Mamma passione infinita

Scritto da , il 2017-05-09, genere incesti

“Mamma Passione Infinita”

È stata da sempre la mia adorabile ossessione sessuale, fin da adolescente è stata la mia fonte primaria di desiderio sessuale è stata Lei mia mamma la donna più desiderata della mia vita.
Mi consumavo di seghe pensando a lei, spiandola in ogni occasione, annusando il suo intimo usato e l’odore della sua figa mi faceva impazzire.
Man mano che passava il tempo la mia ossessione aumentava sempre di più, tanto che lei si accorse in modo inequivocabile della mia ossessione e …..mi affronto.
Avevo poco più di 17 anni quando un pomeriggio che eravamo soli in casa mi chiamo e mi annuncio che voleva parlarmi.
“ Dario non credi che sia arrivato il momento di smetterla con questa manfrina?” le risposi con una faccia da ebete” mamma ma che c’è di quale manfrina parlarli?” mi rispose” Non fare lo stupido sai di cosa parlo, sono stufa del tuo comportamento, oserei dire malato, sono stufa di sentirmi costantemente spiata da te anche nei momenti di privata intimità, sono stufa e ossessionata di continuare trovare la mia biancheria intima piena dei……della …..tua sborra!!! Basta mi esaspera questo tuo comportamento.Non lo capisco non lo capisco proprio, sei un bel ragazzo, hai tutto da questa famiglia per vivere una vita senza problemi e tu che fai, mi ossessioni con queste manie di depravato” Imbarazzatissimo non sapevo che dire, come controbattere, in ogni caso riuscii a balbettare qualcosa” mamma e…che ti adoro e che …guardandoti mi ecciti da morire …non riesco a farne a meno, non riesco a non pensare a quanto mi piacerebbe fare l’amore con te” lei furiosa più che mai” Gesù ma sei pazzo??? Ma ti rendi conto??? Sono tua madre tua madre!! Ma come è possibile una cosa del genere??’ stai insieme con una bella ragazzina, sei carino, brillante a scuola come nello sport, e tu tu ….o Gesu” era visibilmente scossa tremava per la situazione così cercai di calmarla avvicinandomi un pò a lei, le accarezzai dolcemente il viso dicendole di calmarsi e aggiunsi” Si mamma hai ragione me ne rendo conto che il mio desiderio è sbagliato, ma credimi tu per me sei la più bella donna del mondo, hai il sorriso più dolce del mondo, il tuo odore mi sconvolge il cervello e non credo che mi passerà mai la voglia di poter fare l’amore con te.” mentre le dicevo queste cose i nostri corpi erano venuti a contatto ed io avevo una erezione incontrollabile selvaggia e lei la sentì. Spinsi il mio bacino verso di lei e continuando ad accarezzarle il viso le dissi” La senti mamma la mia eccitazione, lo vedi come mi ecciti all’istante??’” lei come se avesse perso tutta la forza mi rispose languidamente” Oh Dario amore di mamma, ti prego che mi fai, non si può, lasciami perdere ti prego dai” Replicai subito “ Perché non si può mamma? Perché? Ti amo e sento che anche tu lo vuoi perché non dovremmo” cercò di replicare ma senza molta convinzione
” Dario sono tua mamma, lo capisci” Fatto sta che aveva accettato il mio abbraccio la stringevo a me dai fianchi facendole sentire il mio cazzo ormai a mille, comincia a baciarla dolcemente sulle guance fino ad appoggiare le mie labbra sulle sue. La sentivo ormai sciogliersi fra le mie braccia e dopo qualche secondo mi apri la bocca donandomi la sua lingua. Un bacio passionale intenso lungo. Cominciai a toglierle il maglione che aveva, le slacciai il reggiseno e finalmente le toccavo quei seni gonfi che avevo già visto ma solo spiandola. Continuando ad accarezzarla e baciarla l’adagia sul divano, le sfilai i jeans che aveva, rimasi qualche secondo ad ammirare le sue cosce, nel frattempo tolsi anche io il maglione e mi sfilai i pantaloni restando completamente nudo davanti a lei con il mio cazzo inesorabilmente eretto come non mai.
La guardai in viso, sembrava che piangesse, aveva gli occhi grandi e lucidi, ma aveva accettato, lo voleva anche lei, mi lasciava fare.
Le accarezzai la figa da sopra gli slip, erano già umide, gli sfilai, cazzo che figa un pelo nero da sballo, dio quante volte l’avevo sognato di leccarla ed ora…si ora….
Continuai ad accarezzarla dolcemente ovunque, il viso, le labbra, il collo, i suoi seni gonfi;
Mi chinai su di lei per baciare, leccare e mordicchiare i capezzoli, Dio i suoi capezzoli duri talmente irti che sembravano dei piccoli cazzi duri;
Volevo gustarmi ogni centimetro del suo corpo e così pian piano andai giù, le allargai le cosce e mi tuffai su quella figa fantastica che 17 anni prima era stata la mia porta sul mondo,
Lo leccata dolcemente, lo succhiata con avidità, ho assaporato i suoi umori;
Non so quante volte ha goduto così, so solo che avevo la faccia e la bocca impiastricciata dei suoi umori copiosi;
Mentre godeva nella mia bocca ansimava, allargava le cosce per favorire la mia attività su di lei, sussurrava qualcosa riuscivo a comprendere poche frasi” Dariooo amore di mamma…….siii ti voglio siiii ohhhh “;
Mi tirai su da quella posizione e continuando a masturbarla con la mano le avvicinai il cazzo al viso, allungo una mano e lo afferrò con decisione come per sentire tutta la sua potenza;
Se lo porto alla bocca e con la lingua lo lecco partendo dalla base fino ad arrivare al prepuzio;
ogni leccata era accompagnata da un sospiro di godimento;
guardandomi fissa negli occhi lo inghiotti e partì un pompino favoloso;
Continuavo a masturbargli la figa con le mani e lei succhiava succhiava….non resistetti molto ed esplosi;
I primi schizzi potenti direttamente nella sua bocca il resto sparso sul suo viso;
Mi accasciai su di lei facendomi spazio al suo fianco sul divano;
Senza dirci una parola ci baciavamo in modo passionale e il sapore della mia stessa sborra che era rimasta nella sua bocca mi eccito tremendamente, tanto che ripresi a scoparla e questa volta in quel figone che avevo sempre sognato di profanare.
Da quel giorno non ci siamo mai più fermati, ogni qualvolta che avevamo la possibilità di rimanere da soli si scopava in modo furibondo;
Sono passati 4 anni da quella prima volta e la passione per mamma non si è mai assopita …anzi,
Da due anni sono all’università e mamma ogni 15 giorni viene da me, dicendo a papà che viene a darmi una mano, ma in realtà viene a darmi ben altro.
Ma questa è un'altra storia

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