Ricattata

di
genere
dominazione

La mia storia ha dell'incredibile!
Sono stata completamente trasformata da una serie di eventi che hanno caratterizzato la mia vita negli ultimi sei mesi.
Mi chiamo Maria sono una ragazza di 22 anni, studio lingue orientali all'Università di Venezia, sono molto carina e ne sono stata sempre molto consapevole.
Il mio hobby preferito è la recitazione e qualche volta riesco a fare qualche comparsa in alcune rappresentazioni teatrali.
La mia famiglia è molto ricca ed sono sempre stata educata a vedere il sesso come una cosa da fare solo senza superare certi limiti ben definiti.
Il mio ragazzo, Marco, ha 23 anni e studia anche lui, ma a Roma.
Stiamo insieme da ormai da sette anni e sono stata sempre fedele, ma in campo sessuale non gli ho mai concesso nulla più del dovuto. Marco è stato il mio primo ed unico ragazzo, almeno fino a giugno scorso.
Anche lui è cresciuto in una famiglia molto ricca e religiosa e per questo anche le sue richieste sessuali erano facilmente soddisfabili.
Io e le mie amiche la pensavamo tutte allo stesso modo: non bisognava mai concedersi più di tanto, ritenendo il sesso orale, anale e di gruppo solo come qualcosa adatto ad umiliare le donne ed adatto a persone senza classe.
A teatro conobbi Silvia, 22 anni, che aveva la mia stessa passione per il teatro e tra le altre cose si scopava il mio fratellastro, Enrico di 25 anni completamente diverso da me, in particolare in campo sessuale.
Silvia conobbe Marco grazie a me perché qualche volta la invitavo a casa mia a provare qualche parte, ma il nostro rapporto finiva lì in quanto la ritenevo una donna con poca classe, insomma diciamo pure una troia!
Enrico mi ripeteva ogni giorno che Marco era solo un povero imbranato e che fino a quando sarei rimasta con lui non avrei mai provato il vero piacere di sentirsi troia.
Comunque non le davo nessun ascolto perché ero convinta che l'amore era molto più importante del sesso!
Ed ecco che quella puttana della Silvia e quel porco instancabile del mio fratellastro decisero di cambiare completamente la mia vita.
Io ero estremamente convinta che tutte le porcate che Enrico le faceva e che lei puntualmente mi raccontava erano solo volte ad umiliarla e che una donna doveva rifiutarsi di fare certe cose.
Il tutto iniziò quando i miei andarono in vacanza per un mese.
Mio padre, come al solito, ci disse di non toccare la sua auto, un Mercedes cabrio che lui trattava quasi meglio di noi.
Ma io ed Enrico ogni volta non ci facevamo scrupolo e scorazzavamo per le vie della città incuranti che se fosse successo qualcosa all'auto non avremo più visto la luce del sole e soprattutto soldi per una vita.
Avendo la casa libera Enrico invitava Silvia a casa per fotterla in tutti i modi possibili, ma io non davo importanza alla cosa finché le loro scopate avvenivano nella sua stanza.
Ma un giorno tornai a casa e vidi una scena per me allucinante: Silvia era a quattro zampe nuda in mezzo alla stanza con Enrico che le offriva un cazzo incredibilmente grosso e lungo da succhiare.
Rimasi scioccata da quella scena ed era la prima volta che vedevo un altro cazzo in tiro.
Rimasi in silenzio ad osservare quella scena pensando a quanto insignificante era l'uccello del mio ragazzo a confronto di quello di Enrico.
Iniziai a bagnarmi ed ero così eccitata che non riuscivo a distogliere lo sguardo da quella scena: Enrico le teneva la testa ben stretta e cercava di farle ingoiare quanto più possibile del suo cazzo.
Urlava parole come:
"Succhia brutta troia fammelo diventare di pietra".
Lei cercava di seguire il ritmo da lui imposto mugolando come una cagna in calore.
Ad un certo punto lui le tolse il l'uccello dalla bocca e le disse con fare molto minaccioso:
"Lo sai cosa si meritano le vacche come te?"
La girò e gli puntò quell'enorme pezzo di carne tra le chiappe.
Potevo vedere chiaramente la faccia di Silvia, sapeva cosa l'aspettava!!!!
La troia urlava:
"Inculami lurido bastardo, inculamiiiiiiiiiii!!!"
Enrico la penetrò con violenza, la faccia di Silvia era di eloquente sofferenza. Enrico stantuffava il culo di Silvia con una violenza animalesca strappandole feroci urla di dolore miste ad un piacere perverso.
Io ero eccitatissima, ma anche imbarazzatissima.
Non avevo mai fatto nulla di tutto ciò, non ero mai andata al di là della posizione del missionario.
Enrico stava per venire tirò fuori il suo cazzo dal culo di Silvia che credo ormai fosse aperto all'inverosimile ed urlò:
"Maria vuoi finire tu il lavoretto?"
La cosa mi lasciò di pietra, il bastardo sapeva che ero lì a guardarli! In quel momento Silvia prese in bocca il cazzo maleodorante di mio fratello e si fece venire in bocca.
La sborra le colava sul viso e sul seno, io sempre imbarazzatissima mi avvicinai ed Enrico che con fare molto baldanzoso mi chiese:
"Ti scopa così quello sfigato di Marco?"
Io rossa in viso gli dissi:
"Siete dei porci, degli animali, vergognatevi!" e scappai velocemente nella mia camera.
Sentivo le loro risate, ma cercavo di ignorarli.
Telefonai immediatamente a Marco e lo invitaii a casa mia la sera stessa cercando un pò di conforto, ma non gli dissi niente di tutto ciò.
Non uscii dalla stanza per tutta la sera e mentre parlavo con Marco quelle immagini di sesso sfrenato mi assilavano.
Pensai che forse avrei dovuto parlarne con il mio ragazzo, ma resistetti e decisi di fare l'amore per calmarmi un pò.
Quando Marco si spogliò mi soffermai sul suo fisico poco atletico ed in particolare sul suo uccello di dimensioni veramente modeste.
Cercai di scacciare questi pensieri e di concentrarmi sul fatto che le relazioni non sono basate sul sesso, ma sull'amore e sulla dolcezza.
L'indomani incontrai quella troia della Silvia ancora in accappatoio nella mia cucina.
Le feci una sfuriata intimandola di andarsene e di non tornare più se era intenzionata a dare sfogo ai suoi comportamenti bestiali in casa mia.
Lei mi rispose molto divertita di non tirarmela tanto e che mi servirebbe una bella dose di cazzo.
In quel momento arrivò anche Enrico che sfoggiava un grosso uccello penzolante tra le gambe.
Gli dissi immediatamente di coprirsi quello schifo e che Marco sarebbe sceso a momenti. Lui ribatté dicendomi che ieri non sembrava mi facesse così schifo ed i due porci scoppiarono in una compiaciuta risata.
Lui si avvicinò a lei e le disse:
"Ecco cara la tua colazione amore".
Silvia gli prese la cappella in bocca e con una mano gli accarezzava i coglioni.
Il cazzo di Enrico prese subito vigore e visto da così vicino sembrava immenso.
Ancora una volta sconvolta gli urlai che erano degli esibizionisti bastardi e che erano degni della classe operaia.
La cosa finì lì e per i giorni seguenti non ebbi più problemi, ma non riuscivo a togliermi dalla testa cosa si potesse provare a succhiare un cazzo.
Un giorno decisi di andare a fare shopping in centro e come al solito presi la macchina di mio padre la parcheggiai ed andai in giro per un paio d'ore.
Quando tornai al posto in cui era parcheggiata la macchina con mia grandissima sorpresa non la trovai.
Il panico mi prese all'improvviso, mio padre mi avrebbe ucciso!
Mi avrebbe tagliato tutti i viveri e cosa più importante non mi avrebbe mandato a Londra dove avrei dovuto seguire un corso di sei mesi!
Inizia a piangere dal nervoso lì in mezzo alla strada quando un ragazzo di circa 25 anni mi si avvicinò e mi chiese cosa fosse sucesso.
Io gli spiegai l'accaduto e lui si offrì di aiutarmi.
Conosceva qualcuno che gli avrebbe detto dove era la macchina e dietro il pagamento di una certa somma la si poteva avere indietro in poche ore.
Ma bisognava agire subito e senza avvertire la polizia! Io mi fidai anche se avevo capito che sicuramente nel furto c'era di mezzo anche lui e che era un modo per estorcermi del denaro, ma ero disperata.
Molto ingenuamente lo seguii in un appartamento in centro.
Mi disse che ci volevano cinque milioni, ma naturalmente io non ce li avevo e difficilmente me li sarei potuti procurare in quanto era sabato e le banche sono chiuse!
Allora in cambio gli offrii il mio Rolex più trecentomilalire che avevo in contanti.
Lui mi disse che non erano sufficienti e che non se ne faceva niente a meno che visto che ero un bella figa non mi fossi lasciata scopare.
Inizialmente ero furibonda per la richiesta e mi precipitai verso la porta, ma poi mi venne in mente Enrico e la voglia che avevo di succhiare un cazzo.
L'occasione era perfetta nessuno lo avrebbe saputo ed io non avrei perso la mia tanto amata reputazione.
Inoltre mio padre mi avrebbe privato di tutto!
Non avevo scelta!
Sulla porta mi girai e gli dissi:
"Il Rolex, i soldi ed un pompino, nulla di più".
Il bastardo accettò mi prese e mi fece sedere sul divano. Io tremavo dalla paura, mista ad emozione.
Lui mi ordinò di togliermi la camicetta ed il reggiseno e si pose in piedi di fronte a me. Io eseguii come un robot.
Le mie tette sono grosse e sode e lui apprezzo subito la visione un quanto notai un notevole rigonfiamento sotto i suoi pantaloni.
Mi strizzò i capezzoli fino a che non divennerò belli duri e mi spingeva il sua arnese sulla faccia.
Con una frase perentoria mi disse ti tirargli fuori il cazzo. Impacciata nei movimenti gli sbottonai i pantaloni.
Il suo uccello era compresso in un paio di slip e come li abbassai un cazzo di dimensioni ottime balzò fuori completamente duro.
Quello che mi stupì non fu la sua lunghezza, ma la sua grossezza.
Rimasi ferma a guardarlo non sapendo cosa fare.
Lui mi disse:
"Cosa aspetti baldracca ingoialo tutto", lo feci, il suo odore era fortissimo, non riuscivo a respirare bene, ma lui incurante di ciò spingeva il suo bacino su e giù.
Mi sentivo trattata come una cagna, mi diceva un casino di parolacce, ma una cosa era certa ero bagnatissima.
Cercai di imitare Silvia e mentre goffamente lo spompinavo con una mano gli massaggiavo i coglioni.
Lui mi disse:
"Brava stai imparando vacca" quasi avesse capito che era il mio primo pompino.
Dopo circa dieci minuti il suo membro divenne ancora più grosso e capii che la sborrata stava arrivando e giudicando dai suoi coglioni doveva essere infinita. Istintivamente mi staccai dal suo uccello.
Ma lui mi disse:
"Devi bere tutto vaccona o il patto non vale, tieni aperta la bocca" e menandosi a più non posso indirizzava il suo cazzo verso la mia faccia.
Un primo schizzo di sborra mi colpì in faccia e dopo affondò la sua nerchia nella bocca costringendomi a bere tutto!
Il sapore era orribile e mi stava affogando, ma lui non mollava la presa.
Una volta finito ho cercato di sputare tutto quello che mi era rimasto in gola, ma lui non contento mi disse di pulirglielo per bene assestandomi un sberla sulla faccia.
Obbedii a quel maiale avendo paura di una sua reazione più violenta.
Il suo cazzo nonostante avesse appena sborrato era ancora semi duro e grosso tanto che dovetti sforzare ancora le mie mascelle per ingoiare e ripulire la sua cappella.
Una volta soddisfatto, con fare molto autoritario, mi disse che la macchina l'avrei trovata dove l'avevo parcheggiata.
Senza proferire una parola me ne andai, umiliata e contenta di aver provato qualcosa che nel mio ambiente non avrei mai avuto il coraggio di fare.
Tornai alla macchina che era lì dove l'avevo lasciata.
Mentre tornavo a caso pensavo a quello che avevo fatto ed iniziavo a provare un senso di vergogna.
Il tutto andava contro i miei principi e mi chiedevo cosa mai avrebbero detto e pensato tutti i miei amici, Marco e soprattutto quel porco di Enrico se mai avessero saputo l'accaduto.
Ero terrorizzata alla sola idea!
Cercavo di giustificarmi poiché ero stata costretta!
Le circostanze mi avevano portato a fare tutto ciò!
Ma sotto sotto sapevo che avevo voglia di provare qualcosa che mi aveva sempre spaventato ed eccitato.
Comunque giurai a me stessa che non avrei più fatto qualcosa del genere.
Arrivata a casa trovai Enrico e Silvia stravacati sul divano.
Enrico mi chiese dove ero stata visto che era piuttosto tardi e che gli serviva la macchina per andare a prendere un film in cassetta sottolineando che sarebbero arrivati alcuni dei suoi amici a casa invitandomi ad unirsi a loro.
Risposi vagamente dicendo che avevo perso tempo facendo shopping accettando la sua proposta visto che non avevo il coraggio di incontrare proprio oggi Marco.
Andai a farmi la doccia sentendomi ancora sporca di sperma.
Uscita dalla doccia mi misi una comoda tuta e scesi giù.
Gli amici di Enrico erano già arrivati, erano due ragazzi, Gianni e Luca intorno all'età di mio fratello, ed una ragazza, Eleonora sui 20 .
Li salutai con fare molto altezzoso e chiesi ad Enrico di mettere su il film che aveva preso.
Uno di quei ragazzi, Gianni, dall'aspetto molto atletico rivolgendosi ad Enrico disse:
"La tua sorellina se la tira eh?" Enrico si mise a ridere e disse con fare molto ironico:
"Cosa ti aspetti da una che non ha mai succhiato un cazzo!!!".
Silvia ed Eleonora vestita con un abito molto succinto che metteva in risalto un fisico perfetto, quasi in coro dissero:
"Non sa cosa si perde, la poverina".
Ribattei, arrossendo, che non avrei mai fatto una cosa del genere ritenendola una cosa disgustosa.
Luca, che sedeva vicino a me disse perentorio:
"E magari non hai dato via neanche il culo!".
Tutti scoppiarono a ridere, tanto che mi alzai incazzatissima dicendo loro di smetterla altrimenti me ne sarei andata via subito perché non ero abituata a stare in mezzo alle bestie!
Enrico mi disse di calmarmi.
"Adesso metto su il film così ci rilassiamo tutti un pò".
La cassetta iniziò, dalle prime immagini si capì immediatamente che era un film amatoriale.
Chiesi che razza di film avesse noleggiato, lui mi disse guarda e poi dimmi se non lo conosci.
Le prime immagini erano di una casa, ma all'improvviso apparvi io!
Il cuore mi andò in gola, iniziai a tremare, le scene andavano avanti, ero proprio io questo pomeriggio!
Un perfetto primo piano mostrava a tutti i presenti come stavo succhiando il cazzo di quello sconosciuto.
I commenti piovvero pesantissimi, non capivo più niente.
Tutti ridevano dicendo
"Osserva la troia santarellina"
"Succhia e gusta la puttana"
"Guarda come mugola"
"Gli solletica pure le palle, le piace proprio".
Capii tutto in un lampo, e lanciai uno sguardo d'odio ad Enrico e a quella vaccona della Silvia.
Cercai di andarmene, ma Enrico mi bloccò intimandomi di sedermi e di ascoltare.
Non sapevo cosa dire.
Enrico mi disse:
"Tutta la tua fottuta reputazione nel tuo mondo di merda è nelle nostre mani"
"Se non vuoi che tutti vengano a sapere quanto troia sei stasera dovrai essere a nostra completa disposizione stasera".
Cercai di alzarmi di nuovo urlando che erano tutti pazzi anche se sapevo che mi avevano messo alle corde.
Mi girai e vidi gli sguardi bramosi e vogliosi degli amici di Enrico, tutti con vistose erezioni.
Cercai di divincolarmi, ma Luca e Gianni mi afferrarono in modo tale che non potessi muovermi.
Le altre due iniziarono a strapparmi i vestiti di dosso.
Ero terrorizzata, non riuscivo a parlare.
Ora ero nuda di fronte a tutti, e sentivo i cazzi duri di quei porci premere contro il mio corpo.
Chiesi implorante a Silvia di aiutarmi, ma lei mi disse che ero solo una gran puttana e che me lo meritavo.
Mi legarono le mani e mi buttarono sul divano!
Cercai ancora una volta di scappare, ma uno schiaffone di inaudita violenza mi mise di nuovo a sedere.
Ormai esausta mi abbandonai al loro volere piangendo e singhiozzando.
Silvia ed Eleonora si spogliarono i ragazzi si disposero a semicerchio invitando le due troie a preparagli il cazzo per me.
Enrico si rivolse a me:
"Guarda questi cazzi li ho scelti io per te".
Erano tutti sopra i venti centimetri, qualcosa di incredibile.
Eleonara prese in bocca il cazzo di Enrico, lo fece diventare durissimo.
Soddisfatto della sua erezione si avvicinò alle spalle di Eleonora impegnata ora a spompinare gli altri due.
Silvia mise l'indice medio nel culo di Eleonara che gemeva come una pazza.
Dopo averle ficcato un altro dito si mise in bocca di nuovo il cazzo di Enrico imbrattandolo di saliva.
Dopo aver tolto le due dita dal culo di Eleonora le aprì per bene le chiappe lasciando completamente libera la strada all'asta di Enrico che prima appoggiò la cappella al suo buchino e poi con un colpo deciso le affondò nel culo.
Eleonora gridò dal dolore ed Enrico sembro molto soddisfatto di ciò!
Il suo cazzo le era entrato per intero tanto che le palle gli sbattevano sul culo.
Sapevo che tale trattamento sarebbe toccato anche a me, lo leggevo negli occhi di tutti che con fare sadico mi guardavano.
Enrico disse si raccomandò che nessuno dei suoi amici venisse in quanto la prima ad essere riempita dovevo essere io.
In quel momento Silvia si avvicinò a me mi mise la sua figa in faccia e mi ordinò di leccarla.
Non avevo mai assaggiato la figa di una donna e la sola idea mi disgustava, ma lei mi salì sopra e si sedette sopra la mia faccia.
Avendo le mani legate ero impossibilitata a muovermi.
Mi stava quasi soffocando, non volevo leccarla era troppo umiliante.
Silvia indispettita di tutto ciò prese una bottiglia che era sul tavolo e mi disse che se non l'avessi leccata con gusto me l'avrebbe ficcata nella figa fino a spaccarmela.
Così mi decisi a leccare con quanta più forza avevo.
Era bagnatissima e tutti i suoi umori mi colavano sul viso.
Si piegò nella posizione del 69 ed inizio a leccarmi la figa.
Era una sensazione bellissima.
Marco non me l'aveva mai fatto! Mentre me la leccava iniziò a mettermi anche un dito in culo.
Il solo dito mi fece gemere! Silvia mi disse che avevo un culo molto stretto e che i ragazzi si sarebbero proprio divertiti.
Avevo perso di vista gli altri, diedi una veloce occhiata e vidi Enrico che sfilò il cazzo dal culo di Eleonora, speravo che fosse venuto ed invece non era così.
Si diresse verso di noi ed ordinò a Silvia di spostarsi mi prese e mi mise in ginocchio di fronte a lui e grido:
"E adesso finalmente succhiamelo troiaccia!"
Lo pregai di non farlo, il suo cazzo puzzava oltremodo, ma lui senza pietà mi tirò i capelli in modo tale che aprissi la bocca e me lo ficcò fino in gola.
Stavo sbocchinando il mio fratellastro, il sapore era tremendo!
Lo aveva appena tirato fuori dal culo di Eleonora!
La bocca mi faceva male ero costretta a tenerla aperta al massimo.
Il suo cazzo era grosso e nodoso e sapevo che avrebbe da lì a poco deciso di piantarmelo in figa, abituata come ero al cazzetto di
Marco significava essere ancora vergine, o ancora peggio nel mio culetto.
Cercavo di succhiarlo il più possibile sperando che venisse, ma fu vano.
Mentre facevo quest'operazione Silvia non smetteva di leccarmi il buco del culo cercando di allargarlo il più possibile con le dita.
Il suo lavoro mi faceva un pò male e mi distraeva dal pompino.
Gli altri due nel frattempo si erano avvicinati e guardavano bramosi la scena. Eleonora aveva preso una telecamera e filmava il tutto.
Enrico si stacco dalla mia bocca ed invitò gli altri due a farsi sbocchinare, i loro cazzi erano di grosso calibro e vibravano altezzosi davanti alla mia faccia.
Puzzavano entrambi visto che si erano dilettati anche loro ad inculare Eleonora, volevo quasi vomitare.
Ma con altri due ceffoni mi convinsero presto a ripulirli per bene!
Avevo le lacrime agli occhi, ma ero bagnata, nonostante non fossi mai stata umiliata così da nessuno, la cosa mi eccitava, non riuscivo a spiegarmelo!
Mentre sbocchinavo i due bastardi Silvia teneva ben teso il cazzo di Enrico.
Dopo pochi minuti era arrivato il momento che tanto avevo temuto!
Enrico si mise dietro le mie spalle e schiacciò la mia testa per terra, visto che non potevo appoggiarmi con le mani il mio culo era ben proteso verso l'alto.
I tre si misero a ridere, costatando con le loro dita la strettezza del mio buchetto.
Io urlavo di lasciarmi andare, che non potevo prenderlo in culo, si erano dimenticati che avevo una figa.
Dicendo questo non facevo altro che il loro gioco, erano sempre più eccitati.
Silvia mi allargò il più possibile il culo con le mani e sentii la cappella pulsante di Enrico premere sul mio buco chiuso all'inverosimile.
Iniziò a spingere, il mio sfintere resistette per un po', ma un dolore acutissimo mi fece capire che la sua cappella era entrata.
Urlai con tutta la voce che mi era rimasta, piangevo disperata.
Enrico mentre mi inculava commentava con gli altri la mia strettezza compiaciuto di ciò.
Con un altro colpo metà del suo uccello entrò, lo sentivo nella pancia, il dolore si faceva sempre più forte.
Ma lui continuò fino a che sentii i suoi coglioni battere sulla mia figa. Iniziò a stantuffarmi incitato da tutti.
Il dolore non passava, ma si era un po' attenuato, il rumore della monta era terribile e rimbombava in tutta la stanza.
Ad un certo punto sentii un urlo di Enrico ed un lago nell'intestino, Enrico ansimante mi disse:
"Hai un culo eccezionale sorellina, adesso i miei amici lo proveranno anche loro"
Luca appena Enrico uscì da me con un sonoro schiocco mi infilzò immediatamente, anche lui era durissimo, mi inculava con una foga
inaudita, mi stava completamente lacerando il culo, Gianni gli disse di cambiare posizione, voleva finalmente scoparmi la figa.
Si distese supino tenendosi il suo grosso pezzo di carne tra le mani.
Sempre trattata come una bambola di plastica mi fecero accomodare sul suo cazzo.
Anche qui, nonostante fossi abbondantemente bagnata tirai un urlo di dolore.
Aveva venti centimetri di cazzo durissimo, mi sembrava di essere stata sverginata un'altra volta.
Luca si avvicinò di nuovo al mio culo e prendendo il ritmo con Gianni me lo ficcò di nuovo in culo.
Iniziavo a godere!
Enrico visto la scena e stimolato dalle altre due vacche che si godevano la scena si eccitò di nuovo.
Si mise davanti a me e melo ficco di nuovo in bocca.
Gianni stava per venire e chiese ad Enrico di lasciargli libera la mia bocca, mi mise il suo cazzo che puzzava di merda fino in fondo alla gola e venne in un mare di sborra, tanto che un po' me ne uscì dal naso visto che stava quasi soffocando!
Anche Luca fece lo stesso, ma mi sborrò anche in faccia ricoprendomi il viso.
Silvia scattò alcune foto, dicendomi:
"Ormai sei nostra per sempre brutta vacca!"
Enrico era ancora in tiro e così decise che era il suo turno per scoparmi!
Mi scopò alla pecorina, io esplosi in orgasmo eccezionale, non avevo mai goduto così tanto, ma continuavo a sentirmi umiliata dentro.
Ero stata oggetto di cinque bestie, Enrico mi venne addosso, ed Eleonora e Silvia si lanciarono sul mio corpo per leccare la sua copiosa sborrata!
Gli uomini apparentemente stanchi si sedettero e mi lasciarono in balia delle due troiacce.
Cattive come non mai mi ficcarono tre dita in figa e due nel culo.
Eleonora mi mise il culo in faccia e mi ordino di leccarle il culo.
Ormai facevo tutto quello che dicevano sperando che si stancassero prima o poi!
Silvia prese una scopa e senza pietà mi ficcò un bel pezzo del manico nel culo, mi faceva un male da morire, ma lei mi diceva che me lo meritavo per tutte le cattiverie che avevo detto su di loro.
Finita questa tortura ero stremata sul pavimento, i ragazzi si alzarono dal divano e con un sorriso beffardo sul viso iniziarono a pisciarmi addosso.
Ero stata umiliata, sodomizzata, scopata, ma con tutto questo ero riuscita a godere.
Avevo provato in poche ore tutto quello che una donna forse non prova in tutto l'arco di una vita.
Enrico mi disse di andarmi a lavare che facevo schifo.
Dopo avermi liberato, singhiozzante raccolsi la mia tuta e notai che dal mio culo usciva un po' di sangue, i porci mi avevano proprio rotta, riuscivo a camminare a stento.
Sempre Enrico mi disse:
"Ora hai provato cosa significa sentirsi troia, adesso tocca a tutte quelle stronze delle tue amiche"
"Benvenuta nel nostro club sorellina"
Non dissi nulla, salii le scale consapevole che ormai mi avevano in pugno!
di
scritto il
2009-09-22
6 4 . 9 K visite
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.