Goduria pura

Scritto da , il 2016-04-25, genere etero

Ci conosciamo da appena una settimana, ma mai nessuno come te, senza nemmeno sfiorarmi, è stato capace di farmi ribollire il sangue.
Sono Aurora , ho 21 anni e sono romana. Sono reputata una bella ragazza, e i complimenti che ricevo, li dedico ai 3gg a settimana che trascorro in palestra.
Sono mora, 1,68, 56 kg, taglia 4, bel culo.
Ci siamo conosciuti in discoteca, i nostri sguardi si son incrociati fin da subito, ci siamo scrutati, avvicinati, strusciati.
Il tuo bacino sul mio culo, che si muove a ritmo di musica, e le tue mani sui miei fianchi, che non mollano la presa.
Avvicini la tue labbra al mio lobo, e sussurri il tuo nome, mentre con le mani scendi sulla pancia. Ci giriamo, l' una difronte all'altro, mi avvicino al tuo collo, un piccolo morso, m' avvicino all'orecchio :" Aurora!".
Ti dico che devo andare, mentre con una mano ti carezzo la guancia, e ti passo il pollice sulle labbra, che tu non perdi tempo a leccare.
Mi accompagni fuori, ci scambiamo i numeri, mi sbatti al muro e mi baci, mi succhi la lingua, mi mordi le labbra, poi mi sorridi, e io vado via.
Sono stati i tuoi occhi a colpirmi, che mi hanno penetrata, e dentro ci leggevo tutta la voglia che avevi di farmi tua. Alto, ben piazzato, bel culo, e un cazzo che fa sentire la sua presenza.
Andrea mi chiama la sera successiva, che con la voce più sexy di questo mondo, mi dice:" sei ancora bagnata? o le tue dita ieri sera ti hanno appagata?".
Capisco subito di chi si tratta, una fitta mi arriva subito nel basso ventre :" c' hanno pensato le mie dita, siccome tu non ne sei stato capace!", lo colpisco nell' orgoglio, ride, mi dice :" mi dai la possibilità di farti ricredere? Sabato, ore 21", aggancia il telefono. Gli scrivo un SMS, contenente il mio indirizzo, non mi risponde.
Finalmente sabato è arrivato, l' ho atteso tutta la settimana.
Al solo pensiero di Andrea, mi bagno. Ci penso continuamente. Ci penso mentre mi spoglio, mentre l'acqua accarezza il mio corpo, mentre mi vesto, mentre curo il dettaglio più impercettibile.
Sono pronta. Completo intimo di pizzo nero, vestitino nero , corto, scollato, schiena scoperta, tacco 12 rosso fuoco, capelli raccolti in una coda di cavallo, rossetto rosso.
Mi manda un SMS, mi dice che verrà a prendermi in casa, deve darmi un regalo per questa sera.
Lo attendo con ansia, arriva, suona il campanello.
Apro la porta, appoggia una busta sulla mensola e mi trascina vicino al muro, mi mette una mano sulla fronte e comincia a leccarmi le labbra, scende per il collo, finisce sul seno, fremo.
Si sposta, sorride, apre la busta, e mi mostra il regalo ... due palline vaginali.
Mi guarda dritto negli occhi, accenna un sorriso malizioso, le prende in mano, le lecca, le fa leccare a me.
Mi fa girare di spalle, comincia a leccarmi la nuca, le scapole, mi morde i fianchi. Mi fa voltare verso di lui, gli prendo il viso e lo bacio, bacio di fuoco, passionale. Sento il suo bacino strusciare contro il mio, è eccitatissimo. Mi prende per la coda dei capelli, mi spinge la testa all'indietro , mi morde il collo, mi lecca, scende sul seno, mi stimola i capozzoli attraverso la stoffa, si rende conto che non ho il reggiseno, mi fissa:"che gran porca..".
Gli sorrido, prende da dove aveva lasciato, ansimo, prende il mio seno e lo mette fuori dal vestito, comincia a succhire forte.
Schiaccio il mio bacino contro il suo , fremo, ho bisogno del contatto.
Si rende conto, s' abbassa, mi alza il vestito e comincia a leccarmi la pancia, spingo la sua testa tra le mie cosce, mi sposta il perizoma e comincia a soffiare.
Mi agito :"ti prego leccami!", gli dico. Sento la sua lingua correre sul mio clitoride, le gambe non mi reggono.
Prende le palline vaginali e me le mette dentro, mi sfila il perizoma, un' ultima laccata, si alza guardandomi dalla testa ai piedi, e mi dice :"ricomponiti".
Sono contro il muro che ansimo, con le tette di fuori, vestito alzato, cosce aperte che colano umori, e due palline nella figa. Mi ha portata quasi all' orgasmo per poi lasciarmi a metà!
:"Senza perizoma non posso uscire, mi colano umori, e ho paura che cadano le palline", gli dico mentre mi do' una sistemata.
Mi guarda ridendo, mentre annusa il mio perizoma ormai fradicio, dicendo :" proprio così, devi godere in silenzio, devi sentire gli umori fra le cosce".
Usciamo di casa, ogni passo che davo, una fitta nel ventre.
Arriviamo davanti allo svincolo del ristorante, parcheggia e viene ad aprirmi la portiera.
Scendo, un po' più tranquillizzata.
Mi conduce nella strada del ristorante, deserta, mi spinge vicino ad un portone e mi bacia, mentre con i pollici mi sfiora i capezzoli da sopra al vestito, ormai turgidi.
Lascio andare la testa all'indietro, mentre ansimo. Si ferma con i pollici, mi dice :" guardami, guardami negli occhi!" , e riprende, me li stringe, gli dico :" fermati ti prego, così mi uccidi".
Molla la presa, entriamo nel ristorante, mi sento osservata.
Sono sopratutto maschi, che fissano perlopiù i miei capezzoli duri. Mi sento a disagio, Andrea se la ride.
Ordiniamo un arrosto di pesce, con del buon vino.
Mentre mangiamo ci lanciamo occhiate mi fuoco. Tolgo il mio piede dal tacco, e risalgo pian piano su per la sua gamba , fino ad arrivare sul suo cazzo, che sento duro come marmo.
Si eccita maggiormente :" se continui così, ti scopo qui sul tavolo davanti a tutti, te lo dico!", sorrido, rimetto il piede nel tacco.
Mi dice :" vai in bagno e scatta una foto alla tua figa, voglio vedere quant'è bagnata, ma non osare sfiorartela", gli rispondo :" soltanto se lo fai anche tu!".
C' accordiamo così , ognuno nei rispettivi bagni, torniamo al nostro tavolo e ci mostriamo le foto.
È grosso, rosso e lucido, turgido da morirci sopra.
Mi dice :" sei un lago, non vedo l' ora di inzuppartelo dentro fino a farti morire d' orgasmi".
Queste parole mi eccitano,ci facciamo portare il conto, e usciamo subito.
In macchina gli metto una mano sul pacco, ma voglio farlo fremere.
Si ferma ad un bar, scendiamo, compra un ghiacciolo al limone, mi lancia un' occhiata maliziosa, io perplessa.
Entriamo in auto, mi sdraia un po' il sedile.
:" sdraiati e passati il ghiacciolo sui capezzoli, apri le cosce ma non toccarti".
Lo faccio, mi eccita da morire, gli inondo il sedile di umori.
Arriviamo sotto casa sua, scendiamo. In ascensore mi alza il vestito e mi sfiora il clitoride con le dita, ansimo, voglio venire.
Arriviamo in casa, apre la porta e mi sbatte contro il muro, chiudendo la porta alle sue spalle.
Ci baciamo con foga, mentre ci spogliamo di questi inutili vestiti.
Resta in mutande, mi bacia tutta, dappertutto.
Scende fino alla figa, mi dice :" ma quanta voglia di cazzo hai ?" , "più di quel che credi!", gli rispondo.
Comincia a leccarmi il clitoride, succhiarlo, morderlo.
" Sì così, oh si, ahh ", urlo, mentre tremo, e bramo l' orgasmo che attendo da ore, o forse da una vita.
Si stacca, si alza, mi ha lasciata di nuovo ad un passo dall' orgasmo.
Ride, ride di gusto, mentre gli dico :" ti prego portami all' orgasmo, giuro che sto impazzendo!", lo imploro.
Mi prende in braccio, mi porta in cucina e mi sbatte sul tavolo.
Scende sulla mia figa, mi toglie le palline vaginali, infila un dito, poi due, poi tre, mentre mi lecca con foga il clitoride.
" Continua così, godo, godo, godo..", urlo, mentre arrivo ad un orgasmo clitorideo e viginale, che mi fa avere spasmi muscolari, che mi fa tremare, che mi devasta.
Sono distrutta, mi alzo dal tavolo e gli chiedo di condurmi in camera da letto.
Andiamo, lo sbatto sul letto e mi metto a cavalcioni su di lui, mentre simulo una penetrazione che lo eccita all' inverosimile. Comincio a baciarlo, bacio di fuoco, scendo giù per il collo, mi fermo sui capezzoli, scende giù per la pancia, mi fermo sull' ombelico, sul basso ventre, lo lecco, lo mordo.
Ansima, gli tolgo le mutande e comincio a leccargli la cappella, la succhio, gli stringo i testicoli, gli lecco tutta l' asta per poi succhiargli le palle, lo sego mentre lo lecco, sento che sta per venire, ansima, ma mi fermo risalgo su, lo bacio sorridendo, lui eccitato mi prende per i capelli, mi mette sotto di lui, mentre mi dice :" che gran troia che sei, giuro che ti sfondo!".
Prende il suo cazzo e me lo struscia veloce sul clitoride, poi me lo mette dentro, tutto d' un colpo.
Comincia a cavalcarmi come un dannato, mi scopa forte, godo all' inverosimile.
:" Sì, così, continua così che vengo, ti prego continua così", lo supplico, mentre mi conduce all' orgasmo più bello della mia vita, che mi distrugge, ma non mi appaga.
Mi giro, lo spingo sotto di me e comincio a cavalcarlo, veloce, stringo le pareti vaginali, voglio regalargli il mio stesso piacere, ma resiste.
:" Troia, cos'è, ti piace prenderlo tutto? " mi urla mentre mi fotte fortissimo, sto per godere ma si ferma.
Mi mette sotto di lui, mi lecca i capezzoli mentre mi sfonda letteralmente la figa, mentre urla :" sei una puttana, dillo che lo sei", si ferma.
" Ti prego continua, trombami come una troia, ti prego... ".
Riprende forte, fortissimo, ansimiamo insieme , mentre con il pollice mi stimola il clitoride.
Urlo, cerco di sottrarmi d' istinto, il piacere è troppo, ma lui continua, veniamo insieme, uno, due, tre spinte e mi inonda la figa, mentre io ho continue contrazioni.
Si sposta, si mette al mio fianco con le braccia aperte, mi cerca con le mani, mi accarezza.
Lo cerco, lo bacio, un bacio lento, denso.
:"È stato bellissimo", gli dico, mentre nudi c' abbracciamo.
" Ti ho appagata abbastanza?", mi dice ridendo, mentre mi passa le mani fra i capelli.
:" Hai fatto molto di più.", gli rispondo, mentre comincio a baciargli il petto, la pancia, scendendo giù...
Il viaggio continua.
Andrea, sei capace di tener testa a quel fuoco che ho dentro.
mia e-mail : aurora.auroraa12345@libero.it

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