La piccola vicina di casa 1

Scritto da , il 2010-09-01, genere etero

La verità amici è che uno cerca di stare lontano dalle tentazioni, ma se te le servono su un piatto d'argento..... fine settimana lungo, sento suonare alla porta, apro e mi ritrovo davanti i genitori della piccola nina, per un attimo, eterno, pensai di svenire. -ciao cesare, non sappiamo come chiedertelo, ci siamo concessi qualche giorno di mare, nina non vuole venire con noi, ci chiedevamo se gentilmente potresti occupartene tu, almeno durante il giorno, la notte verrà il nonno a farle compagnia, ci faresti il favore di darle un'occhiata? di occuparti anche del pranzo, della cena, ci raccomandiamo inoltre di fare attenzione che nessuno venga a trovarla, altrimenti sai che casino succede in casa?- -certo si volentieri, lucia (mia moglie) è dai suoi genitori questo week end, se vi fidate delle mie capacità di cuoco e di baby sitter...- piatto d'argento? no, di diamante. dalla finestra la controllavo, accidenti eccola, com'è bella. ...patapam!!!!! eccola con le gambe all'aria, caduta da quella sorta di altalena. la soccorsi e vidi escoriazioni varie sulle gambe, mani, un pò ovunque. fu così che la portai in casa, le disinfettai le ferite, il culetto livido necessitò di pomate. la feci appoggiare col pancino sulle mie gambe, quelle grandi tette stupende, dure come pietre, appoggiate alla parte esterna della mia coscia. inuile dire che in un attimo il mio atrezzo si indurì tanto da fare male. cominciai a spalmare la pomata su quel piccolo sedere perfetto, bella bella bella, lo feci con calma, le chiesi come mai non fosse andata al mare, come intendeva passare quei giorni da sola. -non sarò sola ci sarà lei a farmi compagnia signor cesare- certamente ti farò compagnia dolce bambina. mi trattenni dal metterle una mano sul culetto, massaggiai con cura, lei cominciò a muoversi piano.
-nina lo hai un fidanzatino? sei rimasta qui per lui, vero?- la sentii sorridere. massaggiavo, massaggiavo, il cazzo in tiro, la cappella, di cui andavo fiero, pulsava, un caldo incredibile!!!!! la mia mano si muoveva senza controllo, si avvicinava sempre più a quelle natiche lisce, le spostai appena le mutandine rosa con vari orsetti stampati, continuai a massaggiare, lei si mosse impercettibilmente verso la mia mano. -ha una gran voglia di minchia calda- pensai, -la piccolina comincia a sentire le prime voglie e allora dovrò togliertele.- andai con le dita sotto la stoffa che la copriva, la sfiorai, ancora e ancora. mi sputai sull'indice e medio e tornai sfiorarla piano, ogni volta che passavo dove c'era il puntino chiuso fra le labbra inviolate, sentivo che premava il pancino sulla mia gamba, allargai l'altra, in modo che le mammelle dure si appoggiassero ad una cosa ben più dura e bollente. lo tirai fuori, ora le dita seguivano il taglietto. diceva -no, no...- e premendo il ventre più forte contro di me sentii di colpo le dita fradice. con l'altra mano passai sotto di lei e le liberai i globi, ahhhhhh meravigliosi capezzoli, cominciai a pizzicarne uno, lo stringevo e lo tiravo, mi faceva impazzire tenere ferma una femmina per i capezzoli. i suoi erano dritti e sembravano fatti apposta per questa pratica. così piccola, con queste tette grandi, una quarta piena. con l'avambraccio la tenevo inchiodata, spingendo "sti tettoni verso il mio bastone. lei nn diceva nulla, staccai la mano dal suo fichino bagnato e gonfio, le presi una mano, le feci trovare il bastone, -prendilo in mano, senti com'è duro, vai su e giù, su e giù, su e giù.- la lumachina continuava a sbavare e io cominciai a lavorarla di dita, senza penetrarla, dolcemente andavo avanti e indietro, risalii e le bagnai il buchino di dietro, cercò di divincolarsi ma col braccio la tenni ferma. -ferma, stai ferma, ti ricordi il regalino??? continua a segarmi, stai tranquilla non ti faccio male, menami la minchia, senti com'è grande e dura? me la stai facendo scoppiare- allungai la mano e presi da un vaso sul tavolino un fiore in pietra, un bocciolo di tulipano, non grande sembrava un pene in miniatura, portai la bava del bocciolo di nina sul buchino fra le natiche.
-no, no- -come no? se sbrodoli che non ne puoi più? sei gonfia e bagnata da fare schifo piccolina, dai prenditelo dietro- sfregai il tulipano sul sofà per scaldarlo un pò, prima glielo feci sentire dal gambo al bocciolo lungo il taglio, insistetti sul puntino, poi risalendo lo puntai contro lo sfintere e cominciai a spingere. era davvero in calore!!!!!! sollevò il bacino d'istinto. abbandonai il capezzolo e andai con la mano di sotto, continuai a carezzarle la clito, lavata!!!!! era lavata e mi colava in mano, roba da non credere!!!!! la toccavo l'aiutavo a stare col sederino spinto in alto, il bocciolo di tulipano cominciò ad entrare, solo quello le spinsi dentro, allargai le gambe e il suo visetto si trovò sotto i coglioni gonfi al limite. ansimava e stava immobile, le piaceva eccome!!!! continuai per poco perchè feci l'errore di prendermelo in mano, mentre lo sfintere si prendeva il fiore... -uhhhh... uhhhh... ahhhhh... piccola mia vicina di casa, abbiamo ancora del tempo per noi, ma adesso prenditi questo nel culetto, ...ahhh si porcellina mia, prenditi questo.....e questo!!!!!! la sborrata fu sconvolgentemente copiosa, le venni fra i capelli e sul viso arrossato dal piacere. feci attenzione a non farle male mentre venivo... avrei voluto esserci io in quel buchino, ma la mia cappellona l'avrebbe fatta ululare di dolore e non di piacere come faceva adesso.

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