Avventure in amicizia

Scritto da , il 2018-01-06, genere gay

Sono Stefano, ho 26 anni. Sono un ragazzo simpatico, occhi azzurri e capelli chiari. Ho molti amici e amiche però quello che sto per raccontare in questa storia é successo solamente con una persona in particolare e credo fermamente non potrebbe mai ripetersi con nessun altro al mondo.
Dunque ho un amico a me molto caro, conosciuto molti anni fa al liceo, con il quale ho legato molto e sono fin da subito andato molto d’accordo. Si chiama Jacopo, ha 1 anni meno di me, è molto alto e anche molto simpatico. Un buon carattere, docile e divertente. Sono stato innumerevoli volte a casa sua dopo la scuola, sia in quella di città che in quella che ha in campagna. Sia per studiare che per giocare o passare del tempo con lui. Ero abituato sia alla sua presenza che a quella di sua madre, donna per altro molto affascinante ed intelligente. Suo padre invece l’ho visto molto poco spesso a causa dei suoi orari di lavoro. A casa sua giro liberamente, quasi fosse la mia, quasi fossimo fratelli. D’estate giro a piedi nudi come lui e sua madre, la privacy non è mai stato un problema, si respira un clima estremamente placido e disinvolto, come ci conoscessimo da sempre. Ovviamente tra amici si parla spesso e volentieri di sesso e di cose affini, e io e Jacopo ne parlavamo spesso, fantasticavamo e immaginavamo. Ci scambiavamo opinioni su ragazze e su pratiche sessuali varie... A volte ne parlavamo anche davanti a sua madre chuedendole consigli o pareri. Una volta parlando di nudismo da soli in camera sua, ci siamo immaginati a come sarebbe stato frequentare insieme una spiaggia per nudisti, come ci saremmo sentiti e se saremmo stati in imbarazzo ecc... Ad un certo punto ci venne l’idea bizzarra di provare seriamente a vedere se ci saremmo imbarazzati quantomeno a vederci nudi reciprocamente. Così prendemmo la decisione di spogliarci e vedere le nostre reazioni reciproche. Una volta rimossi i vestiti completamente ci guardammo in faccia per vedere chi rideva per primo, in effetti dopo poco scoppiammo entrambi a ridere della situazione come due idioti. Eravamo la come cretini, nudi come vermi seduti sul pavimento della sua stanza. Passata l’ebbrezza del primo impatto i nostri discorsi continuarono, pensando a chi e a cosa avremmo visto, fatto ecc... Così parlando tra una fantasia e l’altra notammo presto che i nostri cazzi si erano induriti in maniera vistosa e allora io avanzai l’idea di masturbarci insieme. Lui senza troppe esitazioni annuì, non lo aveva mai fatto prima (io si invece, molte volte) così iniziammo. Era bellissimo, parlare con qualcuno di cose molto molto eccitanti e nello stesso tempo procurarsi tutto quel piacere idilliaco. La situazione si fece bollente quando infine con pochissima distanza schizzammo sul pavimento in marmo della sua camera trabgemiti di piacere e tremiti incontrollati. Restammo la a terra per qualche manciata di secondi, poi ridendo e lanciandoci occhiate di complicità ci alzammo per andare in bagno a darci una ripulita e a prendere della carta per sistemare le macchie sul pavimento. Arrivati in bagno (ed eravamo completamente nudi perché i vestiti erano rimasti sul suo letto in camera) Lui si sedette sul bidet per iniziare a lavarsi. Io intanto visto che il posto era già occupato stavo vicino a lui e mi guardavo intorno per ingannare il tempo. Eravamo molto molto eccitati infatti i nostri cazzi erano ancora durissimi e pulsanti. Lui inizia a lavarsi e mentre se lo strofinava per bene iniziò a guardarmi negli occhi. Io lo fissai di rimando e sorrisi, ad un certo punto con mio quasi enorme stupore mi prende con forza il pene e sempre fissandomi negli occhi se lo porta alla bocca e inizia a succhiarmelo. Con la sinistra si stava masturbando vigorosamente e con la destra teneva il mio membro nella sua bocca dove lo stava lavorando molto intensamente con la lingua. Io ero come bloccato, non sapevo se concedermi completamente al piacere oppure se indignarmi e scappare da lì. Dopo poco però la scelta mi fu assai chiara, rimasi e sciolsi tutti i miei freni inibitori. Gemevo e tremavo, avevo dei brividi piacevolissimi che mi correvano giù per la schiena e che si diramavano per tutto il corpo. Non venni immediatamente perché ero appena venuto in camera sua grazie al tocco esperto della mia mano, Jacopo evidentemente lo aveva intuito e colse la palla al balzo. Lui sapeva, perché glielo avevo confidato io molte volte, che amavo molto essere penetrato e che spesso quando mi masturbavo usavo falli o plug anali per coadiuvare il mio piacere e per centuplicarlo. Così si alzò di scatto, mi girò in un istante e mi spinse contro il lavandino. Poi mentre con la sinistra mi teneva un fianco, con la destra prese del gel per capelli e me lo spalmò con due dita sull’ano, dapprima tutto intorno e sopra, poi sentii le sue due lunghe dita penetrarlo per lubrificarlo anche dentro. Questa sensazione mi diede come una scossa elettrica fortissima. Ebbi quasi un altro orgasmo. Poi sentì la sua mano destra appoggiarsi al mio fianco, seguire la sinistra giú sulle mie chiappe, per poi aprirmi il culo e tenerlo così. Sentivo un leggero fresco proprio sull’ano, non molto abituato ad essere esposto in questa maniera, ma durò molto poco. Infatti quasi immediatamente sentii una cosa caldissima, affusolata e durissima strofinarsi sul mio buchino, impuntarsi e spingere forte per aprirsi una strada dentro di me. Io avevo capito cosa fosse quella “cosa” e non feci la minima resistenza, anzi, spinsi leggermente così da rilassare i muscoli e permettere al suo pene di entrare dentro di me. Così fu, entró completamente, facendomi male. Non ero abituato a certe dimensioni, anche quando minmasturbo analmente non entro mai più di 10-15 cm. Il suo cazzo invece essendo quasi di 20 fece la differenza. Ero completamente nudo, sudato, eccitatissimo, in punta dei piedi messo a 90 sul lavandino di sua madre con Jacopo che ansimava, spingeva e gemeva dietro di me. Gli chiesi di mettere altro gel nel mio buco che oramai non era più tanto “ino” quanto più “one” viste poi in futuro le notevoli slabbrature e dilatazioni causatemi dal suo membro. Io oltretutto non ho chissà che culo enorme visto che peso 73 kg e sono alto 1,85 decisamente magro ma ben definito. Ad ogni modo continuó a fottermi per bene la dietro fino a quando non esplose letteralmente dentro di me, lasciandosi scappare notevoli gemiti di puro godimento. Io sentii chiaramente il suo seme rovente schizzare con prepotenza nel mio intestino, sensazione che mi fece sborrare violentemente a mia volta (per lo più nel lavandino). Rimanemmo in quella posizione per qualche minuto, poi Jacopo si sfilò senza troppi complimenti e il risucchio che causò il suo pene quando uscì violentemente dal mio ano causò la fuoriuscita dallo stesso di parecchio sperma che finì tutti sul tappetino rosa del bagno. Una volta sfilato si mise a ridere e alla mia domanda :”perché ridi?” Mi rispose dicendomi :” guardati allo specchio”. Io mi voltai e mi vidi allo specchio. La situazione era abbastanza imbarazzante. Avevo la schiena sbavata, le chiappe graffiate per bene quasi a sangue e infine il mio ano... Era slabbrato e dilatatissimo, per non parlare della colata di sperma che aveva lasciato il segno tra le mie chiappe e cosce. Così mi misi a ridere anche io. Convenimmo insieme che era stata un’esperienza niente male ed estremamente piacevole. Sicuramente ci sarebbero stati dei seguiti a quanti fatto quel pomeriggio. Ci lavammo turno, da soli, questa volta in doccia. Ci rivestimmo parzialmente e continuammo a chiacchierare.. un pomeriggio indimenticabile che sancì l’inizio di una serie di esperienze che continuano ancora oggi e delle quali potrete leggere nelle prossime storie appartenenti a questa categoria dei racconti erotici.

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