La mia fidanzata mi ha tradito

di
genere
corna

era sabato pomeriggio. alice, come ogni weekend, era tornata da pavia, dove studiava, per passare il weekend con la sua famiglia e me. ai tempi avevamo entrambi 20 anni, lei studiava ingegneria, appunto, a pavia, io avevo provato qualche mese economia, sempre a pavia, ma l’università non faceva per me, così andai a lavorare nell’officina meccanica di mio padre, dove devo dire guadagnavo bene, lavoravo il giusto e soprattutto mi piaceva. eravamo entrambi di un piccolo paesino in provincia di alessandria, io e alice avevamo fatto tutte le scuole insieme, ma solo verso la
terza superiore aveva iniziato ad esserci del tenero tra di noi, e col passare dei mesi ci eravamo fidanzati. ai tempi quindi stavamo insieme da circa 4 anni, avevamo fatto tutte le nostre prime volte insieme, primo sesso, primi preliminari, primo viaggio ecc. facevamo sesso spesso, ad alice piaceva molto fare sesso, ma facevamo sempre “lo stesso” sesso, non più di 2-3 posizioni, qualche sega ogni tanto, pompini giusto un paio di succhiate, non si era mai fatta venire in bocca e non si faceva leccare la figa, perché diceva di vergognarsi dell’odore che aveva (un normalissimo odore di figa, nulla di strano). comunque sessualmente ero soddisfatto, ogni sabato si fermava a dormire da me (io abitavo già da solo grazie al mio lavoro), e tra pomeriggio e sera facevamo sempre sesso tre o quattro volte, quindi non potevo di certo lamentarmi. alice ai tempi era una bellissima ragazza alta quasi 180 cm, stacco di coscia da urlo, culetto sodo, fianchi leggermente larghi, una seconda di seno, piccolo ma molto sodo, simmetrico e con dei capezzoli perfetti, occhi verdi da cerbiatta, lentiggini, capelli ricci bruni, insomma un bel pezzo di figa tant’è che ero parecchio invidiato, anche i miei amici non si erano mai trattenuti dal far certe battute, come ad esempio “quando vi lascerete non varrà la regola dell’amico” (ovvero una “regola” per la quale gli amici non ci provano con l’ex dell’amico), oppure richieste di fare sesso a tre, più o meno ironiche, tra me, alice, e l’amico di turno. io ridevo sempre alle battute, ai miei amici più intimi rispondevo “dai vieni a casa mia che la scopiamo insieme” ma in realtà ero molto geloso, al solo pensiero che alice anche solo vedesse un altro cazzo impazzivo. io non ero un brutto ragazzo ma neanche un “figo”, alto 172 cm, un po’ di pancetta, fisico non particolarmente atletico, occhi marroni, insomma non di certo il tipico bel ragazzo, infatti spesso mi chiedevo come facesse alice a stare con me, un pezzo di figa come lei avrebbe potuto tranquillamente avere un “figo” alto, muscolo, tatuato. alice però era fedele e non dava mai attenzioni ai ragazzi, e ogni volta che anche solo si fermava a parlare con qualche ragazzo me lo diceva. torniamo ora a quel famoso sabato pomeriggio. come ogni settimana alice era venuta a casa mia, ma la vedevo molto molto strana. a dire il vero erano già un paio di giorni che la sentivo strana per telefono, ma non ci davo troppo caso, pensavo fosse per colpa dell’università, della stanchezza o dello studio. quando arrivò a casa mia le saltai addosso, come sempre, convinto e speranzoso di farci una bella scopata, come facevamo sempre, ma lei si tolse e, scusandosi, mi disse che non era di buon umore. “ci mancherebbe” le dissi “parliamo però di cosa è successo, mi sembri strana”. lei non volle parlare, si limitò solo a dire “nulla, oggi sono un po’ giù”. allora andammo sul divano a guardare un film. dopo un po’ alice scoppiò a piangere dal nulla, e in lacrime mi disse di avermi tradito, senza tanti giri di parole. io restai di sasso, per qualche minuto rimasi in silenzio, poi le chiesi “in che senso mi hai tradito?”. lei rispose “in che senso ti ho tradito? esiste solo un senso di tradire”. iniziai ad incazzarmi. “ti ho detto di dirmi in che senso mi hai tradito, non girarci troppo intorno perché sto per spaccare tutto”. “nel senso che mi sono fatta scopare da un altro, luca!” (luca é il mio nome). “che cazzo stai dicendo alice, che cazzo stai dicendo???” “sto dicendo che ti ho tradito, mi faccio schifo ti prego, dammi la possibilità di spiegarti”. “no no, non hai nulla da spiegare, fai schifo e sei una troia, come cazzo hai potuto tradirmi così dal niente, fai schifo” alice ricomincio a piangere disperata ma io la mandai via di casa. rimasi attonito, non sapevo cosa fare, cosa pensare. era successo tutto così in fretta. non avevamo mai avuto litigi gravi, solo qualche discussione come tutte le coppie, non le avevo mai fatto mancare nulla, eravamo felici…come aveva potuto tradirmi. passai i giorni seguenti a crogiolarmi, dissi a mio padre che stavo male e non andai nemmeno al lavoro per più di una settimana. più pensavo ad alice che mi tradiva, peggio stavo…un giorno venne un amico a trovarmi, e bevemmo un po’ per staccare e divertici. finita la serata, quando il mio amico andò via, mi prese la voglia di farmi una sega, così misi su un porno in televisione e iniziai a segarmi. mentre mi segavo mi tornò in mente alice, il sesso che facevamo…e il tradimento. sarà stato l’alcol, sarà stata l’eccitazione, ma l’immagine di alice a pecora con un altro mi stava facendo eccitare ancora di più. finii di segarmi e non ci pensai più. il giorno seguente mi svegliai con un durello come poche volte mi era capitato, e strusciandomi sul cuscino pensavo sempre di più ad alice posseduta da un altro, e mi eccitavo sempre di più. com’era possibile, com’era possibile che l’immagine della mia amata fidanzata scopata da un altro alle mie spalle, mi faceva eccitare così tanto? mi segai, poi mi segai ancora e ancora, più pensavo ad alice con il cazzo di un altro nella figa, più mi veniva il cazzo duro. chiamai il mio migliore amico per dirglielo: “oh nico, mi sta succedendo qualcosa di strano”
“dimmi luca, cosa vuoi, stavo giocando a COD, mi stai disturbando”
“niente frate, ascolta, ti ricordi il tradimento di alice?”
“certo che mi ricordo, sono due settimane che mi stressi”
“eh, mi sta succedendo qualcosa di strano”
“ehhh dai dimmi cosa ti sta succedendo, che qua la partita non si vince da sola”
“nulla praticamente, l’altra sera, dopo che sei andato via da casa mia, mi sono fatto una sega, e mentre mi segavo continuavo ad avere l’immagine di alice con un altro pisello tra le gambe”
“non dirmi che ti sei segato pensando a quello”
“eh frate, hai indovinato, e ho pure sborrato fortissimo”
“ahahahahahahah ma che cazzo stai dicendo luca, fai il serio”
“oh nico te lo giuro, non so che cazzo mi sia preso, quella troia mi ha tradito e a me viene il cazzo duro se ci penso, e mentre mi sego pensandoci sborro dopo 2 minuti”
“cazzo fratello, non mi dire che sei uno di quei malati che godono ad essere cornuti”
“non lo so nico non lo so che cazzo ne so, so solo che più penso ad alice che prende il cazzo di quel bastardo, più mi eccito e più mi passa la rabbia”
“ahahahaha sei un pervertito luca, a sto punto fai pace con alice e falla scopare mentre tu guardi”
“dai frate che cazzo dici fai il serio”
“ahahahaha sisi sei uno di quei malati sessuali la, senti perdonala così me la fai scopare a me quella gran figa mentre tu stai in un angolino a segartelo”
“ma vaffanculo anche a te nico!”
buttai giù la chiamata. non è che nicolò aveva ragione? magari mi eccitava il fatto che alice mi avesse tradito perché ero un cosiddetto “cornuto contento”. passai i giorni seguenti a pensarci. l’immagine di alice con la faccia goduta, mentre prendeva un altro cazzo, mi faceva si incazzare, ma mi faceva sempre di più eccitare. una sera allora presi il telefono.
“senti alice, dobbiamo parlarne”
“di cosa dobbiamo parlare luca, sono una troia, lo so, ho rovinato tutto per una serata di merda, lasciami in pace”
“alice senti parliamone”
“nono non voglio parlarne, mi sento già abbastanza in colpa per quello che ti ho fatto, ho fatto sesso con un altro mentre tu eri a casa probabilmente a pensare a me, faccio schifo, ora lasciami in pace”
l’immagine di alice che faceva sesso con uno a me sconosciuto mi fece venire il cazzo di marmo, e un brivido fortissimo mi attraversò la schiena
“per favore alice, nella vita tutto può risolversi, uno sbaglio difficilmente è irrimediabile, parliamone, ci amiamo”
“due settimane fa mi hai mandato via dandomi della troia e ora vuoi parlarne?”
“vabbè alice cosa ti aspettavi, un applauso? la mia reazione è stata più che giustificata, ma in queste due settimane ho pensato molto a questo, una goccia di sporco in un mare di acqua pulita non sporca tutta l’acqua”
“piantala con ste metafore che sei ridicolo”
“senti alice io voglio darti un’altra possibilità, però voglio che ne parliamo, voglio capire cosa sia successo e perché”
“non so se funzionerà, sei troppo geloso ti conosco, però possiamo provarci, sabato sono da te”.
sabato, tre settimane dopo la confessione, alice venne a casa mia. da una parte ero triste, da una parte incazzato, dall’altra eccitato. non sapevo se incazzarmi o saltarle addosso e scoparla fortissimo pensando al cazzo dell’altro nella sua figa, quella figa meravigliosa, con le labbra sporgenti, leggermente pelosa, che era stata mia per 4 anni, e che ora era stata profanata dal cazzo di chissà che coglione. suonò il campanello.
“ciao” era il ciao più freddo che avessi mai sentito in vita mia
“ciao alice, entra”
iniziammo a parlare di come stavamo ecc, finimmo a parlare di tutt’altro finché non mi resi conto che stavamo divagando da quasi un’ora
“senti alice, io vorrei darti un’altra possibilità ma prima voglio capire un po di cose”
“perché vuoi darmi un’altra possibilità? ho fatto la cosa peggiore che potessi fare, e in più ti conosco, tu sei uno gelosissimo, il pensiero di ciò che ho fatto ti farebbe incazzare sempre”
pensai ancora alla sua figa riempita da un altro, il cazzo mi venne durissimo.
“senti alice, ora stappo un barbera e ne parliamo”
amavamo entrambi il barbera, e soprattutto alice non reggeva molto, e quando era brilla era molto più porca. la rabbia e la gelosia erano passati da mo, volevo scoparmi alice mentre mi raccontava del tradimento. il mio “piano” era farla bere e poi, quando sarebbe stata abbastanza brilla da perdere i freni inibitori, saltarle addosso e scoparla come non mai mentre mi raccontava di come un altro cazzo l’avesse penetrata. le versai il primo bicchiere, che finì quasi alla goccia.
“cazzo alice avevi sete”
“dammene un altro”
gliele versai un altro e iniziammo a parlare di questo tradimento, le chiesi se c’era un motivo, se c’era qualche mancanza da parte mia ecc ecc ma lei si limitava a dirmi di no e scusarsi. finito il secondo bicchiere le versai il terzo e presi in mano la situazione
“ascolta alice, io voglio perdonarti ma sono comunque incazzato nero”
alice iniziava ad essere un po brilla, così decisi di fare all-in
“ti do una sola possibilità per farti perdonare”
“tutto quello che vuoi, io ti amo luca”
“bene, allora dimostramelo, e fatti perdonare raccontandomi per filo e segno cosa è successo quella sera”
“va bene, ma non ti incazzare però”
“promesso”
“beh allora, uffff…era mercoledì sera, mercoledì prima del sabato in cui ti ho confessato. ero con camilla (la sua migliore amica) in centro a pavia. abbiamo alzato un po il gomito, forse troppo. io reggo poco, lo sai, camilla continuava ad ordinare da bere. ad un certo punto si avvicinano al nostro tavolo due ragazzi. uno lo conoscevo, fa ingegneria anche lui, è al quinto anno”
“quindi ha pure 4 anni in più di noi” la interruppi
“si”
“e come fai a conoscerlo?”
“ci siamo conosciuti in università, sai tra i corridoi si parla”
“avresti dovuto parlarmene di questo ragazzo, comunque continua”
“okay, io conoscevo solo uno ma camilla conosceva bene entrambi, e li ha invitati al tavolo”
“poi?”
“poi abbiamo bevuto ancora, io dopo il terzo cocktail ero ubriaca, non marcia da non stare in piedi ma di sicuro non ero in grado di tornare a casa da sola”
“e quindi cosa è successo?”
“niente, siamo state ancora un po’ sedute lì, e poi andrea (il ragazzo) si è offerto di accompagnarmi a casa”
“scusa e tu ti sei scopata uno così a caso che ti accompagna a casa?”
“non so cosa mi sia preso luca, sono una troia”
“dai su pazienza continua a raccontare”
“niente mi porta a casa e mi accompagna all’ingresso, ci salutiamo e mi da un bacio sulla guancia, vicino alla bocca”
“eh poi? cosa è successo?”
alice era ormai quasi ubriaca anche sta volta, era già a metà del terzo bicchiere di barbera, a stomaco vuoto
“e poi mi sono bagnata luca, andrea è un figo, è alto almeno 10 cm più di me ed è muscoloso”
“e quindi ti basta vedere uno alto e muscoloso per dargliela?”
“luca hai ragione sono una troia e mi dispiace, questo discorso non dovevamo neanche farlo”
mi scolai due bicchieri di vino uno dietro l’altro, alice, la mia fidanzata, si era bagnata con un solo bacio vicino alla bocca.
cazzo ero preso dall’eccitazione, alice si era bagnata grazie ad un altro, e si era fatta scopare, avevo il cazzo duro, la rabbia era passata non in secondo, ma in terzo piano ormai. baciai alice
“luca ma cosa fai?”
“senti alice, se vuoi essere perdonata mi fai una sega mentre finisci il racconto”
“sei pazzo luca? ma che dici?”
“ali sono due settimane che mi eccito come un cane pensando a te che vieni scopata da chissà chi, non so che cazzo mi sia preso, sono un pervertito, ma ti prego ora fammi una sega”
alice era ormai ubriaca. iniziammo a limonare, il suo alito sapeva di vino. mi slacciò rapidamente i pantaloni e iniziò a toccarmi il cazzo da sopra le mutande
“cosa vuoi sapere luca?”
“tutto alice, raccontami tutto”
la baciai ancora. alice mi tirò giù le mutande e iniziò a segarmi
“beh luca, quel bacio vicino alla bocca mi ha fatto bagnare, allora ho detto ad andrea di venire un attimo in casa”
“e poi? cosa avete fatto” la baciai ancora.
“l’ho baciato”
“mh che puttanella che sei, continua continua”
“lui subito si è spostato, perché sa che sono fidanzata. io l’ho ripreso e l’ho ribaciato” ero in estasi. eravamo sdraiati sul divano, io col cazzo di fuori, alice mi stava segando. avevo la cappella umida, lei era sdraiata accanto a me, con la sua bocca vicino alla mia, la baciavo a tratti e mentre mi sussurrava ciò che aveva fatto il suo alito di barbera mi eccitava sempre di più.
“ah siii alice, l’hai baciato e poi?”
“beh lui ha iniziato a ricambiare il bacio. siamo andati in camera mia e abbiamo iniziato a spogliarci”
“ohhh diooo alice si siiii” sborrai.
alice si fermò
“continua continua anche se ho sborrato, sono eccitato come un cane”
alice continuò, la mia sborra nella sua mano creò una cremina che rese la sega 10 volte più bella, ero così eccitato che il cazzo non mi si ammosciò neanche dopo la prima sborrata.
“beh vi siete spogliati e poi?”
“lui ha iniziato a leccarmela”
cazzo, sta troietta da me non se la voleva fare leccare
“ero tutta bagnata, mi sono pentita di non essermela mai fatta leccare da te, un piacere incredibile”
“quindi quel bastardo ha annusato la tua figa prima di me”
“mh esatto luca, e mi è piaciuto da morire” continuava a segarmi, io intanto avevo iniziato ad accarezzarle la patata dai pantaloni, ma era così bagnata che aveva pantaloni e mutande fradici.
“dopo un po sono venuta luca, non ero mai venuta così forte” ci baciammo, appassionatamente, stavo per sborrare di nuovo
“ferma alice ferma, continua a raccontare mentre ci baciamo”
“beh poi toccò a me , iniziai a fargli un pompino”
“un pompino??? cioè a me hai fatto si e no 5 pompini in 4 anni, e a sto qua che lo conosci da non so neanche quanto gli fai un pompino?”
“sì luca” ricominciò a segarmi “l’odore del suo cazzo era così inebriante che dovevo per forza mettermelo in bocca” la baciai con foga “non arrabbiarti, mi sono anche fatta sborrare in bocca”
“sei proprio una troia alice, dal tuo ragazzo no ma da uno sconosciuto si…sputami in bocca alice, l’idea della tua bocca piena di sborra di un altro mi manda fuori” alice eseguì e ‘mi sputò un bello sputo denso misto a vino in bocca
“sai alice, il pensiero che uno sconosciuto abbia sborrato in bocca alla mia fidanzata mi fa arrapare come un porco”
“allora dimostramelo”
le strappai le mutandine e iniziai a leccarle la figa, alice mi fermò
“no caro, l’odore della mia figa è solo per andrea”
alice aveva perso ogni freno inibitore, era una troia sfrenata
“sei proprio una troia alice, ora ti sbatto come dio comanda” iniziai a scoparla a pecora, mentre le palpavo le tette e la baciavo appassionatamente, l’idea che in quella
bocca c’era stata la sborra di un altro mi faceva impazzire letteralmente, avevo il cuore a mille.
“beh poi? devi finire di raccontarmi”
“ho ingoiato la sborra in andrea, lui mi ha presa senza fermarsi mezzo secondo e ha iniziato a scoparmi a missionario, era un toro”
“e chi è più bravo?”
“beh luca, te sei bravo bravo, ma andrea ha qualcosa in più, forse qualche cm di cazzo”
non solo la mia ragazza si era fatta leccare la figa per la prima volta da lui, non solo si era fatta sborrare in bocca per la prima volta da lui, ma aveva pure il cazzo più grosso.
stavo per sborrare, presi alice e la misi sopra di me, iniziai a baciarla alternandomi ciucciandole i capezzoli.
“avete almeno usato il preservativo”
“no luca, non ne avevamo, mi ha pure sborrato dentro, infatti il giorno dopo sono andata a prendere la pillola del giorno dopo”
questo era troppo, non le avevo mai sborrato dentro senza preservativo, e l’aveva fatto un ragazzo a caso
“sei veramente una troia alice, una troia senza ritegno” le ficcai due dita nel culo per punizione
“ahhhhhh si luca oddioooo” alice squirtò, fece un lago di squirto, mi sporco tutto il divano, il pavimento, gli schizzi mi arrivarono quasi in faccia.
“adesso stai zitta troia e fai quello che voglio io”
le leccai la figa avidamente, un altro ci aveva sborrato dentro, ero eccitato come non mai. dopo neanche 3 minuti squirtò di nuovo, meno di prima anche questa volta il getto era bello potente. “ora devo sborrare io troietta”
le ficcai il cazzo in gola e dopo neanche 20 secondi esplosi in una sborrara senza precedenti. Alice sputò tutto per terra, e con un ghigno mi disse “ingoio solo la sborra di andrea” ci addormentammo tutti sporchi di squirto, di sborra e sudati. il mattino dopo scopammo ancora, poi mi chiese “allora perdonata?” e io “perdonata, a condizione che ti faccia scopare davanti a me” alice scoppio a ridere, e il sabato dopo c’era andrea sul mio divano a sbattersi alice a pecora, mentre io di fronte a lei che la baciavo e mi segavo, ma questa è un’altra storia…

scritto il
2025-12-14
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