La scalata

Scritto da , il 2014-10-22, genere gay

Cima Alta, non sei un uomo se non l’hai scalata, tutti gli altri uomini l’avevano scalato da anni. Ogni volta che guardavo e vedevo le sue rupi ripide che dominano la nostra piccola città, mi sentivo così debole e piccolo.
Quando arrivò l’anno nuovo capii che avevo meno di sei mesi per provare che ero un uomo anch’io. Quando l'orologio annunciò l’anno nuovo feci la promessa di scalare Cima Alta nei sei mesi seguenti.
Cominciai a fare footing, alzare pesi e meditare per prendere coraggio. Sapevano tutti che lassù c’erano animali selvaggi ed io volevo ritornare vivo.
Il mio vicino di casa Vatti mi vide alzare i pesi nel cortile e chiese: "ti stai allenando molto ultimamente, Simone. Tenti di conquistare le ragazze? " Si appoggiò al recinto e rise.
"No", ansai. "Mi sto allenando per scalare Cima Alta, sono l'unico ragazzo della scuola che non l'ha scalato e finché non lo faccio... uh... nessuno penserà che sono un vero uomo."
“Cima Alta, eh? Un vero uomo, eh? " Disse. "Non so perché la mettono tanto dura su quella vecchia pietra. Non ci vogliono più di quattro o cinque ore."
“Lei ha scalato Cima Alta?" Chiesi.
"Sicuro" Disse il Sig. Vatti. "Non hai bisogno di allenarti tanto per prepararti, sei già pronto."
"Ma non ci sono animali feroci?" Chiesi.
Il Sig. Vatti rise forte: "Non c’è nulla di cui preoccuparsi lassù" Disse. "Ti dico, perchè non andiamo insieme a scalarla questo fine settimana."
"Realmente? " Chiesi incredulo.
"Sicuro, tu sei molto più forte e più coraggioso di quanto pensi. Dopo questo fine settimana tutti sapranno che sei un uomo."
Fui sollevato dal fatto che ci fosse qualcuno grande e forte come il signor Vatti ad accompagnarmi.
Sabato era una brillante giornata soleggiata ed il Sig. Vatti ed io ci avviammo sul sentiero per Cima Alta con indosso solo i nostri pantaloncini. Il sentiero divenne rapidamente molto ripido. Eravamo solo nella parte più bassa ed io stavo già ansimando. Parte del problema era che il Sig. Vatti portava dei cutoff molto, molto corti e quando si allungava per aiutarmi il suo sapete-che-cosa si dimenava fuori e penzolava. Questo faceva battere il mio cuore anche più della scalata ripida.
Il Sig. Vatti non sembrava accorgersi che la sua cosa sbucava dagli shorts. La vista del suo grosso tubo faceva allungare il mio e mi sembrava che a lui piacesse guardarlo.
Dopo molto sforzo finalmente mi tirò su sulla cima. Crollammo a terra. Il mio cuore stava battendo così forte che potevo sentirlo echeggiare tra le pareti della montagna.
"Wow" Ansai guardando in giù nella valle, gli edifici sembravano tanto piccoli.
"Non era così difficile vero, Simone?" Chiese iI Sig. Vatti con un sorriso mentre si sedeva.
"Non era facile" Ansai. "Guardi come sono sudato!"
"Ora quindi pensi di essere un uomo?"
"Credo" Dissi. Io in verità non mi sentivo diverso, ero solo stanco e le mie gambe mi facevano molto male.
Lui si appoggiò indietro e sorrise. Mentre eravamo sdraiati sulla vetta di Cima Alta, una brezza di montagna rinfrescante rese la mia pelle sudato fresca e formicolante. Anche per il fatto che il Sig. Vatti non si era preoccupato di rimettere il suo lungo serpente nei cutoff.
Quando il duo tubero cominciò a gonfiarsi, il mio picchio sparò in su facendo una tenda enorme nei miei pantaloncini. Il Sig. Vatti rimase così indifferente che capii che non sarebbe accaduto niente di male, eravamo solo due uomini in cima ad una montagna senza nessun altro per chilometri. Mi piaceva come fosse rilassato nel mostrare la sua bella attrezzatura.
Allungò le gambe ed aprì i miei pantaloncini col dito del piede. La mia erezione volò fuori nella fresca aria di montagna.
Mi piaceva il modo in cui guardava il mio cazzo rigido, mi faceva sentire preso dalle vertigini.
Strofinò il dito del piede contro il mio culo nudo, poi delicatamente lo fece scivolare sopra il mio buco sensibile e lo spinse.
Io non riuscivo a fare altro che sorridere e stendere le gambe.
Più lui pigiava il dito del piede contro il mio buco, più mi diventava rigido.
"Quindi ti piace essere su Cima Alta?" Chiese.
"Sì" Dissi io.
"Anche a me." Rispose. Spinse così forte il dito contro il mio buco del culo che ci entrò.
"Oh" Ansai.
"Ti piace?" Chiese contorcendo il dito del piede dentro di me.
"Sì, è bello", mi lamentai.
Quando lo spinse ancora più profondamente, il suo cazzo si irrigidì e si alzò alto nell’aria, mi stupì quanto divenne grosso.
Si afferrò il cazzo duro e lo agitò da una parte all’altra, la sua maniera di muovere il dito dentro di me mi stava facendo impazzire. Il mio uccello colava sciroppo che gocciolava sulle mie palle.
"Mi sembra che ti piaccia avere qualche cosa nel culo." Gemette. “Vediamo come ti farà felice questo." Aggiunse stringendosi la cappella fiammeggiante.
Io non ero sicuro di riuscire a prendere una cosa così grossa nel culo, ma poi pensai che non avevo mai creduto di riuscire a scalare Cima Alta. Forse se fossi riuscito a prendere il grosso pene del signor Vatti, mi sarei sentito veramente un uomo.
"Alzati, ragazzo e appoggiati a quella roccia." Mi ordinò. Io mi alzai e mi tolsi i pantaloni. Lui si spogliò nudo e, mentre mi sdraiavo sulla roccia, afferrò il mio culo e l'attrasse a se.
"Sì, è stretto" Disse toccando il mio buco caldo. "Non sarai più un ragazzo quando avrò finito con te!"
Guardai al di sopra della mia spalla e lo vidi schiaffeggiare con il suo cazzo tra le mie natiche. Spremette fuori una grossa goccia del suo umore sopra il mio culo eccitato. Con un dito la spalmò sul mio buco finché non ne fu ben rivestito. Poi mi strinse e spinse in avanti le anche.
"Ah" Mi lamentai quando il mio buco si allargò e succhiò dentro il suo cazzo duro. A casa avevo giocato col mio buco col mio dito, ma era nulla a confronto della grossa sonda del signor Vatti.
"Lo stai prendendo bene e facilmente, ragazzo" Sospirò. "Quando avrò finito con te sarai un uomo."
Non ci vollero molte spinte da parte sua per farmi diventare un adepto. Strinsi la roccia con tutta la mia forza e spinsi indietro il culo ad incontrare il suo punteruolo duro. Ad ogni spinta sentivo la mia fanciullezza che si scioglieva. Mentre lui dondolava le anche in avanti e mi penetrava completamente, capii che ero un uomo. Il mio culo afferrò il suo cazzo duro con forza, quando lui si lasciò andare e riempì il mio buco con la sua crema calda, io non ne feci scappare fuori una sola goccia.
Il mio cazzo sparò e spruzzò fiotto dopo fiotto di sperma spesso in terra. Lui mi tenne stretto mentre il mio corpo scuoteva fuori di me l'ultima mia fanciullezza. Rimanemmo tutto il pomeriggio su Cima Alta ed il signor Vatti violò più volte il mio culo per essere sicuro che tutta la mia fanciullezza se ne fosse andata.
Ora quando sono in classe, ho un’erezione ogni volta che alzo lo sguardo a Cima Alta e ricordo la scalata col signor Vatti.

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