Una birra con Diana

Scritto da , il 2017-06-13, genere saffico

La strada e' buia ormai e poco illuminata. Le mie tette ballano mentre affrettiamo il passo. La tua falcata da uomo e' due volte la mia. Stai cercando di umiliarmi?

Sai, non mi importa di sembrarti sciocca su questi trampoli che non so nemmeno indossare. Voglio solo sedurti.

Arriviamo davanti ad un portone, ti fermi. Non sapevo che abitassi qui dietro. Mi inviti a salire. Accetto molto volentieri.
Entriamo nella tua stanza. Sembra quella di un maschio. La cosa mi eccita ancora di piu'. Ti prego, buttami sul letto e violentami! Non aspetto altro.
Ma tu ti accendi una sigaretta e mi proponi una birra. Ti assecondo, mi siedo sul letto e tu vai in cucina a prenderla.

Mentre ti aspetto non posso fare a meno di toccarmi le mutandine. Sono bagnatissime, quasi mi vergogno. Come se mi fossi fatta la pipi' addosso.

Infilo le dita appena appena, voglio inumidirle e strofinarle. Voglio sentirle dentro di me, pensando che sia tu, che sia la tua mano.
Di colpo rientri nella stanza ed io fingo di aggiustarmi il lembo del vestito.

Tremo, scoppio, ho il cuore in gola. Non riesco a guardarti .... ti siedi accanto a me e mi porgi la birra. Le nostre cosce si sfiorano. Come vorrei toccartele, stringerle forte, dirti che ti voglio!

Invece niente. Aspetto. Una lunga attesa la mia. Non c'e' niente da fare, sono una ragazzina timorosa vestita da donna sofisticata. Ci provo.

Poi d'un tratto posi la bottiglia sul pavimento, posi la mia e mi salti al collo come una iena assatanata. La testa precipita all'indietro, mentre il tuo corpo sovrasta il mio. Ho la tua lingua in gola, non posso crederci. Mi mordi le labbra, mi lecchi mento, guance, collo. Le tue mani tra le mie cosce, corrono come serpenti impazziti. Il mio respiro si fa intenso, affannato. Lo stomaco sale e scende, schiacciato dal tuo peso, da quelle tette gonfie che ora sento sopra le mie. Mi tiri i capelli, mi mordi le guance, dolcemente violenta. D'istinto cerco di divincolarmi, ma tu non allenti la presa. Le tue dita mi penetrano fulminee. Le sento come un coltello nel burro.

Mi strappi le mutandine, poi il vestito. Mi sollevi con tutta la forza che hai. Vedo i tuoi muscoli, il tuo petto gonfiarsi. Mi giri e mi sbatti nuovamente sul letto. E' come una lotta impari. Sei una bestia, una fiera indomabile. Ed ogni gesto, ogni movimento, ogni sospiro ... e' tutto accompagnato dal silenzio, dalla follia del momento, dal non capire, il non pensare. Dio Diana! Mi stai frastornando.

Sento di nuovo il tuo peso schiacciarmi, sulla schiena stavolta. Mi mordi il collo, di nuovo, le spalle. Le tue mani tornano tra le mie cosce. Perche' non hai il cazzo, Diana? Perche'? Sei una porca senza freni. Il tuo bacino sul mio, feroce. Mi sento travolta, attaccata. Solo i miei mugolii spezzano il silenzio. Mi masturbi come un animale.

Dio Diana! Diooo! Mi tappi la bocca per non farmi gridare, ma io non riesco a tacere. Mi lacrimano gli occhi. I tuoi morsi sono potenti. Saro' piena di lividi e segni tra poco.

Poi, ti alzi, ti sento fare qualcosa .... ma in un attimo mi afferri per un braccio e mi sbatti faccia al muro. Dio! Ti piace il sesso violento donna! Ma tu non ti comporti come una donna, Diana!

Uhhhh... Con la mano destra mi pieghi un braccio dietro la schiena. Fingo di volermi liberare, ma e' solo per farmi stringere di piu' da te. Con la mano destra invece tieni la bottiglia di birra. Ma che intenzioni hai?! Ti sento berla, mentre con il corpo mi schiacci contro il muro.

Respiro a malapena, poi, d'improvviso ... mi rovesci l'ultimo sorso addosso, sui capelli, sulle spalle. Posi la bottiglia sul pavimento e cominci a leccarmi, tirnadomi i capelli. Grido, grido forte, mentre mi strizzi le tette, come un uomo. Mi stai violentando Diana. Ti sento ansimare. Ti sento godere. La tua lingua si muove rapida, sul mio collo, nelle orecchie, nella mia bocca spalancata e affamata di te. Poi morsi, tanti morsi, ovunque, sulle spalle, sulla schiena.

Tu sei ancora vestita, mentre io sono completamente nuda, nelle tue mani, una preda indifesa. Mi stai divorando.

E di nuovo mi prendi e mi sbatti sul letto. Cominci a spogliarti. Scarpe, calzini, pantaloni. Mi sali sopra!

Mi allarghi le gambe, sento la tua mano pesante accarezzarmi il solco, allargarmi con violenza, schiaffeggiarmi. Poi la tua lingua, mi lecca, mi bagna, mi succhia! Sono un fremito. Ansimo, tremo. Mi graffi il sedere, mi sculacci.

Poi .... poi di nuovo ti allontani, ma sono pochi istanti.

Ti sento premere la mia carne morbida con qualcosa di duro, di freddo. Me lo strofini tutto intorno e poi ..... lentamente .... me lo infili nel buco ormai largo. La mia fica e' tutta tua, bagnata, rossa, pulsante. Sento questa cosa che affonda e non capisco. Entra sempre di piu', mentre la ruoti e spingi. Il mio respiro e' spezzato dai mugolii e dalle urla.

E' vetro! Lo riconosco. E' il collo della bottiglia. Lurida porca!

La affondi, la estrai ... piu' e piu' volte .... ci sputi sopra e la rinfili senza darmi tregua. Sento la birra bagnarmi. Sono eccitatissima. Stringo le gambe ed accolgo quel collo duro e freddo. Chiudo gli occhi, spalanco la bocca. Dioooo!!!! Mi fai impazzire. Mi sento squarciare, sto per urlare dal dolore, ma non riesco a smettere di godere pensando a te che mi possiedi.

Spingi con forza. Il collo vitreo entra ed esce. Lo manovri con maestria, mentre appoggi il tuo corpo sulla mia schiena nuda. Mi stai scopando! Scopando come un uomo .......

Mi sussurri che non pensavi che fossi cosi' porca. Ti eccita vedermi con le lacrime agli occhi, sporchi di mascara, mentre ansimo, mentre raggiungo il piacere, piacere che tu guidi.

Il sudore mi imperla in un istante. Ti sento annusarmi, leccarmi. Che cagna sei, Diana! Mi azzanni, mi spaventi, mi controlli, mi possiedi.

Poi, di colpo, sfili la bottiglia e me la metti in bocca. Vuoi farmi succhiare i miei umori mischiati alle gocce di birra.

"Bevi la tua roba, troietta!". Lecco il bordo della bottiglia, mentre mi serri i polsi, mentre mi palpi una tetta.

Anche io sento le tue, sopra di me. Vorrei leccartele Diana!

Dannazione, Diana!

Poi riporti la bottiglia tra le mie cosce, ma stavolta la sento spingere sul mio culo. Premi sul mio buchino ancora chiuso. Ci sputi sopra e insisti. Poi le tue dita. Prima una, poi due .... e ora quel collo di vetro. Entra appena, mentre io urlo e mi agito.

La tua fica e' sopra il corpo della bottiglia. Ti vedo strofinare le tue grandi labbra sopra, il tuo clito bellissimo, mentre la spingi di nuovo nel mio spacco. La bottiglia scivola. La lasci cadere a terra. Ora ho la tua fica sul mio culo, pelosa, bella, bagnata!

Con uno strattone mi giri verso di te. Incolli le tue tette alle mie. Ti accarezzo il viso, il codino e la testa rasata ai lati.

Mi baci, mi cavalchi, mi strizzi le tette.

Poi scendi sul mio pube, con la lingua. Mi lecchi, fino a penetrarmi. Mi spalanchi con quelle dita esili e mi prendi.

Urlo di piacere. Fammi venire Diana, ti prego! Mi offro a te, senza paura, senza dubbi. Voglio darti tutto di me, ogni mio orgasmo.
E tu te lo prendi, in bocca. Ti scivola sulla lingua, poi in gola. Sei un uomo meraviglioso, nel corpo di una donna!

L'orgasmo irrompe finalmente! Ma tu non mi lasci, afferri di nuovo la bottiglia e la affondi piu' che puoi per uccidermi di piacere! Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!

L'orgasmo aumenta e mi sconquassa letteralmente. Mi sento pervasa da una lunga scossa elettrica. Stringo le lenzuola fra le mani, sollevo il busto. Oh Diana! Mi sento esplodere!

Poi lentamente il battito decelera .... le tue labbra mi baciano dolcemente fino a tornare sulla mia bocca dischiusa. Gli occhi puntati al soffito.

Oh Diana!!!



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