La baita del peccato, un racconto in tre episodi 3/3 Inculata da mio nipote
di
Ladyam
genere
confessioni
LA BAITA DEL PECCATO, UN RACCONTO IN TRE EPISODI
3/3 INCULATA DA MIO NIPOTE
Mi chiamo Annamaria ed esisto davvero, se volete conoscermi
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La mattina successiva quando aprii gli occhi esitai a lungo prima di alzarmi.
Ero circondata dal silenzio perchè la mia stanza era molto decentrata; indossai la vestaglia e percorsi il lungo corridoio per scendere dabbasso.
Sentii un vociare che subito terminò appena mi videro.
"Annamaria! Scendi, ti stavamo aspettando ansiosamente", mi disse il mio ospite con entusiasmo.
Scesi la scalinata e mi ritrovai al centro dell'ampio salone tra cinque uomini, tra i quali vidi, con malcelata sorpresa, mio nipote Federico e il suo amico Matteo.
Non sapevo come comportarmi con lui, ma quando lo vidi venirmi incontro per abbracciarmi chiamandomi zia, lo tenni a distanza e gli chiesi a brutto muso: "E tu che cazzo ci fai qui?"
"Spero di divertirmi un pò anche io, visto che tu ti diverti tanto...", mi rispose sorridendo in modo ironico.
Guardai irritata il mio ospite: "Che significa? - gli chiesi contrariata - non mi avevi detto nulla"
"Una sorpresa, ci divertiremo un pò di più...", mi rispose ridacchiando
Capii di essere stata messa spalle al muro.
"Vieni Annamaria, una ricca colazione ti attende, anche se sarebbe già quasi ora di pranzo...", mi disse il mio ospite facendomi un ampio cenno con la mano
"Perchè, che ora è?", chiesi incuriosita
"Quasi mezzogiorno Annamaria. Hai dormito alla grande, ma immagino che tu fossi davvero stanca ieri sera, considerando le tue fatiche...", mi rispose ridendo insieme agli altri.
Mi sedetti, presi un caffè e una brioche e lasciai che la vestaglia si aprisse per lasciar intravedere le mie tette e il pelo della mia fica.
"Se fai così Annamaria, rischi di non farci andare a pranzo...", disse il mio ospite che, avvicinatosi, aveva cominciato ad accarezzarmi il collo e le tette.
"Chissà se riuscite a farmi fare una colazione soddisfacente", dissi guardandoli in modo provocatorio.
Non ci fu bisogno di altre provocazioni...
Tutti e cinque presero a spogliarsi e mi si fecero intorno con i loro cazzi in mano.
Mi inginocchiai e, aperta la bocca, attesi che qualcuno mi mettesse il suo cazzo in bocca, mentre con le mani segavo alternativamente gli altri.
Dopo qualche minuto erano tutti duri e in tiro per cui mi fecero alzare e mi fecero mettere a quattro zampe sul grande divano addossato alla parete.
Tutti presero ad accarezzarmi il culo, le tette e la fica.
Alternandosi mi leccavano avidamente il culo, mentre vedevo mio nipote che mi guardava incerto.
"E tu non vieni a divertirti? - gli chiesi provocandolo - Non ti piacerebbe mettermelo nel culo?"
"Certo zia, metterlo nel culo a una troia come te mi divertirà enormemente", mi rispose mentre con decisione iniziava anche lui a leccarmi il culo.
Qualcuno si mise davanti a me e mi piantò il suo cazzo in bocca, mentre un altro, sotto di me, iniziava a ficcarmi il suo cazzo nella fica.
Iniziai a godere, quando sentii un altro cazzo farsi strada nella mia fica.
Ora cominciavo a sentirmi piena con tre cazzi che spingevano decisi, e la mia fica prese a inumidirsi alla grande mentre un altro cazzo mi penetrava nel culo.
Udii la voce di mio nipote: "Ecco troia, prendilo nel culo!", mentre con la mano mi rifilava una poderosa sberla sul culo.
Quindi arrivò un altro a mettermi il suo cazzo in bocca, il quinto, proprio mentre, scossa di piacere, iniziavo a godere come una matta.
Spingevano tutti con forza e io mi sentivo sfondata dappertutto.
Venni gemendo di piacere, mentre cominciavo a sentire i fiotti di sperma invadere la mia fica, il mio culo e la mia bocca.
Provai una sensazione di piacere inesprimibile: tutti i miei buchi invasi dalla sborra liquida e calda.
Ingoiavo deliziata quella che mi spruzzavano in bocca.
Continuarono a spingere per diverso tempo, fino a quando presero a uscire e, uno alla volta, si presentarono per farmi leccare il loro cazzo bagnato di sperma, mentre qualcuno, presa una tazza, me la pose sotto la fica e mi diede una pacca sul culo.
"Ricaccia tutto zia troia - sentii mio nipote dirmi - così finisci per bene la tua colazione"
Cominciai a spingere e sentii la sborra fuoriuscire dalla mia fica e dal culo.
Quando ebbi finito di leccare tutti i cazzi mi sedetti sul divano a gambe larghe, adagiai la testa all'indietro e dissi chiudendo gli occhi: "Leccatemi!"
Sentii le loro lingue avventarsi sulla mia fica come cani famelici, mentre mio nipote mi porse la tazza e mi disse: "Bevi tutto, troia"
Presi la tazza, odorai l'aroma del caffè mischiato alla sborra: inebriante!
Guardai dentro la tazza, la agitai un pò e poi bevvi estasiata, mentre mio nipote mi guardava con espressione rapita.
Quando finii gli restituii la tazza: "Ti sei divertito?", gli chiesi ansimante mentre, con la fica grondante di piacere, venivo fremendo sotto le leccate furiose degli altri quattro.
Vidi mio nipote raccogliere dello sperma dentro la tazza con il dito e infilarmelo in bocca: lo leccai risucchiandolo avidamente.
"Che cazzo di troia che sei, zia...", mi disse guardandomi intensamente.
"Siii!", urlai mentre mi contorcevo per il piacere, e chiusi di nuovo gli occhi in preda a un'estasi erotica che mi faceva ansimare come una cagna in calore.
3/3 INCULATA DA MIO NIPOTE
Mi chiamo Annamaria ed esisto davvero, se volete conoscermi
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La mattina successiva quando aprii gli occhi esitai a lungo prima di alzarmi.
Ero circondata dal silenzio perchè la mia stanza era molto decentrata; indossai la vestaglia e percorsi il lungo corridoio per scendere dabbasso.
Sentii un vociare che subito terminò appena mi videro.
"Annamaria! Scendi, ti stavamo aspettando ansiosamente", mi disse il mio ospite con entusiasmo.
Scesi la scalinata e mi ritrovai al centro dell'ampio salone tra cinque uomini, tra i quali vidi, con malcelata sorpresa, mio nipote Federico e il suo amico Matteo.
Non sapevo come comportarmi con lui, ma quando lo vidi venirmi incontro per abbracciarmi chiamandomi zia, lo tenni a distanza e gli chiesi a brutto muso: "E tu che cazzo ci fai qui?"
"Spero di divertirmi un pò anche io, visto che tu ti diverti tanto...", mi rispose sorridendo in modo ironico.
Guardai irritata il mio ospite: "Che significa? - gli chiesi contrariata - non mi avevi detto nulla"
"Una sorpresa, ci divertiremo un pò di più...", mi rispose ridacchiando
Capii di essere stata messa spalle al muro.
"Vieni Annamaria, una ricca colazione ti attende, anche se sarebbe già quasi ora di pranzo...", mi disse il mio ospite facendomi un ampio cenno con la mano
"Perchè, che ora è?", chiesi incuriosita
"Quasi mezzogiorno Annamaria. Hai dormito alla grande, ma immagino che tu fossi davvero stanca ieri sera, considerando le tue fatiche...", mi rispose ridendo insieme agli altri.
Mi sedetti, presi un caffè e una brioche e lasciai che la vestaglia si aprisse per lasciar intravedere le mie tette e il pelo della mia fica.
"Se fai così Annamaria, rischi di non farci andare a pranzo...", disse il mio ospite che, avvicinatosi, aveva cominciato ad accarezzarmi il collo e le tette.
"Chissà se riuscite a farmi fare una colazione soddisfacente", dissi guardandoli in modo provocatorio.
Non ci fu bisogno di altre provocazioni...
Tutti e cinque presero a spogliarsi e mi si fecero intorno con i loro cazzi in mano.
Mi inginocchiai e, aperta la bocca, attesi che qualcuno mi mettesse il suo cazzo in bocca, mentre con le mani segavo alternativamente gli altri.
Dopo qualche minuto erano tutti duri e in tiro per cui mi fecero alzare e mi fecero mettere a quattro zampe sul grande divano addossato alla parete.
Tutti presero ad accarezzarmi il culo, le tette e la fica.
Alternandosi mi leccavano avidamente il culo, mentre vedevo mio nipote che mi guardava incerto.
"E tu non vieni a divertirti? - gli chiesi provocandolo - Non ti piacerebbe mettermelo nel culo?"
"Certo zia, metterlo nel culo a una troia come te mi divertirà enormemente", mi rispose mentre con decisione iniziava anche lui a leccarmi il culo.
Qualcuno si mise davanti a me e mi piantò il suo cazzo in bocca, mentre un altro, sotto di me, iniziava a ficcarmi il suo cazzo nella fica.
Iniziai a godere, quando sentii un altro cazzo farsi strada nella mia fica.
Ora cominciavo a sentirmi piena con tre cazzi che spingevano decisi, e la mia fica prese a inumidirsi alla grande mentre un altro cazzo mi penetrava nel culo.
Udii la voce di mio nipote: "Ecco troia, prendilo nel culo!", mentre con la mano mi rifilava una poderosa sberla sul culo.
Quindi arrivò un altro a mettermi il suo cazzo in bocca, il quinto, proprio mentre, scossa di piacere, iniziavo a godere come una matta.
Spingevano tutti con forza e io mi sentivo sfondata dappertutto.
Venni gemendo di piacere, mentre cominciavo a sentire i fiotti di sperma invadere la mia fica, il mio culo e la mia bocca.
Provai una sensazione di piacere inesprimibile: tutti i miei buchi invasi dalla sborra liquida e calda.
Ingoiavo deliziata quella che mi spruzzavano in bocca.
Continuarono a spingere per diverso tempo, fino a quando presero a uscire e, uno alla volta, si presentarono per farmi leccare il loro cazzo bagnato di sperma, mentre qualcuno, presa una tazza, me la pose sotto la fica e mi diede una pacca sul culo.
"Ricaccia tutto zia troia - sentii mio nipote dirmi - così finisci per bene la tua colazione"
Cominciai a spingere e sentii la sborra fuoriuscire dalla mia fica e dal culo.
Quando ebbi finito di leccare tutti i cazzi mi sedetti sul divano a gambe larghe, adagiai la testa all'indietro e dissi chiudendo gli occhi: "Leccatemi!"
Sentii le loro lingue avventarsi sulla mia fica come cani famelici, mentre mio nipote mi porse la tazza e mi disse: "Bevi tutto, troia"
Presi la tazza, odorai l'aroma del caffè mischiato alla sborra: inebriante!
Guardai dentro la tazza, la agitai un pò e poi bevvi estasiata, mentre mio nipote mi guardava con espressione rapita.
Quando finii gli restituii la tazza: "Ti sei divertito?", gli chiesi ansimante mentre, con la fica grondante di piacere, venivo fremendo sotto le leccate furiose degli altri quattro.
Vidi mio nipote raccogliere dello sperma dentro la tazza con il dito e infilarmelo in bocca: lo leccai risucchiandolo avidamente.
"Che cazzo di troia che sei, zia...", mi disse guardandomi intensamente.
"Siii!", urlai mentre mi contorcevo per il piacere, e chiusi di nuovo gli occhi in preda a un'estasi erotica che mi faceva ansimare come una cagna in calore.
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