Prima parte di infinite parti

Scritto da , il 2018-01-15, genere etero

Guardo il luogo in cui mi ha appena ordinato di incontrarlo al telefono. É il posto più esclusivo e caro che mi venga in mente in questa città. Ed è un albergo.
Credevo che sarei giunta ad un ristorante.
Sono tesa. Molto tesa... Diciamo che ho paura. Sono terrorizzata. E ho paura di me.
Osservo auto mai viste in manovra nel parcheggio, e parcheggiatori che si affannano dietro a uomini in abito elegante. Salgo le scale all'ingresso, modulando un passo sicuro, ma vorrei solo non essere qui. È difficile. Come lo è essere qui.
Ho scelto delle scarpe impossibili, ma me la cavo. Per non sbagliare mi sono vestita in modo elegante e sensuale. Un tubino nero di sartoria, non troppo lungo, non troppo corto, che esalta la mia vita stretta e il sedere sodo e formoso sul mio corpo sottile e tonico. Gli inserti della medesima stoffa formano sul decollete' una grossa rosa, che da forza al mio seno così piccolo e rotondo. La riga disegnata sulle calze velate percorre le mie gambe dalle caviglie ai glutei. I tacchi neri, sottili e altissimi fanno risaltare le caviglie fini e tendere i muscoli tonici di polpacci e cosce. I capelli, lunghissimi e mossi per l'occasione, sono sistemati in un mezzo raccolto. Adoro l'eleganza del raccolto e come fa risaltare i miei lineamenti, il collo lungo e sottile, il triangolo che forma il mento.. ma trovo un peccato costringere i capelli così lunghi, per questo ho scelto un compromesso fra le due soluzioni. Gli orecchini sono l'unico gioiello che indosso, piccoli e molto luminosi. Non mi piace il modo in cui gli altri gioielli interrompono il corpo... non mi piace come interrompono lo sguardo quando questo percorre la pelle nuda.
Sono decisamente attraente stasera. Lo so. Lo sento e lo leggo. Lo leggo scritto negli occhi delle donne e degli uomini che incrocio.
Sotto l'abito ho indossato un intimo di pizzo bianco... Bianco e nero sono gli unici colori che considero. Sono così completi.. Non ci sarà mai un colore che mi stia meglio del nero, e non esistera' mai un colore che mi faccia sentire come mi fa sentire il bianco. So che è insolito alla mia età, ma gli altri colori non sono necessari. Non lo sono davvero. Sono cosi' imperfetti, cosi incompleti. Non so perché ho scelto l'intimo con cura stasera.. Ma so bene perché ho scelto il bianco per questo incontro.
Essere fissata così da tutti gli uomini che entrano ed escono dall'ingresso non mi aiuta a rilassarmi... Mi guardo intorno chiedendomi lui chi sia, e dove sia. "Non ti puoi sbagliare... Non ti puoi sbagliare." Dice un uomo poco lontano da me, che sta accendendo una sigaretta con un accendino d'oro, continuando a fissare il vuoto davanti a sé. Dunque è lui - penso. Doppia i miei anni, non è attraente, ed è piuttosto fuori forma. Sono delusa. La sua voce, e la forza dei suoi pensieri mi sembravano così attraenti nelle nostre lunghe conversazioni... Mi invita ad entrare nella hall. "Non mi sbagliavo. Sei un diamante grezzo"... "Sei ancora più bella di come sembravi." Mi fa dei complimenti per il vestito.
Mentre entriamo si avvicinano un uomo e una donna. Sono entrambi piuttosto nervosi e reverenziali nei suoi confronti, e in loro, mi sembra di intuire le figure di un autista personale ed di una segretaria.. Mi guardo attorno. Sono tutti molto eleganti e gli spazi sono immensi. Vedo solo persone molto piu grandi di me.. la cosa mi fa sentire ancor più fuori luogo. Ci sediamo e mi chiede se desidero bere qualcosa. Chiama il cameriere, al quale lascio scegliere cosa berro'. Non amo l'alcol, non ne apprezzo il sapore e non mi piace il potere che ha di alterare la mia percezione del mondo. Oltretutto sono a stomaco vuoto. Questa volta pero' mi sembra l'unica soluzione. Il cameriere torna con una broda che, come sapevo, non gradisco. L'uomo che mi ha appena ricevuta dice di non voler continuare a occuparsi della carte che la segretaria gli porge nervosamente, liquidandola affinché ci lasci soli. "Bhe, ora che sai che non sono esattamente il principe azzurro sta a te decidere".
A differenza di me, é estramente sicuro di sé. Mi chiedo cosa lo renda così sicuro. Non sembra minimamente intimidito dalla mia avvenenza, e nemmeno preoccupato di dovermi piacere.. Non è bello, non è giovane, non ha il mio amore... cosa rende così sicuro quest'uomo? Sto già cercando i suoi punti deboli.. Qualche volta ho letto che è tipico di un'acquario.. Cercare i punti deboli della persone.. Non lo so, è tipico di me. Devo scoprire il punto debole di quest'uomo.
Cerco di non sembrare nervosa, sono sicura, senza riuscirci.
Inizio a bere il mio drink piuttosto frettolosamente. "Che fai? Vuoi stordirti ?" dice togliendomi di mano il bicchiere.. "Io ti voglio lucida". Ci ha preso - penso- voglio evitare di capire quel che faccio, voglio capire ancor meno di quanto nn capisca ora [...]

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