Due uova al tegamino 2

Scritto da , il 2010-05-15, genere incesti

Ai primi di settembre mi telefonò mio figlio dicendomi se potevo andare a prendere in un’officina sua suocera, che aveva rotto il motore alla sua macchina, e l’aveva lasciata al meccanico, essendo l’officina vicino a casa nostra mi pregò , se potevo , portarla alla stazione dei bus per poter tornare a casa.
Andai all’officina , lei era fuori ad aspettarmi, era una bellissima donna , circa 53 anni, bionda naturale, alta 1,70 , un bel seno e un portamento di classe, Marta di nome ,mi colpi in special modo come era vestita, una gonna appena sopra il ginocchio e una camicetta rosa con aperti i bottoni superiori, si vedeva la valle del seno.
Salendo in macchina le si alzò la gonna facendomi vedere le sue gambe abbronzate e senza calze, mi dovetti trattenere nel mettere la mano sulle sue ginocchia.

Buongiorno Marta, è un po’ che non ci vediamo, mi sa che Lei al posto di invecchiare diventa sempre piu giovane.
Alfredo , lei mi sta adulando, ho quasi i suoi anni, cerco di tenermi in forma e frequento la palestra, dovrebbe fare anche lei dello sport.
Cara Marta , è il tempo che manca .
Magari il tempo per la palestra non lo trova , ma per correre la cavallina con le donne lo trova.
Magari fosse cosi semplice trovare le donne che vengono con me, oramai sono troppo vecchio per soddisfarle.
Non mi faccio imbrogliare da lei Alfredo.
Parlammo di tutto e senza accorgerci quando arrivammo al bus era già partito e il prossimo partiva dopo 2 ore.
Senta Marta, se non le da fastidio l’accompagno io a casa.
Ma sono 50 chilometri, non è mica la strada dell’orto, a me non fa nulla aspettare tanto a casa nessuno mi aspetta, mio marito oggi è andato a prendere una damigiana di vino col suo amico e prima di mezzanotte non arriva di certo, magari arriverà anche ubriaco.

Non se ne parla nemmeno, la porto io, cosi continueremo a parlarci un po’ di noi.
Strada facendo la discussione si fece animata arrivando anche a parlare di sesso, mi confidò che con suo marito le cose non andavano tanto bene, lui aveva incominciato a bere e alla sera a letto si addormentava subito, lei non si lamentava piu di tanto , era sempre innamorata di lui e la vita andava avanti con monotonia, aveva perfino di farsi un’amante ma aveva sempre resistito, viveva in un quartiere che era popolato di pettegole.


Mancavano ancora una decina di chilometri e io le proposi di fermarci a bere qualcosa di fresco, acconsenti volentieri e ci fermammo in un bar-hotel, ci accomodammo in un angolo dietro un separè dove c’era un tavolino con divanetto, ordinammo una bibita e continuammo con le confidenze, raccontandoci fatti nostri entrammo fin troppo in confidenza , sta di fatto che ad un certo punto mi avvicinai di piu a lei e l’abbracciai, lei non oppose resistenza e la baciai, contraccambiò subito con un bacio appassionato, un bacio da amanti, lingua in bocca, non aspettava altro, limonammo per un po’ e poi mi disse---------Non c’è un posto piu tranquillo per baciarci ?

Provo a chiedere se c’è una camera, ti va ?
Certo, non aspetto altro voglio abbracciarti e baciarti come piace a me, è una vita che non faccio una limonata cosi bella.
La camera era disponibile e salimmo subito al primo piano, come entrammo mi saltò quasi letteralmente addosso, aveva una voglia arretrata e dovetti dirle----calmati Marta , abbiamo tutto il tempo possibile.
Non mi sembra vero---disse—mi sembra di essere una ragazzina in calore, dai spogliamoci.

Ci spogliammo a vicenda e saliti sul letto esplorammo i nostri corpi accarezzandoci, era bello scoprire le nostre nudità , io ritengo molto importante la scoperta dei nostri corpi con toccamenti.

La feci sdraiare , le allargai le gambe scoprendo una vagina che sembrava il paradiso, mi avvicinai per annusare il suo profumo di donna e infilai la lingua leccandola dentro e fuori,per poi stringere tra i denti il suo clitoride.
Mentre la leccavo si girò verso di me prendendomi in bocca il mio cazzo che era diventato duro come il ferro, me lo spompinò per un po’ e poi sussurrò----da amore , spaccami, scopami ,fai quello che vuoi ma fammi godere.

Come senti il glande toccare la vagina ebbe uno scatto di reni e prendendomi sui fianchi mi attirò a se facendolo entrare tutto fino alla radice, urlò nel sentirsi il cazzo dentro, era un sacco di tempo che era a digiuno.

La scopai per una decina di minuti , nei quali ebbe diversi orgasmi, la feci salire sopra di me facendola impalare , le presi in mano le tette palpeggiandole per poi succhiarle,ad un certo punto non ce la fece piu dalla stanchezza e si abbattè sul mio torace schiacciandosi le sue tette.
La girai e la feci mettere alla pecorina, e le introdussi subito il cazzo, era fradicia.
Rimasi dentro di lei per un po', continuando ad accarezzarle i fianchi e il seno, godendo di quel bel sedere sodo che si strusciava contro la mia pancia. E intanto lei continuava a gemere di piacere anche dopo gli innumerevoli orgasmi che la squassavano, tanto bello era stato godere insieme.
"Era un pezzo che non facevo una scopata così eccitante!" disse voltandosi verso di me, mentre io sfilavo il membro dalla sua vagina e l'aiutavo a voltarsi a pancia in su. "E per giunta con la mia consuocera, una sorpresa veramente gradita. Più ci penso e più mi arrapa!"
Io me la stavo baciando tutta, bella com'era, sul seno, sul ventre caldissimo, tra le cosce, sul collo, sulla bocca.


Sei stanca Marta ?
Non ce la faccio piu, sono stanchissima, non ho la forza di alzarmi, però sono felice, ringrazio la mia macchina che si è rotta se no non avrei fatto l’amore con te, senti Alfredo , adesso che ci siamo amati voglio che questa storia continui, voglio essere la tua amante.
Si amore è quello che desidero anche io---le dissi—dovremo fare le cose con cautela per non farci accorgere, faremo cosi, con la scusa che siamo imparentati dovremmo cercare di affittare una casa per le vacanze in montagna o al mare dividendo le spese, cosi senza volerlo abbiamo frequenti contatti, basta sceglierla grande cosi possiamo andare tutti.

Affittammo una appartamento a Cervinia , molto grande , bastava per tutti , il primo giorno che ci trovammo tutti nell’appartamento, mia nuora Elena mi prese in disparte e mi disse---Senti paparino non cercare di prenderci in giro, mi sa che tu e mia madre ve l’intendiate, ho visto gli sguardi che ti da.
Elena, si è vero , io e tua madre siamo amanti, ma attenzione che non si sappia in giro ,perché ricordati che io ho ancora le fotografie in giro e succede qualcosa ti sistemo per sempre.
Non intendevo tradirti ma è che io ho voglia di fare l’amore ancora con te, mi hai scopato in culo ma io ti voglio in figa.
Elena, sei diventata volgare, un donna non deve mai parlare cosi.
Ma se non parlo cosi chi mi scopa? Tuo figlio non mi scopa piu come prima e io ho sempre voglia.
Elena , adesso vai , non farti accorgere di nulla, ne parleremo con calma domattina , devo andare per acquistare la legna per il camino e se vuoi vieni con me.

La mattina dopo lei venne con me per la legna ma strada facendo mi si avvicinò , mi mise la mano sopra i pantaloni sfregandomi il cazzo, mi venne duro subito, me lo tirò fuori e mi stava facendo una sega, la fermai e le dissi----Elena, fai piano se no mi fai sborrare subito , aspetta che mi fermo in una stradina.
Appena vidi una stradina libera entrai subito e andai piu in fondo possibile dove c’era un boschetto, non feci in tempo a fermarmi che lei aveva tolto le mutandine, me le sfregò sul viso facendomi sentire il profumo di figa in calore, tirai giu il ribaltabile , mi sdraiai e abbassai i pantaloni, lei mi venne sopra e si impalò sul mio cazzo duro come non mai, iniziò una cavalcata che sembrava interminabile, ebbe un orgasmo cosi forte che perfino gridò dal godimento, intanto che mi scopava le alzai la maglietta e le succhiai i capezzoli.
Non capiva piu niente e mi implorò--- dai paparino spaccami la figa , senti come godo , sono la tua troia, sborrami dentro , voglio sentire il getto di sperma contro l’utero.
Le sborrai dentro e poi avendolo ancora duro la alzai , le appoggiai il cazzo sul buchino e la feci scendere , si inculò da sola e ricominciò la cavalcata.
Non so quante volte godette e ad un certo punto si fermò e mi disse--- mi sento svenire , non ce la faccio piu.
E senza far uscire il cazzo dal culo si appoggiò con le tette su di me e si addormentò, io avendo ancora il cazzo duro la scopai da sotto lentamente fino a quando non sborrai di nuovo.

Volete sapere perché il mio cazzo è sempre in tiro ?
Ve lo spiego subito----il mio medico anni addietro andando a fare un viaggio in America latina conobbe un capo tribu che gli diede una polverina scoperta da lui , non era droga ma una sostanza che assunta con regolarità manteneva il cazzo duro per almeno 1 ora, non lo faceva venire duro , ma quando era duro lo manteneva in erezione senza mai eiaculare.
Di quella polverina ne aveva fatto delle compresse e me ne aveva regalate una buona scorta che io quando ritenevo di avere un contatto con una donna ne prendevo una.
Una volta ne presi 2 compresse e per farlo diventare molle dovetti fare una doccia fredda.

Acquistata la legna tornammo a casa, fortunatamente non c’era nessuno, erano andati a fare spesa cosi lasciai Elena che si riposò sul divano e andai a fare due passi.

Per alcuni giorni non scopai, non ne ebbi la possibilità , avevo fatto troppo sesso e avevo paura di avere un infarto.

La vita continuava regolarmente fino a quando mia sorella mi telefonò per dirmi che suo marito era morto in un incidente stradale.
Mia sorella Francesca era l’ultima della famiglia, aveva 44 anni , aveva una figlia di 22 anni Luisa, non sposata e senza fidanzato.

Abitava a Bergamo Alta, dopo le esequie la consigliammo di prendersi una vacanza con la figlia in qualche posto tranquillo,la accompagnai in una agenzia e le feci acquistare due biglietti per Sharm El Sheik, ma il giorno prima della partenza mia nipote Luisa non volle partire perché in quei giorni aveva conosciuto un ragazzo e se ne era innamorata e non voleva lasciarlo.
Le consigliai di andare con una sua amica ma lei non volle , anzi per non farle rinunciare alla vacanza mi offrii di accompagnarla.

Partimmo per la vacanza e purtroppo non riuscimmo ad avere due camere separate , decidemmo allora di rimanere nella stessa camera, tanto eravamo fratelli.
Il posto era molto bello, faceva molto caldo, di giorno stavamo in spiaggia e alla sera la portavo nei localini sul posto, anche se lei non era contenta di divertirsi io la convincevo a venire.
La terza sera che uscimmo , lei bevve un po’ piu del solito e la dovetti sorreggere per portarla in camera, e la misi a letto ancora vestita.
Mi svegliai nella notte e la vidi che si era tirata su la gonna e nel sonno si era infilata un dito dentro le mutandine e si sfregava il clitoride.
Senza pensarci due volte ,allungai una mano nel cassetto del comodino e mi presi due compresse , le ingoiai subito, non si sa mai come andava a finire, dopo tutto anche se era mia sorella era un bel bocconcino, nera di capelli, alta 1,65 due belle tette e un bel culo, insomma una bella figa.
Passò circa un’ora che sentii un movimento vicino a me nel letto, era lei che si era messa in fianco a me e mi abbracciava, come si accorse che anche io ero sveglio mi disse--- Alfredo, scusami se ti ho svegliato, avevo bisogno di sentire qualcuno vicino a me, non mandarmi via , sto qui con te come quando eravamo bambini.

Mi girai verso di lei faccia a faccia e parlammo un po’ di tutto , e degli avvenimenti successi negli ultimi anni e di suo marito, mi disse che si vergognava un po’ a essersi concessa una vacanza a cosi poca distanza dal suo funerale, mi disse che con lui era stata felice , che adesso doveva affrontare la vita da sola, la figlia adesso che aveva conosciuto un ragazzo , sicuramente sarebbe andata a vivere con lui e lei sarebbe sprofondata nella solitudine, le dissi che non sarebbe successo , appena sarebbe diventata nonna si sarebbe dedicata ai nipoti.

Ti ricordi Alfredo che bei tempi quando giocavamo al dottore ? E ti ricordi quando io te lo prendevo in bocca e tu mi infilavi il dito nel culetto ? Mi piaceva tantissimo , anche adesso quando mi viene voglia mi infilo il dito nel culetto e non smetto fino a quando ho goduto, e mi piaceva quando mi godevi in bocca, mi piaceva il sapore del tuo sperma, e tu mi leccavi gli umori che uscivano dalla mia patatina, se chiudo gli occhi mi sembra di rivivere quei bei momenti.

Alfredo ------- ho 44 anni , non sono vecchia al punto da rinunciare al sesso , chi vuoi che mi voglia adesso e poi non sono sicura di volere qualcuno che non sia mio marito nel mio letto.
Francesca ----- sei una bella donna , sei ancora giovane e troverai qualcuno , adesso non pensarci e dormi.
Non riesco a dormire , abbracciami Alfredo, forse mi calmerò.

Ma la carne è carne , mi si avvicinò di piu e mi strinse , anche io la strinsi e mi venne duro il cazzo, cosi vicini che la baciai sulla bocca a labbra chiuse, lei mi baciò senza respingermi, anzi apri la bocca e mi infilò la sua lingua cercando la mia , limonammo per alcuni minuti e staccandosi mi disse che mi voleva bene, di non lasciarla piu.
Misi la mia mano dietro il suo sedere e le infilai la mano delle mutandine , le palpai le chiappe scedendo fino al solco del sedere arrivando fino al buchino, lei invece di farmi smettere mi infilò ancora di piu la lingua in bocca e mi infilò la mano nel pigiama e mi abbassò i pantaloncini, il mio cazzo era durissimo, me lo prese in mano per gustarsi l’erezione, le abbassai le mutandine e lei se lo mise contro la sua figa, fece entrare solo il glande e muovendosi piano si scopava da sola.
Non passarono cinque minuti che ebbe un orgasmo tremendo, mi staccai da lei e le salii sopra penetrandola con il cazzo fino alla radice, e cominciai a scoparla, lei godette innumerevoli volte e il mio cazzo non accennava ad ammosciarsi, la girai sulla pancia e la scopai da dietro, le riversai dentro una sborrata tremenda, come senti lo sperma caldo si dimenava come impazzita.
Quando ci calmammo , si mise a piangere , diceva che si vergognava di cosa era successo, la calmai e l’abbracciai confortandola e dicendole che era successo che ci eravamo amati, e nulla piu, poi si addormentò, girandomi le spalle mettendosi su un fianco.

Dopo un’ora il mio cazzo non accennava ad ammosciarsi e decisi di alzarmi e fare una doccia, mi spogliai nudo e mi avviai nel bagno, stavo per entrare che mi trovai lei dietro di me, mi disse che voleva fare la doccia con me, e come vide che il mio cazzo era ancora eretto mi disse----ma cosa ti succede Alfredo, a mio marito dopo il sesso gli veniva molle subito e tu invece hai il soldatino sempre in piedi.

Sei te Francesca che me lo fai diventare duro, entra nella doccia che poi si ammolla.
Entrò in doccia con me e si girò dandomi le spalle , mi disse---Dai Alfredo , non farlo diventare molle sotto la doccia ma infilalo qui, guarda che bel buchino che ho, mio marito non mi ha mai scopato il culo, fallo te, metti un po’ di bagno schiuma.

Misi un po’ di bagno schiuma sul cazzo e sul suo buco e poi mi avvicinai a lei che sporse il culo per facilitarmi l’introduzione, lo feci entrare piano, era stretto il suo fiorellino, ma quando entrò tutto la scopai in culo facendola godere alcune volte, dopo averle goduto dentro non lo tolsi subito ma lo lasciai dentro fino a quando mi divenne molle.

Le quattro notti che mancavano alla fine della vacanza le passammo a scopare in tutti i modi e posizioni possibili, ritornammo a casa andando ognuno nelle proprie case riproponendoci che non sarebbe piu ripetuta una cosa del genere.

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