Godere da dietro o non godere da dietro?

Scritto da , il 2017-09-01, genere etero

Mi piace prenderlo da dietro. L'ho scoperto qualche anno fa, il primo ragazzo che si è preso la mia verginità anale ha insistito parecchio prima di riuscire. Non era fastidioso, nè me lo chiedeva ogni momento, niente del genere. Era più un "dai per favore, vedrai che ti piacerà" chiesto con voce da cagnolino supplichevole che ti guarda con occhioni dolci e spera di far breccia nel tuo rifiuto.
Non ricordo che cosa mi frenasse all'epoca, forse aveva qualcosa a che fare con la mia educazione cattolica dell'infanzia, non saprei, non ho davvero nessun ricordo di cosa gli dicessi per giustificarmi, come se dopo aver provato, tutto sia stato cancellato con un colpo di spugna. Mi ricordo com'è andata la prima volta: eravamo in montagna in albergo, lui sopra di me in un canonico missionario, io che dico di sì poco convinta e lui che prova ad entrare in quella posizione.
Lui lo sapeva già fare, provò con tutta la delicatezza del caso, ma niente, mi diede fastidio, non provai nessun piacere e finì lì.
Poi di nuovo vuoto non ricordo quando c'è stata una seconda volta o una terza, ricordo solo quando finalmente ha cominciato a piacermi. Andò così. Per parecchio tempo aveva cercato di convincermi che il problema fosse il mio, che non mi lasciavo andare, che se solo mi fossi fidata sarebbe stato bellissimo.
Non aveva capito niente il poveretto.
Nonostante per lui non fossi la prima ragazza a concedergli quello sfizio in più, con me aveva fatto due errori madornali: aveva sbagliato la posizione e l'approccio.
Era un terribile idiota, si comportava con me come un agnellino, un ragazzo a modo che ci teneva a toccarmi con delicatezza, neanche fossi fatta di cristallo.
Poi finalmente, non ricordo come, un giorno ha gettato la maschera di perbenismo che aveva addosso e mi ha fatto vedere, e sentire, di che pasta era fatto.
Decise di provare a cambiare posizione, mi girò a pancia in giù sul letto, fino ad allora si era rifiutato perchè "no amore, ti devo guardare in faccia mentre lo facciamo". Tutte stronzate, ma io non avevo molte esperienze allora e mi ero lasciata guidare da lui.
La posizione cambiò tutto.
Mi spiego: da davanti, faccia a faccia è tutto molto romantico, è più simile alle coccole che al sesso, da dietro è tutto un altro paio di maniche.
Devo sentire il bacino che sbatte sulle natiche, devo sentire la presa ferma delle mani sul mio collo o sui fianchi, il peso del suo corpo sul mio, che mi sbatte sul letto con una tale intensità da schiacciarmi.
Una volta mi disse una cosa che mi fece godere come non mai "tu non mi guardi, non puoi, ma io sì. Mi piace guardare come soffri, mi piace vedere le facce sofferenti che fai, sentire i tuoi gemiti mentre te lo sbatto qui dentro" e a ogni parola mi penetrava, all'inizio lentamente, si godeva tutta la lunghezza del suo pene, poi sempre più velocemente, con più forza e più spinta, ficcandomelo dentro fino alle palle, per enfatizzare il gusto che provava a vedermi la faccia contorta in una smorfia sofferente e goduriosa allo stesso tempo.
Me lo faceva sentire come voleva lui, partiva piano, entrava un centimetro alla volta, ma non per farmi abituare, quella farsa la smise nel momento stesso in cui capì che godevo. Me lo metteva dentro poco alla volta perchè voleva che fossi io a supplicarlo di spingere di più. Aveva un forte autocontrollo, sapeva che godere era una cosa, ma godere tenendomi sotto il suo controllo era molto più eccitante, e quando finalmente mi riempiva le viscere spingendomelo dentro fino quasi a scoppiare, godeva molto di più. La soddisfazione di tenere lui le redini del gioco, di decidere lui quando e come farmi godere.
Si fermava quando più godevo, io fremevo, volevo di più, ma il bastardo aveva il completo controllo sul mio corpo da quella posizione. Mi poteva immobilizzare, mi poteva bloccare il bacino così che non potessi divertirmi da sola, mi teneva lì, col suo pene pulsante a godere della tensione del mio ano che lo stringeva e che sussultava ad ogni minimo movimento. Che maledetto bastardo, un bastardo che ci sapeva fare. Ancora lo rimpiango.



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