Maledetta (benedetta) operazione 3

Scritto da , il 2017-04-10, genere incesti

Giunsi in ditta,ove passai la giornata completamente immerso nei pensieri rivolti a lei,a quello che ci eravamo detti,a quello che avevo fatto,al suo sguardo fisso sulla mia patta gonfia.
Ottemperai ai miei compiti lavorativi,ma l’unica cosa che desideravo, era far ritorno a casa per rivederla,quello che era successo nella mattinata mi dava lo stimolo ad osare di più,a mio vantaggio giocava anche il fatto che fosse Sabato,giorno della settimana in cui il mio orario lavorativo terminava alle 17:00 permettendomi di stare a casa per le 17:30, mentre quel coglione di suo marito avrebbe chiuso sartoria alle 20:00 per poi esser a casa non prima delle 20:30,lasciandomi a disposizione quindi ben quattro ore ,che avrei tutte sfruttate per indurre in tentazione sua moglie.
Finalmente tra un pensiero e l’altro l’orologio segnò le 17:00, con il cuore che batteva a mille,uscii dall’ufficio,mi misi in macchina, e percorsi la strada che mi portava a casa a velocità sostenuta, volevo arrivare il prima possibile, l’abitacolo era ancora invaso dal suo profumo che unito ai pensieri proibiti che stavo facendo mi fecero nuovamente indurire il cazzo,ormai cosa diventata usuale appena pensavo a lei.
La velocità sostenuta unita al poco traffico incontrato,mi fece giungere a casa addirittura qualche minuto prima del previsto,imboccai la rampa del garage,parcheggiai auto, scesi,la chiusi e guardai il posto macchina di suo marito,era vuoto,mi spuntò sorriso malefico sul viso.
Salii le scale velocemente,giunsi sul pianerottolo quasi col fiatone,infilai chiavi nella toppa ed entrai, “sono a casa” urlai dall’ingresso,tolsi il giubbotto che lanciai sull’appendi abiti,diedi una sistemata ai miei capelli,e sentendo volume del televisore acceso provenire dal salone mi ci recai con passo spedito.
Entrai nella stanza,era lì,seduta sul lato sinistro del divano,con le gambe piegate e spostate di lato,intenta a guardare TV,“Ciao” dissi sedendomi alla sua destra,continuò a guardare TV e senza voltarsi disse “ Già di ritorno?”, “ non c’era traffico e poi avevo troppa voglia di tornare a casa, perché ti dispiace?” dissi fissando i suoi piedini velati dalle calze color carne che vista la sua posizione erano a pochi centimetri dalla mia gamba sinistra, si voltò a guardarmi “e perché dovrebbe dispiacermi?”, sorrisi “beh non mi hai degnato nemmeno di uno sguardo da quando sono entrato”,sorrise “tutto bene al lavoro?”annuii,”tutto bene,anche se a dire il vero mi è piaciuta più la parte prima di arrivar al lavoro”mi tirò un calcetto alla gamba”ma smettila stronzo” disse ridendo,presi palla al balzo “stronzo?ah bene allora sto parlando con Anna adesso e non con mia madre” dissi ridendo,”replicò “Che deficiente”,la fissai, indossava un maglioncino color sabbia che le arrivava sotto al bacino,e un fuseax di colore nero,mentre a terra ai piedi del divano vi erano le sue ciabatte da casa,le sorrisi “e brava mamma,noto che hai subito rimesso in armadio la gonna di questa mattina!”sbuffò ironicamente “e che volevi che restassi vestita in quel modo quando arrivava?sai che palle?così invece mi troverà come sempre,ad attenderlo come una brava e casta moglie,poi sai occhio non vede …..” scoppiammo a ridere “i miei occhi preferivano la gonna,comunque anche così sei sempre una gran bella mogliettina” mi ritirò calcio “ma finiscila stronzo”.Restammo lì a fissarci in silenzio per un po, nessuno dei due proferiva parola,quel silenzio era tipico di due persone in difficoltà,decisi che dovevo romperlo se volevo realmente attuare il mio tentativo, “tutto ok questa mattina con Angela?” poggio testa sulla spalliera fissandomi ,“si si tutto ok,era una stupidaggine, unica nota dolente quelle maledette scale,a fare su e giù per i reparti con i tacchi ho preso una storta al piede sinistro uffa” le guardai il piede “ oh poverina, ti fa male?” sorrise,”male no,mi da un po fastidio”.
Mi si accese subito lampadina,dovevo osare, presi in mano il suo piede sinistro “che fai?” disse subito, “tranquilla voglio solo farti un massaggio per alleviare il fastidio,fidati,poggia la schiena ,al bracciolo del divano e allunga le gambe”mi guardò dubbiosa,ma lo fece,cominciai lentamente a massaggiarle il piede con delicatezza guardandola,socchiuse gli occhi e sospirò “ne avevo proprio di bisogno,sei un tesoro”guardai l’orologio a pendolo difronte a me,segnava le 18:30,avevo due ore a disposizione,”tieni gli occhi chiusi cosi’ sarai più rilassata mamma”,”ok ma non approfittarne per fare il cretino”disse ridendo e socchiudendo gli occhi,risi anche io continuando a massaggiarle il piede,continuai per cinque minuti,poi decisi che era arrivato il momento di intensificare l’attacco.
Continuava a tener occhi chiusi come le avevo detto, sollevai il piede e lo portai all’altezza del mio viso,”che stai facendo?” sussurrò,”nulla tranquilla,rilassati e tieni gli occhi chiusi”,la guardavo,sospirò “ok,ma stronzo come sei,non so quanto questo mi convenga”, sorrisi diabolico perché intuivo che si stava sciogliendo,portai piede alla bocca e con delicatezza poggia le mie labbra sul suo collo piede,aprì subito gli occhi,tolsi le labbra ,”ma che fai?”sussurrò,le sorrisi “chiudi gli occhi e rilassati”,mi guardò per qualche secondo,poi sospirò e richiuse occhi per la mia somma felicità,”lo sapevo,lo sapevo che eri uno stronzo”,sorrisi,riportai la bocca sul suo collo piede,ma questa volta non mi limitai a poggiar solo le labbra,ma comincia a baciarlo,baciai delicatamente tutto il piede in ogni suo millimetro,notavo il suo viso rilassarsi,baciai ad una ad una le dita,sia sopra che sotto vedendola rabbrividire,baciai la pianta del piede sniffandolo contemporaneamente,quel profumo mi faceva impazzire, “sei uno stronzo sei uno stronzo”continuava a sussurrare,ritornai su al collo del piede,le feci sentire il mio alito caldo,tirai fuori lingua e comincia a leccare,la vidi rabbrividire e mordersi le labbra,leccai la parte alta del piede,poi scesi lentamente alle dita,le leccai da sopra per poi insinuare la lingua sotto,infilando la punta nello spazio tra un dito e l’altro.
La vidi mordersi ancora di più le labbra ed avere un fremito,era eccitata ormai,presi a leccarle la pianta,la insalivai tutta,tornai su alle dita,mi fermai,”apri gli occhi mamma e guardami”lentamente li aprì,mi fissava, le sorrisi,”scommetto che tuo marito non te l’ha mai fatto questo trattamento vero?”sospirò ma non rispose,tenevo piede a pochi millimetri dalla bocca fissandola,”allora?te l’ha mai fatto?”sospirò “no non me l’ha mai fatto”le sorrisi,”che coglione” sussurrai,sorrise a questa mia offesa,infilai la punta del piede in bocca e cominciai a succhiarle le dita,la sentii mugolare,tolsi il piede,”di la verità, questa mattina ti è piaciuto guardare la mia patta gonfia?”dissi fissandola negli occhi,non rispose ma si lecco le labbra facendomi intuire la risposta,con altra mano le presi il piede destro e lo poggia sul mio pacco “ecco l’effetto che mi hai fatto sia questa mattina che adesso”,avevo la patta che stava esplodendo,sospirò “me n’ero accorta già questa mattina stronzo”,spostai il piede destro dalla mia patta, la sbottonai mentre mi fissava incredula “non possiamo,non possiamo,ti prego”,lo tirai fuori,18cm duri come il marmo “Possiamo,Possiamo,inutile fingere,lo vuoi tu e lo voglio pure io,l’unico che non vorrebbe è solo tuo marito” presi il piede destro e lo poggiai sul cazzo facendolo coprire dalla pianta “ahhhhh che goduria”urlai,il contatto del piede velato col cazzo mi provocò un brivido che mi percorse tutta la schiena “muovi lentamente il piede mamma,accarezza il cazzo con la pianta”iniziò a farlo,mentre io ricominciai a leccare e sniffare il suo piede sinistro.
Avevo sognato quei momenti dall’età di tredici anni e adesso li stavo vivendo,ero lì sul divano di casa,assieme alla donna che mi aveva donato la vita,le stavo leccando un piede mentre con l’altro mi accarezzava il pesce,non staccavamo gli occhi l’uno dall’altra,i suoi occhi emanavano solo lussuria ormai, tolsi di bocca il piede sinistro,lo presi in mano e lentamente lo portai sul cazzo,intuì subito le mie intenzioni “o Dio no”,sorrisi “invece si invece si mamma”,posizionai il pesce in mezzo alle sue piante velate,mi si le mie mani sui piedi per tenerli tretti intorno ad esso,e cominciai a farli andare su e giù lentamente “ahhhhh che bello,che grande femmina”sorrise,tolsi le mani e lasciai che continuasse da sola con i piedi,lo faceva in modo divino,”lo hai mai fatto a lui?”,fece cenno di no con la testa,poi come se mi avesse letto nel pensiero, ridendo anticipò la mia già pronta battuta “che coglione”,scoppiai a ridere “noto che hai fatto in fretta a diventar da moglie modello a zoccola ”sorrise “vaffanculo stronzo,la colpa e tutta tua,non dovevamo farlo,ma ti rendi conto chi siamo?”la guardai “certo che me ne rendo conto,e proprio questa la cosa arrapante,siamo una madre e un figlio che si stanno trasformando in una coppia di amanti,amanti incestuosi”.
Mi stava segando divinamente,i suoi piedi velati mi stavano portando in paradiso,”è peccato mortale quello che stiamo facendo,ma mi piace tanto”disse con voce incredibile con lo sguardo rivolto ai suoi adulteri piedi,ormai aveva perso tutti i freni inibitori,”che bel cazzo che hai, un palo di carne,altro che il cazzo moscio di quel bavoso” sorrisi “mi hai fatto bene mamma”aumentò la velocità dei piedi, “ti ho fatto davvero bene bene figlio mio”.
Mi sembrava tutto un sogno,lei era li sul divano accanto a me,con la schiena poggiata al bracciolo,a cosce larghe e con i piedi che mi segavano il cazzo,entrambi elogiavamo le doti dell’altro offendendo nel contempo suo marito,allungai la mano sinistra e la portai tra le sue cosce,comincia a palparle la fessa da sopra i fuseaux che vista la loro aderenza evidenziavano una magnifica spacca, facevo su e giù con la mano,”sento il fuoco sotto il palmo della mano,la tua fessa è bollente”,mugolò,si lecco le labbra “mi stai facendo impazzire maledetto”,passai il pollice lungo tutto la spacca,lo spinsi quasi come a volerlo infilare dentro,”uuuu che bravo che sei”mi chinai tra le sue cosce mentre lei continuava a segarmi con i piedi mantenendo ritmo perfetto,poggiai le mani sui suoi interno cosce,arrivai con il viso alla sua intimità,poggiai il naso sulla spacca e sniffai con decisione,le narici furono subito invase dal suo magnifico odore “madonna mia, nonostante fuseaux,collant e mutandine,mi è arrivato direttamente nel naso il profumo della tua fessa,mi fa impazzire”tirai fuori la lingua e leccai tutta la spaccata,il tessuto sotto la mia lingua si presentò umido,segno evidente che si stava bagnando,”mmmm sei fradicia tesoro mio” mi mise una mano nei capelli “porco ho un lago tra le cosce”poggiai le labbra sul suo frutto e lo baciai,una prima,una seconda ed una terza volta,mise mani sulla mia testa e mi schiaccio letteralmente il viso sulla sua intimità “bambino mio”.
Stavo impazzendo,ero con il naso incollato tra le sue cosce mentre lei fermatasi nella sega, aveva lasciato il piede destro sulla nerchia,e aveva portato il sinistro sotto ad accarezzarmi i coglioni, ero letteralmente fuori di testa,nonostante come ripeto la sua fessa non fosse nuda,ma coperta da più indumenti sprigionava quel suo magnifico odore che mi arrivava dentro come una fucilata,con le narici pregne di lei,tolsi il naso e strofinai la mano destra velocemente su tutta la forma della spaccata “che femmina,che femmina” urlai,si mise mano nei capelli scompigliandoli “femmina in colore “urlò, spinsi con decisione due dita,portando a far penetrare dentro il tessuto che la copriva “sii sei una femmina in calore vita mia,ripetilo”reclinò in dietro il capo urlando “siiiii sono una femmina in calore,una moglie in calore”infilai ancora più dentro le dita facendola rabbrividire “siii tesoro mio, sei una moglie in calore,una moglie infedele,dillo dillo vita mia, gridalo sono una moglie infedele”.
Rialzò la testa,mi guardò fissa negli occhi,il suo viso era stravolto,rifletteva tutto il suo stato di arrapamento “sono una moglie infedele,sono una moglie infedele,sono una moglie infedeleee”gridò con tutta se stessa “alla faccia suaaaaaaa”a quelle offese impazzii “si vita mia,alla faccia di tuo marito,alla faccia di quel gran cornuto” sorrise,”quanto tempo abbiamo ancora?”sussurrò,voltai il capo per guardare orologio a pendolo,incazzatissimo tira una bestemmia, che per correttezza non mi sembra il caso di star qui a scrivere,eravamo talmente presi che nessuno dei due si era accorto che si erano fatte già le 20 e 05 “cazzo sono le 20 e 05 vita mia”imprecò “come le 20 e 05?porca miseria quello tra un po' torna e praticamente per due ore ci siamo solo stuzzicati cucciolo!”
Ero incazzatissimo “lo so’ lo so’ ma ero troppo preso e non ho guardato orologio”, tolse i piedi dal mio cazzo “dai tocca risistemarci,non abbiamo troppo tempo”,la guardai “abbiamo ancora una ventina di minuti”,si alzò dal divano “ ma che credi che io non ne abbia voglia?dopo tutto quello che abbiamo fatto ho una voglia di chiavare che nemmeno immagini,ma quello torna,non possiamo rischiare lo sai”si stava sistemano i capelli raccogliendoli in una pinza per capelli,ero fuori dai gangheri “io devo venirmene,già non riuscirò a chiavarti,ma addirittura non venirmene nemmeno no,questo no,non glie la do questa soddisfazione a quel cornuto”.
La presi per mano,”vieni le dissi”,protestò “non fare lo stronzo non abbiamo tempo”,non stetti a sentirla,la portai nella loro camera matrimoniale “pazzo sei pazzo” continuava a ripetere “dai spogliati le dissi,fai in fretta,e stenditi a sfregio dove dorme lui,poggiati con la schiena alla spalliera,voglio guardarti negli occhi mentre faccio questa cosa”le dissi mentre mi sfilai contemporaneamente jeans e boxer e sbottonata la camicia la lancia sulla poltrona ai piedi del letto restando completamente nudo e a cazzo duro.
La guardai mentre toglieva maglione e fuseaux lasciandoli sul pavimento,indossava reggiseno bianco,porto dita all’elastico dei collant color carne sotto ai quali aveva un paio di mutandine bianche con ricamo sul davanti,pronta a sfilar in un colpo solo entrambi ”no no tienili” gli dissi,mi guardò dubbiosa “li tengo?” “si si tienili, altrimenti non rispondo più di me,va a finire che te lo schiaffo dentro e non lo tolgo più se li togli”si sdraio dove dormiva lui,sul lato sinistro del letto,e come le avevo detto io si sistemò con la schiena poggiata alla spalliera mettendosi anche il suo cuscino dietro i fianchi,salii sul letto mettendomi davanti a lei con le ginocchia poggiate sul materasso,fissandola presi i suoi piedi velati e li portai al mio cazzo,misi il pesce tra le due piante,tenni fermi i piedi mettendogli le mani ai lati, e comincia a farmeli,facevo avanti e indietro con ritmo regolare,il nylon a contatto col pesce mi faceva morire,”che bello che bello,tua moglie sta distesa qua,sul tuo letto,dalla parte dove dormi tu,e io sono davanti a lei,mi sto scopando i suoi piedi”lei scuoteva la testa scompigliando i capelli che aveva sistemato prima “si che bello che bello,mio figlio mi sta scopando i piedi”.
Aumentai un po il ritmo “mi fai impazzire mamma!”,si mordeva le labbra fissandomi negli occhi,guardai la sveglia digitale che stava sul comodino,segnava già le 20 e 15,eravamo quasi al limite di orario,aumentai ancora il ritmo della chiavata di piedi,ero velocissimo,lei si mordeva le labbra “dai dai dai bambino mio,mi stai facendo impazzire” andavo velocissimo “sei tu che mi fai impazzire mamma,dai lo stiamo facendo cornuto di piedi”, mugolò” si si si cornuto di piedi,cornuto cornuto cornuto” urlò con voce rotta dal’ eccitazione.
Il sentir lei che lo chiamava ripetutamente cornuto mi portò al culmine,sentii le palle tremare,tolsi i piedi dal cazzo,mi infilai tra le sue cosce larghe,poggiai la capocchia sui collant al’ altezza della fessa “toccalo toccalo toccalo”le urlai,allungò mano sinistra,strinse il pesce proprio nello stesso attimo in cui cominciai a spermare “si si si si si si” urlai fissandola negli occhi“si si vieni vieni vieni imbiancami tutta” gridò lei,svuotai i miei coglioni,otto spruzzi di sperma bollente le imbiancarono i collant,glie li spalmai col mio cazzo mentre lei continuava a dire “dio che bello dio che bello”mi chinai su di lei,arrivai davanti al suo viso,era bellissima,col volto rosso per l’eccitazione,una ciocca di capelli che le cadeva sul viso,tirai fuori la lingua,capì subito,tiro fuori la sua lingua e la intrecciò alla mia, limonammo così,oscenamente,le lingue si intrecciavano e si succhiavano come solo due amanti sanno fare,nella stanza riecheggiava solo l’osceno succhiarsi delle nostre lingue, la fissai, “alla faccia di tuo marito “ sussurrai, “si alla faccia di quel cornuto “ mi replicò.
La sveglia segnava le 20:25 saltai dal letto,”dai mamma che arriva” dissi, lei sistemò coperte mentre io mi rimettevo velocemente i jeans,rimise maglioncino,la guardai indicando i collant le dissi “non toglierli”, mi sorrise prese i fuseaux,si sedette sul letto infilandoseli una gamba per volta,sorridendo disse “ che figlio malato che ho”mi rimisi la camicia,ridendo mi avvicinai a lei,si alzò dal letto e tirò su i fuseaux,fissandola negli occhi le misi la mano destra tra le cosce,”così questa sera gli starai accanto col mio sperma addosso” sospirò “che depravato che sei figlio mio”.
Andammo in cucina,tra qualche minuto sarebbe arrivato,lei si mise dietro finestra,guardava la strada,le andai alle spalle,le cinsi i fianchi e portai il mio bacino ad incollarsi col suo culo,sospirò,le diedi un bacio sul lato sinistro del collo,”scusami se ho pensato solo a me stesso oggi,avrei voluto fermare il tempo per permetterti di godere assieme a me,sarebbe stato bellissimo,perdonami mamma”non rispose,allungò solo la mano sinistra dietro e mi accarezzo la guancia,baciai la sua mano “ti è piaciuto mamma?”,guardando fuori sussurrò “in qualità di sua moglie si, mi è piaciuto tanto,in qualità di tua madre, dovrò dormirci su questa notte e domani te lo saprò dire” le accarezzai i capelli,diedi un bacio alla sua nuca “ ti voglio bene mamma”,dal fondo della strada vedemmo il fascio di luce provocato dai fari della sua macchina “è tornato tuo marito” sussurrai,guardò la sua auto imboccare la rampa del garage,si voltò,mi accarezzò il viso,poggio delicatamente le sue labbra alle mie,mi diede un casto bacio,si staccò e sorridendomi sussurrò “ Si è tornato il cornuto”.


continua

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