Ancora tu?

Scritto da , il 2017-04-26, genere etero

ALTRA FANTASIA IN PRESTITO. SEMPRE LO STESSO DI UN RACCONTO PRECEDENTE :)

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È un bel pomeriggio di inizio primavera. Il sole è tiepido e il cielo è terso. Nora si ritrova in un giardino di un bed and breakfast, la festa di inaugurazione. Con un po’ di impegno è riuscita a recuperare qualcosa di quasi adatto all’occasione nel suo guardaroba fatto di jeans e t-shirt geek. Un pantalone a sigaretta leggero viola, una blusa in voile floreale sui toni blu e viola, manica a tre quarti, scollo imperiale che le evidenzia il seno e le scende morbida sui fianchi, una francesina blu con tacco. Si guarda riflessa nelle vetrate del b&b, un flute di spumante in mano; per una volta tanto non le dispiace quello che vede.
Peccato che in questo periodo non sia per niente in vena di eventi mondani. La Francy ha dovuto insistere parecchio per portarla a questa inaugurazione – Sembrano tutti così trendyni e spocchiosi, non è proprio il mio ambiente… – e ora che si trovano là ha avuto la bella idea di fermarsi a parlare con una coppia di promessi sposi, la sposina sta monopolizzando la conversazione da dieci minuti con liste nozze, partecipazioni, Enzo Miccio e dettagli inutili sull’etichetta da matrimonio. Gli sguardi di Nora e del futuro sposo sono alquanto simili… solo Francy sembra essere interessata – Beh, ma io almeno posso sganciarmi quando voglio! –
“Francy ho visto un divano dentro, vado a riposare un po’ le gambe, queste scarpe sono un tormento”
“Oh certo cara, ti raggiungo subito” Nora sa che quel subito potrebbe contare parecchi quarti d’ora e si dirige all’interno del salone. Il divano è vuoto e ha una visuale splendida sulla veranda e sul giardino. Osservare senza essere visti, l’attività preferita da Nora. – Mannaggia a me e agli occhiali che ho lasciato a casa, qui c’è parecchia umanità da osservare –
I partecipanti sono suddivisi in gruppetti piccoli o medi. Nora osserva i tre che ha lasciato poco fa, il povero sposino sembra davvero sofferente, riesce quasi a scorgere il tedio anche senza gli occhiali. Poi ci sono delle anziane signore, sedute nell’unico angolino di sole del giardino, devono essere parenti dei proprietari, sono proprio carine con i loro tailleur colorati in tonalità pastello, sembrano quattro ladies inglesi ad un cocktail party. Un gruppetto di ragazzi giovani stanno in piedi vicino al tavolo del buffet. – Beh, guarda che bei culetti questi giovani, belle gambe lunghe, spalle larghe, devono essere sportivi – Nora osserva con attenzione i tre giovani, uno di loro è voltato verso di lei e quando lo sguardo di Nora arriva al viso le sembra la stia guardando – Ma, sta guardando me? Cavolo maledetta miopia… speriamo non si sia accorto che li stavo squadrando da capo a piedi – Nora volta immediatamente lo sguardo altrove, verso le vecchiette pastello, ma con la coda dell’occhio vede che il ragazzo sta lasciando il suo gruppetto e sta entrando nel salone. Sente i passi avvicinarsi ma non vuole voltarsi – Cazzo, che figura di merda Nora, sei sempre la solita… – Sente che il ragazzo si lascia andare pesantemente sul divano, proprio a fianco a lei.
A questo punto non può non girarsi ed ecco che vede un viso sorridente e due occhi cerulei che la guardano con sorpresa e divertimento
“Cara la mia succhiacazzi! Anche tu qui?! Che piacevole sorpresa!”

Nora fatica un po’ a riprendersi dalla sorpresa, il leccafighe della piscina non se lo aspettava proprio!
“Allora fammi ricordare, ti chiami… Norma, giusto?”
“NORA”
“Ah cazzo, scusa. È passato un po’ di tempo e il nome è l’ultima cosa che mi è rimasta impressa. Il tuo bel culone invece, quello sì che me lo ricordo! Anche oggi che sei tutta vestita mi ha chiamato prima che mi rendessi conto che eri tu! Ma forse gli abiti lo rendono un po’ più piccolo di come lo ricordo…”
“In realtà sono dimagrita da allora. Ho perso un po’ di cm qua e là”
“See see vabbeh dimagrita, sarai tutta fasciata in una di quelle diaboliche guaine che usate voi donne”
“No, veramente non ho guaine di nessun tipo addosso!” Nora risponde piccata, non ricordava che il ragazzo fosse così indisponente.
“Ok allora sei dimagrita. Ma comunque il culone ti è rimasto, un po’ meno culone ma sempre culone, eh!”
“Senti, potresti smetterla di chiamarlo culone, non mi sembra per niente educato” Nora non perde facilmente la pazienza ma questo ragazzo la indispettisce proprio.
“Oh no, la mia succhiacazzi si è offesa… Mannaggia oh! E io che volevo offrirmi di farti recuperare il servizio che non ti ho potuto offrire la volta scorsa.” il tono è sornione e accattivante. Nora abbassa un po’ le difensive e gli sorride.
“Sei molto carino, ma non mi sembra la situazione adatta… Come hai detto che ti chiami?”
“Lascia stare il nome. Sappi che sono il fratello della padrona della festa. Abbiamo chiuso tutte le porte delle stanze prima di iniziare la festa e indovina chi è che ha le chiavi??” Le dice mentre dalle sue mani tintinna un mazzetto di chiavi.
“Ah beh… guarda che fortuna” Sorride Nora.

La stanzetta è proprio carina, arredata con gusto. Un letto matrimoniale, una comoda poltrona, una piccola scrivania, un armadio. Nora si guarda in giro mentre sente il giovane chiudere la porta a chiave.
“Così non rischiamo che arrivino i miei genitori sul più bello”
“Ah! Non sarebbe intrigante se ci scoprissero?” gli chiede Nora provocante.
“No, per quello che ho in mente di fare no”
“Mmmm… e cosa avresti in mente di fare?”
Il ragazzo va verso la poltrona, appoggia la nuca nella seduta e lascia tutto il corpo steso per terra.
“Voglio che ti siedi sulla mia faccia Nora”
“Ma scherzi??!” Nora lo guarda con orrore.
“No assolutamente, voglio un bel facesitting, vieni qui e siediti di peso sulla mia faccia, ti faccio da sedia”
“Ti faccio sicuramente male… non ne ho intenzione” gli dice scuotendo decisa la testa.
“Macché! La sedia è comodissima, non mi farai male, vieni qui dài, succhiacazzi!! Voglio il tuo bel culone sulla faccia. È una vita che voglio provarlo ma non sono mai riuscito a chiederlo a nessuna, sono tutte così santerelline… tu mi sembri la donna che potrebbe accettare, no?”
“Ti dirò, l’idea mi intriga… ma ho davvero troppo paura di farti male. Al viso, al collo. Oddio, sono pesante, no no non se ne parla” Il ragazzo si alza dalla poltrona e prende Nora di forza, la gira e la poggia sulla scrivania.
“Allora facciamo così, ti do quello che non ti ho dato la volta scorsa, con una piccola variante che credo apprezzerai volentieri” Nora si lascia spogliare.
Le abbassa i pantaloni, le mutande e prende ad accarezzare il sedere grande e rotondo di Nora.
“Ah davvero però, niente guaina! Ah che bel culone, davvero bello Nora, merita un bel saluto” dice inginocchiandosi e aprendo per bene le natiche con le mani.
“Sei pulita Nora?”
“In che senso?”
“Il tuo buco del culo è pulito?”
“Faccio una doccetta anale ogni mattina…. Sì è pulito… Ma percAAAH!!” non fa in tempo a finire la frase, sente la sua lingua entrarle dentro prepotentemente!
“Oddio ma che fai? Per favore, smettila… ” Nora si agita e si dibatte, sente la bocca di lui lavorare sul suo ano, lo lecca, succhia, infila la lingua. -Oh mamma, questo qua è un pazzo, un vero porco! Cazzo però, non riesco a decidermi a farlo smettere, mi piace da morire questa cosa! – Piano piano inizia a lasciarsi andare e smette di agitarsi, le piace sentire i rumori di lui che limona letteralmente con il suo culo, si spinge un po’ indietro per farlo lavorare meglio. Lui si sposta dalle sue chiappe per un attimo.
“Ah Nora, vedo che ti comincia a piacere eh? Certo che hai un culone davvero gustosissimo!” si solleva e la porta verso il letto. Si toglie i pantaloni e la camicia. Si sdraia sul letto.
“Vieni e metti il tuo culo sulla mia faccia, non mi farai male, vedrai”
“Ok” Nora si decide e sale sul letto, si dispone sopra di lui dando le spalle al suo volto, si appoggia sulle ginocchia così da avere più controllo e si abbassa sulla sua faccia.
“Ooooh sì, bel culone vieni qui!” Nora sente il suo naso entrare fra le sue natiche, la bocca gli struscia sulla figa. È una sensazione molto strana, disagio, piacere, divertimento. Si ritrova a ridere da sola mentre comincia a muoversi con un certo piacere sulla sua faccia. -Oddio, ma starà respirando?? – Si solleva leggermente per capire e viene subito tirata già dalle grandi mani del ragazzo. Allora riprende a muoversi e davanti a sé vede gli slip del giovane, gli ricordano il costume che aveva in piscina, anche qui ormai il cazzo si è ingrossato così tanto da far capolino dall’elastico. Si china in avanti il tanto per liberarlo e prenderlo in mano. Continua muoversi sulla sua faccia e contemporaneamente lo masturba. Il giovane comincia a gemere ma Nora ora non si preoccupa, sa che va tutto bene, continua a muoversi forte avanti e indietro sulla sua faccia sente che gliela sta riempiendo dei succhi della sua figa. Aumenta il ritmo perché il piacere è sempre più forte, gli salta quasi sulla faccia, vorrebbe che gli entrasse dentro. Lo sente gemere forte. Nora viene sulla sua faccia sente tutto umido sotto di sé e vede gli schizzi di lui ricoprirgli l’addome e il petto. Nora si solleva, si gira e lo guarda.
“Cazzo, sei completamente fradicio, guarda come ti ho ridotto… ”
“Sì, porca succhiacazzi, mi sei venuta in faccia… ed è stato davvero bellissimo! Grazie!” il giovane ha gli occhi chiusi e un’espressione d’estasi sul volto.
Nora non resiste, si avvicina, lo bacia e poi inizia a leccare la sua faccia.
“Ah beh, dimenticavo che sei l’addetta alle pulizie. Quando ci rivediamo in piscina Nora? Magari per un incontro più intimo…”
“Mai! Odio l’acqua e l’aquagym mi fa proprio cagare!”
“Ah peccato, allora dovremo trovare un altro modo per incontrarci… E comunque, mi chiamo Ettore”
“Ah, piacere di conoscerti Ettore”
“Il piacere è tutto mio Nora”

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