Ivana

Scritto da , il 2016-11-10, genere feticismo

È venerdì mattina. Sono a casa dall'università e decido cosi di andare a trovare la mia maestra delle elementari. Ivana. Quanto tempo fa...

Ivana è una milf, avrà sui 55 anni, bionda, alta, una bella terza, un bel culetto. Ha sempre avuto lo sguardo da porca e una sua caratteristica è che calza sempre scarpe con il tacco medio/alto, 9/10 cm.

Il suo sguardo porco e i suoi piedi sono stati oggetto di svariate seghe nella mia adolescenza.

Mi reco nella scuola primaria e chiedo di lei. Mi dicono che ora sta insegnando in 3B. Vado. Busso. Apro la porta. Subito noto lo sguardo dei bambini e fa un certo effetto, mi sono sentito vecchio. Poi ho visto lei. Splendida e bellissima come sempre.

Indossava un golfino nero, sotto aveva una camicia bianca, jeans e ai piedi scarpe con il tacco. E da quel che ho visto era senza calze, a piedi nudi.

Fu contenta di rivedermi e io anche. Parlammo un po di tante cose e all'improvviso suonò la campanella della ricreazione.

I bambini uscirono a giocare mentre io e Ivana rimanemmo in classe. Ora si è seduta accavallando le gambe e iniziando a muovere il piedino. Rimasi folgorato da questa cosa. Quei piedi ai quali avevo dedicato parecchie seghe erano li vicini a me che si mostravano. O meglio, che Ivana mostrava in tutto il loro splendore, seppur ancora infilati nei tacchi. Glieli ammirai per qualche secondo. E ovviamente se ne accorse.

Ah, Ivana è sempre stata diretta nel dire le cose, non è una che ci pensa più di tanto. E cosi mi chiede

I:"ti piacciono i piedi, vero?"

Alzai lo sguardo e notai che mi stava fissando col suo sguardo da porca. Mi imbarazzai e iniziai a eccitarmi.

Io:"già..ma non dirlo a nessuno ti prego.."
I - sguardo porco e malizioso:"dipende.."
Io - imbarazzato, impaurito ed eccitato:"nono non dipende niente..ti prego non dirlo a nessuno.."
I:"no, dipende da cosa mi dai in cambio del mio silenzio.."

La situazione era diventata incandescente. Il pisello ormai esplodeva. Lei si divertiva a provocarmi e io non sapevo cosa fare. Ero in uno stato di imbarazzo e "paura" ma ero tremendamente eccitato.

Io:"quello che vuoi..ma ti scongiuro non parlare.."

Ivana controllò che nessuno guardasse e poi mi mise i suoi piedini in mano.

Con fare da Padrona disse

I:"non ci vede nessuno. Toglimi le scarpe e annusale"

Io la guardai stupito e imbarazzato.

I:"muoviti!"

Subito le sfilai le scarpe e iniziai ad annusarle profondamente. Avevano un buon odore, di piedi, di cuoio, di usato..Lei intanto mi incoraggiava ad annusare.

Lentamente alzò i piedi ad altezza viso. Li avvicinò e me li stampò in faccia. Glieli annusai e provai a leccarglieli.

I:"ehi ma cosa fai?" - in modo erotico e sensuale

Mi lasciò fare e io continuai a leccarglieli.

Ivana calza un 36. I piedi sono maturi, piccoli, curati, leggermente abbronzati, un neo sul dorso del piedino sinistro, le piante leggermente rugose, le dita perfettamente simmetriche con un bello smalto rosso. Che piedi erotici!!

Leccavo partendo dal dorso dei piedini, scendevo sui talloni, pennellavo le piante e infine le succhiai gli alluci e le dita.

Stava godendo. Aveva gli occhi chiusi. Io stavo impazzendo. Il pisello iniziava a fare male e così iniziai a toccarmi da sopra i pantaloni.

I:"ma che stai facendo? Ti seghi?" - in modo malizioso. "Aspetta che ti aiuto"

e cosi dicendo posa il piedino destro sul mio pisello. Ebbi un sussulto. Magico. Meraviglioso.

I:"cavoli ma è durissimo!..non pensavo di avere dei piedi cosi sensuali da provocare erezioni paurose.."
Io - in preda, ormai, solo all'eccitazione:"sono bellissimi.."

Ivana iniziò a muovere il piedino sul mio pisello. Andai in ecstasy. Super!

I - maliziosa e porca:"ti piace eh? Sono brava o no?"
Io non rispondevo. Non avevo le forze.
I:"peccato siamo a scuola.."

La guardai interrogativo.

I:"tra un paio d'ore finisco. Raggiungimi in biblioteca che ci penso io a te.."

Cos'ho sentito! Favola.

Suonò la campanella. Intervallo finito. Subito si sistemò e rimise le scarpe. Nel frattempo mi disse

I:"dai muoviti mettiti sotto la cattedra..non ti vede nessuno dai..veloce veloce.." e mi fiondo la sotto.

Avere quei piedini bellissimi ed erotici a pochi cm da me non mi facevano capire più niente. In un attimo di lucidità presi il telefono e iniziai a fare foto e video ai piedini erotici di Ivana.

Dopo qualche minuto la lezione riprese. Io ero seduto sotto la cattedra e sapevo che nessuno avrebbe potuto vedermi.

Ivana aveva nuovamente accavallato le gambe. In automatico le tolsi la scarpa dal piedino e iniziai a baciarglielo e leccarglielo tutto. Non riuscivo a vedere l'espressione di Ivana ma ero sicuro le piacesse e cosi continuai. Infatti era lei ora a spingermi in bocca il suo bel piedino affusolato e io dal canto mio lo accolsi al meglio. Feci altre foto al suo piedino nudo.

Il pisello era sempre più in tiro. Forte del fatto che nessuno mi avrebbe visto, lo tirai fuori. Che liberazione..
Lo passai su tutto il piedino di Ivana che probabilmente avrà capito cos'è. Ero troppo eccitato. Continuavo a strofinare il pisello sul suo piedino nudo finché non sborrai colpendole il piedino e i pantaloni. Non so che espressione avesse avuto in quel momento Ivana, ma io ero appagato. Libero. Svuotato. Felice. Fotografai anche il piedino ricoperto di sborra.

Mentre mi ricomponevo notai un pezzo di carta. Lo presi e lessi "complimenti! Bella sborrata. Tienine ancora per la biblioteca..". Mi eccitai di nuovo. Ivana era ancora con il piedino nudo ricoperto di sborra e l'altro ancora nella scarpa. Le presi proprio quello, le tolsi la scarpa e glielo leccai per un bel po. Non resistetti. Tirai fuori nuovamente il pisello e lo infilai in mezzo ai piedini erotici di Ivana. Ora lei lentamente li faceva scorrere lungo il mio pisello. Arrivai all'orgasmo sborrandole sui piedini. Altre foto. Altro pezzo di carta "sei un porco!".

Le rimisi le scarpe nonostante avesse ancora i piedini sborrati. Aspettai che finisse la lezione e andammo in biblioteca dove feci il miglior sesso della mia vita fino a quel momento.

Le maestre delle elementari non si scordano mai. Ci insegnano tutto. E in qualche modo bisogna ricambiare la loro pazienza e la loro dedizione a noi.

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