Cazzi e ricatti 1

Scritto da , il 2017-08-23, genere tradimenti

Dopo una lussoriosa scopata con due escort da schianto, giacevo soddisfatto su un divano in attesa di cadere vittima delle irresistibili coccole di Bacco e Morfeo. Solo un ultimo sorso di vodka per poi lasciarmi andare, ma ecco che di nuovo vibró il telefono: Anna, quella rompicoglioni di mia moglie, riusciva a rovinarmi ogni bel momento, persino a 200 km di distanza. Risposi, illudere fino alla fine la cornuta avrebbe reso più piacevole l'epilogo.
- Amore, scusa, ero a colloquio con lo stronzo! Ma no, che vuoi che capisca di italiano quel verme, l'importante è recuperare il credito che deve a tuo padre, no? Abbiamo un accordo, non è oro, ma non tornerò a casa a mani vuote, stasera ti dirò...
Qui non siamo in Italia e un pignoramento è rapido ed efficace, per questo gli imprenditori erano pronti a tutto pur di ammorbidirmi, ed io... io mi beccavo la mazzetta, le troie o le lusinghe di turno, poi rincasavo pronto ad accantonare il problema agli occhi dei capi, almeno per un po'. Ovviamente registravo i tentativi di corruzione e i miei primi, provvisorissimi rifiuti in modo da tenere un asso nella manica qualora qualcuno alzasse il polverone.
Grazie a mio suocero avevo guadagnato un bel gruzzolo e ero ben introdotto negli ambienti del business che conta. Ero felice e realizzato, ma era tempo di sbarazzarmi di quella ninfomane psicolabile della figlia: un'esile biondina dai lineamenti leggeri e angelici, ma possessiva e ansiosa all'inverosimile. Fino ad allora ogni mio piano per arrivare alla ciliegina di un divorzio con addebito a suo carico era naufragato nell'oceano della sua apparente fedeltà: beccarla a scopare con un altro sembrava impossibile, nonostante videocamere e detective. Neanche assoldare gigolò insospettabili era servito, quella scema era cotta di me fino al midollo. Un lampo di genio: l'avrei intrappolata nello stesso amore di cui era già vittima, il mio. Sorrisi convinto e mi addormentai confuso.
Nei giorni successivi, individuai in Mark, una specie di autista tuttofare della ditta, la persona adatta al mio scopo, disposta a tutto per una corona in più. Alto, robusto e ormai fidato collaboratore di famiglia era l'ideale pedina per realizzare il mio diabolico piano in cambio di una qualche ricompensa: un mattino, accompagnando mia moglie ad un incontro istituzionale, le spiattelló freddamente in faccia di avermi beccato ad accettare una bustarella da parte di un fornitore affinché spingessi per preferirlo ai concorrenti, e che ne avrebbe parlato col padre, forte della videoregistrazione del misfatto. Mia moglie tacque, sconvolta e disorientata, poi reagì come previsto in mia difesa: - No, aspetta, lascia che me ne occupi io... hai davvero questo film?
La sera stessa, entusiasta dell'esito del tentativo di Mark, videoregistrammo una gag inscenata ad arte per inchiodarmi, certo che Anna avrebbe fatto di tutto pur di salvarmi il culo, persino farselo rompere lei il culo! Ricompensai l'autista e lo incentivai adeguatamente affinché andasse avanti nelle trattative con la mia ingenua mogliettina, secondo le perverse istruzioni che gli impartivo. L'indomani si incontrarono come d'accordo a casa nostra, mentre io mi seguivo in diretta la scena dalle telecamere di sorveglianza. Mark mostrò il video sullo smartphone: - devo parlarne col capo, non posso tacere dopo anni di fedele servizio. Non vedi che cosa combina quello?
- Ma Mark, ti prego, è mio marito!
- Lo so e non ci è mai piaciuto! In fondo è un italiano...
- Come ti permetti! Dimmi quanto vuoi per quel video e finiamola qui! Tanto lo so che...
- che cosa, signora? che sono un poveraccio pronto a vendere il proprio silenzio per due corone?
- Sì esatto, non è così?
- Beh si sbaglia, lei non ha capito nulla di me, non mi interessano i vostri maledetti soldi, io non sono come voi! - Mark, come un attore degno di un oscar, interruppe il colloquio e fece per andarsene infuriato, mentre mia moglie, come sperato, lo inseguiva supplichevole:
- Mi scusi Signor Mark, la prego! Mi dica cosa posso fare per fermarla, la prego, ci sarà pure qualcosa che...
- Non penso... che fa ora mi dà del lei e non mi tratta più come uno dei vostri tanti schiavi? suvvia non faccia così, è ridicola, mi mette in difficoltà!
- Lei in difficoltà? Ed io, il mio matrimonio? Sa bene quanto ho sofferto per quell'uomo, per renderlo ben accetto nella nostra famiglia, la imploro in lacrime!
- Se davvero è disposta a tutto rinuncerò, ma sappia che la sua allusione ai soldi mi ha profondamente offeso! La pagherà cara questa insinuazione. Se vuole quel video, beh... dovrà farsi perdonare.
Anna era letteralmente in ginocchio ai piedi dell'omone, che senza remore slacciò la zip e estrasse il membro, sebbene flaccido ben visibile all'occhio della mia telecamera per il rossore della grassa cappella.
REC: mia moglie afferrò subito quel pene come fa un alpinista di fronte all'unico appiglio sull'orlo di una caduta letale, avviando una squallida sega su quel pezzo di carne apparentemente privo di vita. - Oh, brava signora Anna, vedo che hai capito chi comanda qui! E prendimelo in bocca, troia, non vedi che nemmeno me lo rizzi così?
Affatto offesa, né turbata da quel repentino stravolgimento di ruoli, mia moglie obbedì, cacciandosi senza esitazione quel molle salsicciotto in bocca.
ZOOM: Lentamente il pene dell'autista veniva assumendo consistenza, mostrandosi tanto deludente in estensione quanto sorprendente in larghezza. Anna prese a sbatterselo dentro, affondando il suo visino delicato tra le aspre pieghe della scadente stoffa dei pantaloni di Mark, come in preda ad un delirio, ad un'irrefrenabile sete di cazzo. A quel punto, una inattesa quanto pronunciata erezione sorprese il mio analitico lavoro di regista. Di fronte al video mi sbottonai, estrassi il mio uccello e lo scappellai fino al limite, scoprendolo totalmente velato di sborra e al limite dell'eccitazione. Forse era la prima volta che Anna mi procurava quell'effetto pazzesco: la moglie più innamorata del mondo ai piedi di un meschino ricattatore, pronta a calpestare la propria dignità per salvare il culo al marito, che invece spia e dirige la scena in preda ad un arrapamento perverso!
Mark intanto si era fatto prendere la mano, e si scopava la bocca di Anna con crescente foga e disprezzo, fino a prenderla per i capelli e spintonarla verso il divano: - non me l'aspettavo, sei davvero brava... sbavi pure come una cagna affamata! Ora cancello il video, te lo sei meritato, ma la lezione non è finita, padrona del mio cazzo! Spogliati, biondina, e fammi vedere quel culetto pallido!
Anna biascicò qualche sillaba di rifiuto, ma nel contempo eseguiva gli ordini. Il piano andava meglio del previsto, forse la voglia di sesso propiziata dall'astinenza a cui la costringevo era ancor maggiore dell'amore che la spingeva a tutto pur di proteggere il nostro rapporto.
STOP: gli attori erano ormai fuori campo ed io ero pienamente soddisfatto della registrazione ottenuta, che che ora non vedevo più come uno strumento di lotta legale per chiedere la separazione, bensì come un nuovo eccitante gioco con cui rinnovare il mio rapporto con Anna. Scesi al piano inferiore per fare irruzione nello studio dove i due erano intenti a continuare il loro amplesso, ma non ce ne fu bisogno: la porta mezza aperta offriva lo spettacolo di mia moglie a quattro zampe sul divano coi pantaloni scesi al ginocchio e le chiappe oscenamente esposte ai palpeggiamenti e allo sguardo avido del mio complice. Ne approfittai per fare un paio di scatti col telefono, mentre Mark si accasciava sulle ginocchia per venerare quell'opera d'arte, annusarla, baciarla, sbavarla. Anna gemeva, aggrappandosi alla sfuggente pelle del divano, ripetendo per niente convinta "che mi fai? Uh che mi fai.. no dai..." un rifiuto che sembrava una supplica ad andare avanti. Non ebbi il coraggio di entrare, temevo di spaventarli e rovinare irrimediabilmente quell'atmosfera lussuriosa, così presi a masturbarmi lentamente spiandoli, mentre Mark si rimetteva in piedi puntando il pene tozzo verso il l'ano di mia moglie, impegnata a dilatarsi le chiappe con le mani il più possibile.
- Ah sì, questo è quel che meriti per ciò che mi hai detto, baldracca!
Mia moglie, in realtà avvezza al sesso anale e al mio pene sicuramente più prestante, ansimava sempre più rumorosamente. A ne era chiaro che quei rantoli celavano un "dai, ti prego inculami!, conoscevo le sue estasi.
La penetrazione anale fu rapida e micidiale, acquisendo un ritmo subito sostenuto, forse per via delle ridotte dimensioni di quel pene. Anna prese a masturbarsi la passera come impazzita, io non riuscii a trattenermi e sborrai sul pavimento, sulle scarpe, sullo stipite della porta, ovunque, senza controllo. La distanza coperta dall'eiaculazione testimoniava l'intensità dell'orgasmo. Mi rifugiai in bagno per darmi una ripulita, raggiunto dai gemiti di piacere dei due amanti ormai al culmine del loro amplesso. Diedi loro il tempo di riassestarsi per poi simulare un rientro in casa, in modo fa ripulire le tracce del mio seme sparse per casa: - Amore, sei in casa? Ho dimenticato dei documenti...
- Ehm, sì, sono qui con Mark, organizzavamo alcuni spostamenti...
- Oh buongiorno Mark, la cercavo, se passa l'aspetto in ditta più tardi, così finiamo quel discorso - uno sguardo d'intesa, un sorriso malizioso.
- A dopo amore - mi congedai da Anna con un bacio su quelle labbra ancora maleodoranti dell'uccello del corpulento amante, umiliandomi ai suoi occhi passandoci sopra pure un filo di lingua.
Nel pomeriggio vidi Mark, eravamo ancora su di giri, dovevamo festeggiare. Tra un whiskey e l'altro, si congratulò per la perfetta regia e sopratutto per l'ano di mia moglie, "stretto e accogliente al punto giusto"; io gli confessai quanto mi era piaciuto vedere Anna così sottomessa e lussuriosa: - visto che te la sei goduta così tanto, accontentati della metà di quanto pattuito - gli rifilai cinque banconote di grosso taglio - il resto a rate, una per ogni nuova scopata! E non tentare di rifiutare, ricordati che ho un video e non piacerebbe al grande capo saper che l'autista si approfitta così della figlia.
- Che bastardo che sei, e sputtaneresti tua moglie per risparmiare due soldi? Sei così infimo che non riesco nemmeno a disprezzarti! - commentò con rabbia e una sottile, perversa ammirazione - Comunque non so se la signora concederà il bis, sembra abbastanza incazzata con me!
- Ma quale signora! La troia ora fa la difficile, ma presto il desiderio prenderà il sopravvento e allora credimi sarà lei a cercarti ed io presto me ne libererò. Sarà tua, ci pensi? Figlia unica ed erede di un impero del cemento! Cin cin!
- Sì, sì, so che fine fanno i tuo complici... comunque per il momento mi sta bene così, ahah! Cin!
Lo squillo del telefono interruppe quel confronto di diffidenza e complicità, Anna, come sempre, come in ogni bel momento, ma stavolta al cellulare di Mark: - Scusami Mark, dovunque tu sia ti prego torna in villa, abbiamo un cazzo di problema! - il tono era a dir poco preoccupante.
- Che succede, dimmi!
- José ci ha visti cazzo! Ci ha visti, era in giardino e ora? Ho paura ... devi venire a parlarci, non so che cazzo vuole!
Mark riagganciò fissandomi muto e interdetto, io esplosi in una fragorosa risata: - Eccone un altro che vorrà scoparsela o verrà a bussare a danari, sai che gusto se vi minaccerá di raccontare a me di voi due! Tanti cazzi quanti ricatti per la mia bella mogliettina... Va, va da lei, rassicurala! Ahahah, così se lo scorda il permesso di soggiorno quell'imbecille! Dai che si sta facendo divertente... anzi, vengo con te, andiamo!
Vedersela con me e Mark, grosso lui e bastardo io, in più mezzi sbronzi di buon whisky, non prometteva nullo di buono. Una volta in villa, Mark si rivolse subito con disprezzo al lavoratore immigrato: - Allora, sentiamo che cosa vorresti tu!
- Ehi tranqijo, tranqijo. Detto solo che visto vosotros manana aqui, insieme...
Gettai uno sguardo sorpreso e interlocutorio ad Anna, che tremante in un angolo e in profondo imbarazzo, abbassò il capo. Finsi di aver compreso tutto e passai al contrattacco, in momentanea difesa di mia moglie: - Ascolta bello, a te non interessa un cazzo di quello che succede a casa mia, chiaro? Se no ti rispedisco oltre oceano immediatamente, lo sai! Cos'è, avrai visto questi due scopare e allora?
- Si senor, perdona senor...
- La signora scopa con chi vuole! - sminuii il problema trattando Anna come fosse una nota puttana - Ah capisco, ti piace mia moglie, vero? Non hai mai visto niente di simile nel tuo paese di ciccione e vorresti fartela anche tu! -
Mi voltai verso Anna, le alzai il viso con la mano affinché mi guardasse e le sussurrai beffardo: - Ehi amore, non preoccuparti, non mi pesano le tue corna, ti perdono... - la accarezzavo - non immagini quante volte è capitato anche a me di tradirti... dai ora azzittiamo questo scemo prima che parli con papà!
Portai Anna nel centro della sala e da dietro iniziai a sbottonarle la camicetta bianca, rendendomi subito conto che, anche in virtù del piccolo seno, non vestiva nulla sotto, mentre con l'altra mano le bloccavo i polsi dietro la schiena. - Ecco imbecille, ora hai visto anche abbastanza, vattene e stai zitto se no ti butto fuori dall'Europa per sempre!
L'ispanico sparì, io e Mark, sbronzi e su di giri, ci spartimmo la ricompensa: con uno sguardo d'intesa, adagiammo Anna sul divano con le tette scoperte, come fosse una bambola di pezza mezza sgualcita, tirammo fuori gli arnesi e glieli proponemmo davanti al viso. Mia moglie senza fiatare ci deliziò di seghe e ciucciate tra i nostri commenti di elogio alla sua troiaggine. Quando vidi che allo sborrare dell'autista accostò il viso al suo cazzetto venni anch'io, impiastrandole tutta la faccia di sperma.

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