L'amico di famiglia

Scritto da , il 2016-03-31, genere gay

Era un caldo pomeriggio d'estate di tanti anni fa. Avevo da poco compiuto 19 anni e vivevo ancora con in miei. Ero solo in casa quando suonarono alla porta. Andai ad aprire e mi accorsi che era Alfredo. Alfredo è un caro amico di famiglia, lui e sua moglie si frequentavano spesso con i miei. Mi disse che stava tornando dal mare e che voleva parlare con papà. Gli risposi che i miei erano usciti per delle commissioni ma lo invitai ad entrare in casa perché da li a poco sarebbero tornati. Alfredo e un uomo di 56 anni in gamba, simpatico, colto e di cui ho sempre provato stima. Si accomodò sul divano e io gli chiesi se nell'attesa gradiva una birra fresca . Lui accettò e cosi andai in cucina a prenderla. Nel tornare in salone con la birra in mano osservai Alfredo da lontano. E' di media altezza ma di corporatura robusta sottolineata da un bel pancione. Ha dei capelli corti bianchi e viso sbarbato ben rasato. Indossava una camicia a maniche corte di colore blu molto larga sbottonata fino al metà petto che lasciava intravedere un gruzzoletto di peli bianchi. Sotto un costume a box bianco largo ancora umido. E' seduto appoggiato sullo schienale del divano e con le gambe aperte. Le cosce di carnagione chiara sono lisce e senza alcune pelo e da sotto il costume si intravedeva un coglione ricoperto da sottilissimi peli bianchi che fuoriesce appena. Gli passo la birra e mi siedo davanti a lui. cominciammo a parlare del più e del meno e a sorseggiare la birra ma non potevo fare a meno di buttare un occhio sul quel testicolo dall'aspetto morbido e cadente che sporgeva dal box. Alfredo, che si è accorto del fatto che io lo osservavo proprio là, in un primo momento rimase indifferente ma dopo un po' che continuavo a fissarlo inaspettatamente chiese:" giovanotto ma che guardi?". Imbarazzato non avendo scelta risposi:" Alfredo hai una palla che fuoriesce dal costume". Lui frettolosamente si sistemo e disse: "questo costume è largo di coscia e dimentico di stare attento, per fortuna siamo soli e che non ci sono donne". Io annuì e dissi:" tranquillo Alfredo..." e per non farlo sentire in imbarazzo aggiunsi:"...siamo tra maschi non mi scandalizzo anche se ...". Alfredo mi guardo e mi chiese:"anche se... cosa?" ed io :"solitamente mi capita di vedere i miei coetanei nudi in palestra e di rado gente della tua età". seguirono una manciata di secondi di silenzio ma dopo Alfredo disse:"... e noti tante differenze?" si alzo in piedi e si abbasso i box fino alle caviglie. Il suo pene moscio era di colore rosa pallido e circondato da peli bianchi, le palle grosse e gonfie. Io non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo cazzo... mi piaceva e mi eccitava. Alfredo si avvicino a me e mise il suo cazzo a vicino al mio viso. non dissi niente e continuai a guardarlo. "Vuoi toccarlo" disse Alfredo, e cosi alzai un braccio e lo presi in mano. Palpai le palle che si presentavano vellutate al tatto successivamente cominciai a segargli il cazzo che nel frattempo si era drizzato, diventando lungo, grosso e duro. Alfredo mi mise una mano dietro la nuca e disse:" adesso prendilo in bocca da brovo" così obbedi, comincia a succhiarlo ma facevo fatica per via dello spessore del suo cazzone e lui ne frattempo gemeva di piacere. Alfredo spingeva per far entrare tutto il suo grosso cazzo in bocca e io cercavo di assecondarlo ingoiandolo fino in gola, dopo un po' senti il suo pene vibrare e successivamente senti la sua sborra calda inondare la mia bocca e il suo sperma mi scendeva copiosamente lungo il collo. Prese un fazzoletto si pulì il cazzo che lentamente si ammosciava e si rivesti. Mi chiese se mi fosse piaciuto e io feci un cenno di si con la testa. Mi disse di non parlarne con nessuno, prese la birra, bevve tutto in un sorso quella che restava, poso la bottiglia vuota sul tavolino e se ne andò via senza aggiungere altro.

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