La cugina di colore

Scritto da , il 2017-05-05, genere incesti

Salve sono billy, 23 anni, dalla provincia di milano. una parte della mia famiglia ha origini sudamericane più precisamente in brasile. da lì, i miei parenti si sono spostati negli anni nella vicina venezuela e lì è nata mia cugina concita. oggi ha 26 anni e quello che vado a raccontare è successo più o meno un anno fa. i miei non mi hanno mai premesso di andare a trovarla poichè si dice che il venezuela sia pericoloso. così lo scorso aprile i miei parenti brasiliani decisero di venire loro a milano. avevo visto mia cugina solo una volta quando eravamo piccoli. fatto sta che verso le 6 del pomeriggio loro si presentano a casa nostra ed io rimango come un coglione. mia cugina era diventata stupenda. lo ammetto di essere un pervertito ma invece di pensare a salutarla, la prima cosa a cui penasi fu che lei somigliava terribilmente a quelle belle pompinare nere che si vedono nei video porno, con quei bei culoni grandi. che sensazione, mi avrebbero invidiato tutti i miei amici. comunque ci salutiamo, parliamo del più e del meno (tra l'altro lei parla un italiano perfetto con un lieve accento straniero), non si risparmiano smancerie varie, ecc ecc. verso le 9 io dovevo uscire con i miei amici e li avverto che non ci sarei stato poichè uscivo con mia cugina. prendo la macchina e la porto in centro, per locali e fino alle 11 e mezza ci divertiamo come matti come se non fossero mai passati questi 10 anni senza mai vederci. verso la mezza, lei non ha ancora voglia di tornare a casa e mi chiede di fare un altro giro in piazza passando però per il castello medievale che c'è lì. io non l'avevo portata in quella strada poichè passando da lì, si fiancheggia un parcheggio dove molte coppie sono solite fare le loro cose. lei però insistette e ce la portai. me lo sentivo che avrebbe commentato la situazione e così fu. mi chiese cosa facessero tutte quelle macchine parcheggiate lì e non potetti negare. lei si fece una grossa risata e disse che anche da lei si usava farlo in macchina la sera tardi ma che era molto rischioso lì al suo paese. mi chiese se ci andavo con la mia ragazza e le risposi che si andavo prima, quando ero fidanzato. così cominciamo a parlare della nostra situazione sentimentale e avendo quasi la stessa età, parliamo inevitabilmente di sesso. mi ritorna così l'erezione che avevo lasciato in sospeso quando mi si era presentata a casa con i suoi. lei se ne accorge, non so come, aveva guardato proprio lì. allora prende ad accarezzarmelo e mi chiede di accostare vicino alle altre macchine. chiudiamo i finestrini per farli appannare e cominciamo a limonare di brutto. si siede su di me e ne approfitto per realizzare il mio sogno proibito, stringere un bel culone nero tra le mani. ahh meraviglioso. mi toglie la maglietta e comincia a leccarmi. giuro che non ci stavo capendo nulla, era l'una di notte e dovevo ritornare a casa ma non mi fregava nulla. lei mi stava spompinando da favola con quelle belle labbra grandi e con la lingua. poi si tolse il top e il reggiseno e mi mise le tette in faccia. non sono molto grandi ma sono sode. due bei capezzoli e le areole scure. lei intanto strilla e mi preoccupo che possano sentirci quelli vicino. ci buttiamo sui sedili dietro e lei si abbassa la gonna di jeans. allora la faccio mettere a pecorina e corono ancora il mio sogno, affondando la faccia tra quelle belle chiappe nere. poi la giro, lei apre le gambe e rimango ancora per tantissimo tempo e leccarle la figona. intanto il tempo passava. erano già le due e lei ancora che me lo succhiava di nuovo. poi prendemmo a scopare sul serio. come potrete immaginare la prima posizione fu proprio la pecorina. la tenevo per i capelli e intanto ballava la macchina a più non posso. il sudore ci faceva scivolare sui sedili e cercavo di tenerla saldamente per i fianchi. più stringevo e più davo a penetrarla. poi si mise su di me e cavalcò meravigliosamente muovendo il bacino come nessuna aveva mai fatto, nessuna delle ragazze che avevo trombato. poi aprì le gambe e cominciai a ficcarla nelle figa ma per ben poco. venni tantissimo sulla sua pancia e fu la scopata più bella mai provata. quella sera ebbi una sgridata dai miei, che si erano preoccupati poichè qualle cagna di concita urlava troppo e non mi aveva fatto sentire il cellulare che vibrava. della sgridata non me ne fotteva nulla, avevo realizzato un sogno. da allora scopammo ancora altre tre volte e adesso aspetto solo che lei scenda di nuovo a milano per rifarmela, speriamo presto.

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