Il mio cazzo nel menù di Benedetta (2° parte)

di
genere
etero

Il mattino dopo mi alzai visibilmente eccitato. Alle 9:30 suonò la sveglia e aprendo gli occhi sentii il mio cazzo completamente eretto che teneva su la coperta. Ricordai che entro 40 minuti dovevo andare dal centro sportivo della società per la fisioterapia e iniziai la mia giornata.
In circostanze normali mi sarei subito fatto una sega per stemperare l’eccitazione, in palestra eravamo tutti uomini ma presentarsi con una terza gamba troppo evidente dopo le battute di rito diventava scomodo nel fare gli esercizi.
Appena seduto sulla panchetta Frank, il fisioterapista, mi chiese della serata di Gala:
-Allora Carlo, è stata una gran rottura di coglioni?
-Una noia mortale la cena, figurati che mi hanno messo al tavolo con Fabio C., quello che mi rompe sempre i coglioni in tv.
-Sto fio de na mignotta, gli hai cagato sulla sedia?- mi chiese ridendo.
-No, in compenso mi sono trombato la moglie!
Lui si immobilizzò, dal tono capì che non scherzavo.
-Ma che la Benedetta? Gran figa quella, ma mi prendi per il culo?
Mi ci vollero quasi 10 minuti per convincerlo che non mentivo, esplose in una risata e mi disse che così si rispondeva alle critiche. Evidentemente Frank, dall’alto dei suoi 47 anni, stravedeva più di me per Benedetta, in quanto mi chiese ogni dettaglio e ogni particolare.
-Ma di bocca com’è??
-Frank per quello non ho avuto tempo, il marito era nella sala che la cercava!
-Ma che pezzo di frocio sei? Come fai a scoparti una così senza metterlo in bocca con quelle labbra?
-Eheh, ma non preoccuparti, oggi a mezzogiorno vado a casa sua a replicare… godo parecchio a cornificare quel burino.
Frank guardò l’ora e vide che erano le 11, mi disse che per questa volta mi faceva finire prima “Tanto di movimento oggi ne farai abbastanza eheh” però mi fece promettere di raccontargli tutto domani.
Lo ringraziai e corsi a farmi la doccia, avevo già in mente di chiedere di finire prima e mi ero portato il cambio. Entrai nelle docce vuote e mi lavai velocemente, poi una volta indossati un paio di pantaloni eleganti e una camicia azzurra salutai Frank e, dalla rete del campo, la squadra e il mister.
Entrai in macchina e impostai il navigatore con l’indirizzo che mi aveva dato Benedetta, dopo circa 25 minuti arrivai a destinazione con anche 5 minuti di anticipo. Parcheggiai l’auto leggermente distante dall’elegante edificio e alle 12:00 suonavo il citofono del palazzo.
-Chi è?
-Ciao Benedetta… sono Carlo.
Sentii che esitava.
-Quinto piano, interno 10.
Mi chiesi se quell’esitazione era dovuta alla presenza di altri nell’appartamento… mi ero immaginato quel momento con lei ad aprire la porta in perizoma, reggiseno e tacchi così rimasi abbastanza deluso quando aprendo la porta me la trovai con un paio di jeans, una canotta nera (per quanto aderente) e una felpa azzurra sopra.
Mi fece accomodare e da subito notai il suo imbarazzo. Si manteneva a debita distanza e mi guidò verso una spaziosa cucina con un grande tavolo in legno massiccio al centro e un televisore sui 50 pollici posto di fronte ad un divano rosso. La tv era accesa e tenuta sul canale del telegiornale sportivo dell’azienda di Fabio.
Mi fece accomodare su una delle sedie dal tavolo e spiegò di come fosse stato un momento magico la sera prima, di quanto sentisse la necessità in quel momento di sentirsi donna, ma lei rimaneva una moglie fedele e sperava che capissi la riservatezza che richiedeva e di come non volesse replicare quell’esperienza.
Rimasi abbastanza deluso, mi aspettavo tutt’altro da quell’incontro e glielo dissi in maniera pacata e informale… io da parte mia non avevo smesso di pensarla e appena chiudevo gli occhi mi ritrovavo a pensare al suo corpo seminudo nelle sue mani.
Il suo viso truccato sembrò arrossarsi a quelle parole, era evidente che anche lei faticava a dimenticare, evidentemente c’era altro.
-Vedi Carlo… ieri quando siamo rincasati mio marito ha detto che si sentiva uno schifo per avermi tradita, che era stato un grande errore e che aveva chiuso definitivamente con Roberta. E’ stato così sincero e dolce che mi è stato impossibile non credergli. Vedi io sono sua moglie e lo amerò per sempre, mi sono sentita una merda a pensare che persino io ero caduta in tentazione.
Rimasi di sasso a quelle parole. Era evidente che Fabio C. aveva una moglie poco sveglia. Nessuno sano di mente avrebbe creduto a quelle parole dopo che lui si era appena sbattuto l’amante in una stanza dell’hotel dove si teneva la cena aziendale.
Le feci notare come quello che era successo tra noi fosse stato davvero speciale, come sentissi che lei bramasse un uomo dopo tanto tempo. Imbarazzata mi disse che in realtà dopo la sua confessione avevano fatto l’amore… e stamattina si erano svegliati felici.
Non potevo crederci. Nonostante tutto mi sentivo geloso e non seppi proprio cosa dire.
Improvvisamente suonò il telefono di casa, alzandosi mi disse di scusarla ma andava a prendere la chiamata nella camera di fronte. La vidi alzarsi e ammirai ancora quel culo perfetto per una donna della sua età, non potevo credere che mi facesse andare in bianco.
Appena svoltò l’angolo dopo la porta sentii come il telefono smise di suonare, la sua voce subito dopo mi fece capire come avesse preso la chiamata. Continuavo a pensare alle sue parole, poi però mi venne in mente il suo volto la sera prima, quando mi disse di venirle dentro anche se non prendeva la pillola.
Eravamo soli in casa, dovevo tentare il tutto per tutto.
Mi spogliai lentamente e piegai i vestiti adagiandoli su un mobile. Completamente nudo mi sedetti sul divano e aspettai che Benedetta tornasse. La sua voce al telefono aggiunta all’eccitazione di quel giorno fecero sì che toccandomi il cazzo divenne subito di marmo. Dovevo fare una grande impressione e giocarmela bene.
Quando lei rientrò nella sala sentii come si scusasse per l’interruzione, appena alzò gli occhi però si trovò me con una gamba piegata sopra l’altra seduto sul divano di fronte a lei, completamente nudo.
-Ma c-cos? Per favore rivestiti, speravo di essere stata chiara.
A quel punto aprii le gambe e la bestia dura che nascondevo si palesò. Notai i suoi occhi strabuzzare e il suo labbro dare un leggero fremito.
-T-ti prego… sono una donna sposata…
Mi alzai in piedi e camminando lentamente arrivai fino a posarle una mano sulla guancia.
-Benedetta io ti desidero. Sai meglio di me che Fabio tornerà a cornificarti e non devi farti ingannare così. Inoltre ieri- e prendendole una mano la posai sul mio cazzo –mi sembrava che questo ti piacesse molto… hai mai visto un cazzo così?
Lei non rispondeva e teneva gli occhi fissi sul mio pene. Sentivo le sue dita muoversi impercettibilmente su di esso, quasi ad averne paura e ammirazione.
-P-perché? Potresti avere qualsiasi donna… perché tormenti me?
-Perché ti desidero, e meriti di essere scopata come una vera donna.
E a quel punto le posai le mie labbra sulle sue e abbracciandola iniziai a baciarla.
Presto le sue mani si staccarono dal mio cazzo sorprese e le mie le fecero scivolare via la felpa… notai come quella canottiera nera fosse molto aderente e le chiudeva il seno florido in maniera splendida. A piene mani afferrai quelle tette e le palpai voracemente, mi venne un dubbio e lo verificai subito. Abbassai le mani sulla sua vita e alzandole sollevai il top… ben presto arrivai al suo seno e fu confermata la mancanza di reggiseno.
Infoiato tirai via del tutto quell’indumento e lei rimase con i soli jeans, passai con la bocca dalle sue labbra al suo seno e iniziai a leccarlo, baciarlo e anche morderlo con tutta la voglia che avevo. Lei nel frattempo ormai si preoccupava solo più di gemere sommessamente mentre con le mani, guidata dalla sua voglia, mi tirava verso sé, come a voler sentire la mia passione per lei a fondo.
Dall’alto del mio metro e 90 dovevo abbassarmi per leccare e succhiare quel seno perfetto, mi concentravo soprattutto sui capezzoli che massaggiavo con la punta della lingua e talvolta morsicavo facendole uscire un gridolino acuto. Il mio cazzo ormai era una mazza pronta a colpire, ma rimaneva lontano da lei.
Mi staccai dai suo seno e lei aprendo gli occhi incrociò i miei. Rimanemmo a fissarci per qualche secondo, poi scesi con la mano dalla sua tetta fino ai suoi jeans, dove infilai la mano da sopra per arrivare alla sua figa coperta da sottili mutandine… era fradicia. Abbassai la zip per essere più comodo e ricominciai a toccarla infilandole la punta di un dito con dolcezza. Lei si fiondò ancora sulla mia bocca, ma questa volta la sua mano andò ai miei addominali perfetti per poi afferrare il mio cazzo svettante. Lo impugnò e iniziò a segarlo con foga stringendomelo come fosse un martello.
Mi staccai ancora da lei, senza una parola le misi le due mani sulle spalle e la faci inginocchiare davanti a me. Era stupenda con il suo rossetto e il naso aquilino a 10 centimetri dal mio cazzo mentre ancora fissava i miei occhi con i suoi. Poi adagiando una mano sulla nuca la imboccai e finalmente potei provare il caldo della sua bocca che inumidiva il mio cazzo.
Emisi da subito un gemito di godimento per farle capire l’effetto che faceva su di me… chiusi gli occhi e mi gustai ogni leccata che dava al mio cazzo mentre sentivo la sua saliva pulirmelo e le sue labbra alternarsi ad ingoiare il mio pene e a leccarlo lateralmente lungo la sua lunghezza. Aprii gli occhi e rimasi ammaliato da quel viso così impegnato a succhiarmelo, i capelli sciolti talvolta coprivano la visuale, così scesi con due mani e le feci una rozza coda. Poi con una mano la presi per la coda e iniziai a darle il ritmo tenendola da lì.
Alternavo momenti in cui le davo qualche spinta per arrivare alla gola a momenti di libertà totale in cui lasciavo fare a lei… era stupendo vederla riprendere fiato e sorridermi a bocca aperta mentre sollevava la nuca sognante.
-Non avresti dovuto andare con Fabio ieri… mi hai fatto veramente male Benedetta…
-Mmmmm… mi spiace… mi sono fatta incantare… ma voglio che mmmmmm tu sappia mmmm che per me il tuo pene è unico mmmm!
Tra una poppata e l’altra riusciva pure a farmi arrapare a parole, la tirai per la coda e la sollevai in piedi, poi le misi entrambe le mani sul culo e la schiaffeggiai forte… i suoi urletti rimbombavano nella grande cucina.
Con già la zip giù le abbassai i jeans lasciando scoperto il culo… notai come indossava solamente un leggerissimo perizoma nero. Senza una parola di più lo lacerai con entrambe le mani causandole un gemito forte per il forte contatto del tessuto teso con la figa, poi le sussurrai “Te l’ho già detto ieri… una donna come te non dovrebbe mai portare intimo”.
Mi prese la testa tra le mani e se la portò al seno sognante mentre gemeva, la volevo.
La portai di peso con i pantaloni abbassati fino sul tavolo, poi la stesi sopra e la denudai completamente. Lei respirava affannata mentre a gambe spalancate mi fissava come implorandola di fotterla, io però prima volevo gustarmi ogni parte di lei.
Mi inginocchiai di fronte alla sua figa fradicia e iniziai subito a baciargliela con passione come fosse la sua bocca… la leccavo e la penetravo con la lingua come fosse un bacio alla francese. Non mi importava più di essere dolce, ormai la masturbavo con la mia bocca succhiando voracemente e stuzzicando in profondità ogni angolo della sua fessura. I suoi gemiti oramai non erano più contenuti e ogni volta che la sentivo prendere fiato affannosamente il mio cazzo tremava dalla voglia. Con ancora la bocca nella sua figa alzai le mani e andai al suo seno strizzandolo a piene mani, poi pizzicai tra le labbra il suo evidente clitoride facendole uscire un urlo forte di dolore e godimento… infatti ben presto fui colpito dai suoi umori sul mio viso.
Mi alzai in piedi con lei rossa in viso per l’orgasmo, senza aspettare altre parole la girai sul tavolo come fosse un materasso e abbassandola leggermente feci in modo di metterla a 90 davanti a me. Avevo di fronte il suo gran culo tutto nudo e ormai sapevo che avrebbe accettato tutto da me.
-Ti prego Carlo… scopami ancora, scopami ora!
Con la coda dell’occhio notai l’oliera su un ripiano, mi allontanai un secondo per prenderla e lei si girò interrogativa, poi però capì subito.
-Carlo sono anni che non lo prendo da dietro… per te farei tutto, però preparamelo bene… ti prego.
Sembrava persino spaventata e potevo capirla. La figa era abbastanza stretta, sintomo che Fabio C, il marito, aveva un cazzetto minuscolo paragonato al mio, forse con il suo sgorbio non era mai riuscito a incularla e le sue esperienze erano legate a precedenti fidanzati.
Le allargai le natiche con una mano e feci cadere un leggero rivolo d’olio sul suo buchino… al solo contatto al sentii rabbrividire. Infilai prima un dito dentro e la trovai stretta, tuttavia con l’olio riuscii presto a farne entrare due. Non la penetrai con altre dita perché volevo averla abbastanza stretta… infatti non aggiunsi altro olio sul mio cazzo, ma lo adagiai sul suo buchino in attesa.
Poi mi piegai più su di lei andando a cingerla completamente, con le mani le palpai il seno e poi con la destra presi il mio cazzo e lo aiutai ad entrare di forza dentro di lei. Con un colpo deciso fui dentro con la cappella, bastò quello per farle fuoriuscire un ululato forte… era strettissima.
-B-basta ti prego, e-esci che sei troppo graaande.
Eccitato ancora di più per quelle parole spinsi ancora più forte entrando dentro fino a metà con solo un paio di colpi, le sue urla crescevano e rimaneva bloccata a 90 sul tavolo come paralizzata.
Destino volle che alla tv in quel preciso istante arrivò al tg suo marito per fare un commento da 15-20 minuti sulla Nazionale: era un segno del destino.
La tv era spostata di 90 gradi rispetto a noi, potevo spostarla ma decisi di mettere Benedetta a 90 sul lato adiacente del tavolo per farle guardare il marito mentre la sadomizzavo.
Non tolsi il cazzo dal suo culo ma la afferrai dalla vita e dalla figa tirandola sopra di me, così facendo il cazzo spinse ancora più forte e con un colpo secco sentii che si era impalata completamente su di esso. La profondità a cui ero arrivato mi fece alzare gli occhi per il godimento mentre con le palle attaccate a lei la sentivo urlare forte.
Fu questione di pochi secondi però perché la adagiai subito sul tavolo a 90 e iniziai a fotterla nel culo di fronte al televisione. Ad ogni affondo emetteva un gemito strozzato, ad ogni affondo il mio cazzo allargava il culo.
-Chiaramente la mancanza di Carlo M. ha dato stabilità alla difesa, non è da nazionale e quando gioca fa più danni che altro.
Fabio C. stava buttando merda su di me proprio in quel momento, dominando Benedetta le misi una mano sul collo e mi avvicinai a lei:
-Lo senti cosa dice quel cornuto? Butta merda su di me! Se lo merita che gli monti la moglie secondo te?
-Lascialo stare… Ah! Oh! E’ solo un cornuto che non sa soddisfare sua moglie… Oh!
-Non immagina neanche che maiala di moglie che si ritrova… si fa inculare proprio davanti al televisione dove parla… come dovrei chiamare una moglie così?
-Chiamala troia! Scopala come… Ah… Oh… come merita, però vienimi il figa, voglio essere sempre tua!
Benedetta si stava rivelando più porca di quanto potessi immaginare, dopo 10 minuti di inculata ormai il suo culo era perfetto per il mio cazzo e avevo toccato e palpato ogni angolo del suo corpo… il culo sodo e ingrossato lievemente dalle gravidanze, il seno florido, le cosce lisce e soprattutto le avevo morso il collo e le spalle…. Quando mi disse di venirle ancora in figa mi sentivo scoppiare.
Aumentai l’andatura e mi staccai di colpo dal suo culo facendole emettere un forte gemito, appena lo infilai nella figa bollente e fradicia mi sentii investito da una colata di umori. Era bastato infilarglielo nella vagina dopo l’inculata per portarla ad un nuovo orgasmo. Non resistetti oltre e tenendola per i fianchi le sbattei il cazzo nella figa fino alle palle sborrando come un fiume in piena.
Rimanemmo così alcuni minuti… lei esausta accasciata a 90 sul tavolo e io sopra di lei stremato da quella sborrata con il cazzo sempre piantato dentro la sua figa. Presto sentii i vari liquidi della sua vagina premere sul mio cazzo per uscire, ma prima che lo levassi lei girò la testa per baciarmi teneramente incrociando le nostre lingue. Dopo pochi attimi di sbandamento il mio cazzo tornò a farsi duro dentro di lei… era una situazione bellissima sentire che dopo essersi lievemente ritirato ora spingeva di nuovo dentro di lei i suoi liquidi.
Lei si rese presto conto di come tornava ad occupare la sua vagina e mi chiese sorpresa come fosse possibile. Le risposi che una donna così di classe che si comportava così da troia me l’avrebbe fatto tornare duro di continuo. Sorrise divertita e tornò a baciarmi.
-Dove l’hai fatto ieri con tuo marito?
-Come scusa?
-Ieri sera hai detto che avete fatto sesso dopo che lui si è scusato con te… dove?
Mi fissò con i suoi occhioni forse intuendo cosa volevo fare.
-In camera da letto… sul nostro matrimoniale.
La misi in piedi e ammirandola completamente nuda e con la figa ricca del mio seme le dissi di fare strada.
Lei prendendomi per mano mi portò lungo il corridoio fino ad arrivare ad una stanza composta da un elegante armadio intagliato su una parete e un letto matrimoniale di fianco ad una finestra… Appena entrati mollò la mia mano e in maniera sensuale si appoggiò sul letto e iniziò a gattonare sul materasso dandomi a vedere il suo magnifico culo.
-Qui è il lato in cui dormo io… mentre quello è il lato di Fabio.
Saltai sul letto e con tutta la voracità che possedevo mi fiondai su di lei rigirandola verso di me. Le nostre lingue tornarono a fondersi mentre stavamo sdraiati uno di fianco all’altro. Con le dita le toccavo la figa e me le sporcavo masturbandola, lei probabilmente eccitata dal luogo, si divincolava e si muoveva frenetica sul letto.
Ben presto con la mano afferrò il mio cazzo e trovandolo perfettamente eretto mi spinse a sdraiarmi di schiena sul lato del letto del marito. Il tempo di cercarla con le mani che subito si mise sopra me e si infilò il cazzo nella figa fradicia… mi voleva come nessuna donna mi aveva mai voluto.
Iniziò a cavalcarmi dandomi il suo seno da ammirare e leccare… mentre si muoveva vorace gemeva e mi diceva quanto la stessi facendo godere… con le mani ero al suo culo e la sculacciavo forte facendole aumentare l’andatura, ormai era in mano mia.
-Dimmi che sto scopando come una sgualdrina… dimmi che sono tua!
-Benedetta mi stai cavalcando come una troia da marciapiede… hai una figa che è un lago e scommetto che d’ora in poi tradirai in continuazione quel cornuto di tuo marito! Guardati, ti stai facendo sborrare in figa sul letto dove dormite assieme!
Ormai le nostre grida e i nostri insulti erano diventate urla, Benedetta cavalcava come mai aveva pensato di farlo. Ci alternavamo a stare sopra e sotto, Benedetta venne ancora una volta mentre la montavo standole sopra e mordendole il seno. Poi, dopo ore dal mio ingresso in quella casa, finalmente esplosi in un secondo orgasmo che mi portò a riempirle ancora di più la figa del mio sperma…
-Carlo è stato il giorno più intenso della mia vita… ora però non ce la faccio proprio più.
Mi disse sorridendomi mentre eravamo sdraiati uno di fianco all’altro sul letto matrimoniale… esausti come solo due veri amanti sanno essere.
-Sei preoccupata del fatto che ti sono venuto tre volte dentro in meno di 24 ore?
-Carlo se anche dovesse succedere… lo terrei con tutto il cuore. Sarebbe bellissimo venire inseminata da te…
Benedetta mi baciò romanticamente, poi però guardò l’ora e mi disse che dovevamo ricomporci, nel giro di un’ora sarebbero arrivati i bambini e voleva sistemare casa. Ci rivestimmo e dopo pochi minuti eravamo uno di fronte all’altro sulla porta di casa. Le diedi un tenero bacio sulle labbra senza affondare, lei mi guardava come fossi un angelo per lei.
Dalla tasca tirò fuori un biglietto su cui aveva scritto il suo numero di cellulare.
-Mi chiamerai vero?
Le sorrisi e presi il biglietto, l’avrei chiamata eccome. Avevo appena iniziato ad assaporare la figa della moglie del mio nemico.

Per pareri, commenti e curiosità scrivetemi a frank.ossido@libero.it
di
scritto il
2017-09-26
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