La sua ricca puttanella 2

Scritto da , il 2013-12-17, genere gay

Capitolo 2: Accettare la tentazione

Alberto si tolse gli speedos bagnati di sperma e li mise nel cesto dei vestiti sporchi nella sua stanza, poi decise che era necessario una nuotata per raffreddarsi dopo quel sogno intenso che aveva fatto su Manuel. Dopo quel sogno e l’incontro goffo con il ragazzo si sentiva colpevole a pensare così del giardiniere. Dopo tutto lui amava Christian..... O almeno così pensava....
Manuel mise giù gli attrezzi e parlò in spagnolo con suo zio della sua necessità di usare il bagno. Si tolse i suoi guanti ed asciugò il sudore dalla fronte. Si leccò le labbra pensando ad Alberto. Fin dalla prima volta che aveva visto il ragazzo, aveva capito che sarebbe stato facile farlo diventare di sua proprietà. Il modo in cui Alberto aveva analizzato il suo corpo di muscoloso trentenne, era stato eloquente... e a lui piaceva quell’attenzione.
Vederlo correre in bagno con la sborra che gli correva giù per la coscia confermava che aveva già fatto eccitare quel ragazzo. Ora era il momento di agire...
Alberto si pulì e si mise un altro paio di speedo blu. Si guardò nello specchio e si assicurò che fossero aderenti. Voleva provocare Manuel col suo culo e chiaramente questa era la maniera.
Si mise della lozione abbronzante ed uscì dalla stanza imbattendosi in Manuel.
"Manuel?! Cosa?.... Dove stai andando? " Disse spaventato dal secondo scontro con il ragazzo.
"Stavo cercando il bagno, puoi mostrarmi dov’è?" "Oh.... uh.. sì! È proprio qui" Disse tentando di scuotere via l’imbarazzo ed indicando il bagno disse. "Volevo prendermi una bibita, ne gradireste una tu e tuo zio?"
"Sì, sarebbe bello. Grazie amico."
Alberto andò nell’enorme cucina aperta ed aprì il frigorifero che stava ad una discreta distanza dal bagno. Manuel lasciò la porta semiaperta... abbastanza perchè Alberto potesse vederlo.
Estrasse l’uccello e cominciò a pisciare guardando il ragazzo che prendeva le bottiglie delle bibite. Accidentalmente ne lasciò cadere una sul pavimento e si piegò per prenderla senza rendersi conto che l’altro stava fissando il suo culo vergine coperto dagli speedo.
Manuel si leccò le labbra e cominciò a masturbarsi mentre pisciava. Immaginava la sua lingua che leccava dappertutto il piccolo sedere bianco e stretto. Si guardò il cazzo che era alla sua piena lunghezza di 23 centimetri.
Alberto guardò di fianco e si rese conto che la porta del bagno era aperta e poteva vedere il ragazzo che stava pisciando con un’erezione, non poteva credere a quello che stava vedendo. L'unico uccello che avesse visto prima era quello di Christian, non ne aveva mai visto uno così grosso ed era a letteralmente a bocca aperta.
Manuel non stava guardando ma poteva sentire la carne fresca che fissava la sua carne. Un sorriso diabolico apparve sulla sua faccia, il bambino era nelle sue mani.
"Oh, mi spiace, mi sono dimenticato di chiudere la porta! " Disse guardando Alberto.
"Nessun problema! Ummmm... " Disse Alberto non sapendo che altro dire, ma i suoi occhi erano ancora incollati a quel grosso palo.
"Cosa c’è Alberto?" Disse Manuel svegliandolo dalla sua trance.
"Uummm... Farò una rapida nuotata. Uhhh... ecco la tua bibita." Uscì in piscina e vi saltò dentro. Manuel non lo perse d’occhio mentre nuotava poi, quando gli ritornò molle si allontanò tenendo un occhio sul ragazzo.
In acqua Alberto tentava di focalizzarsi sul suo amico che sarebbe venuto più tardi, nuotò avanti ed indietro finché le sue braccia e gambe non furono stanche. Si sedette sull'orlo della piscina per riprendere fiato, quando si voltò gli occhi di Manuel erano su di lui. Improvvisamente Alberto pensò che Manuel era molto interessato a lui.
Manuel prese alcuni sorsi di bibita e ritornò ad aiutare suo zio ad aggiungere altra terra alle aiuole. Alberto pensò che quello era il momento di chiamare il suo amico e dirgli di venire prima che le cose gli sfuggissero di mano.
Manuel guardò Alberto entrare in casa. Attraverso le finestre vide che era andato nella sua stanza, mosse su e giù la testa sapendo che stava per introdursi in quegli speedo stretti.
"... Così pensavo che potessi venire per le quattro." Disse Alberto per telefono a Christian. "I miei giardinieri sono qui e probabilmente non andranno via fino a 3 e mezza. "
"Per me va bene e che altro hai progettato per la sera?" Disse Christian.
"Beh, speravo che potessimo restare soli tu ed io per il resto della giornata. Dopo cena possiamo ritornare a casa mia e guardare dei film... "
Christian non sapeva che Alberto aveva deciso che quella sarebbe stata la notte in cui lui avrebbe perso la verginità ed aveva organizzato tutto.
Nel frattempo Manuel aveva detto a suo zio che avrebbe fatto una breve pausa, si avvicinò alla porta di Alberto ed ascoltò la conversazione telefonica che stava avvenendo col viva voce.
".... E possiamo bighellonare... Oh e poi ho una sorpresa per te." Disse civettuolamente Alberto.
"Pensavo di dover essere io a doverti delle sorprese." Disse Christian.
"Se tu pensi che la tua sorpresa sarà migliore, sarà stupendo."
"E la tua? Stai forse lasciandomi per un altro?" Disse per scherzo Christian.
"Potrei... Io sono un bel bambino" Disse Alberto ridendo.
Sentendo quelle parole Manuel capì che era ora di muoversi, spinse la porta aprendola e sorprendendo Alberto mentre rideva.
"Oh baby... Sembra che il giardiniere abbia bisogno di me per qualche cosa." Disse Alberto.
"Ti chiamerò più tardi, ti amo." Disse Christian.
"Anch’io ti amo." Disse Alberto accentuando quelle parole, anche se non ne era sicuro.
"Allora avete finito?" Chiese Alberto alzandosi dal letto.
"Ci vorranno ancora circa 30 minuti poi ritorneremo domani a piantare dei fiori." Disse Manuel.
"Grande." Disse Alberto osservando poi la mano di Manuel che si strofinava l’inguine.
"Era il tuo ragazzo quello con cui stavi parlando?" Disse Manuel.
"Sì." Disse Alberto.
"E’ un ragazzo fortunato. Un ragazzo veramente fortunato." Disse Manuel sfregandosi più evidentemente. "Scommetto che glielo dai ogni notte."
Alberto si bloccò sorpreso da quelle parole. "No... cosa te lo fa pensare?"
"No? Voglio dire... con quel corpo sexy e quel piccolo culo stretto che hai, dovrebbe prenderti ogni notte." Disse Manuel.
"No, non è così... Christian è un bravo ragazzo." Disse Alberto.
Le sopracciglia di Manuel si alzarono interrogativamente. "Quindi saresti una vergine?... Perfetto."
Manuel si avvicinò, spinse indietro il ragazzo sul letto e si sedette su di lui.
"Oh mio Dio! Cosa diavolo stai facendo!" Gridò Alberto.
La sua bocca fu rapidamente coperta dalla mano di Manuel, lui tentò di togliersi da sotto ma era troppo debole a confronto del muscoloso sudamericano. Manuel si tolse la camicia, si sfibbiò i pantaloni.
Alberto fissò il corpo dell'uomo sopra di lui, era come nel suo sogno eccetto che il suo torace era peloso. Il suo naturale odore stava inebriando Alberto e lo stava portando in un altro mondo. Non sapeva come spiegarselo.
Manuel poteva vedere negli occhi del ragazzo che aveva sotto il suo controllo ed era ora di fare il prossimo passo.
"Mi sto chinando per baciarti. Se gridi sarà l'ultima cosa farai." Disse Manuel. Non lo diceva sul serio ma sapeva che questo avrebbe fatto fluire i succhi del ragazzo, in più sapeva che il ragazzo era debole ed avrebbe fatto qualsiasi cosa gli avesse detto.
Tolse la mano e piantò rapidamente le labbra su quelle di Alberto che lasciò che prima facesse tutto Manuel ma lentamente gli ritornò il baciò. Il bacio era appassionato, sexy, ed affamato. Manuel fece scivolare la lingua nella sua bocca ed Alberto la succhiò.
Alberto stava tradendo il suo ragazzo col giardiniere....
Lasciò perdere che l’uomo sopra di lui guadagnava meno di lui e volle improvvisamente vedere di più di questo uomo. Smise di baciarlo per dirgli: "Togliti i vestiti."
Manuel sorrise, si tolse da Alberto e si tolse il resto dei vestiti rivelando il resto del suo corpo sbalorditivo. La bocca di Alberto si aprì sorpresa alla vista del fusto sexy che stava in piedi di fronte a lui.
"Oh il mio Dio." Disse Alberto alla vista del grosso cazzo ritto di Manuel. Era più grosso di quanto pensava.
"Questo è quello che vuoi ragazzo?" Disse Manuel facendo ondeggiare la sua carne semi flaccida. Alberto lo fissava con la bava gocciolante dalla bocca. "Sì, lo so che questo è quello che vuoi." Disse.
Manuel si sdraiò di nuovo sopra Alberto e strofinò il corpo contro di lui. L'attrito fece impazzire il ragazzo. Il riccio torace peloso a contatto col suo corpo liscio era troppo per lui e lo faceva lamentare come una ragazza. Vedendolo Manuel sorrise, amava vedere i ragazzi sottomessi ed assumere il ruolo di donna ed Alberto non faceva eccezione.
Alberto strofinò le mani su e giù sulle muscolose braccia sudate dell’uomo e sulla schiena. Comprese che Manuel era tutto uomo e l’unico uomo giusto con ci perdere la sua verginità. Tutti i pensieri di Christian scomparvero presto...
Manuel rotolò e tirò Alberto sopra di se, come nel sogno. Alberto sentiva il cazzo di Manuel strofinare contro i suoi speedo tentando di entrare, allora manovrò per togliersi la stoffa stretta e l’uomo gli disse di voltarsi.
Lo fece e si piegò per permettere a Manuel una buona visione del suo culo. Manuel si leccò le labbra fissando il sedere del ragazzo. "Allarga le gambe, aprilo per me baby." Disse.
Diede una scossa al suo cazzo mentre fissava l’ano estremamente piccolo e stretto, troppo piccolo pei suoi grossi 23 centimetri o per qualsiasi uccello. Stava per divertirsi ad aprire quel sedere...
Gli schiaffeggiò il sedere facendolo gridare.
"Taci, mio zio è ancora fuori. Questo vuol dire che dovremo farlo rapidamente."
Tirò Alberto sopra di sè e poi gli disse di voltarsi finché non fu verso di lui. Alberto cominciò a sentirsi nervoso, non era mai andato così avanti con nessuno.
"Questo è il modo più facile di farlo la prima volta." Disse Manuel interrompendo i suoi pensieri. L’uomo poteva leggere nella mente del ragazzo e vedeva che Alberto voleva smettere ma lui non voleva che accadesse.
Lo tirò a sé e lo baciò con forza. Il corpo del ragazzo rilasciò lentamente la tensione che era aumentata in lui e presto il suo corpo si rilassò. Manuel continuò a baciarlo appassionatamente lamentandosi nella sua bocca, penetrandola con la lingua, gli afferrò il sedere e lo modellò come creta nelle sue mani. Alberto sentiva il suo corpo fondersi in quello di Manuel, sentiva una sensazione che non riusciva a descrivere.
Improvvisamente sentì un prurito profondamente nel sedere, era qualche cosa di nuovo per lui ed arrivò al punto che non riuscì più a sopportarlo; smise di baciare Manuel per dire: "Per favore fottimi. Prendimi! Ho bisogno di sapere cosa sento ad avere un cazzo dentro di me!"
Questo era quello che Manuel voleva sentire, sapeva che i suoi baci e vezzeggiamenti erotici portavano sempre i ragazzi a quel punto.
Alberto afferrò l’uccello dolorosamente duro di Manuel e se lo strofinò contro il buco. Si ricordò di aver letto che doveva lubrificargli il pene con qualche cosa, ma tutto quello a cui poteva pensare era la saliva. Si sputò sulla mano e masturbò Manuel che si limitò a sorridere guardando con impazienza il ragazzo implorare per avere il suo cazzo.
Quando l’uccello fu coperto di saliva Alberto si alzò e si mise la cappella nel buco ma era troppo stretto. Anche dopo alcuni tentativi non riusciva ad entrar.
"Nooo.... Per favore vienimi dentro!" Implorò Alberto. Manuel si tenne il cazzo ed Alberto tentò di allargare le natiche sopra l’uccello ma senza risultato. Sempre più frustrato, sbattè giù il sedere sul pene prendendone quasi la metà. Gridò di dolore.
"Merda!" Gridò Manuel non aspettandoselo. Gli occhi di Manuel rotolarono indietro nel sentire quella stretta fica di ragazzo stringergli il cazzo. Era il miglior sedere di ragazzo che avesse mai avuto sul suo uccello. Alberto, d'altra parte si stava allargando. Il suo buco era infuocato e non poteva credere che lo stesse facendo.
"Oh Dio! È così grosso! Non ci posso credere!" Gridò. Manuel sorrise per il complimento: pensava che tutti i suoi ragazzi si riferissero a lui come Dio quando li inculava.
"Ragazzo questo sedere è così bello. Solo rilassati baby... Rilassa quel sedere sul mio cazzo." Disse Manuel per mettere a suo agio il suo nuovo ragazzo, strofinò le mani tra i suoi morbidi capelli castani per calmarlo.
I lamenti di Alberto diminuirono quando cominciò lentamente a cavalcare il cazzo. "Devo prenderlo!... Lo devo!"
Manuel ammirò la capacità di resistenza del ragazzo ed amava guardare il corpo completamente abbronzato e sudato del ragazzo muoversi su e giù.
"Cazzo baby, che bello... Lo stai facendo così bene ragazzo. Mi cavalchi così fottutamente bene!" Disse Manuel. I lamenti di Alberto divennero più forti quando il pene di Manuel giunse profondamente dentro di lui.
Manuel sentì il sedere del ragazzo che si allentava lentamente sul suo uccello così decise di prendere il controllo. Quel prurito che fastidiosamente Alberto sentiva finalmente veniva grattato ed improvvisamente il dolore scomparve.
"Oh cazzo! Manuel ti sento, uomo! Penso di averti tutto dentro!" Disse Alberto eccitato.
"L’hai fatto, baby, ho perso la verginità... Ora sto prendendo il controllo." Disse Manuel girandolo sulla schiena. Il letto cigolò leggermente per il movimento, Alberto abbandonò il suo corpo a Manuel lasciando che prendesse il controllo completo.
Manuel voleva vedere ogni espressione che Alberto faceva mentre lui spingeva il suo pene dentro il ragazzo. "Tieni i tuoi occhi su di me." Alberto fece come lui diceva e guardò il suo corpo lavorare sulla sua nuova fica di ragazzo. A Manuel piaceva inculare così i vergini e non perché non doveva indossare un preservativo mentre lo faceva, ma per l’eccitazione alla vista delle reazioni del ragazzo quando il suo cazzo gli apriva il sedere. Specialmente i lamenti... i piccoli uggiolii, proprio come stava facendo Alberto.
"Oh merda!... Oh cazzo!... Oh mio Dio! Inculami Manuel!... OHhh... Ahhhh... MMMMmm!... Sì inculami!... " Alberto continuò a gridare oscenità al suo fottitore ed era musica per le sue orecchie. Sentiva il culo del ragazzo mungere tutta la sua il lunghezza di 23 centimetri e non ne aveva mai abbastanza, voleva dannatamente fottere quel ragazzo e farne la sua puttana per la vita.
Il sudore colava tra i due fusti allupati ed il letto cigolava forte. Il pensiero dello zio di Manuel che poteva venire a vedere non era più un pensiero nella sua mente, inoltre non sarebbe stata la prima volta che lo vedeva possedere un ragazzo.
Alberto avvolse le braccia intorno alla larga schiena muscolosa strofinando il corpo sudato fin a raggiungere il sedere. Prese il culo peloso dell'uomo nelle sue mani e tentò di tirare l'uomo il più profondamente possibile dentro di sè.
"Ragazzo questo sedere è fottutamente sorprendente!" Disse Manuel. "Vuoi che ci sborri dentro? Huh?... Vuoi diventare la mia puttana? Rispondimi ragazzo!" Chiese.
Alberto era troppo in estasi per rispondergli rapidamente ma scosse la testa e lasciò che i suoi lamenti facessero le veci del parlare.
Manuel lo pompò più forte, sentì il suo sperma bollire nelle palle e lui pensò tra di se che sarebbe stata una sborrata storica.
"Cazzo, sto per venire... Riempirò questa fica con la mia sborra!" Gli disse.
Alberto stava ancora delirando di libidine e non poteva rispondere. Manuel si fermò e sentì il suo cazzo espandersi e sputare la sua calda lava profondamente nel sedere. Il ragazzo sentì il liquido cremoso e caldo riempirlo e non avrebbe mai pensato che sarebbe stato così, bruciante nel suo retto come lava.
Manuel rimase a lungo nella posizione che assicurava che ogni goccia andasse profondamente nel suo nuovo territorio. Scosse la testa incredulo di quanto era buono il sedere di quel ragazzo. Era incredibile, il meglio che avesse mai avuto... Doveva averne ancora.
Sembrava che Alberto fosse svenuto dopo quella sorprendente sessione e quando si riprese era ancora sul letto nudo con le lenzuola coperte da un sottile strato di sudore; si alzò ma sentì un dolore pungente nel sedere. Tornò a sedersi con la sensazione che tutto il corpo gli bruciasse.
Non poteva credere di aver appena fatto sesso col suo giardiniere. Non solo sesso ma il sesso più intenso e appassionato che era umanamente possibile. Voleva vedere se era ancora là.
Si alzò lentamente dal letto, si mise degli shorts ed uscì; notò che il giardino aveva un aspetto migliore del solito.
"Vedo che sei tornato!" disse Manuel con una risata gioiosa. Alberto agitò timidamente una mano verso di loro, lo zio di Manuel gli si avvicinò e vide l’espressione di dolore sulla sua faccia.
"Tutto ok? " chiese l’uomo preoccupato non sapendo come mettere insieme la frase. "Sì, sto bene... avete finito per oggi? " Disse Alberto per cambiare discorso.
"Sì." Disse Manuel. Alberto osservò i suoi capelli lisci, doveva aver fatto una doccia dopo aver finito con lui. "Ritorneremo domani per aggiungere altre piante."
"Ok, chiamate e fatemi sapere." Alberto guardò lo zio di Manuel caricare gli ultimi attrezzi sull'autocarro per vedere se c’era la possibilità di dire qualche cosa a Manuel prima che se ne andasse.
"Ehi." Manuel si girò verso Alberto per essere sicuro che sentisse tutto quello che gli doveva dire. "E’ stato il miglior culo che abbia mai avuto. Quando ritorno domani voglio che indossi gli stessi speedo e voglio che quel sedere sia già lubrificato. Quando farò la mia pausa di trenta minuti, quel bel culo dovrà essere sul letto ad aspettare il mio cazzo per essere ancora inculato. Hai capito ragazzo?"
Manuel soppesò ogni parola che diceva e gli piacque il loro suono minaccioso. Faceva sempre in modo che i ragazzi avessero paura di lui, gli piaceva far vedere chi era il capo.
Alberto deglutì e disse: "Sì signore."
Manuel si chinò, gli fece l'occhiolino ed uscì dalla porta; guardò l’ora, Christian sarebbe stato lì dopo venti minuti...

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