Naturismo improvvisato
di
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genere
prime esperienze
Si tratta di una esperienza personale vissuta in Francia quando ero un ragazzo.
Ero in vacanza con la famiglia in un villaggio tra le colline del massiccio Centrale dove corrono piccoli fiumi balneabili in una natura incontaminata. Mi piaceva andare in bicicletta dove potevo andare liberamente dove volevo e senza dover poi dare spiegazioni dettagliate dei luoghi visitati.
Un giorno raggiungo una frequentata spiaggia di uno di questi fiumi e decido di scendere fino alla riva ed andare alla scoperta di posti nuovi. Lego la bici ad un albero e scendo al fiume a piedi.
Arrivato in spiaggia la notevole affluenza di bagnanti mi spinge a cercare un posto più tranquillo. Risalgo così il fiume e man mano che mi allontano le persone diventano sempre più rare.
Giungo in una zona frequentata da naturisti, in un ambiente molto familiare e sereno. Mi piacerebbe fermarmi con loro ma mi vergogno. Mi è già capitato di spogliarmi, ma sempre da solo. E appena nudo non controllo il mio pisello che tende a volersi ergere per osservare il mondo... Non posso mostrarmi così a quel gruppo. Anche se nudi.
Così proseguo, oltrepasso un ultimo bagnante solitario, in costume, e quando trovo un tratto deserto mi fermo.
Mi guardo attorno, il bagnante è distante e si fa i fatti propri. Più a monte non si vede più nessuno.
Mi spoglio tranquillo, tolgo anche gli slip e mi immergo in acqua, nudo. Con un inizio di erezione che cerco di calmare.
Dopo una decina di minuti di rilassamento noto che il bagnante di prima si è rivestito e, preso lo zaino, parte. Ma nella mia direzione!
Preso da un po' di paura torno a riva e mi infilo nuovamente gli slip, abbastanza attillati.
Per fortuna il bagnante devia e preso un sentiero risale nella collina e sparisce tra gli arbusti. Penso sia andato via.
Ora sono di nuovo solo. Posso tornare nudo, nessuno mi vede.
E nudo decido di ridiscendere il fiume per raggiungere il gruppo di rocce dove prima sostava il bagnante. Il fiume in quel punto fa una bella pozza profonda che invoglia al bagno.
Ma mentre nuoto tranquillo nella pozza arriva, a sorpresa, il bagnante di prima, che ha dimenticato una bottiglia d'acqua.
Per fortuna ho a portata di mano gli slip, e senza uscire dall'acqua me li rimetto.
Lui mi guarda, mi saluta. Poi mi dice: "Non ti preoccupare, qui si può stare nudi, nessuno controlla. E poi... i tuoi slip... bagnati, non nascondono gran che... si vede tutto.."
Sono rosso di vergogna, e mi stringo nelle spalle come per dire "non è colpa mia..."
Poi mi fa altre domande, da dove vengo, se sono in vacanza... l'imbarazzo aumenta. Ma anche la voglia di togliermi le mutande...
Mentre mi parla mi osserva, e la cosa poco alla volta mi eccita.
Decido di mostrarmi a lui con le mie mutandine bagnate ed esco dall'acqua, sdraiandomi al sole per farmi asciugare.
Lui continua ad osservarmi e non posso nascondere il mio pacco che ha preso volume.
"Sai, faresti meglio a toglierle le mutande. Ti asciugheresti prima e... il tuo membro ti farebbe meno male"
"Perché?"
"Beh, la tua erezione sotto le mutande è evidente... Dai, libera l'uccellino e vedrai come anche tu ti sentirai libero!"
Quindi mi stava dicendo che potevo mostrami a lui nudo e con il cazzo in tiro... E l'idea mi stava eccitando ancora di più.
Ho approfittato di una sua breve distrazione per sfilarmi l'indumento bagnato e tornare a distendermi, questa volta con l'asta pulsante che puntava al cielo.
"Ecco, vedi che stai meglio? E devo dire che nudo sei più bello che con quel ridicolo slip infantile... Chissà da quanti anni ce l'hai!"
Ho sorriso e chiuso gli occhi. Stavo proprio bene, il sole mi asciugava, il tizio mi aveva fatto i complimenti e il tutto mi eccitava.
Non mi sono accorto che si era avvicinato ed ho sentito una mano che mi accarezzava una coscia. Dal ginocchio, piano piano con movimenti alternati, risaliva verso il bacino. Continuavo a tenere gli occhi chiusi. Sentivo il mio cuore battere all'impazzata. Le sue carezze mi piacevano. Ormai era arrivato all'alto della coscia toccandomi i peli pubici. Sentivo il mio membro gonfio come non mai. Come se volesse esplodere e scoppiare come un palloncino.
Ora il tizio con le dita stava rigirando i miei peli pubici. Li avevo molto folti e la cosa sembrava divertirlo.
"Rilassati, distendi i muscoli, lasciati andare, assapora il piacere del momento..."
La sua mano sfiorava la mia asta turgida senza prenderla direttamente in mano. Con l'altra era tornato ad accarezzarmi la coscia. Sentivo la mia eccitazione martellarmi il cervello, altro che rilassarsi...
Dalla coscia la sua mano ora mi toccava i testicoli, prima un leggero sforamento, poi prendendoli tutti in mano. E, d'un tratto, come una scarica elettrica che mi ha percorso la spina dorsale, sono esploso in una poderosa ejaculazione. Il primo getto deve essere passato oltre la mia testa, ma i successivi hanno bagnato prima la mia faccia vicino alla bocca e poi hanno inondato il mio petto.
Ora mi potevo rilassare!
"Caspita, sei veloce tu a venire! E quanta ne hai fatta!"
"Non so..."
"Non ti preoccupare, vedrai che la prossima volta durerai di più. L'importante è che ti sia piaciuto"
"Si, mi è piaciuto, ma ora...
"Riposati, la prossima volta sarà un altro giorno..."
Ero in vacanza con la famiglia in un villaggio tra le colline del massiccio Centrale dove corrono piccoli fiumi balneabili in una natura incontaminata. Mi piaceva andare in bicicletta dove potevo andare liberamente dove volevo e senza dover poi dare spiegazioni dettagliate dei luoghi visitati.
Un giorno raggiungo una frequentata spiaggia di uno di questi fiumi e decido di scendere fino alla riva ed andare alla scoperta di posti nuovi. Lego la bici ad un albero e scendo al fiume a piedi.
Arrivato in spiaggia la notevole affluenza di bagnanti mi spinge a cercare un posto più tranquillo. Risalgo così il fiume e man mano che mi allontano le persone diventano sempre più rare.
Giungo in una zona frequentata da naturisti, in un ambiente molto familiare e sereno. Mi piacerebbe fermarmi con loro ma mi vergogno. Mi è già capitato di spogliarmi, ma sempre da solo. E appena nudo non controllo il mio pisello che tende a volersi ergere per osservare il mondo... Non posso mostrarmi così a quel gruppo. Anche se nudi.
Così proseguo, oltrepasso un ultimo bagnante solitario, in costume, e quando trovo un tratto deserto mi fermo.
Mi guardo attorno, il bagnante è distante e si fa i fatti propri. Più a monte non si vede più nessuno.
Mi spoglio tranquillo, tolgo anche gli slip e mi immergo in acqua, nudo. Con un inizio di erezione che cerco di calmare.
Dopo una decina di minuti di rilassamento noto che il bagnante di prima si è rivestito e, preso lo zaino, parte. Ma nella mia direzione!
Preso da un po' di paura torno a riva e mi infilo nuovamente gli slip, abbastanza attillati.
Per fortuna il bagnante devia e preso un sentiero risale nella collina e sparisce tra gli arbusti. Penso sia andato via.
Ora sono di nuovo solo. Posso tornare nudo, nessuno mi vede.
E nudo decido di ridiscendere il fiume per raggiungere il gruppo di rocce dove prima sostava il bagnante. Il fiume in quel punto fa una bella pozza profonda che invoglia al bagno.
Ma mentre nuoto tranquillo nella pozza arriva, a sorpresa, il bagnante di prima, che ha dimenticato una bottiglia d'acqua.
Per fortuna ho a portata di mano gli slip, e senza uscire dall'acqua me li rimetto.
Lui mi guarda, mi saluta. Poi mi dice: "Non ti preoccupare, qui si può stare nudi, nessuno controlla. E poi... i tuoi slip... bagnati, non nascondono gran che... si vede tutto.."
Sono rosso di vergogna, e mi stringo nelle spalle come per dire "non è colpa mia..."
Poi mi fa altre domande, da dove vengo, se sono in vacanza... l'imbarazzo aumenta. Ma anche la voglia di togliermi le mutande...
Mentre mi parla mi osserva, e la cosa poco alla volta mi eccita.
Decido di mostrarmi a lui con le mie mutandine bagnate ed esco dall'acqua, sdraiandomi al sole per farmi asciugare.
Lui continua ad osservarmi e non posso nascondere il mio pacco che ha preso volume.
"Sai, faresti meglio a toglierle le mutande. Ti asciugheresti prima e... il tuo membro ti farebbe meno male"
"Perché?"
"Beh, la tua erezione sotto le mutande è evidente... Dai, libera l'uccellino e vedrai come anche tu ti sentirai libero!"
Quindi mi stava dicendo che potevo mostrami a lui nudo e con il cazzo in tiro... E l'idea mi stava eccitando ancora di più.
Ho approfittato di una sua breve distrazione per sfilarmi l'indumento bagnato e tornare a distendermi, questa volta con l'asta pulsante che puntava al cielo.
"Ecco, vedi che stai meglio? E devo dire che nudo sei più bello che con quel ridicolo slip infantile... Chissà da quanti anni ce l'hai!"
Ho sorriso e chiuso gli occhi. Stavo proprio bene, il sole mi asciugava, il tizio mi aveva fatto i complimenti e il tutto mi eccitava.
Non mi sono accorto che si era avvicinato ed ho sentito una mano che mi accarezzava una coscia. Dal ginocchio, piano piano con movimenti alternati, risaliva verso il bacino. Continuavo a tenere gli occhi chiusi. Sentivo il mio cuore battere all'impazzata. Le sue carezze mi piacevano. Ormai era arrivato all'alto della coscia toccandomi i peli pubici. Sentivo il mio membro gonfio come non mai. Come se volesse esplodere e scoppiare come un palloncino.
Ora il tizio con le dita stava rigirando i miei peli pubici. Li avevo molto folti e la cosa sembrava divertirlo.
"Rilassati, distendi i muscoli, lasciati andare, assapora il piacere del momento..."
La sua mano sfiorava la mia asta turgida senza prenderla direttamente in mano. Con l'altra era tornato ad accarezzarmi la coscia. Sentivo la mia eccitazione martellarmi il cervello, altro che rilassarsi...
Dalla coscia la sua mano ora mi toccava i testicoli, prima un leggero sforamento, poi prendendoli tutti in mano. E, d'un tratto, come una scarica elettrica che mi ha percorso la spina dorsale, sono esploso in una poderosa ejaculazione. Il primo getto deve essere passato oltre la mia testa, ma i successivi hanno bagnato prima la mia faccia vicino alla bocca e poi hanno inondato il mio petto.
Ora mi potevo rilassare!
"Caspita, sei veloce tu a venire! E quanta ne hai fatta!"
"Non so..."
"Non ti preoccupare, vedrai che la prossima volta durerai di più. L'importante è che ti sia piaciuto"
"Si, mi è piaciuto, ma ora...
"Riposati, la prossima volta sarà un altro giorno..."
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