Un "ex" pericolosa

Scritto da , il 2011-01-06, genere sadomaso

La mia ex aveva una passione sfrenata per i balli caraibici (soprattutto salsa e merengue) ma io non ne avevo mai voluto sapere. la mancata condivisione di tale passione ci spinse ad allontanarci; dopo tre anni l’ho rivista e le ho confidato che se fosse stato possibile ritornare indietro nel tempo avrei fatto di tutto per accontentarla balli compresi. lei mi ha guardato con cattiveria e mi ha detto “Se tornassimo indietro ti costringerei con la forza ad accontentarmi” .

le ho risposto in tono scherzoso “Hai sempre avuto queste smanie da dominatrice ma sono rimaste solo propositi teorici”. lei mi avvicinato le mani al collo dicendomi maliziosa “Non costringermi a passare ai fatti”. io continuavo a sorridere quando lei la sollevato il ginocchio appoggiandomelo sui testicoli, poi mentre lo roteava con insospettata disinvoltura mi ha guardato con aria di sfida e mi ha detto “ Ricordi quel video musicale spagnolo in cui il protagonista saliva sul ring e le prendeva dalla ragazza? Ti succederebbe la stessa cosa se litigassimo ed una volta che ti avrei steso come pensi potresti evitare di obbedirmi in tutto e per tutto? Ti costringerei a fare qualsiasi cosa ed alla minima incertezza ti ricorderei chi è che comanda”. Sono stato preso da un attimo di conturbante terrore poi le ho risposto “Il punto è che dovresti prima battermi ed io no farei mai a pugni con te”; ho creduto ingenuamente di aver posto fine alla questione ed invece l’ ho solo galvanizzata. .
Mi si è posta innanzi le mani sui fianchi “Neanche se ti prendessi a schiaffi qui ora per strada? – senza aspettare la mia risposta mi ha calpestato il piede e mi ha mollato due ceffoni poi ha continuato “Vieni a casa mia a lottare o continuo fino all’infinito”. eravamo in un violetto adiacente il corso principale, il fragore dell’impatto delle sue mani sul mio viso stava attirando l’attenzione dei passanti, per togliermi dall’imbarazzo le ho detto “D’accordo andiamo ti dimostro che le tue sono solo fantasie e la facciamo finita”. Ha iniziato a sorridere dicendomi “Vedrai dopo ti piacerà; adesso seguimi in macchina”. Un po’ confuso l’ho seguita, la macchina era di fronte,si è tolta il cappotto, aveva un pantalone di pelle nera molto attillato, gli stivali con tacchi non molto alti ma sufficienti ad evidenziarle i glutei ha cominciato ad ancheggiare sapendo che la stavo guardando ha aperto la porta mi ha fatto entrare, ha messo la cintura di sicurezza e mentre fissavo i suoi movimenti decisi ho notato che i capezzoli le si stavano inturgidendo – evidentemente si stava eccitando all’idea di combattere con me; durante il breve tragitto mi ha appoggiato la mano sulle gambe dicendomi “Non sai cosa ti aspetta” Giunti a casa è scesa in fretta ha chiamato l’ascensore ha aperto la porta e mi ha spinto dentro, poi ha cominciato a schiaffeggiarmi con violenza, ho cominciato a spingerla e lei mi ha dato un calcio alle palle.


Mi sono piegato in avanti, l’ascensore è giunta al piano, lei mi ha spinto fuori con un calcio nei fianchi, sono caduto a terra, mi ha appoggiato un tacco sul petto, ha preso le chiavi dalla borsa, poi si è chinata su di me, avevo i suoi glutei sul collo ed ero al colmo dell’eccitazione;si è alzato e con tono autoritari mi ha detto “Sbrigati, abbiamo una questione da risolvere” Ha aperto la porta ed una volta dentro con lo sguardo mi ha indicato la stanza dove dovevo andare; ero incapace di muovermi...

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