La mia segretaria ...
di
imprenditore
genere
etero
Sono un giovane imprenditore e da circa 5 anni, ho messo su la mia azienda di noleggio autobus.
A 21 anni inizio a lavorare come dipendete dopo aver preso la patente D e il cqc, ed ho la fortuna di iniziare a girare l’Europa e a mettere la maggior parte dello stipendio da parte. Dopo quasi 4 anni di lavoro da dipendente decisi che era arrivato il momento di cambiare, lascai casa dei miei, andai a vivere da solo, nonostante periodo covid che sarebbe arrivato da li a poco, avevo aperto la scommessa di mettermi in proprio, creando la mia azienda, avvio il primo leasing per l’acquisto di un autobus.
Periodo difficile ,mi gestivo tutto io, facevo da autista, da titolare da segretario e ragioniere. Ringrazio i servizi sostitutivi e mezzi a capienza ridotta per aver iniziato ad ingranare, e da qualche mese avevo un secondo autista che lavora con me per alternarci. Le cose iniziano ad andare bene, e decido di fare il passo più lungo della gamba e provare ad ampliare flotta ed organico, inizio con un secondo mezzo, altri due autisti e così via, fino ad arrivare ad oggi con 12 mezzi e 14 dipendenti un capannone ed un ufficio. Qualche anno fa quando le cose stanno iniziando ad andare bene le esigenze della gestione aziendale, non potevo più gestirle da solo in contemporanea a fare l’autista. E li che un giorno decido di assumere una segretaria, che mi aiutasse sulla parte burocratica e di ufficio, gestione viaggi, autisti e tutto il resto. Faccio i primi colloqui riesco a trovare una segretaria, che purtroppo forse io un po’ troppo esigente e lei un po’ troppo distratta, non mi era molto di aiuto, quindi finiti i 3 mesi di prova, non le faccio il contratto. Mi trovavo in serie difficoltà, fino a quando un giorno parlando con un mio autista, mi dice che c’era una sua amica che cercava lavoro, aveva già qualche esperienza lavorativa nonostante i 24 anni e che era una persona molto decisa e determinata, allora dico di contattarla e se avrebbe voluto 3 giorni dopo sarebbe potuta passare in ufficio per un colloquio, nel frattempo la ragazza mi gira il curriculum do un’occhiata, ma ero comunque in viaggio e lo guardo molto di sfuggita. Rientro dal viaggio, al mio arrivo avevo appuntamento con lei, mi scuso quando arrivo se l’avevo fatta aspettare e la invito in ufficio, per parlare. Ci accomodiamo iniziamo a chiacchierare e subito a primo impatto noto la descrizione che mi era stata fatta era reale, oltre a notare la sua bellezza, che ci avrebbe aiutato sicuramente nell’immagine aziendale, giovane 24enne alta circa 1.65 magrolina ma con un bel fisico, capelli a caschetto sul castano, tette una bella terza, e un bel culetto. Diciamo anche che l’immagine per un ragazzo, o imprenditore, single come me non era per niente male.
Ci mettiamo d’accordo, e le dico che il lunedì poteva iniziare il periodo di prova, che poi le avrei sicuramente rinnovato. Il lunedì prende servizio, arriva in ufficio con tailleur e tacco, e un profumo che mi confondeva i pensieri, ma c’era da fatturare e quindi cercai ad affiancarla per la giornata, per spiegarle in linea di massima come gestire il tutto.
La giornata passa, ma non diniego che è stato difficile mantenere la concentrazione e la professionalità. Chiudiamo l’ufficio e ci dirigiamo ognuno verso le proprie auto, io con tutta la sua immagine impressa nella mente. Il giorno seguente stessa storia, la affianco anche per quella giornata, anche se distratto come il giorno prima.
Al termine della giornata le dico che purtroppo il giorno dopo non ci sarei stato perché sarei dovuto partire io con l’autobus, mi rassicura, che non ci sarebbero stati problemi e che se aveva bisogno di aiuto mi avrebbe contattato. E così fu, mi avvisa su qualsiasi cosa e notai che era fin troppo ordinata ed esigente come me. La cosa non mi dispiaceva.
Va avanti così per circa un mese, io avanti e indietro e lei a gestirmi la situazione dall’ufficio potando avanti tutto egregiamente. Le feci subito il contratto, e man mano era sempre più a suo agio in questo mondo, ed ormai capace di gestire molte cose anche senza il mio aiuto, questo mi faceva davvero piacere.
I primi mesi andarono così, io avanti e indietro e qualche giorno in ufficio.
Ma purtroppo o per fortuna poi arrivano un paio di settimane un po’ buie lavorativamente, in cui anche io ero fisso in ufficio.
Già avevo stretto in quel periodo di avanti e indietro un ottimo rapporto di complicità con lei, ma in quelle settimane il tutto aumenta, non ci trovavamo bene solo dal punto di vista lavorativo, ma iniziammo a notare un certo interesse reciproco.
Poi un venerdì arriva la svolta, momento difficile dal punto di vista lavorativo, io chino verso il computer e lei idem, fino al punto che entrambi stavamo collassando, mi alzo, esco sul balcone per prendere una boccata d’aria e un po’ di nicotina, ed in preda ai pensieri guardavo l’orizzonte, ad un erto punto sento il suono dei suoi tacchi venire verso di me, la sento che mi abbraccia da dietro, mi giro la guardo e ci abbracciamo, era molto di più di un abbraccio al momento, e mi vene spontaneo baciarla, non rifiuta il bacio, anzi, e mi dice di calmarci e poi risolvere il tutto, in quel momento fra quel bacio ed il suo rassicurarmi, qualcosa in me prende vita, lei se ne rende subito conto, e sento subito che inizia a massaggiarmelo da sopra i pantaloni.
Continuavamo a baciarci, la prendo in braccio, chiudo la finestra e la poggio sulla scrivania, continuando a baciarci e lei a farsi strada aprendomi i pantaloni e infilando la mano nelle mutande, non fui da meno e iniziai baciandole il collo e scendere sempre di più fino a sbottonarle la camicetta rosa che aveva e liberarle le tette dal reggiseno, continuando a scendere con i baci fino a gustami i suoi capezzoli, mentre lei continuava a massaggiarmelo, continuando così mi feci strada sbottonandole i pantaloni e spostare quella piccola mutandina già bagnata per iniziare ad accarezzare la sua vagina.
Man mano scendevo con i baci, fino ad arrivare alla sua vagina ormai bagnatissima, che iniziai a leccare dalle grandi labbra al suo clitoride gustandomi ogni goccia.
Stavamo bene ci sorridiamo e mi dice “adesso gusto io”, si inginocchia sulla scrivania si dirige con la sua dolce bocca al mio pene che ormai era durissimo, gustandolo prima lentamente e poi sempre più velocemente, nel frattempo io non potevo non continuare a massaggiare e giocare con la sua vagina che era sempre più umida.
Nel mentre di fissavamo negli occhi con molta complicità e le dissi di sdraiarsi sulla scrivania e che da quel momento ci pensavo io, si sdraia e le infilo subito il mio pene dentro la sua piccola e rasata vagina, con ormai così tanta voglia che andai non protetto.
Iniziai a penetrarla prima lentamente e man mano aumentavo il passo, le stava piacendo che le sue urla intonavano dappertutto, continuavo a penetrare fino a quando non vedo in lei un rilassamento e lei che stava venendo, ma stavo per venire anche io, lo tiro velocemente lei lo prende in mano e inizia a masturbamelo, le vengo addosso.
Soddisfatti ci guardiamo negli occhi e ci baciamo, avevamo trovato l’intesa perfetta.
Ci iniziammo a vestire e ci dirigiamo verso il bagno in ufficio per sistemarci, mentre ci sistemavamo mi dice, però la prossima volta protetto, la rassicuro che era successo solo quella volta e non sarebbe ricapitato.
Ci sorridiamo e iniziamo nuovamente a baciarci, eravamo in bagno ormai, la voglia stava risalendo ed eravamo già nudi, il mio pene ormai era già duro, lei lo sentiva e decide di inginocchiarsi ed iniziare a leccarmelo di nuovo, nel mentre mi chino leggermente e le inizio ad accarezzare la sua dolce vagina, ci stava piacendo di nuovo, così la sollevo e la metto a pecora sul lavandino, mi aveva chiesto di farlo protetto, ma ero senza preservativi, mi scuso e le rassicuro di fare attenzione anche questa volta e che sarebbe stato per la prossima protetto, le inizio a massaggiare le labbra della vagina con il mio cazzo, e poi a penetrarla, continuammo così per circa 10 minuti e lei “mi dice basta, sborrami in bocca”, lo sfilo lei si inginocchia e lo prende in bocca, inizia a gustarlo, e quando le dico che stavo per venire, serra ancora più forte le sue labbra, e butta tutto giù.
Eravamo sfiniti ma soddisfatti e felici, ci sciacquiamo, ci vestiamo ed era ormai ora di andare via. Sistemati ci guardiamo e ci diciamo termineremo domani con il lavoro, salvo interruzioni.
Chiudiamo l’ufficio e ci dirigiamo alle nostre macchine, ci salutiamo e ci auguriamo una buona serata.
Ci avviamo verso casa. Scendo dalla macchina e prendo il telefono, c’era un suo messaggio “Grazie di tutto”, le rispondo “sono io a dover ringraziare te”, salgo in casa vado a farmi una doccia, squilla il telefono aziendale, un’altra azienda aveva un pullman in panne, ed avevano bisogno di aiuto a recuperare i passeggeri e portali a destinazione, ci mettiamo d’accordo, entro in doccia e mi preparo, non calcolo il mio telefono personale, sul quale mi aveva appena risposto, chiedendomi se mi andava di vederci la sera, leggo il messaggio dopo essermi preparato, e la richiamiamo, la avviso che stavo andando in soccorso ad un collega e che per quella sera sarebbe stato difficile vista l’urgenza, le dispiaceva, e le chiedo, che se voleva prepararsi che passavo a prenderla e sarebbe venuta con me per compagnia.
Accettò, passai a prenderla, ci baciammo e mi diressi subito alla rimessa, misi in moto l’autobus e partimmo. La compagnia di quel viaggio fu la cosa più bella che mi sia mai successa. Arrivammo recuperammo i passeggeri e verso la loro destinazione.
Nel viaggio di ritorno ormai tarda sera, i discorsi si facevano sempre più interessanti per tutto il tragitto fino alla rimessa, arrivati in rimessa salimmo in ufficio a lasciare alcuni documenti, nell’atmosfera soffusa, ci baciammo e anche questa volta andammo oltre questa volta però protetto come voleva lei.
Finito ci sistemammo era ormai tardi e le dissi se voleva venire a casa mia, avremmo ordinato qualcosa da mangiare e saremmo stati un po’ in compagnia.
Accettò e non se lo fece ripetere due volte, saliti in macchina, lei ordina la cena, andammo a ritritarla e ci dirigiamo a casa mia.
Arrivati cenammo sul divano, un film di sottofondo, ed una volta finito di cenare, il film scorreva da solo, fra le coccole, i baci ci guardammo e andammo in camera, passammo la nostra prima notte intensa insieme, fra buon sesso e varie posizioni del kamasutra testate.
Al mattino ci svegliammo molto in ritardo, ma non poteva mancare una sveltina prima di andare in ufficio. Sesso veloce, ci preparammo e subito direzione ufficio.
Era sabato mattina, saremmo stati fino alle 13:30 in ufficio, chiudemmo le questioni lavorative in men che non si dica e chiudemmo l’ufficio, quel sabato e quella domenica non avrei lavorato e le proposi se le andava di passare un fine settimana insieme, inizialmente era titubante, ma accettò, organizzammo il fine settimana al volo, la accompagnai a casa sua a sistemarsi e prepararsi qualcosa per quei due giorni, e io mi diressi a casa mia a fare lo stesso. Preso tutto passai a prenderla e direzione week end romantico.
Dal quel giorno oltre ad essere la mia segretaria è ormai la mia compagna, quando tocca anche a me partire se il lavoro in ufficio lo permette, spesso e volentieri anche lei viene via con me, passando da segretaria a compagna ad hostess.
A 21 anni inizio a lavorare come dipendete dopo aver preso la patente D e il cqc, ed ho la fortuna di iniziare a girare l’Europa e a mettere la maggior parte dello stipendio da parte. Dopo quasi 4 anni di lavoro da dipendente decisi che era arrivato il momento di cambiare, lascai casa dei miei, andai a vivere da solo, nonostante periodo covid che sarebbe arrivato da li a poco, avevo aperto la scommessa di mettermi in proprio, creando la mia azienda, avvio il primo leasing per l’acquisto di un autobus.
Periodo difficile ,mi gestivo tutto io, facevo da autista, da titolare da segretario e ragioniere. Ringrazio i servizi sostitutivi e mezzi a capienza ridotta per aver iniziato ad ingranare, e da qualche mese avevo un secondo autista che lavora con me per alternarci. Le cose iniziano ad andare bene, e decido di fare il passo più lungo della gamba e provare ad ampliare flotta ed organico, inizio con un secondo mezzo, altri due autisti e così via, fino ad arrivare ad oggi con 12 mezzi e 14 dipendenti un capannone ed un ufficio. Qualche anno fa quando le cose stanno iniziando ad andare bene le esigenze della gestione aziendale, non potevo più gestirle da solo in contemporanea a fare l’autista. E li che un giorno decido di assumere una segretaria, che mi aiutasse sulla parte burocratica e di ufficio, gestione viaggi, autisti e tutto il resto. Faccio i primi colloqui riesco a trovare una segretaria, che purtroppo forse io un po’ troppo esigente e lei un po’ troppo distratta, non mi era molto di aiuto, quindi finiti i 3 mesi di prova, non le faccio il contratto. Mi trovavo in serie difficoltà, fino a quando un giorno parlando con un mio autista, mi dice che c’era una sua amica che cercava lavoro, aveva già qualche esperienza lavorativa nonostante i 24 anni e che era una persona molto decisa e determinata, allora dico di contattarla e se avrebbe voluto 3 giorni dopo sarebbe potuta passare in ufficio per un colloquio, nel frattempo la ragazza mi gira il curriculum do un’occhiata, ma ero comunque in viaggio e lo guardo molto di sfuggita. Rientro dal viaggio, al mio arrivo avevo appuntamento con lei, mi scuso quando arrivo se l’avevo fatta aspettare e la invito in ufficio, per parlare. Ci accomodiamo iniziamo a chiacchierare e subito a primo impatto noto la descrizione che mi era stata fatta era reale, oltre a notare la sua bellezza, che ci avrebbe aiutato sicuramente nell’immagine aziendale, giovane 24enne alta circa 1.65 magrolina ma con un bel fisico, capelli a caschetto sul castano, tette una bella terza, e un bel culetto. Diciamo anche che l’immagine per un ragazzo, o imprenditore, single come me non era per niente male.
Ci mettiamo d’accordo, e le dico che il lunedì poteva iniziare il periodo di prova, che poi le avrei sicuramente rinnovato. Il lunedì prende servizio, arriva in ufficio con tailleur e tacco, e un profumo che mi confondeva i pensieri, ma c’era da fatturare e quindi cercai ad affiancarla per la giornata, per spiegarle in linea di massima come gestire il tutto.
La giornata passa, ma non diniego che è stato difficile mantenere la concentrazione e la professionalità. Chiudiamo l’ufficio e ci dirigiamo ognuno verso le proprie auto, io con tutta la sua immagine impressa nella mente. Il giorno seguente stessa storia, la affianco anche per quella giornata, anche se distratto come il giorno prima.
Al termine della giornata le dico che purtroppo il giorno dopo non ci sarei stato perché sarei dovuto partire io con l’autobus, mi rassicura, che non ci sarebbero stati problemi e che se aveva bisogno di aiuto mi avrebbe contattato. E così fu, mi avvisa su qualsiasi cosa e notai che era fin troppo ordinata ed esigente come me. La cosa non mi dispiaceva.
Va avanti così per circa un mese, io avanti e indietro e lei a gestirmi la situazione dall’ufficio potando avanti tutto egregiamente. Le feci subito il contratto, e man mano era sempre più a suo agio in questo mondo, ed ormai capace di gestire molte cose anche senza il mio aiuto, questo mi faceva davvero piacere.
I primi mesi andarono così, io avanti e indietro e qualche giorno in ufficio.
Ma purtroppo o per fortuna poi arrivano un paio di settimane un po’ buie lavorativamente, in cui anche io ero fisso in ufficio.
Già avevo stretto in quel periodo di avanti e indietro un ottimo rapporto di complicità con lei, ma in quelle settimane il tutto aumenta, non ci trovavamo bene solo dal punto di vista lavorativo, ma iniziammo a notare un certo interesse reciproco.
Poi un venerdì arriva la svolta, momento difficile dal punto di vista lavorativo, io chino verso il computer e lei idem, fino al punto che entrambi stavamo collassando, mi alzo, esco sul balcone per prendere una boccata d’aria e un po’ di nicotina, ed in preda ai pensieri guardavo l’orizzonte, ad un erto punto sento il suono dei suoi tacchi venire verso di me, la sento che mi abbraccia da dietro, mi giro la guardo e ci abbracciamo, era molto di più di un abbraccio al momento, e mi vene spontaneo baciarla, non rifiuta il bacio, anzi, e mi dice di calmarci e poi risolvere il tutto, in quel momento fra quel bacio ed il suo rassicurarmi, qualcosa in me prende vita, lei se ne rende subito conto, e sento subito che inizia a massaggiarmelo da sopra i pantaloni.
Continuavamo a baciarci, la prendo in braccio, chiudo la finestra e la poggio sulla scrivania, continuando a baciarci e lei a farsi strada aprendomi i pantaloni e infilando la mano nelle mutande, non fui da meno e iniziai baciandole il collo e scendere sempre di più fino a sbottonarle la camicetta rosa che aveva e liberarle le tette dal reggiseno, continuando a scendere con i baci fino a gustami i suoi capezzoli, mentre lei continuava a massaggiarmelo, continuando così mi feci strada sbottonandole i pantaloni e spostare quella piccola mutandina già bagnata per iniziare ad accarezzare la sua vagina.
Man mano scendevo con i baci, fino ad arrivare alla sua vagina ormai bagnatissima, che iniziai a leccare dalle grandi labbra al suo clitoride gustandomi ogni goccia.
Stavamo bene ci sorridiamo e mi dice “adesso gusto io”, si inginocchia sulla scrivania si dirige con la sua dolce bocca al mio pene che ormai era durissimo, gustandolo prima lentamente e poi sempre più velocemente, nel frattempo io non potevo non continuare a massaggiare e giocare con la sua vagina che era sempre più umida.
Nel mentre di fissavamo negli occhi con molta complicità e le dissi di sdraiarsi sulla scrivania e che da quel momento ci pensavo io, si sdraia e le infilo subito il mio pene dentro la sua piccola e rasata vagina, con ormai così tanta voglia che andai non protetto.
Iniziai a penetrarla prima lentamente e man mano aumentavo il passo, le stava piacendo che le sue urla intonavano dappertutto, continuavo a penetrare fino a quando non vedo in lei un rilassamento e lei che stava venendo, ma stavo per venire anche io, lo tiro velocemente lei lo prende in mano e inizia a masturbamelo, le vengo addosso.
Soddisfatti ci guardiamo negli occhi e ci baciamo, avevamo trovato l’intesa perfetta.
Ci iniziammo a vestire e ci dirigiamo verso il bagno in ufficio per sistemarci, mentre ci sistemavamo mi dice, però la prossima volta protetto, la rassicuro che era successo solo quella volta e non sarebbe ricapitato.
Ci sorridiamo e iniziamo nuovamente a baciarci, eravamo in bagno ormai, la voglia stava risalendo ed eravamo già nudi, il mio pene ormai era già duro, lei lo sentiva e decide di inginocchiarsi ed iniziare a leccarmelo di nuovo, nel mentre mi chino leggermente e le inizio ad accarezzare la sua dolce vagina, ci stava piacendo di nuovo, così la sollevo e la metto a pecora sul lavandino, mi aveva chiesto di farlo protetto, ma ero senza preservativi, mi scuso e le rassicuro di fare attenzione anche questa volta e che sarebbe stato per la prossima protetto, le inizio a massaggiare le labbra della vagina con il mio cazzo, e poi a penetrarla, continuammo così per circa 10 minuti e lei “mi dice basta, sborrami in bocca”, lo sfilo lei si inginocchia e lo prende in bocca, inizia a gustarlo, e quando le dico che stavo per venire, serra ancora più forte le sue labbra, e butta tutto giù.
Eravamo sfiniti ma soddisfatti e felici, ci sciacquiamo, ci vestiamo ed era ormai ora di andare via. Sistemati ci guardiamo e ci diciamo termineremo domani con il lavoro, salvo interruzioni.
Chiudiamo l’ufficio e ci dirigiamo alle nostre macchine, ci salutiamo e ci auguriamo una buona serata.
Ci avviamo verso casa. Scendo dalla macchina e prendo il telefono, c’era un suo messaggio “Grazie di tutto”, le rispondo “sono io a dover ringraziare te”, salgo in casa vado a farmi una doccia, squilla il telefono aziendale, un’altra azienda aveva un pullman in panne, ed avevano bisogno di aiuto a recuperare i passeggeri e portali a destinazione, ci mettiamo d’accordo, entro in doccia e mi preparo, non calcolo il mio telefono personale, sul quale mi aveva appena risposto, chiedendomi se mi andava di vederci la sera, leggo il messaggio dopo essermi preparato, e la richiamiamo, la avviso che stavo andando in soccorso ad un collega e che per quella sera sarebbe stato difficile vista l’urgenza, le dispiaceva, e le chiedo, che se voleva prepararsi che passavo a prenderla e sarebbe venuta con me per compagnia.
Accettò, passai a prenderla, ci baciammo e mi diressi subito alla rimessa, misi in moto l’autobus e partimmo. La compagnia di quel viaggio fu la cosa più bella che mi sia mai successa. Arrivammo recuperammo i passeggeri e verso la loro destinazione.
Nel viaggio di ritorno ormai tarda sera, i discorsi si facevano sempre più interessanti per tutto il tragitto fino alla rimessa, arrivati in rimessa salimmo in ufficio a lasciare alcuni documenti, nell’atmosfera soffusa, ci baciammo e anche questa volta andammo oltre questa volta però protetto come voleva lei.
Finito ci sistemammo era ormai tardi e le dissi se voleva venire a casa mia, avremmo ordinato qualcosa da mangiare e saremmo stati un po’ in compagnia.
Accettò e non se lo fece ripetere due volte, saliti in macchina, lei ordina la cena, andammo a ritritarla e ci dirigiamo a casa mia.
Arrivati cenammo sul divano, un film di sottofondo, ed una volta finito di cenare, il film scorreva da solo, fra le coccole, i baci ci guardammo e andammo in camera, passammo la nostra prima notte intensa insieme, fra buon sesso e varie posizioni del kamasutra testate.
Al mattino ci svegliammo molto in ritardo, ma non poteva mancare una sveltina prima di andare in ufficio. Sesso veloce, ci preparammo e subito direzione ufficio.
Era sabato mattina, saremmo stati fino alle 13:30 in ufficio, chiudemmo le questioni lavorative in men che non si dica e chiudemmo l’ufficio, quel sabato e quella domenica non avrei lavorato e le proposi se le andava di passare un fine settimana insieme, inizialmente era titubante, ma accettò, organizzammo il fine settimana al volo, la accompagnai a casa sua a sistemarsi e prepararsi qualcosa per quei due giorni, e io mi diressi a casa mia a fare lo stesso. Preso tutto passai a prenderla e direzione week end romantico.
Dal quel giorno oltre ad essere la mia segretaria è ormai la mia compagna, quando tocca anche a me partire se il lavoro in ufficio lo permette, spesso e volentieri anche lei viene via con me, passando da segretaria a compagna ad hostess.
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