Una notte da Davide

Scritto da , il 2017-03-18, genere gay

Quando restavo a dormire nella vecchia casa di Davide, poiché la sua stanza era piccola, dovevo dormire nella stanza degli ospiti. I suoi genitori andavano a letto presto e anche noi perché il giorno seguente c’era scuola. Ora però era estate e noi potevamo stare alzati fino a tardi. La nuova stanza di Davide era nel seminterrato lontano da tutti. La scala era sull’altro lato della casa. Lui aveva la sua TV e anche il telefono!

Dopo cena l'aiutai a scaricare le sue scatole, ognuna aveva scritto il suo nome ed erano accatastate in sala e nell’ingresso. Avevamo spostato parecchia roba quando decidemmo di andare a letto. Io ero veramente stanco e anche se l'idea di stare su fino a tardi fosse allettante, avevo voglia di andare a letto.

Andai in bagno per primo e mi lavai i denti, mi misi il pigiama e una maglietta pulita. Da giovane ero piuttosto timido e non ero abituato ad essere visto nudo. Davide era più disinvolto, quando uscii per lasciargli il posto in bagno, aveva solo le mutande. Quando uscì io ero già a letto e lui scivolò vicino a me e spense la luce.

Parlammo della sua casa nuova, di scuola e di alcune delle cose che avevamo progettato di fare quell'estate. Penso di essermi addormentato perché non ero sicuro di cosa mi avesse svegliato. Ero sdraiato ed ascoltavo, ma l'unico rumore che sentivo era il respiro di Davide. Mi sentivo tranquillo ma era duro capire perché. Mentre ero sdraiato cominciai a capire quello che mi aveva svegliato.

Mentre stavo ricominciando a sonnecchiare notai che Davide si era girato borbottando incoerentemente qualche cosa. Quando si girò il suo braccio si appoggiò leggermente sul mio stomaco. Io stavo per girarmi sopra la schiena per farglielo cadere altrove, quando lui cominciò a borbottare e cominciò a muoversi. Pensai che fosse scomodo ed avrebbe spostato il braccio ma scoprii che la sua mano ora era vicina il mio inguine. Io stavo cominciando ad essere più sveglio, mi stava diventando un po’ duro e mi sentivo a disagio. La sua mano si stava muovendo lentamente più vicino al mio inguine e non ero sicuro di cosa volesse fare. Avevo pelle d’oca dappertutto quando la sua mano toccò il mio pene. Lasciò che la sua mano restasse là per qualche secondo. Non sapevo se fosse sveglio o no e non sapevo cosa avrei detto se avessi dovuto parlare. Avrei potuto girarmi, ma ero in una condizione così strana che non lo feci. Mi piaceva la sensazione e volevo che continuasse.

Dopo qualche secondo le dita di Davide cominciarono a strofinare lentamente su e giù sulla protuberanza nel mio pigiama. Capii che probabilmente era sveglio e mi stavo chiedendo cosa stesse facendo. Io non mi ero mai masturbato e non sapevo che strofinando ci si potesse sentire così. Specialmente quando qualcun’altro lo faceva per me.

Il mio uccello si era impigliato nelle pieghe del pigiama, col movimento si liberò; alla fine la testa cominciò a spuntare dalla patta del pigiama. Davide stava facendo correre le dita sul mio cazzo. La sua mano ora stava strisciando sulla cima del mio pene ed era così bello, io ero veramente eccitato.

Avevo cominciato a respirare più affannosamente e questo fece capire che anch’io ero sveglio. Davide smise di toccarmi e si girò verso di me. Dopo aver aspettato qualche secondo per vedere se ero ancora addormentato, estrasse lentamente il mio cazzo dalla patta. Ora era duro come doveva essere ed io ero in paradiso. Tentai di non respirare troppo pesantemente.

Lui cominciò a far correre leggermente le dita lungo l'asta del mio pene toccandolo appena. Mi masturbava mentre lo faceva. Su e giù, su e giù andavano le sue dita. Io non potevo muovermi. Era troppo bello per fare qualcosa che lo facesse fermare. Le sue dita si chiudevano lentamente sul mio cazzo, tiravano lentamente la pelle su e giù mentre mi strofinavano.

Il suo ritmo stava aumentando ed io mi sentivo piuttosto strano. Mentre la pelle saliva e scendeva avevo quasi la sensazione di dover andare in bagno. Avevo paura di fare la pipì su di noi. Tentai di fare del mio meglio per respingere quella sensazione. Ora stava masturbandomi piuttosto forte e quella sensazione che avevo stava cambiando. Non so come descriverlo, ma era veramente eccezionale.

I miei occhi erano chiusi ma vedevo, sapevo che non stavo sognando ma vedevo Davide. Lui stava stando in piedi vicino il lago senza vestiti. Anch’io non li avevo, volevamo fare il bagno nudi e stavamo andando verso l’acqua. Io continuavo a guardare per vedere quello sembrava il suo cazzo ma non riuscivo a vederlo.

Le dita di Davide erano intorno al mio uccello e stavano muovendosi alla velocità del lampo. Il mio 'sogno' sembrò scomparire quando sentii una sensazione come di qualche cosa che si muoveva su per il mio cazzo. Sentivo quel formicolio nelle mie palle e quella sensazione di voler sparare qualche cosa che era nel mio pene. Stavo ansando e sentii un'esplosione dalla punta del mio pene. Stavo sprizzando sulla mano di Davide, sulla mia t-shirt e dappertutto. La sensazione durò per un quella che sembrò un'eternità. Davide continuava a tenermi l’uccello e questo continuava a farmi venire. Io ero in un'altra dimensione! Colori ed immagini balenavano oltre i miei occhi chiusi ed era meraviglioso.

Prima che me ne rendessi conto Davide aveva fatto scivolare il mio pene nel mio pigiama. Io non me n’ero accorto e lui mi stava scuotendo il braccio tentando di svegliarmi. Aprii gli occhi, chiedendomi perché non mi lasciava dormire, come non capivo quello che diceva: "Svegliati! Hai un incubo!"
Guardai e vidi quel fluido appiccicoso e bianco latteo sulla mia t-shirt. Davide disse: "Sembra che tu abbia avuto un sogno bagnato! ". "Cosa intendi?" Lui spiegò che crescendo qualche volta il mio cazzo sarebbe esploso così mentre sognavo di persone che mi piacevano.

Penso tentasse di farmi credere che avevo avuto un sogno e per questo era accaduto, ma sapevo che non era così. Lui toccò lo sperma e ne strofinò dentro le dita:. "Dio, che casino hai fatto! Sarà meglio che tu pulisca.” Andò in bagno e prese un asciugamano per me. Cominciai a passarlo su t-shirt e pigiama quando lui mi prese l'asciugamano, mi alzò la t-shirt e cominciò a strofinarmi lo stomaco per pulirmi, poi mi tirò giù il pigiama e strofinò l'asciugamano sul mio cazzo: "Sei veramente sporco, facciamo una doccia."

Si avviò verso il bagno ed io lo seguii. Aprì la doccia ed aggiustò la temperatura dell’acqua mentre io scivolavo fuori dai miei vestiti. Saltai nel box e chiusi la porta. Dopo pochi secondi la porta si aprì e Davide entrò. Un brivido mi salì su per la schiena. Mi girai e provai ad uscire, ero imbarazzato, confuso e volevo andare a casa. "Guarda questo" lui disse. Quando girai la testa, vidi la sua mano sul suo uccello. Era duro e lo stava strofinandolo, come aveva fatto con me. Non riuscivo a distogliere gli occhi da quello che stava facendo. Non sapevo cosa dire.

"Sai che puoi strofinarlo quando è duro così e sparerà come hai fatto a letto. Forza, prova, è veramente super!" Lo guardai per un altro secondo o due, non sapendo cosa fare. Poiché non mi toccavo, allungò una mano, prese la mia e la mise sul suo pene, poi sposto la mia mano su e giù, io cominciavo di nuovo a sentirmi strano,a guardarlo masturbarmi. Quando lui tolse la mano, mi accorsi che la mia continuava a muoversi. Non riuscivo a fermarmi e guardavo, quella sensazione stava tornando e non volevo fermarmi. Lui cominciò a sparare sperma sulle pareti della doccia.

Rimasi stupito, sparò come un estintore. Io venni di nuovo, ma uscirono solo poche gocce. Tuttavia la sensazione era là mentre la mia testa stava esplodendo. Restammo là a guardarci giocare con noi stessi.

Eravamo amici da tempo, ma io non sapevo che lui era così, avevamo parlato di tutto ma mai di sesso. Parlavamo solo di scherzi sexy come tutti. Non parlammo più di quella notte o della mattina dopo. Cominciammo a mettere le sue cose sulle mensole e non parlammo molto. Io non sapevo cosa avrei potuto dire su quello che era accaduto. Tutto sembrava come un sogno.

Quando mi vennero a prendere e stavo salendo in macchina, Davide mi disse: "Torna presto a dormire da me." Ci pensai per un secondo o due e dissi: "Sicuro, forse il prossimo fine settimana." Non so perché ero così pronto a provarlo di nuovo, ma penso che ci fossero ancora delle cose che Davide poteva insegnarmi!

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