Insalata verde smeraldo

Scritto da , il 2015-09-22, genere etero

Oggi ho un po’ più di tempo del solito per pranzo, mi hanno posticipato un appuntamento e ne approfitto per sedermi con le gambe sotto ad un tavolo come fanno i bravi cristiani, invece che mangiarmi un pugno sullo stomaco all’autogrill. Avevo notato questo posticino già altre volte, così decido di saggiarne le qualità anche di servizio e prodotto. Arrivo, vengo accolto in modo molto cortese e mi indicano un paio di tavoli singoli liberi; un rapido sguardo alle persone in sala ed è impossibile non notarti nella tua macchia smeraldo. Mi siedo in modo da porterti guardare bene, senza essere necessariamente notato. Il cameriere sorride marpione, non credevo di essere così trasparente in queste cose.
Questa è la prima volta che ti vedo, ma è come se ti conoscessi da sempre. I tuoi lineamenti gentili portano alla mia mente pensieri positivi legati a ricordi di piacere e benessere, i tuoi capelli morbidamente appoggiati alle spalle sono un soffice velo che vorrei carezzare subito; il tuo vestito verde smeraldo di cotone, con scollo quadrato e fasciante sotto la linea del tuo splendido decoltè, ti sta a meraviglia e disegna la tua figura sinuosa e molto femminile. Ti arriva appena sotto al ginocchio immagino, adesso che sei seduta le tue gambe nude e lisce come seta alla vista sono scoperte ed impreziosite dal pizzo che fuoriesce dal bordo dei tuoi stivali di cuoio, creando un insieme armonico e decisamente interessante. Devo stare attento a non farmi scoprire mentre fantastico su di te, su di noi, ma davvero è come se fossi tu, quella che conosco da sempre e che non ho toccato mai. Hai delle belle mani curate e le tue dita affusolate fanno dondolare stancamente la forchetta sopra all’insalata mista che proprio non ti va di mangiare; sarai a dieta perenne come tutte le ragazze o semplicemente oggi avresti avuto voglia di qualcosa di diverso, ma per tanti ottimi motivi non ti sei gratificata. Neppure a tavola.
Improvvisamente incrocio i tuoi occhi, intensi, profondi espressivi, non posso che sorriderti coi mie, sperando che ti colga questo come un segno di distensione e non altro. Siamo sicuri di non conoscerci ? Tutto il mio corpo è proiettato a te, sei una Donna stupenda e non conosco neppure il tuo nome, ma l’erezione che già prepotente si fa strada fra gli strati di stoffa laggiù sembra non curarsene affatto. Se si crede all’amore a prima vista, si deve credere anche al desiderio al primo sguardo, al raptus totalizzante che sottende solo ad un’unica cosa, il desiderio di possesso immediato di quella persona. Mi guardi come se avessi capito tutto, e questo mi gela le tempie e mi fa pulsare il pomo d’adamo. Possibile ? Sarebbe fantastico, quasi surreale se non lo stessi vivendo.
Fregandomene di tutto e tutti vorrei accucciarmi fra le tue gambe, baciandoti le ginocchia e carezzando le tue gambe con le mani, così da aprirti piano le cosce e continuando a percorrere la tua pelle nuda con le labbra e con la lingua, arrivare dove il tuo piacere si concentra e si fa più intenso. Chissà se a quel punto mi prenderesti la testa fra le mani e mi spingessi la faccia contro di te, o se rimarresti in attesa della mia prossima mossa. Ti scosterei lo slip, facendoti sentire il mio alito caldo sul tuo sesso oramai fradicio e bollente, soffierei sul tuo clitoride già esposto e gonfio come un frutto maturo prima di afferrarlo fra le labbra e torturarlo un pochino. Ansimeresti, gemeresti, infischiandotene di tutto e tutti e mi inciteresti a scoparti con la bocca, e prenderti con la lingua e con le dita. Ne userei due, tre, tutto quello che serve per farti godere sconosciuta amica mia, per sentire il piacere esploderti nel basso ventre e annebbiarti tutti i sensi per un interminabile istante. Sarei grato e fiero di essere il tuo uomo, quello che ti regala piacere e che si prende cura di te. Ma non ne avrei ovviamente abbastanza.
Mi alzerei in piedi facendoti vedere il pacco nella mia patta, pronto a prenderti già da prima di iniziare a darti piacere. Poi ti solleverei per le braccia e finalmente ti bacerei con tutto l’ardore che ho, con la passione che mi trasmetti, con la spinta erotica che susciti in me; le nostre lingue intrecciate, le labbra che si cercano, le mani che frugano ed esplorano. Premerei il mio bacino fra le tue gambe mentre ti sollevo il vestito e ti afferro le natiche fra le mani, come una morsa, per spalancare il tuo frutto proibito ed il tuo fiore ancora pulsante. Ti girerei di scatto e mi incollerei fra le tue chiappe mentre le mani correrebbero febbrili sui tuoi seni già turgidi ed scodellati dal vestito, massaggiandoli a palmo aperto per godermi la puntura dei tuoi capezzoli eretti come spilli. La mia bocca sul tuo collo, sulla tua spalla, dietro l’orecchio e poi tirandoti per i capelli ti farei piegare all’indietro per ficcarti ancora la lingua in bocca. Adesso comando io e sei mia, ma sarai piacevolmente lo stumento del nostro orgasmo.
Saresti conscia di questo e ti ecciterebbe, coleresti quasi fra le cosce il tuo piacere. Mi slaccerei la patta e libererei il mio cazzo che brama di entrarti fino al cervello, poi ti farei piegare sul tavolo e strappato il tuo slip, ti penetrerei il un colpo solo, fino all’elsa, facendoti rimanere con la bocca aperta, afona in uno squassante silenzio, prima di ansimare e di farmi capire tutto il tuo piacere. Le mie mani a morsa sui tuoi fianchi mentre ti stantuffo dentro come un treno a vapore tutta la mia voglia. Ti possiedo, ti scopo, sono tutto per te in questo momento, l’unico ed il solo. Sono piacere puro, sesso fatto persona, l’impersonificazione delle tue fantasie più morbose e ti ringrazio di essere altrettanto per me. Mentre ti prendo così ti schiaffeggio con la mano destra colorando la tua pelle di luna sui glutei e sulle cosce. Afferri il tavolo per non perdere l’equilibrio, ogni colpo è sempre più profondo e potente e tu mi agevoli con una spinta antagonista per sentirmi davvero dentro la tua testa. Le tue tette sobbalzano ritmiche con i miei colpi di maglio e sento che sto per esplodere dentro di te, non riesco più a trattenermi, ti cercavo da sempre, ti desidero dal mio primo alito di vita e ti desidererò fino al mio ultimo.
Capisci che sono prossimo all’orgasmo, e non ti trattieni neppure tu, veniamo all’unisono. Trattengo a stento un urlo liberatorio mentre ansimi e ti mordi le labbra per non gridare a tua volta tutto il tuo piacere. Sento la vita che mi scorre fuori a fiotti dal sesso e che ti riempie in modo copioso, ed ogni stilla del mio liquido ti regala altre scosse telluriche al cervello ed al basso ventre. Sembra non finire mai, mi devo concentrare per non perdere l’equilibro e caderti addosso. Ti appoggi al tavolino ed io mi avvicino a te, sorreggendomi con i gomiti sulla tovaglia, mentre ti bacio ancora il collo e la spalla. Sai quello che sei per me, non te ne ho mai fatto mistero anche se non ti ho mai incontrata prima.
Il mio sguardo tradisce le mie fantasie, le gote ti avvampano ed un sorriso compiaciuto contorna il tuo bellissimo volto. Ti alzi, forse la giornata è migliorata, la mia sicuramente. Mi regali un ultimo sguardo inequivocabile e mentre ti giri per andartene, a voce bassa, mi confidi: “speriamo la prossima volta!”
La tua macchia smeraldo scompare in fondo alla sala ed a me è cambiato l’appetito, non ho più fame di cibo, ma sempre e solo di te. A presto, sconosciuto mio desiderio, magari per realizzare quello che oggi abbiamo solo condiviso cerebralmente.

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