Cave canem
di
Ladyam
genere
dominazione
CAVE CANEM
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Haziz mi stava ossessionando.
Chiamava in continuazione, mi mandava messaggi, a tutte le ore.
Alla fine accettai.
Tutto era cominciato con un video che quel porco arabo mi aveva inviato: una ragazza inculata da un grosso cane nero, dal pelo raso e dal muso truce.
Gli risposi per le rime: "non ci pensare nemmeno, porco", ma intanto mi ero eccitata al pensiero di essere scopata da un cane.
Non so come e non so nemmeno perchè.
Non mi era mai venuta una idea del genere, benchè leggendo qualche fumetto porno mi era capitato di imbattermi in scene di quel tipo, che avevano attirato la mia attenzione facendomi anche inumidire...
Haziz cominciò a tempestarmi, facendomi offerte sempre più irrinunciabili.
"E dai Annamaria, lo so che sotto sotto sei attirata. Una troia come te... Una grandissima porca come te... Sei una zoccola da fantascienza... Gli fai un pompino, poi ti fai scopare...e se poi ti fai inculare il premio lo raddoppio...dai...è addestrato, è bravissimo, e ha un cazzo che sicuramente ti riempirà, proprio come piace a te..."
Questo era il tenore dei suoi messaggi.
Continui, assillanti.
La storia andò avanti per una settimana intera.
Ero sfiancata, ma l'idea aveva cominciato a stuzzicarmi...
Che volete che vi dica: il compenso era di una entità mai vista, le prospettive di affari molto allettanti, e poi l'idea di quel cane famelico che mi scopava... cominciai a eccitarmi per davvero, e quella che mi sembrava solo una perversa fantasia cominciò a prendere piede nella mia mente...e accettai.
Haziz organizzò tutto a Roma, nella sua villa esclusiva sull'Aventino.
Un weekend all'insegna della perversione più totale, ma avrei avuto anche tempo e modo di fare shopping libero con autista a disposizione.
Vennero a prendermi in aeroporto e mi condussero a destinazione.
Conoscevo il luogo perchè c'ero già stata in precedenza, mesi addietro, ma comunque il parco mi fece rimanere di nuovo senza fiato: enorme, fiorito, una enorme terrazza verde sulla città eterna.
Restai a rimirare a lungo il panorama, fin quando vidi venirmi incontro Haziz, il ricco saudita proprietario del complesso, col quale concludevo spesso affari di natura professionale.
"Benvenuta mia cara nella mia umile dimora", mi disse baciandomi la mano.
"Sei un dannato paraculo Haziz. Questa tua reggia mi affascina sempre."
"Come sai possiedo anche di meglio mia cara"
"Si, lo so, lo so bene: non so se tu sia più ricco o più porco Haziz", gli dissi con un filo di voce guardandolo negli occhi.
"Tu mi aduli, Annamaria...", mi rispose sorridendo compiaciuto.
"Allora, dov'è?"
"Ti aspetta ansioso. Non vede l'ora di ammirarti e scoparti..."
Mi introdusse nell'ampio salone luminoso, e quando la porta si aprì rimasi di nuovo colpita.
Tutto era straordinariamente brillante e rilucente.
Stavo ammirando il ricco arredamento, i quadri, gli arazzi, quando comparve un giovane con un enorme cane nero al guinzaglio.
Restai impietrita.
Paura, eccitazione, curiosità: ero preda di un vortice di emozioni incontrollabili.
"Gabriel è in tensione", mi disse Haziz indicando il gigantesco cane che, approssimatosi a me, aveva cominciato ad annusarmi.
"Gli piaci, Annamaria, gli piaci enormemente: guardalo. Sarà uno spettacolo indimenticabile", mi disse Haziz mentre mi spogliava.
Mi tolse il vestito, mi slacciò il reggiseno, mi sfilò gli slip, e in pochi attimi restai nuda davanti al cane che aveva infilato il muso tra le mie gambe e aveva preso ad annusarmi la fica.
Tremavo di paura e nel contempo la mia fica aveva cominciato a grondare umori che la lingua del cane andava a leccare.
Allargai le gambe, presi a strizzarmi i capezzoli e in pochi secondi, non so nemmeno io come, venni ansimando di piacere e di ansia malcelata.
Haziz si mise a ridere di gusto vedendomi godere, mentre mi portava verso un grande divano su cui mi fece allungare.
Il ragazzo condusse il cane su di me, e mi ritrovai il suo cazzo davanti al viso.
Dio mio, non avevo mai toccato il cazzo di un cane.
Era strano, grosso, enorme.
"In bocca, dai, troia, in bocca!", mi urlava Haziz eccitato.
Impugnai quel cazzo, lo portai in bocca e presi a leccarlo e a spompinarlo.
Sentivo il cane spingere con una velocità assurda e dopo pochi secondi la mia bocca venne riempita dalla sua sborra.
"Ingoia tutto, troia!", mi urlava Haziz al culmine dell'eccitazione.
Ero in difficoltà, ma mi impegnai e riuscii a ingoiare tutto mentre il cane mugolava e, ripreso dal ragazzo, si allontanava.
Mi sedetti sul divano, confusa.
"Tieniti, pronta, ora torna: prepara la fica", mi disse Haziz guardandomi con desiderio.
"Di già?", gli chiesi sorpresa.
"Si, si: è addestrato..."
E infatti lo vidi tornare.
Haziz mi fece mettere a quattro zampe sul grande divano, mentre il cane appoggiava le sue zampe anteriori su di me e, con una mossa tanto veloce quanto precisa, ficcò il suo cazzo nella mia fica, che Haziz teneva allargata con le mani, con un colpo solo.
Emisi un urlo di dolore e rimasi senza fiato.
Sentii quel grosso cazzo martoriarmi la fica con una velocità inusuale, e mi ritrovai a godere di nuovo anche io mentre sentivo la sua sborra invadermi la fica.
Sentivo il pelo raso del cane che strusciava sulla mia schiena, provocandomi altri brividi di piacere
Mi gettai sul divano sfatta dallo stress e dal piacere, mentre il cane veniva portato via dal ragazzo.
"Adesso ti puoi riposare un pò - mi stava dicendo Haziz - ci vorrà una mezz'ora prima che Gabriel sia di nuovo pronto per incularti. Se vuoi puoi andare in bagno."
Non me lo feci ripetere due volte e mi diressi verso il bagno, regale, immenso, con vasca idromassaggio, che già conoscevo e nella quale intendevo concedermi una abluzione lunga e rilassante.
"Usalo per tutto il tempo che vuoi. Ti voglio in forma", mi disse Haziz scrutandomi con occhi di desiderio.
"Lo sarò - gli dissi guardandolo negli occhi - contaci"
Mi trattenni a lungo, ma quando uscii ero pronta per il secondo tempo.
Haziz mi aspettava seduto sulla grande poltrona con affianco il cane che, appena mi vide, si alzò e mi venne incontro.
"Lo vedi Annamaria? si è innamorato di te...perdutamente", mi disse Haziz ridendo di gusto.
Mi riposizionai a quattro zampe sul divano.
Il cane infilò il suo muso nel mio culo e con la lingua prese a leccarmi il buco.
Era davvero addestrato in modo perfetto.
Sentivo la sua lingua leccarmi in profondità, mentre Haziz con le mani teneva il mio culo largo per consentire al cane di leccare meglio.
Poco dopo sentii il cazzo del cane penetrare con decisione.
Gettai un urlo di dolore.
Il colpo era stato duro, tremendo, e di nuovo avvertii i suoi movimenti rapidi e vorticosi che lo portarono in breve a sborrarmi nel culo.
Di nuovo mi lasciai andare sul divano, col culo in fiamme e dolorante.
Tornai in bagno per pulirmi e rimettermi in sesto.
Non so quanto tempo stetti, perchè a un certo punto, accarezzata dalle acque mobili della vasca mi addormentai.
Quando riuscii vidi Haziz che, seduto sul grande divano, chiacchierava amabilmente con un altro arabo non troppo giovane.
Appena mi vide Haziz mi porse la mano e mi fece accomodare tra loro due.
Mi presentò al suo amico, un collaboratore di un Emiro di non ricordo quale stato, che Haziz aveva invitato per fare la mia conoscenza.
Parlammo per un pò: intuii che i miei affari avrebbero potuto trarre un grande giovamento da quella conoscenza, per cui quando Haziz mi invitò a salire sull'ampia scalinata che conduceva al piano superiore lo feci con decisione..
Entrammo in una camera che trasudava ricchezza e bellezza: ne rimasi ammirata.
Haziz si era già spogliato e si era allungato sull'enorme letto col suo cazzo in mano: "Dammi piacere, troia", mi disse guardandomi mentre l'amico osservava compiaciuto.
Salii su di lui e iniziai a fargli un pompino con la decisione e la voracità che a lui tanto piacevano.
Mi fece mettere col culo davanti alla sua faccia, così che mentre io gli facevo il bocchino che tanto amava, lui mi leccava la fica e mi allargava il culo, già pregustando l'adorata inculata.
A un tratto mi spinse via, mi fece mettere a quattro zampe e, allargando il culo con le mani, appoggiò il suo cazzo sul mio buco e prese a spingere.
Colpi sempre più forti, fino a quando sentii il suo cazzo dentro il mio culo.
E proprio mentre ancheggiavo e urlavo per il dolore e il piacere insieme, entrò in scena l'amico di Hazi, che si pose davanti a me con il suo cazzo mostruoso in mano.
Ebbi un sussulto.
"Bashir ti vuole conoscere a fondo, mia puttana, e ti vuole sfondare col suo cazzo calibro 27"
Me lo ritrovai in bocca, a leccarlo, ma solo una piccola parte riuscii ad avvolgere con le labbra.
Dopo un pò Haziz uscì dal mio culo e mi fece stendere.
Il suo amico mi allargò le gambe e, preso in mano il suo cazzo enorme, iniziò a infilarmelo nella fica.
Mio Dio che sensazione assurda!
Piena, piena!
Mi sentivo completamente piena eppure solo metà di quel cazzo enorme era penetrato nella mia fica.
Quello spingeva, spingeva forte e all'improvviso, grondante di umori, venni agitandomi incontrollata e urlando senza freni.
Allora il suo amico mi fece girare e mi alzò il culo.
"No Haziz, questo mi rompe il culo, è troppo grosso", gli dissi spaventata.
Ma l'uomo aveva già preso a forzare il buco per entrare.
Urlai un nooo! deciso.
Non c'entrava!
Quel cazzo abnorme era invece riuscito a entrare.
Il mio culo si era dilatato all'inverosimile.
Mentre quello spingeva con vigore sentivo il mio culo andare in fiamme, ma il piacere era incredibile, e intanto Haziz mi scopava in bocca.
Troppo dolore, mi tirai avanti e feci uscire quel cazzo mostruoso dal mio culo.
Mi girai, sfinita, e mi allungai sul letto, con le gambe aperte e la bocca spalancata, mentre i due si stavano segando per sborrarmi in faccia.
"Tieni aperta quella bocca, troia", mi disse Haziz mentre veniva.
Annuii con la testa e, mentre ingoiavo lo sperma di Haziz, venni investita in pieno volto da una gettata di sperma incredibile che mi ricoprì tutta la faccia.
Mai mi era capitato di ricevere una simile scarica di sborra in faccia.
Impiegai non so quanto tempo a ingoiare, leccare, raccogliere tutto lo sperma che ricopriva la mia faccia.
Quando quell'incredibile cazzo smise di emettere sperma si allungarono entrambi affianco a me.
L'uomo prese in mano il suo cazzo, ancora duro, si mise su di me e prese a usarlo per raccogliere lo sperma che ancora avevo in faccia e mettermelo in bocca.
Il giochetto durò un paio di minuti e poi, finalmente, rimanemmo distesi a goderci il riposo.
Entrò un cameriere con un grande vassoio pieno di bevande e tartine.
Lasciò tutto sul tavolo senza guardarci.
Haziz andò a prendere qualcosa.
Tornò da me con un bicchiere e una tartina al caviale.
"Per te, principessa"
"Sei un dannato vizioso Haziz. Stavo per rimetterci il culo, lo sai?"
"Avevi una infinità di buoni motivi per correre il rischio, mia cara", mi disse sorridendo, mentre mi lasciava sulla fica stremata una busta piena all'inverosimile di biglietti colorati.
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Haziz mi stava ossessionando.
Chiamava in continuazione, mi mandava messaggi, a tutte le ore.
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Tutto era cominciato con un video che quel porco arabo mi aveva inviato: una ragazza inculata da un grosso cane nero, dal pelo raso e dal muso truce.
Gli risposi per le rime: "non ci pensare nemmeno, porco", ma intanto mi ero eccitata al pensiero di essere scopata da un cane.
Non so come e non so nemmeno perchè.
Non mi era mai venuta una idea del genere, benchè leggendo qualche fumetto porno mi era capitato di imbattermi in scene di quel tipo, che avevano attirato la mia attenzione facendomi anche inumidire...
Haziz cominciò a tempestarmi, facendomi offerte sempre più irrinunciabili.
"E dai Annamaria, lo so che sotto sotto sei attirata. Una troia come te... Una grandissima porca come te... Sei una zoccola da fantascienza... Gli fai un pompino, poi ti fai scopare...e se poi ti fai inculare il premio lo raddoppio...dai...è addestrato, è bravissimo, e ha un cazzo che sicuramente ti riempirà, proprio come piace a te..."
Questo era il tenore dei suoi messaggi.
Continui, assillanti.
La storia andò avanti per una settimana intera.
Ero sfiancata, ma l'idea aveva cominciato a stuzzicarmi...
Che volete che vi dica: il compenso era di una entità mai vista, le prospettive di affari molto allettanti, e poi l'idea di quel cane famelico che mi scopava... cominciai a eccitarmi per davvero, e quella che mi sembrava solo una perversa fantasia cominciò a prendere piede nella mia mente...e accettai.
Haziz organizzò tutto a Roma, nella sua villa esclusiva sull'Aventino.
Un weekend all'insegna della perversione più totale, ma avrei avuto anche tempo e modo di fare shopping libero con autista a disposizione.
Vennero a prendermi in aeroporto e mi condussero a destinazione.
Conoscevo il luogo perchè c'ero già stata in precedenza, mesi addietro, ma comunque il parco mi fece rimanere di nuovo senza fiato: enorme, fiorito, una enorme terrazza verde sulla città eterna.
Restai a rimirare a lungo il panorama, fin quando vidi venirmi incontro Haziz, il ricco saudita proprietario del complesso, col quale concludevo spesso affari di natura professionale.
"Benvenuta mia cara nella mia umile dimora", mi disse baciandomi la mano.
"Sei un dannato paraculo Haziz. Questa tua reggia mi affascina sempre."
"Come sai possiedo anche di meglio mia cara"
"Si, lo so, lo so bene: non so se tu sia più ricco o più porco Haziz", gli dissi con un filo di voce guardandolo negli occhi.
"Tu mi aduli, Annamaria...", mi rispose sorridendo compiaciuto.
"Allora, dov'è?"
"Ti aspetta ansioso. Non vede l'ora di ammirarti e scoparti..."
Mi introdusse nell'ampio salone luminoso, e quando la porta si aprì rimasi di nuovo colpita.
Tutto era straordinariamente brillante e rilucente.
Stavo ammirando il ricco arredamento, i quadri, gli arazzi, quando comparve un giovane con un enorme cane nero al guinzaglio.
Restai impietrita.
Paura, eccitazione, curiosità: ero preda di un vortice di emozioni incontrollabili.
"Gabriel è in tensione", mi disse Haziz indicando il gigantesco cane che, approssimatosi a me, aveva cominciato ad annusarmi.
"Gli piaci, Annamaria, gli piaci enormemente: guardalo. Sarà uno spettacolo indimenticabile", mi disse Haziz mentre mi spogliava.
Mi tolse il vestito, mi slacciò il reggiseno, mi sfilò gli slip, e in pochi attimi restai nuda davanti al cane che aveva infilato il muso tra le mie gambe e aveva preso ad annusarmi la fica.
Tremavo di paura e nel contempo la mia fica aveva cominciato a grondare umori che la lingua del cane andava a leccare.
Allargai le gambe, presi a strizzarmi i capezzoli e in pochi secondi, non so nemmeno io come, venni ansimando di piacere e di ansia malcelata.
Haziz si mise a ridere di gusto vedendomi godere, mentre mi portava verso un grande divano su cui mi fece allungare.
Il ragazzo condusse il cane su di me, e mi ritrovai il suo cazzo davanti al viso.
Dio mio, non avevo mai toccato il cazzo di un cane.
Era strano, grosso, enorme.
"In bocca, dai, troia, in bocca!", mi urlava Haziz eccitato.
Impugnai quel cazzo, lo portai in bocca e presi a leccarlo e a spompinarlo.
Sentivo il cane spingere con una velocità assurda e dopo pochi secondi la mia bocca venne riempita dalla sua sborra.
"Ingoia tutto, troia!", mi urlava Haziz al culmine dell'eccitazione.
Ero in difficoltà, ma mi impegnai e riuscii a ingoiare tutto mentre il cane mugolava e, ripreso dal ragazzo, si allontanava.
Mi sedetti sul divano, confusa.
"Tieniti, pronta, ora torna: prepara la fica", mi disse Haziz guardandomi con desiderio.
"Di già?", gli chiesi sorpresa.
"Si, si: è addestrato..."
E infatti lo vidi tornare.
Haziz mi fece mettere a quattro zampe sul grande divano, mentre il cane appoggiava le sue zampe anteriori su di me e, con una mossa tanto veloce quanto precisa, ficcò il suo cazzo nella mia fica, che Haziz teneva allargata con le mani, con un colpo solo.
Emisi un urlo di dolore e rimasi senza fiato.
Sentii quel grosso cazzo martoriarmi la fica con una velocità inusuale, e mi ritrovai a godere di nuovo anche io mentre sentivo la sua sborra invadermi la fica.
Sentivo il pelo raso del cane che strusciava sulla mia schiena, provocandomi altri brividi di piacere
Mi gettai sul divano sfatta dallo stress e dal piacere, mentre il cane veniva portato via dal ragazzo.
"Adesso ti puoi riposare un pò - mi stava dicendo Haziz - ci vorrà una mezz'ora prima che Gabriel sia di nuovo pronto per incularti. Se vuoi puoi andare in bagno."
Non me lo feci ripetere due volte e mi diressi verso il bagno, regale, immenso, con vasca idromassaggio, che già conoscevo e nella quale intendevo concedermi una abluzione lunga e rilassante.
"Usalo per tutto il tempo che vuoi. Ti voglio in forma", mi disse Haziz scrutandomi con occhi di desiderio.
"Lo sarò - gli dissi guardandolo negli occhi - contaci"
Mi trattenni a lungo, ma quando uscii ero pronta per il secondo tempo.
Haziz mi aspettava seduto sulla grande poltrona con affianco il cane che, appena mi vide, si alzò e mi venne incontro.
"Lo vedi Annamaria? si è innamorato di te...perdutamente", mi disse Haziz ridendo di gusto.
Mi riposizionai a quattro zampe sul divano.
Il cane infilò il suo muso nel mio culo e con la lingua prese a leccarmi il buco.
Era davvero addestrato in modo perfetto.
Sentivo la sua lingua leccarmi in profondità, mentre Haziz con le mani teneva il mio culo largo per consentire al cane di leccare meglio.
Poco dopo sentii il cazzo del cane penetrare con decisione.
Gettai un urlo di dolore.
Il colpo era stato duro, tremendo, e di nuovo avvertii i suoi movimenti rapidi e vorticosi che lo portarono in breve a sborrarmi nel culo.
Di nuovo mi lasciai andare sul divano, col culo in fiamme e dolorante.
Tornai in bagno per pulirmi e rimettermi in sesto.
Non so quanto tempo stetti, perchè a un certo punto, accarezzata dalle acque mobili della vasca mi addormentai.
Quando riuscii vidi Haziz che, seduto sul grande divano, chiacchierava amabilmente con un altro arabo non troppo giovane.
Appena mi vide Haziz mi porse la mano e mi fece accomodare tra loro due.
Mi presentò al suo amico, un collaboratore di un Emiro di non ricordo quale stato, che Haziz aveva invitato per fare la mia conoscenza.
Parlammo per un pò: intuii che i miei affari avrebbero potuto trarre un grande giovamento da quella conoscenza, per cui quando Haziz mi invitò a salire sull'ampia scalinata che conduceva al piano superiore lo feci con decisione..
Entrammo in una camera che trasudava ricchezza e bellezza: ne rimasi ammirata.
Haziz si era già spogliato e si era allungato sull'enorme letto col suo cazzo in mano: "Dammi piacere, troia", mi disse guardandomi mentre l'amico osservava compiaciuto.
Salii su di lui e iniziai a fargli un pompino con la decisione e la voracità che a lui tanto piacevano.
Mi fece mettere col culo davanti alla sua faccia, così che mentre io gli facevo il bocchino che tanto amava, lui mi leccava la fica e mi allargava il culo, già pregustando l'adorata inculata.
A un tratto mi spinse via, mi fece mettere a quattro zampe e, allargando il culo con le mani, appoggiò il suo cazzo sul mio buco e prese a spingere.
Colpi sempre più forti, fino a quando sentii il suo cazzo dentro il mio culo.
E proprio mentre ancheggiavo e urlavo per il dolore e il piacere insieme, entrò in scena l'amico di Hazi, che si pose davanti a me con il suo cazzo mostruoso in mano.
Ebbi un sussulto.
"Bashir ti vuole conoscere a fondo, mia puttana, e ti vuole sfondare col suo cazzo calibro 27"
Me lo ritrovai in bocca, a leccarlo, ma solo una piccola parte riuscii ad avvolgere con le labbra.
Dopo un pò Haziz uscì dal mio culo e mi fece stendere.
Il suo amico mi allargò le gambe e, preso in mano il suo cazzo enorme, iniziò a infilarmelo nella fica.
Mio Dio che sensazione assurda!
Piena, piena!
Mi sentivo completamente piena eppure solo metà di quel cazzo enorme era penetrato nella mia fica.
Quello spingeva, spingeva forte e all'improvviso, grondante di umori, venni agitandomi incontrollata e urlando senza freni.
Allora il suo amico mi fece girare e mi alzò il culo.
"No Haziz, questo mi rompe il culo, è troppo grosso", gli dissi spaventata.
Ma l'uomo aveva già preso a forzare il buco per entrare.
Urlai un nooo! deciso.
Non c'entrava!
Quel cazzo abnorme era invece riuscito a entrare.
Il mio culo si era dilatato all'inverosimile.
Mentre quello spingeva con vigore sentivo il mio culo andare in fiamme, ma il piacere era incredibile, e intanto Haziz mi scopava in bocca.
Troppo dolore, mi tirai avanti e feci uscire quel cazzo mostruoso dal mio culo.
Mi girai, sfinita, e mi allungai sul letto, con le gambe aperte e la bocca spalancata, mentre i due si stavano segando per sborrarmi in faccia.
"Tieni aperta quella bocca, troia", mi disse Haziz mentre veniva.
Annuii con la testa e, mentre ingoiavo lo sperma di Haziz, venni investita in pieno volto da una gettata di sperma incredibile che mi ricoprì tutta la faccia.
Mai mi era capitato di ricevere una simile scarica di sborra in faccia.
Impiegai non so quanto tempo a ingoiare, leccare, raccogliere tutto lo sperma che ricopriva la mia faccia.
Quando quell'incredibile cazzo smise di emettere sperma si allungarono entrambi affianco a me.
L'uomo prese in mano il suo cazzo, ancora duro, si mise su di me e prese a usarlo per raccogliere lo sperma che ancora avevo in faccia e mettermelo in bocca.
Il giochetto durò un paio di minuti e poi, finalmente, rimanemmo distesi a goderci il riposo.
Entrò un cameriere con un grande vassoio pieno di bevande e tartine.
Lasciò tutto sul tavolo senza guardarci.
Haziz andò a prendere qualcosa.
Tornò da me con un bicchiere e una tartina al caviale.
"Per te, principessa"
"Sei un dannato vizioso Haziz. Stavo per rimetterci il culo, lo sai?"
"Avevi una infinità di buoni motivi per correre il rischio, mia cara", mi disse sorridendo, mentre mi lasciava sulla fica stremata una busta piena all'inverosimile di biglietti colorati.
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