Trans express

Scritto da , il 2009-09-23, genere trans

Ero sul treno, stavo ritornando a casa dopo le lezioni. Sono un universitario, un ragazzo normale, tranquillo. Socievole e simpatico, anche bello (così mi giudicano le ragazze). Ho un bel viso e un bel fisico. Insomma un tipo piacente anche al primo sguardo. Ma non me ne vanto, non mi piace. Durante questo viaggio per tornare al mio paese, mi imbatto in una ragazza un po’ particolare, come avrete modo di constatare voi stessi...
Entro in treno, un treno locale, che ci mette circa un’ora per compiere la distanza dalla città al mio paese. La carrozza dove siedo io è quasi tutta vuota, a eccezione di qualche signore anziano in fondo seduto alla parta opposta del vagone. Forse dipende dall’ora, forse dal periodo, ma a me piace che non ci sia folla: si respira e si sta più tranquilli. Poco prima di partire sale una ragazza, una mora alta circa 180 cm, un fisico statuario. Veste con una gonna che arriva sopra le ginocchia, che mette in mostra delle gambe perfette belle sode.
La camicetta bianca attillata che non riesce a contenere de seni (sicuramente una 4° abbondante) che sembrano voler esplodere. Un viso liscio, pulito, senza trucco; labbra quasi carnose e occhi azzurro chiaro. I capelli sono neri, lisci, fino alla spalla. Si siede di fronte a me e sono un po’ imbarazzato ad avere di fronte una simile presenza statuaria. Quando il treno parte lei sistema la valigia e la borsetta sul sedile di fianco. Mi guarda, lanciando degli sguardi ammiccanti e io ricambio. In un primo momento non succede nulla, poi è lei a iniziare il discorso
"Sei uno studente vero?"
"Si, come l’ha capito?"
"Beh, io sono una studentessa lavoratrice, un po’ più grande di te, quindi ci si riconosce tra noi!"
Scopro che si chiama Nicole e che lavora, per pagarsi gli studi, presso un bar, gestito da una sua amica. Ma poi il discorso si ferma li, non so cosa dire, per non sembrare troppo invadente. Lei mi fa dei complimenti per mettermi a mio agio e rompere il ghiaccio e anche io ricambio. La sua voce è molto bella e dagli occhi e dai doppi sensi capisco che sa il fatto suo...
"Devo andare in bagno, mi tieni d’occhio la borsetta?"
"Certo!"
Si alza, si aggiusta la gonna e si intravede un perizoma nero, forse di pelle. Il mio cazzo si gonfia all’istante; lei se ne accorge, ma forse l’ha fatto di proposito, per provocarmi. Esce dal vagone ed entra in bagno. Poco dopo sento suonare un telefono; dapprima non capisco, poi avvicino la borsetta e noto che il rumore proviene da li. Il numero è privato, non appare, ma rispondo. Magari è qualcuno di importante ed è meglio avvisare che la signorina Nicole è occupata. Quando rispondo, con mio grande stupore, mi accorgo che è Nicole che mi parla:
"Scusa, puoi venire verso il bagno, la porta si è inceppata, prova a tirare dall’esterno, per vedere se si apre"
Io acconsento, chiudo il cellulare e lo porto con me, in caso di bisogno. Vicino la porta del bagno busso e lei risponde. Provo ad aprirla, ma noto che è aperta e quando vado per vedere cosa succede una mano mi tira all’interno e chiude la porta, era Nicole e quella era stata solo un pretesto per farmi entrare in quel luogo chiuso.
"Ma cosa?" io non capisco cosa stia succedendo.
Lei non parla, ma si alza la gonna e sotto sbuca un cazzo di quasi venti centimetri a riposo. Una cosa impressionante, chi si sarebbe mai aspettato che quella donna perfetta e sensuale fosse un trans? E che trans, un cazzo che avrebbe fatto invidia e paura allo stesso tempo a tutti, senza parlare, mi prende con le mani e mi avvicina la testa al cazzo e me lo infila tutto in bocca. Dapprima mi dimeno, ma poi, dopo qualche schiaffo, capisco che non posso più tirarmi indietro. Comincio a pompare su e giù, come se l’avessi fatto da sempre. In poco tempo il cazzo di Nicole raggiunge i 25 cm con un diametro pazzesco. Lo esco fuori dalla bocca, una cazzo enorme, pieno di venature, con un glande rosso, turgido, che sembrava volesse esplodere.
"Dai bello, che ora ti faccio divertire..."
Me lo rimette di nuovo in bocca. Faccio fatica a farlo entrare, ma poi comincio a slinguare da tutte le parti, lo insalivo bene. Lei si eccita e mi bagna leggermente la bocca. Lo tira fuori, si accorge che sono super eccitato. Mi fa alzare in piedi e mi sbottona i pantaloni e me li tira giù assieme ai boxer. Mi fa un pompino perfetto, tanto che vengo subito e le riempio tutta la bocca, ma lei non sembra soddisfatta.
"E ora tocca di dietro!" mi dice con tono malizioso, facendo scorrere con grande sensualità la mano lungo tutta l'asta in erezione.
Oramai sono in preda a Nicole. Non so se la cosa mi piaccia o meno, ma non oso contraddirla. Mi fa appoggiare le mani sul lavandino e mi dimena un po’ il cazzo. Comincia a passarmi la lingua sul mio buco, inumidendo tutto e entrando leggermente dentro. Sono talmente eccitato che il mio cazzo si rigonfia ed è già pronto a schizzare di nuovo, ma lei mi ferma.
"Aspetta e vedrai cosa succede ora!"
Mi afferra per i fianchi e un brivido mi percorre tutto il corpo. Dapprima sento qualcosina vicino al buco, poi entra a poco a poco, finché tutto non è dentro. Oramai mi ha sfondato e sento una cosa dura e calda che sembra voler aprire tutto, non credevo di poter prendere un cazzo di quelle dimensioni. Appena è tutto dentro comincia a muovere il bacino, facendolo entrare e uscire per metà. Urlo un po’ per il dolore, ma presto si trasforma in piacere. La incito a continuare e lei aumenta il ritmo. Non ce la faccio più, schizzo per terra un altro getto di sborra senza neanche toccarmi. Lei mi fa piagare ancora di più, in modo che il sede fosse ancora più in vista e batte talmente forte che sudo un po’.
Oramai è fatta, mi stava piacendo, e volevo non finisse mai, lo tira fuori, se lo prende in mano e con l'altra mano mi preme verso il basso. Capisco subito cosa devo fare, mi inginocchio e lei senza nemmeno darmi il tempo di aprire la bocca gode. Un getto di sborra calda e infinita mi copre tutto il volto. Tutto il volto ne è pieno, persino gli occhi, mi bacia e poi mi fa pulire e mi fa sciacquare. Ci rivestiamo, ma prima che Nicola apra la porta, la prendo, la metto con le spalle al muro e la bacio. Un lungo e appassionato bacio con la lingua che lei ricambia con molto piacer, io ne approfitto per strusciarmi a lei, o meglio strusciare i nostri cazzi, anche se sono nei vestiti. Lei ne è contenta e lo si sente visto che è ancora eccitata. Prima di uscire mi chiede:
"Si vede da sotto la gonna? È ancora in tiro..."
"Ci penso io!" le dico.
Mi è talmente piaciuto quel cazzo che lo riprendo di nuovo e la faccio venire di nuovo, ma stavolta sborra nel water. Ora il cazzo si rilassa e se lo infila tra le gambe e si mette il perizoma e la gonna, bene.
Usciamo dal bagno, ci risediamo e parliamo. Subito dopo la voce del capotreno annuncia che la prossima è l’ultima fermata, avevo perso la mia stazione, am non mi importava un gran che. Scendiamo, ma non ci scambiamo i numeri di telefono, dice che il numero lo usa per lavoro e non vuole avere problemi. Anche se scontento, non posso far altro che salutarla, da quel giorno prendo il treno con più gusto, sperando di rincontrarla...

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