Parlo con te

Scritto da , il 2017-02-14, genere masturbazione

Perché parlarti indirettamente?
Perché parlarti di una mia fantasia tramite un racconto?
Masturbiamoci insieme, facciamolo ora. No, non provare a contattarmi, posa semplicemente la tua mano su quel bel pacco ,e limitati a leggere cosa ho da dirti.
Se invece tu fossi una donna, non chiudere, fammi compagnia ugualmente. Nonostante io abbia una gran voglia di cazzo in questo momento, non dispiace mai accarezzarsi le gambe e scambiarsi dolci baci sulle labbra, poi magari scendere giù lentamente fin che una lacrima non sgorga dai nostri bei fiorellini bramosi.
Su dai, sbottonati, e fammelo ammirare mentre è floscio, tienilo tra le dita e accarezzati la punta, intanto qui io e la mia amica lettrice ci sbottoniamo la camicia e cominciamo a strizzarci il seno.
Due belle tette a pera ,enormi, con grandi capezzoli gioiosi e ritti, attendono solo d’essere sfiorati per diventare duri come la pietra.
Mentre sto seduta così, con la schiena curva, loro sono talmente grandi da arrivarmi alla pancia … Che belli che sono. Aspettano solo di essere leccati , riempiti di saliva e ciucciati. Adoro il primitivo istinto di farmi ciucciare le tette, e a mia volta amo ciucciarle anche io, sia le mie, che quelle di qualunque altra bella ragazza. Magari mentre la vagina mi gocciola carica di voglia d’essere cavalcata, o magari pregna di sperma appena concesso.
Mi massaggio il seno mentre scrivo, lo faccio passando il palmo cosparso di crema in mezzo alle due poppe, mentre so che il tuo cazzo è già bello duro.
Che aspetti a segarlo? Perché farlo lentamente?! Mostramelo! Fammi vedere la tua cappella, segati per bene, scendi in fondo fino alla radice, sono a bocca aperta per te, stupefatta dalla bellezza del tuo pisello, mentre mi tormento la vagina con una mano, in attesa che tu me lo faccia mettere in bocca.
Voglio spremerlo con le mie labbra cosparse di rossetto rosso, giocarci con la lingua tutto intorno fino a farti impazzire.
La mia passera adesso è un fuoco che vuole esplodere. Per venire gli basterebbe anche un piccolo pene duro che la sfiorasse .
Uno davanti, e uno dietro, magari mentre una dolce figa si lasciasse leccare le labbra della sua vagina, il suo clitoride, i suoi peli, ii suoi umori.
Massaggiati i coglioni, accarezzali, immagina la mia lingua che te li spennella per bene,e poi giù fino alle tonsille con quella cappella.
Sborra !
Si, più veloce!
Fallo, fallo per me, io sto per venire.
Regalami questa soddisfazione,inondami queste due belle tette che non aspettano altro, sborrami in pancia.
Fallo per me! Che sto venendo mentre scrivo ,immaginando il tuo cazzo che mi esplode dentro inondandomi.
Ti concedo il mio culo, la mia bocca e i miei occhi, ma tu dedicami almeno anche due sole gocce, e dimmi come è stato

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