…La ninfetta si scatenava, le mie dita le frugavano la passerina, mentre con un altro dito, a forbice le esploravo il culetto, ed io in impeto le leccai la fighetta per la prima volta e quel piccolo cazzetto che spariva nella mia bocca.. Comprese che ero il maschio dominante e io doveva asservire pur dirigendo lei il gioco. Mhhh la troietta da quel giorno mi saltava addosso praticamente…Con un fare possessivo, mi sequestrava con una scusa banale di cui io ero complice…Ero in sua balia dal momento in cui mettevo piede a casa di Luca…Mi saltava sulle ginocchia posizionandosi col culetto esattamente sul mio pacco,e con fare disinvolto cercava la mia erezione sotto i pantaloni, anche quando non potevamo assentarci. Con la scusa di impossessarsi del computer di Luca, pretese di starmi seduta sulle cosce, dietro la scrivania, e furtivamente, attraverso la zip aperta dei miei pantaloni, mi toccava il cazzo negli slip, fingendo di giocare al pc; che diavoletta!!!! Il mio cazzo era così duro che si bagnava pur non raggiungendo l’ orgasmo. Io a mia volta gli introducevo le dita nelle mutandine…. E questo lo faceva sempre, anche davanti alla madre o al fratello, con una sfacciataggine e una sicurezza, che a pensare oggi, rimango allibito… Era diventata la mia donna e lei consapevole di avere trovato un grosso giocattolo da spupazzare. Sotto il tavolo o mi faceva piedino, o si fiondava seduta col suo culetto acerbo sul mio cazzo muovendo e ancheggiando il bacino con movimenti ondulatori e sussultori mimando l’atto, consapevole del fascino che carpiva dal mio cazzo in erezione e godendo dal fatto che più lo sentiva duro e più ne era contenta. Era attratta dai cazzi, ma anche dalle donne. Di sovente sempre seduta sul cazzo, prendeva una rivista “ Vestro” ( un catalogo che all’ epoca vendeva di tutto), e sfogliandolo noto che si sofferma richiamando la mia attenzione, dalle foto delle modelle attempate e in intimo, guepiere e corsetti, ma soprattutto, si eccitava e si tratteneva a guardare , i modelli maschili in slip,facendomi notare il gonfiore dei cazzi che quei figurini erano ritratti coperti..Era una piccola zoccola e andava educata.Un corpicino acerbo, senza tettina, ma cosce da cerbiatta con un culetto che sotto i pantaloncini suscitavano il mio turbamento ; strusciarsi su di me e sentire il gonfiore crescere al contatto dei suoi glutei, era per lei un ulteriore gioco, per me, l’ avrei spogliata davanti a tutti e portata a letto l’ avrei amata come si ama una donna. Per lei ero il suo amante e il suo fare mirava a cercare un contatto più intimo. Oramai mi confidava tutto, sul fatto che sapesse che donne e uomini “ possono e devono fare l’ amore”, lei con me voleva trovare un modo per farlo. Da parte sua era attratta dai cazzi degli adulti, e aver confrontato le dimensioni dei ragazzini , o del suo, con il mio, aveva accresciuto in Alessia la voglia di possessione e il potere che esercitava mandandomi in erezione la rendeva felice.Io del resto non disdegnavo più quelle “ attenzioni” , e ogni pomeriggio ,mi saltava al collo e sulle “ ginocchia” ; il suo abbigliamento rendeva agevole quei contatti: pigiamini estivi con pantaloncini cortissimi e slip che all’ occorrenza andava in bagno e li toglieva , così per stare più comoda. Quegli occhi da cerbiatta la rendevano ancora più carina dietro un taglio di capelli, che a tutti gli effetti, dava l’ impressione di un “ maschietto” e per tale veniva scambiata. Del resto faceva giochi da maschi, e frequentava solo maschietti….Ritengo che Alessia sebbene abbia appreso il suo “ fare seduttivo” , era inevitabile che si fosse incanalata in un percorso, le cui sue priorità , seppur precoci, aveano preso il sopravvento. I modi di fare erano tipici di una vera “ ninfomane” e sapeva eludere sospetti o quanto meno se ne fregava degli altri, sapendo di essere “ protetta”. Ma doveva essere educata nei ruoli sebbene sapesse meglio di me quelle emozioni che solo una femmina esperta per esperienza sapeva , e lei con una grossa malizia non so se i suoi modi di fare erano dettati dagli “ istinti” , unito dalla curiosità , stà di fatto che con lei avrei passato pomeriggi, giornate, avremmo fatto di tutto e avrei fatto di tutto. Ogni occasione per lei era buona: dietro una tenda, in una casetta gonfiabile, mi assaliva e facendomi cacciare il cazzo ne approfittava per dargli svelte leccatine o per mimare una penetrazione anale, che raramente si completava data l’ affollamento di gente. Più volte messasi a pecora, con le mani divaricava i glutei, cercando forse di rendere agevole “ quella penetrazione” che comunque per lei rimaneva dolorosissima. Che culetto ,devo ammetterlo, liscio e profumato, con un anellino anale roseo inumidito dalla mia lingua che godeva a leccarla messa a pecora; se avessi avuto la lingua più lunga la avrebbe pretesa tytta dentro. Le dita riuscivo a fargliele entrare, ma è un discorso diverso per quanto riguarda la penetrazione anale di un cazzo grosso come il mio._ Le dissi : “ lo vuoi vedere un giornale, dove gli uomini e donne nudi fanno l’ amore?””””–“ Siii dai subito…-“ Non ora Alessia, non posso è nascosto in soffitta!!!”””-“ e che me ne frega, andiamo ora…..”- “ ma come facciamo?”Detto fatto, la zoccola chiese alla madre il pomeriggio stesso le chiavi della soffita , con la scusa che io avrei dovuta accompagnarla a prendere un giocattolo.Si il giocattolo, giunti in soffitta, le porgo la rivista , dal suo nasondiglio impolverato, e la troietta incomincia ad occhi sgranati a sfogliare il giornale, stupefatta ,si sofferma sulle scene dove quei grossi cazzi sodomizzano, dove le donne succhiano cazzi e si baciano,e mio stupore si sofferma sulle foto di una negra bbw, e incomincia a leccare il foglio di carta sulla foto dove la negra tettona mostrava le grosse areole; rimasi di stucco, tanto che bagnò il giornale di saliva. Io ero eccitato e stupefatto, da quella piccola che mi faceva sentire tanto grande. Credo mi usasse come un giocattolo, a dispetto del fatto che io ero un po’ più grande e maschio. Mi fece calare i pantaloni e gli slip, e fino ad allora, non gli avevo mai mostrato completamente il cazzo in casa, per paura di essere scoperti da un momento all’altro, non eravamo certamente soli in casa. In quella occasione, ebbe modo di guardarmi ed ella :-“ quanti peli hai?” Che bello, girati”, mi disse, e come un cavallo mi studiava, mi toccava, facendomi notare al pelo che mi ricopriva le palle, le coscie, il pube, ed il culo.Ero una cosa nuova; i ragazzini non erano certo come me, pensai….

I pomeriggi erano diventati bollenti, lei che con fare malizioso, faceva la prima mossa, appena poteva anche in presenza del fratello. Oramai Alessia viveva con me il primo amore e complice mi confida di aver assistito al padre e alla madre in assetto missionario, e di volere e pretendere di fare l’ amore con me, io che non sapevo nulla se non avevo immagini di riviste porno…Incominciava a stuzzicarmi in maniera sempre più sfacciata, e il mio cazzo sempre più altezzoso sotto le spinte della Alessia che oramai era decisa a scegliermi come amante e ricordo un pomeriggio che come al solito sulle mie ginocchia,le sfioravo i capelli,e ebbi per istinto baciarla, un bacio di quelli lingua profonda la fece socchiudere gli occhi e recliinare la testa all’ indietro.Del resto obbediva come una zoccola in erba anche se ne ero soggiogato io.Andava oltre la mia capacità di controllo, sebbene fossi più grande,esercitava su di mè direttive come lei che non guardava in faccia a nessuno.Un pomeriggio le dissi di togliersi le mutandine ed immediata corre in bagno, si sfila gli slip e si rimette gli shorts, e alla madre con faccia tosta esordisce che deve stare senza perchè più comoda. Mi sequestrava letteralmente; anche dvanti al fratello mi toccava il cazzo sotto le coperte, ed a un cero punto mi sussurro nell’ orecchio davanti a Luca “ andiamo nel soggiorno a fare l’ amore???!!!” Inebetito, cerco una scusa per raggiungerla in soggioro, e la trovo slip calati a , a 90° con le mani al muro…. Non so cosa mi trattenne da non incularla violentemente….Dal giornale porno poi aveva acqusito con grossa gioia, le posizioni dell’ amore e piano piano le voleva mettere in pratica. Nel pomeriggio a guardare la rivista, la troietta eccitata incomiciò prima a scoprirmi il cazzo in tiro, e pretese che incominciassi a leccarle la fighetta, mentre a 90 °; era appoggiata faccia al muro ed lei con le mani a muro con un accenno, di penetrazione,trattenendomi evito la vaginale e cerco l’ approccio anale più probabile ma date le dimensioni prova dolore e desisto in sorta di un auto controllo.Il mio primo orgasmo fu inaspettato da mè qanto da Alessia.La zoccoletta mi sequestrava sempre e dopo l’ ennesimo mio approccio di incularla, al buio di una stanza ,lei chiamava ” siringhe” il cazzo dietro,si mette in mezzo al lettone della camera dei suoi genitori,e con il cazzo in mano mi dice “ Devo mangiarlo” “ Ma nooo dai!!!!“ –“ Scusa è un pesce questo, ed il pesce si mangia.”e zac.. mi rifila un morso sulla cappella con foga.“Ahi!!!”….“Ma se proprio vuoi mangiarlo fallo nella maniera giusta!!! ” le dissi..“Pensa che stai mangiando un gelato”“”..La troietta ebbe un lampo negli occhietti, e immediatamente colse al volo,con il cazzo impugnato spalanca la bocca, e in un fare totalnente diverso mi rifila una pompa aspiratutto, con una lingua a mulinello sulla cappella a bocca piena; io ricordo che so lo girava e rigirava nella boccuccia come un calippo a gote piene, e era così brava ora senza neppur far sentire i denti ,e guardandola nell’ atto, lei a occhi socchiusi impegnata all’ atto e con la forza del desiderio di una cosa che aveva sempre cercata e chiestomi, ma mii ero negato fino allora.La lingua di Alessia lucidava la cappella di color viola , alternando pompe di cui se li calava alle tonsille il tubo di carne, e la lingua roteava, provocandomi una sensazione , unica, estatica , che nemmeno in futuro, la donna troia più navigata avrebbe saputo fare. Con le mani reggeva il cazzo e regolava l’ introduzione orale con perizia faccettondomi toccare punte di piacere indescrivibili. Alessia era una donna e come tale dal mio cazzo esigeva e riceveva pienezza, dato che le riempiva completamente la bocca; sarei resistito poco sta volta,tant’ è che calò il buio ed ebbi una prima diritta copiosa sborrata in gola ad Alessia e nella mia mente mille scintille,Sia lei ed io rimanemmo , entrambi sbigottiti…“ E questa cosa è?” sfilandosi il cannolo di bocca con la sborra che le colava di bocca….“ E’ panna ed è il premio che le femminucce fanno ai maschietti quando sanno fare l’ amore!!!” Lei contenta e presa in contropelo da questa cosa inaspettata, corsa in bagno a sputare la sborra residua , quella che non aveva ingoiato, si ricompone mangiando una “Mulino Bianco” per riprendesi dal sapore colloso di sborra!!!! Che pompino, il primo della mia vita e della sua…!!!! E pure lei se lo meritava, “ gustando ” il vero pesce verace” , altro che i fagiolini dei ragazzini. Il pompino è un’ arte e la Alessia istintivamente era una “ bocchinara di serie ” A", tanto che se avessimo potuto passare più trmpo insieme, mi immagino tutti e due nudi a letto. Avremmmo fatto veramente l’ amore e avrei dolcemente pebetrato , quel culetto invitante e forse anche in fighetta, ma mi bastava così. Io e Alessia abbiamo incominciato a provare il gusto dell’ amore ed io me ero innamorato. Una ragazza con una foga così è tipica delle giovani ninfe assatanate , perchè Alessia lo era, e non esagerando ,dovette buttare giù gran parte di quella prima sborrata, rimanendo incuriosita , ma imperteritamente decisa a continuare proprio per avere scoperto cose nuove , e in quanto tale aveva assunto il ruolo passivo di "donna troia dominata". Tuttavia rimaneva in lei la voglia di essere “ scopata” , e l’ ano sembrava la sua zona in cui probabilmente aveva investito a ruolo di “ vagina” , proprio perchè forse stimolata dalla fase “ anale ” di Freud , in quanto inspiegabile che lo cercasse nell’ ano. Vi assicuro che vederla spalancarsi con le sue mani i glutei, era segno inequivocabile della ricerca del rapporto anale.Provare a metterlo in quella fighetta sarebbe stato molto problematico e io queso lo intuivo e evitavo. Una sera vuole provare a farsi inculare come sul giornale, e appartati in camera da letto, assicurata di non avere sorprese, con sua madre e la mia che chiacchieravano in cucina fumando, ella, si sfila gli slippini, shorts e tutto e dopo una slinguatina sul mio filetto, ma senza più introdurlo in bocca ( temeva la ejaculassi ancora in bocca), e si pose a cosce aperte spalancata in posizione ginecologica tanto che ,le lecco in figa e nell’ ano , ma la tensione che venissimo scoperti è tale, che seppure spalancate le coscie aperte, dicendomi" sono la sua femmina, fammi quello che vuoi",e con tensione mista ad eccitazione, con un cazzo non completamente in tiro data la tensione, appoggio il cazzo nel solco gluteo e mezz’ eretto incomincio a penetrarla a missionario per farle il culetto. Esordico in un’ altra sborrata,che farcisce Alè di tanta cremina….La puttanella per pulirsi usò le lenzuola, e lì che la madre constatò quelle macchie giallastre , ed insospettita Alessia fu rimproverata, si era insospettita e la madre da buona intenditrice conosceva certi odori o macchie.Non desisteva, nei successivi incontri godeva nel segarmi a due mani, e particolarmente eccitata durante l’ espressione che avevo sul viso durante l’ orgasmo, avrebbe voluto farmi ejaculare, tanto che dovevo scacciarla. Non esitava a raccontarmi, le occasioni in cui spiando la madre e le dimensioni del seno, si lamentava di averlo più piccolo della madre,o magari spiando il fratello mi informava delle dimensioni del cazzo di Luca, probabilmente sviluppato anch’ esso da uomo,e la troia si lasciò scappare la voglia di toccarlo pure a lui .Gli faccio capire che non dovrebbe mai far trapelare a nessuno il suo eccitamento e queste sue “ voglie” che del resto derivavavano oramai da un fatto compulsivo,di seduttrice, , e se fosse stato per lei, la piccola porcellina avrebbe fatto qualsiasi nuova esperienza sessuale, ma dovevo frenarla, poteva rovinare tutto o creare sospetti; per fortuna mi dava ascolto, in virtù dell’ ascendente che oramai esercitavo anche se comandava lei ,il suo potere decisionale era stato messo in discussione da me. Mi veniva a cercare anche a casa mia, e figendo di essere rimasta sola, si piazzò a casa mia a guardare i cartoni con un fare svogliato. Bastò che le mostrassi, una rivista scientifica dove si ritraevano dei seni nudi, e la piccola sembrava eccitarsi,ed io con grande tensione , le dissi: “ vuoi vedere come è grosso ora?” - Siiiii….mhhhh…Appartatomi dietro la porta della sala tv, abbassatomi pantaloni e slip gli diedi n mano ,ciò che ella definì “ Che bella banana!!!!” .La puttana quello cercava, e la scusa di essere rimasta sola , lasciata nel parco dalla madre, capìì che era il suo stratagemma per cercarmi. Infatti decidemmo, di sgaiattolare in soffitta, giustificandomi con mia madre che avrei accompagnata Alessia a casa sua , perchè ne avrei approfittato per trovare Luca. Poche rampe fino al sottotetto, e la troia bugiarda , forse presa dall’ eccitazione ebbe un movimento intestinale riflesso , che mi riferì di assentarsi un attimo per andare “ a casa sua a fare la cacca”…..Mhhh pensai io, che zoccola bugiarda, e le raccomandai che dopo l’ atto avrebbe dovuto lavarsi bene con il sapone, in quanto non volevo entrare in contatto nel dopo una eventuale di pene o bocca in un un culetto sporco di pùpù…Ritornò, e ricominciammo dove ci eravamo fermati, ossia io mi calo slip e pantaloni, e lei ammirava cazzo e palle, e ebbe modo di apprezzare altro pelo nero, che nel tempo era crescuito ricoprendomi pube , culo e cosce. Mi faceva girare per rimirarmi, e studiarmi come si fà con un alieno. Di mangiate di “ pesce” sembrava non esserne più convinta ,e dovetti sforzarmi a farmi fare una sega a due mani “ fino alla panna…”. Che zoccoletta, il suo raspone mi provocò un orgasmo violento, e la mia espressione facciale nell’ atto dell’ ejaculazione, eccitò Alessia, che non si sarebbe voluta ora staccare dal cazzo, chiedendomi di prendeglierlo ancora in bocca. Io in fase refrattaria, e soddisfatto, rifiutai, e la cacciai via con insistenza , dove la invitavo a tornare a casa. La troietta non comandava più e per la prima volta in vita sua, veniva “ punita” anche se a mio parere in maniera insufficiente. Anche se col tempo i nostri incontri scemavano fino a distaccarci completamente, pensare ad Alessia con l’ esperienza di oggi mi provoca ancora eccitazione , e non nego , che se incontrassi una ragazza dai 20 ai 40 anni, vogliosa , non frigida,le farei sperimentare orgasmi multipli e rali, con un pizzico di porcaggine che con gli anni, è venuta fuori. La Alessia ebbe quel che si meritava e anche io avevo avuto , una piccola vendetta nei confronti di questa famiglia di saccenti e superbi; gente che tratta i figli con due pesi e due misure.Scrivete a: serpentetentatore69@gmail.com

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