Il fast food

Ho risposto ad un annuncio, seghe e sborrate soft. Per due giorni nessuna risposta. Poi ecco il messaggio: “ciao sono Mario, 50 anni. Se ti va troviamoci ai bagni di un noto fast food del mio paese alle 20 e 30. Indosso una maglietta nera con la scritta verde.” Gli rispondo, sono un etero curioso di 40 anni e voglio avere la mia prima esperienza.
Quella sera, con il cuore in gola, raggiungo il fast food. Alle 20 e 30 precise entro in bagno.
Davanti ai lavandini un uomo ben piazzato, capelli brizzolati, si sta lavando le mani. Ha la maglietta nera con scritta verde.
“Ciao sono io” gli dico timidamente. É il primo incontro gay per me.
Il tizio entra nel bagno, mi fa cenno di seguirlo dentro.
Non dice nulla, apre la sua zip e se lo tira fuori, molle.
Apre la mia ed inizia a toccarmi.
Me lo tira fuori ed inizia a segarmi.
Prendo in mano il suo con il cuore in gola.
Cazzo che bello avere tra le mani un uccello non mio.
Glielo sego. Diventa sempre più duro e dritto. La sua cappella mi fa venire l’acquolina in bocca. Non ho mai assaggiato un cazzo ma la voglia è tanta.
Mi avvicino ed inizio a baciargli la cappella. É bello pulito e profumato in quel cesso pieno di urina a terra.
Apro la bocca e inizio a ciucciarglielo.
Oddio, non credo a quello che sto facendo.
Mi sono allenato a lungo con una banana ma questo è come avere una banana in carne. Mi piace, inizio anche a sbavare. Il tizio mi sta segando così forte che sto per sborrare. Lo fermo un attimo ed inizio a sucarglielo. Il tipo si lascia spompinare per poi venire a getti nella mia bocca.
É amarissimo e pungente. Sputo a terra. Il mio cazzo nel frattempo sta sborrando senza neanche toccarlo.
Mi rivesto e, sentito che non c’era nessuno siamo usciti, senza neanche presentarci