Amare e tradire

Scritto da , il 2009-07-30, genere tradimenti

Diciamolo senza ipocrisie e senza peli sulla lingua noi donne abbiamo bisogno di essere desiderate anche sessualmente da altri uomini e non ci bastano, quando ci sono e se poi ci sono, i soli apprezzamenti del nostro compagno di vita. Pur essendo amate e pur amando tantissimo il nostro uomo, dopo parecchi anni di matrimonio qualcosa di vitale viene a mancare nel rapporto di coppia, inutile negarlo. Ecco perché un apprezzamento garbato, uno sguardo profondo e sensuale che proviene oltre i confini domestici ci può far sentire attraenti e far cambiare improvvisamente la nostra disposizione d'animo. Varie sono le occasioni allettanti specie per una donna che lavora, che fa anche vita sociale e soprattutto se ci tiene. E io ci tengo, ci tengo a sentirmi bella e desiderata. Lo ammetto, gli uomini mi piacciono e se volutamente ho rinunciato a tante occasioni, vuoi per paura o per pudore, qualche volta però, devo confessare, è accaduto che abbia superato questi ostacoli interni e abbia ceduto alle lusinghe di qualche corteggiatore. Sì mi sono concessa anche se quell'uomo non era mio marito. Sono corna certo, ne sono cosciente, ho la consapevolezza di tradire accordando ad un altro un'intimità che il matrimonio e la vita in comune vorrebbero esclusiva di un solo uomo. Ma è bello sentirsi posseduta e riempita sessualmente in quelle circostanze, sono sensazioni incomparabili che avvolgono totalmente anche se si è coscienti di ciò che si sta facendo. In quei momenti si mischiano e si confondono trasgressione e titubanza, desiderio e pentimento, però sono momenti unici che ci fanno sentire donna, specie se l'uomo prescelto ha la consapevolezza che sta scopando una donna sposata, portandola via nell'intimità anche se solo per certi momenti ad un altro uomo. Ma è lì in quei momenti nei quali ti senti presa da un altro e trascinata in un altro legame fisico, che il sesso non è più solo routine ma si trasforma in vero piacere carnale.
Mettere le corna a mio marito non è una mia abitudine e non lo vado a cercare, perché non può essere e non deve essere un'abitudine, ma è successo che nei giorni seguenti mi sia sentita più viva, più attiva e questa mia soddisfazione si è riflessa anche in famiglia e con mio marito che me lo ha fatto notare, sempre. Mesi fa mi è capitato che dopo una cena di lavoro ho flirtato di nascosto al ristorante con un collega che mi piaceva da tempo, baci, toccamenti sotto il tavolo e alla fine ha insistito, senza successo, perché rimanessi un poco con lui, ma quando stavo per ritornare a casa in macchina mi ha seguita, mi ha chiamato al cellulare pregandomi di fermarmi e di stare ancora un poco con lui, ho accettato, ci siamo appartati e lì mi ha presa, in macchina. Nei giorni seguenti mio marito, che amo tanto, voleva sapere perchè sprigionassi tanta vitalità e tanto buon umore. Mi sono chiesta anche in quell'occasione se subodorasse quella mia scappatella, infatti come altre volte nel passato, nell'intimità mi ha chiesto se avessi un amante. L'ho sempre negato. Ma è vero, non ho mai avuto un amante. Ritengo che siano infide e subdole le relazioni clandestine! In tutti questi anni di matrimonio mai mi è passata per la testa l'idea di avere un amante fisso, in fondo vuol solo dire avere un altro marito e rivivere in una nuova relazione tutti gli affetti o le afflizioni della vita coniugale, con tutti i problemi e tutte le conseguenze che questo comporta. Doppio tradimento. All'opposto però non ho fatto certe così tanto per farle e non sono mai stata disposta ad accettare un corteggiamento qualsiasi e con un uomo qualsiasi, mi sono subito accorta con che tipo di uomo avevo a che fare e ho ceduto solo quando all'improvviso e in certi momenti si è venuta a creare una situazione molto particolare e intrigante, allora è stato difficile resistere. Lui, mio marito è un uomo adorabile e molto tollerante e così una sera dopo l'accaduto ad una sua domanda, non so perché, ho preso coraggio e gli ho confessato di essere stata con un altro uomo, senza dirgli che era il collega, ma spiegandogli le ragioni. In un primo momento mi ha detto che non sospettava di aver sposato una donna che lo poteva tradire e che non riusciva a farsene una ragione, gli ho chiesto perdono e lui mi ha perdonata dicendomi di capire le mie motivazioni, chiedendomi però di essere sincera sempre e comunque con lui. Così è stato e da allora in poi ad ogni sua domanda ho sempre risposto raccontando tutto di me, anche le mie piccole fughe d'amore passate o recenti, e tutto quello che mi accade con altri uomini, siano essi i colleghi o gli sconosciuti, quando e quanto ci provano con me. Gli racconto tutto, spesso anche inventando. Viste le sue reazioni e il suo interesse, sono giunta a rivelare persino particolari anche molto intimi. Mi dice che non ha piacere di sapere che altri uomini possano aver preso il suo posto nella mia vita intima e dopo qualche tempo ha ammesso che ha sempre pensato e immaginato che fossi una sposa infedele, che si era reso conto dei miei adulteri proprio quando mi vedeva più attiva, più dinamica. Sommessamente mi chiede sempre di non farlo più, dicendomi di sentirsi molto geloso perché lui non mi ha mai tradita, non ha desiderato nessun'altra donna e che non vuole assolutamente lasciarmi o farsi lasciare. Però mi chiede di restare sempre così, come sono. In definitiva credo che mi chieda solo discrezione per le mie piccole marachelle sentimentali che magari tollera o addirittura perfino le accetta, forse perché sa che non può fermarmi. Ma sento che tra noi c'è più complicità. Prima non potevo dirgli certe cose non sapendo come avrebbe reagito. Avevo paura di perderlo!

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