Il primo incontro con la famiglia cuckold 1. La conoscenza con la figlia

Scritto da , il 2014-08-05, genere incesti

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Il primo incontro con la famiglia cuckold 1. La conoscenza con la figlia

Era arrivato il momento dell’incontro. Tutto era nato nel virtuale, anche se si era sviluppato in modo molto intenso. Loro una coppia cuckold quarantenne e io, bull dominante trentenne, che era diventato praticamente il loro padrone totale, anche se fino a quel momento solo tramite chat, webcam, skype e cellulare. Avevo di fatto preso il controllo anche del loro quotidiano attraverso telefonate che andavano oltre il sesso e arrivavano all’erotismo mentale e assoluto che avevo sempre cercato.

Per vederci avevamo fissato un appuntamento alla stazione perché loro abitavano lontano dal centro e sarebbe stato più comodo e veloce fare l’ultima parte del viaggio in auto. Poi saremmo sati insieme tre giorni a casa loro dal venerdi alla domenica.

Prima di partire c’era stata l’ultima telefonata per organizzare l’incontro, nella quale Paolo (il marito cuckold) mi spiegava che dovendo tornare la figlia (Martina) dalla città sarebbe stato comodo darle noi un passaggio dal momento che casa loro era distante e poco servita da mezzi pubblici. La cosa mi stupì molto. Sapevo che la figlia sarebbe dovuta restare fuori e soprattutto non avendola mai conosciuta mi sembrava strano che me la presentasse così il giorno in cui andavo a passare per la prima volta qualche giorno da loro. Il rapporto instaurato però era di totale fiducia e complicità quindi non mi sembrò del tutto assurdo.
Sceso dal treno raggiunsi il luogo dell’appuntamento. Il giardino poco lontano dalla stazione che avevamo stabilito. Paolo lo avevo visto spesso in cam insieme alla moglie e lo riconobbi subito.
La sorpresa fu la figlia che non avevo mai visto prima. Martina era bellissima davvero. Dimostrava decisamente meno dei 18 anni che aveva ma ero sicuro di aver capito bene perché mi avevano raccontato delle difficoltà che aveva avuto per prendere la patente e quindi non poteva che essere maggiorenne. I lineamenti però erano dolci e quasi ingenui i suoi movimenti.

Paolo mi accolse con una stretta di mano molto formale. Era diventato a tutti gli effetti, insieme a sua moglie, il mio schiavo e aveva già obbedito ad ordini molto severi ed umilianti in cam e al cellulare ma in quel contesto era in imbarazzo. Disse solo: “che piacere vederti, ti presento mia figlia Martina”.
Martina era ovviamente più imbarazzata di lui non conoscendomi affatto e riuscì a dire solo “piacere”. La somiglianza con la madre, che avevo avuto modo di esaminare in cam nuda e in molte posizioni era molto vaga. Qualcosa c’era ma l’aria ingenua confondeva molto le idee se si cercava di cogliere una somiglianza con le espressioni eccitate e perverse della sua genitrice.

Alta 165 circa mora molto magra con seni non grandissimi tirati su da un reggiseno di cui si intuivano i ferretti e schiacciati da una maglia molto aderente, Martina era quella che si dice una ragazza acqua e sapone. Molto bella ma non eccessiva. Sotto la maglia un paio di leggins grigi del tipo sportivo che, essendo molto stretti lasciavano intuire delle gambe magre e perfette.

Suo padre le disse quasi subito di andare in macchina che noi dovevamo comprare una cosa e l’avremmo raggiunta. Lei prese le chiavi e senza dire nulla si incamminò. Girandosi, inconsapevolmente, mostrò alla nostra vista il suo culo. Fasciato nei leggins strettissimi c’era il culetto più bello che avessi mai visto. Piccolo ma tondo con uno spacco tra le gambe che faceva passare la luce nel mezzo. Sembrava quello di una modella di intimo. Il padre si accorse che la guardavo e mi disse “è bella vero?”.
Sono sempre stato una persona onesta e con la solita onestà risposi ”Complimenti, è davvero una ragazza bellissima”.

Lui era evidentemente su di giri perchè non perse tempo nel rispondere: “stasera dovrebbe andare fuori ad una festa e dormire dalla sua amica per un paio di sere, ma se riesci a convincerla io vorrei che restasse a casa. Insieme a noi. L’ho sempre immaginato e desiderato di nascosto ma da quando ti ho conosciuto ho capito che sei la persona giusta per realizzare questa mia segreta fantasia”.

Senza scompormi risposi: “tua moglie sa di questa tua fantasia?”
Anche in questo caso la sua risposta fu immediata: “no, non sa nulla. Ma sai che farebbe qualsiasi cosa per te e se tu lo chiederai… lei per te farà quello che vuoi come ha fanno fino ad ora…adesso che ti vedrà ancora di più”.

La situazione era incredibile. Davvero io stesso non avrei immaginato questa piega e mi sembrava irreale, eppure le ultime sue parole erano vere. Sapevo che per me sua moglie avrebbe fatto qualsiasi cosa. E che dietro una facciata di casta madre di famiglia le fantasie nascoste erano ancora tante. Molte le avevo tirate fuori ma sentivo che c’erano molte curiosità che cercava di tenere nascoste a tutti. Forse anche a se stessa.
Chiesi in modo molto diretto: “Sembra molto più piccola dell’età che mi hai detto…”
Questa volta rispose anche prima che finissi la frase: “è vero ma ha 18 anni compiuti ed è grande ormai, anche se è ancora molto timida e”…prese una pausa…”non ha ancora mai avuto un ragazzo”.

Chiesi se ne fosse sicuro e mi spiegò che anche se aveva molte avances il fatto che abitavano isolati in provincia e il suo carattere timido le avevano impedito di fare quello che ormai tutte le ragazze fanno molto prima di quanto accadesse un tempo. “Con la mamma si confida su tutto e so per certo che non ha mai avuto un ragazzo e che prova vergona al pensiero di farlo e poi non esce spesso perché abitiamo lontano dalla città e a parte la scuola non ha molte passioni”.

Con questi pensieri andammo in macchina. Lei passò dietro e ci incamminammo verso casa di Paolo. Il viaggio non fu breve ma lei lo passo con le cuffie dell’ipod nelle orecchie e io e Paolo parlammo del più e del meno. Paolo ogni tanto accennava in modo molto casto a quanto sua moglie sarebbe stata felice di vedermi.
Arrivati in casa Martina corse immediatamente in camera sua, probabilmente per uscire dalla situazione di imbarazzo, e io mi trovai finalmente di fronte alla mia schiava.

Marzia era una donna di 40 anni. Mora, formosa, e sicuramente attraente. La sua reazione nel vedermi fu completamente diversa da quella dei suoi familiari. Mi abbraccio e si strinse a me. Poi non si trattenne dal darmi un bacio sulla guancia. Subito si fermò e disse sussurrandomi all’orecchio con un tono a metà tra il sorridente e lo spaventato: “Posso mio Signore?”. Io sorrisi e dissi: “ma certo, questa si che è una accoglienza calorosa”.

Marzia si era evidentemente vestita per me. Aveva imparato a capire i miei gusti e li aveva messi in pratica stando però attenta a non esagerare: evidentemente sapeva che sarebbe tornata la figlia ed evitò eccessi.
Aveva una canottiera bianca aderente senza reggiseno in modo che si intravedessero le forme dei grandi seni e i capezzoli, una gonna aderente e corta e delle scarpe con il tacco. Era sicuramente appariscente.

Ci spostammo in salotto. Posai il bagaglio e lei disse subito “Non vedo l’ora che Martina se ne vada”. Lo sguardo tra me e Paolo fu facilmente intuito da Marzia che chiese spiegazioni.
“E se invece restasse?” dissi io deciso. “Potrei insegnarle il nudismo. Tante famiglie lo condividono insieme senza inibizioni”.
-“Non noi” rispose Marzia “sai che la nostra famiglia è molto chiusa su queste cose. Almeno lo era prima di conoscere te…ma poi Martina non lo farebbe mai…non sarebbe possibile…deve andare dalle amiche”.
Le risposte erano confuse e lasciavano trasparire, dietro un apparentemente chiaro rifiuto, il fatto che in fondo stava pensando alla scena.
-“Non ci saranno forzature. Sai che non amo costringere nessuno a fare cose che non vuole”. Risposi io . Discutemmo un bel po’ della questione e non fu così immediata la decisione ma alla fine lei disse: “se è quello che vuoi proviamo”.

Martina scese a cena e prima di andare a tavola affrontai il discorso alla prima occasione utile dopo qualche discussione su temi generali:
- “sai Martina io sono nudista e voglio convincere anche i tuoi genitori a venire in una spiaggia dove il costume non serve”.
La sua reazione, naturalmente fu di imbarazzo. Sorrise e disse “che vergogna nudi davanti a tutti…non li convincerai mai”
– “è vero …ma si le prime volte sembra strano ma poi diventa molto naturale e piacevole….ti assicuro che li sonvincerò…anzi sono già convinti”
Non rispose ma guardò la madre stupita che fece un cenno per confermare.
–“Sai per superare queste timidezze il modo migliore è la pratica. Vorrei che i tuoi provassero a stare nudi in casa ma la cosa a te darebbe fastidio?”
- “ no, non lo so , non credo” rispose un po’ confusa.
- “Sentito che vi dicevo, non c’è imbarazzo. Spogliatevi”. Paolo si spogliò in pochissimi secondi, Marzia invece la fece più lunga, in parte per l’imbarazzo in parte perché voleva farsi desiderare per quello che stava facendo.

Martina, ormai rossissima in volto, guardava per terra e cercava di evitare di guardare. A quel punto mi alzai e mi avvicinai a lei dicendo: “non devi vergognarti, non c’è nulla di strano nella nudità …se ti abituerai anche tu ti sembrerà normalissimo dopo un po’”.”Perché non ti spogli anche tu?”
-“No no, mi vergogno” disse lei
-“Su, sei grande, ti sarai spogliata davanti a qualche ragazzo o a qualche amica no?”
Rispose di no timidamente con la testa
- “Ma come una ragazza bella come te…sai quanti ragazzi e ragazze ti ammirano…e vorrebbero vederti…anche io sai..trovo che tu sia molto bella e vorrei vederti nuda”
-“ Davvero pensi sia bella?” disse con entusiasmo
- “Certo . Sei davvero una delle più belle ragazze che abbia mai visto…certo però vorrei vederti meglio…leviamo questi vestiti…?”

Spostò le mani sulla maglia ma iniziò soltanto a giocare con il bordino della maglia senza riuscire a spostarla”
- "ok ho capito sei troppo in imbarazzo, Marzia aiutala tu, non riesce da sola”.
Marzia si avvicinò, ormai completamente nuda, e disse su amore vedrai che l’imbarazzo passerà presto. Senza esitarele sposto le mani e tirò su la maglia lasciando la figlia in reggiseno e leggins.
- “Leva il reggiseno tanto non ti serve” disse Marzia a sua figlia e timidamente Martina piano piano lo fece rivelando due seni sodissimi. Piccoli ma alti e sodi come fossero di una statua di marmo.

Rimase così, solo con i leggins e le scarpe. Ma solo per qualche secondo. Subito la mamma disse leva le scarpe così possiamo levare anche i leggins. Non fece alcuna obiezione per le scarpe e i calzini, ma poi si fermò a piedi nudi sul pavimento.
- “Manca poco, ancora un piccolo sforzo”. Dissi io sorridendo.

Martina esitava, quindi fu marzia a tirarle giu i pantaloni lasciandola nuda. Martina era in deciso imbarazzo e aveva le mani davanti incrociate al pube ma non era assolutamente contrariata, semplicemente non era mai stata nuda davanti ad altri e provava imbarazzo.

Marzia allora le disse: “Martina non avere vergogna, al massimo ci si può vergognare delle cose brutte ma tu sei molto bella e poi prima o poi devi superare l’imbarazzo di farti vedere anche da altri non ti pare?” Martina annui e fece un mezzo sorriso. Allora Marzia continuò rivolgendosi a me: “allora ti piace? Non è bellissima nostra figlia?”
- “sei davvero bellissima Martina, ha ragione tua mamma” dissi rivolgendomi a lei - “fatti vedere in tutta la tua bellezza vieni più vicina a me”

Fece pochi passi per mettersi di fronte a me. Aveva ancora lo sguardo basso per l’imbarazzo ma non era più bloccata del tutto dalla timidezza anche se continuava a tenere le mani incrociate davanti al corpo.
Presi il controllo della situazione e, come se fossimo rimasti soli io e lei cominciai a dirle cosa fare.

- “ Martina sei proprio molto bella, però ora vorrei osservarti bene. Metti le mani lungo i fianchi per favore.”
Lo fece subito e si mostrò a me completamente. Era molto esile, aveva i seni molto alti e sodi, delle gambe perfette e magre e un ciuffetto di peli sul pube non molto curato ma poco folto. Aveva una pelle così morbida e delicata che evidentemente la natura stessa non aveva voluto coprire di peli. Era veramente un capolavoro.
- “Non c’è che dire, Martina sei davvero stupenda”
- “Grazie. Lo pensi davvero”?
- “Certo che lo penso e da quando ti ho vista l’ho pensato”
- “Davvero”? Inssteva sorridendo per la felicità del complimento
- “Si Martina ma ora vorrei che facessi qualcosa per me”
- Cosa?” chiese a metà tra il preoccupato e il curioso
- “Non farti domande. Fai quello che ti chiedo e ti verrà più facile farlo”
- “Va bene” disse a bassa voce

Era tesa e imbarazzata ma mi seguiva come se mi conoscesse da sempre e io in quel momento iniziai a guidarla

-“Ora vorrei che sfilassi per me. Che facessi il giro della stanza in modo che possa guardarti meglio.

Tirò un sospiro e inizio a girarsi per camminare lungo la sala. Una volta di spalle mostrò il suo culo nudo. In leggins mi era sembrato stupendo ma a vederlo senza veli era davvero il più bel culetto che avessi mai visto. Tondo, sodo che si muoveva a ritmo del suo passo in modo incantevole.

Lei iniziò camminare avanti e indietro lungo la sala. Ma al secondo giro le dissi:
- “ora fermati” e non appena lo fece le dissi: “girati di spalle ora”

Mi alzai dalla sedia su cui ero seduto e mi avicinai lentamente a lei.
Stava per iniziare qualcosa di incredibile che sarebbe diventato una grande storia d’amore e anche qualcosa di più

CONTINUA…


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